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Autore: Gelidha Oleron    08/08/2012    7 recensioni
Sorrise "Potrei aver mentito" scrollò le spalle come se niente fosse.
"Sì" lo sfidai, inchiodandolo con lo sguardo "Avresti potuto, ma non l'hai fatto"
Aveva perennemente un'espressione sarcastica, ironica, come una continua presa per il culo. Fu con questa sua solita espressione, che mi chiese divertito "Ti fidi ciecamente di ciò che dico?"
Non risposi. Qualcosa, dentro me, mi diceva che il suo sarcasmo non era altro che un'arma per nascondere le sue buone intenzioni.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nami, Trafalgar Law
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Viaggiava la mia mente, in preda ai ricordi di una guerra asprissima. Davanti ai miei occhi le immagini della carneficina: Nico Robin intrappolata da Aokiji, Zoro alle prese con Mihawk, Rubber che cerca di salvare Ace, io cado a terra e non capisco nulla, Sanji mi prende per mano, ma è ferito anche lui e sanguina.
Poi il vuoto, il terrore. Urlai.
Dalla porta entrò Bepo come un fulmine e mi resi conto che stavo sognando "Tutto bene, signorina?" chiese preoccupato.
Mi passai una mano tra i capelli sudati e chiusi gli occhi "Hai qualche tranquillante o qualche altra schifezza del genere da darmi?"
"Il capitano me l'ha espressamente vietato, signorina" rispose sempre più agitato "Dice che i pazienti si devono calmare da soli, senza l'aiuto dei farmaci"
Sbraitai "Oh, fanculo il tuo stupido capitano! Dammi almeno un antidolorifico!"
"Anche per quello dovrei chiedere l'autorizzazione"
"CHIEDILA!" mi esasperai.
Sembrò impaurito "Adesso non posso. Il capitano sta operando, signorina"
Non riuscivo a calmarmi "Dov'è il tuo capitano adesso?! Almeno strappagli di mano quella maledetta bottiglia di sakè e portamela, dannazione!" mi agitavo nel letto e ad ogni movimento sentivo sempre più dolore.
"E' in sala operatoria, signorina. Non posso disturbarlo" disse con tono spaventato "Forse le farebbe bene mangiare un po', sono due giorni che dorme..."
"COSA?!" gridai.
Bepo si allontanò con gli occhi sgranati. Solo allora mi resi conto che il tavolino pullulava di vassoi carichi di cibarie, alcune persino andate a male.
"Ho dormito davvero per così tanto?" chiesi con tono più docile.
Annuì "Il capitano mi ha ordinato di non smettere di portarle vassoi, aveva pensato che prima o poi si sarebbe svegliata e avrebbe divorato tutto..." esitò, poi aggiunse "...signorina"
Osservai con attenzione il cibo: pensava davvero di poter prevedere tutte le mie mosse, quel Trafalgar Law?
"Grazie, ma puoi dire al tuo capitano che non ho bisogno della sua carità"
"Ma non è carità, signorina, si tratta solo di..."
"E SMETTILA DI CHIAMARMI SIGNORINA!" gli lanciai addosso un vassoio e inciampò nel miele.
"Mi scusi, signorina!" cercò di rialzarsi con tutte le sue forze, imbarazzato.
Digrignai i denti e stavo per dirgliene quattro, ma era già sparito all'orizzonte chiudendosi la porta alle spalle.
Trafalgar Law aveva detto che quella sottospecie di orsetto polare sarebbe stato a mia disposizione, eh? Ebbene, non faceva altro che irritarmi!
Mi rigirai di nuovo, scomoda, impaziente, sudata. Avevo quasi paura ad addormentarmi: non volevo fare di nuovo brutti sogni. I miei occhi stavano per chiudersi, ma combattei il sonno con tutta me stessa e mi trascinai giù dal letto.
Non durai molto: sentivo le ferite bruciare lungo tutto il corpo, come se qualcuno avesse dato fuoco ad ogni mia singola cellula.
Mi girò pericolosamente la testa e cominciarono a salirmi conati di vomito. Riuscii soltanto a risedermi, poi il buio.
Quando mi svegliai, ero di nuovo a letto e sentii chiaramente il rumore di una porta che si chiudeva. Notai del the fumante sul tavolino, affiancato da pasticcini che profumavano di mandorla. Decisi di assaggiarli: erano davvero ottimi.
Mi riscoprii molto affamata, dal momento che feci strage di tutte le cose buone che affollavano l'esile tavolino di legno. Feci un lungo sorso di latte e appoggiai la testa pesante sul cuscino.
Solo in quel momento mi accorsi di un termometro sotto il mio braccio "Merda!" sbuffai "Ci mancava anche questa!" in effetti segnava trentotto e mezzo.
Probabilmente avrei dovuto prendere una medicina o che so io, ma non c'era nulla del genere nella stanza. Solo strumenti metallici, forbici, carta bianca e una tabella del corpo degli uomini pesce. Niente finestre. Niente cartine.
Doveva essere proprio un tipo strano, quel ragazzaccio stratatuato che si spacciava per dottore...

 

 

"Franky, non farlo!" urlai "E tu, Usopp, mettiti in salvo!" ma le cannonate cadevano su di noi come meteoriti. Cercai di deviarne la traettoria con il Climattack, ma non servì a un bel niente.
"Ragazzi!" ero in preda alla disperazione "Rubber, ragazzi!" poi, improvvisamente sentii un brivido attraversarmi tutto il corpo "Amici!"
Aprii di scatto gli occhi e incontrai quelli di Trafalgar Law "...tranquilla" stava dicendo "Va tutto bene..."
La sua voce arrivò come narcotico ai miei timpani e sentivo le sue mani smanettare sulle mie ferite con fare esperto.
Ma l'incubo non era ancora finito: c'era ancora Brook, e Chopper, e Robin! Chiusi gli occhi e li strinsi fino a sentire dolore alle pupille.
"Nami..." una mano si posò sulla mia guancia "Nami!" mi schiaffeggiò, ma urlai ancora, incapace di distinguere tra sogno e realtà.
Fu quando quella mano mi accarezzò il volto che mi calmai all'istante. Smisi di dimenarmi e aprii gli occhi lentamente.
Il viso di Law era a quattro centimetri dal mio "...va tutto bene, calmati..." lo guardai per un momento interminabile. Probabilmente stava cercando di assumere un'espressione rassicurante. Ci riuscì.
Cercai di alzarmi, confusa, ma mi fermò "Alt! Dove credi di andare? Ti avevo detto che non dovevi alzarti!" disse con aria severa.
Mi accorsi che la mia testa era ancora pesante, ma non m'importava. Lo afferrai per la felpa "Senti, dottorino" sembrò sorpreso "Io non posso continuare a stare qui a poltrire, DEVO TROVARE I MIEI AMICI!"
"Li ho trovati, ragazzina impertinente" si liberò dalla mia presa, scaltro "So dove sono" aggiunse con un’espressione poco amichevole.
"Cosa?! Davvero?"
Si sedette ai piedi del letto "Cappello di Paglia, il cuoco e il cecchino sono a bordo della nave di Drake; lo spadaccino, l'archeologa e il dottore sono da Bonney; lo scheletro è da Hawkins e il carpentiere è da Eustass" soffocò un ghigno "Povero lui"
Restai interdetta per qualche istante, poi ripresi "E come l'hai saputo?"
"Ho i miei informatori. Adesso ti sei calmata?"
Feci un respiro profondo. Sì, ero decisamente più calma "Quanto tempo è passato?"
"Circa quattro giorni"
"Che...cosa stavi facendo?"
"Controllavo l'andamento delle tue ferite, ma non importa: il dottorino tornerà quando dormi, così sarà più semplice"
"Ho la febbre" lo informai.
"Lo so" disse.
Ma ci era nato con quell'espressione divertita o cosa?
"Il tuo orsetto lavatore mi dà sui nervi" continuai.
Sorrise "Sì, so anche questo"
"Cosa? Te l'ha detto? Gli avevo soltanto chiesto dei banalissimi tranquillanti, maledizione!"
"Dei tranquillanti?" si alzò e si abbassò il cappello sugli occhi "Nami...per te ci vorrebbe un esorcista!"
Sgranai gli occhi "COME HAI DETTO?!" come si permetteva di parlarmi in quel modo? Afferrai un vassoio e glielo lanciai alle spalle, ma si scaraventò contro la porta chiusa.
Maledetto presuntuoso.
Trascorsi il resto della mattinata cercando di non riaddormentarmi, con un terribile cerchio alla testa.
Ma che razza di dottore era, uno che non mi prescriveva una cavolo di medicina?
Ripensai di nuovo ai miei compagni e mi chiesi se stessero bene. Avevo una voglia matta di alzarmi, di andare a cercarli, ma non avevo nemmeno la forza di muovere un dito.
E se fossi fuggita? Provai per l'ennesima volta ad alzarmi dal letto, ma ecco che tornò il senso di vuoto e le vertigini.
"Oh mio Dio" sospirai "Per quanto ancora durerà?"
©

 

 

 

3SpadeZORO: Grazie per i complimenti e per le preziose osservazioni, spero che troverai interessante anche il seguito della storia!

Funeral of Hearts: Ti ringrazio molto, spero che questo secondo capitolo non deluderà le tue aspettative!

Angel_Demon: Sinceramente neanch’io avevo mai sentito Trafalgar/Nami, però mi è venuta così, senza pensarci…ovviamente, se continuerà a piacerti anche il resto della storia sarò molto felice!

SheylaLaila: Quello del ‘far avvenire le cose troppo in fretta’ purtroppo è uno dei miei punti deboli! Ma m’impegnerò per migliorare ;) e comunque sono molto ‘aperta’ in fatto di coppie, quindi magari prima o poi potrei anche scrivere una Sanji/Nami!

  
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