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Autore: a cello song    09/08/2012    4 recensioni
« Hey, Malfoy, ci credi nell’amore a prima vista? »
Colpo di fulmine. Rose Weasley non sapeva neanche quasi cosa significasse, questa espressione, prima di caderne vittima. Lui era uno sconosciuto; non conosceva il suo nome né la sua Casa, prima di quel primo settembre.
Colpo di fulmine. Scorpius Malfoy non ci credeva, come non credeva nell'anima gemella; non esisteva il destino, ciò che volevi dovevi creartelo con le tue mani. O con quelle di qualcun altro.
Amicizia. Chloe Ryan conosceva bene Liam Nott, suo amico d'infanzia, o almeno così credeva. Da quel primo settembre, cominciò a dubitarne.
Amicizia. Alex Lloyd odiava sua sorella Allen; ma ancor di più odiava la sua migliore amica Sarah Calvinson.
Stelle. Orion Aldebaran era il nuovo insegnante di Divinazione, e amava prevedere il futuro guardando le stelle.
Stelle. Adhara Sullivan era l'insegnante di Astronomia, e amava la sua materia quanto odiava la Divinazione.
"Ma all’amore non scappò nessuno di loro."
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Hey the second Questo sarà un lungo anno!
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Un grazie a RoseFelicis31697 e Alexia26, che hanno letto e recensito lo scorso capitolo :)


            « Hey, Malfoy, ci credi nell’amore a prima vista? »
            Scorpius era prossimo a una sonora risata che riuscì a stento a trattenere. E solo a causa dell’espressione un attimo prima determinata, un attimo dopo delusa, della Weasley. Sì insomma, non voleva essere scortese, ma andiamo, cosa diavolo passava  per la testa a quella Grifondoro? No che non ci credeva, lui, all’amore a prima vista! Che cazzata assurda! Che poi, non era la prima volta che vedeva la Weasley... oh, forse intendeva che erano il primo settembre di quattro anni prima lei si era innamorata di lui, e ora si era decisa a confessarlo, dopo così tanto tempo? O era impazzita, a forza di tenere il naso sui libri?
            « Weasley, tu sei...? »
            « Oh, no! » Esclamò in fretta lei, agitando le mani convulsamente. « No, no, no! Ma cosa vai a pensare, no! Oh Godric, no, assolutamente! No! No! No... Io... oh, lascia perdere! »
            E, con queste confuse parole, Rose fece dietrofront e scappò via, a testa bassa.
 
*
 
            Alex, Allen e Audy erano i tre gemelli della famiglia Lloyd. Già, tre gemelli. Tre. Gemelli. Anche se, in questo specifico caso, non si assomigliavano di certo.
            Erano strani, i Lloyd. Già solo perché erano tre ed erano gemelli; se si pensava anche ai nomi che avevano, diventavano il doppio più strani.
            Alex era una ragazza, e pure Allen; era Audy l’unico maschio, sebbene il suo fosse un nome da donna. Già, perché per un irreversibile errore burocratico causato dall'ospedale – perché fosse irreversibile, il signor Lloyd stava ancora cercando di capirlo avevano sbagliato a scrivere i loro nomi: Alex doveva essere un’Alexandra, Audy un Andy, e Allen... be’, Allen era l’unico rimasto giusto. Ma per il signore e la signora Lloyd le stranezze intorno ai loro tre figli non sarebbero di certo finite lì.
            La settimana prima del loro undicesimo compleanno, i tre ricevettero una strana lettera scritta con inchiostro smeraldino, sigillata con ceralacca rossa recante uno strano stemma, sconosciuto ai due genitori Babbani. Quando assunsero la novità – la magia, i figli maghi, una scuola di magia – i signori Lloyd ci rimasero parecchio male, e l’unico motivo per cui non persero i sensi fu probabilmente che l’ambulanza li avrebbe portati in quel famoso ospedale dov'erano nati i tre, ed era l’ultima cosa che volevano.
            Così, nel 2017 Hogwarts aprì loro le porte e nel 2017 vennero Smistati, assieme a tanti altri studenti. Ma finirono in tre Case diverse.
            Alex, con gran sorpresa dei fratelli, finì in Serpeverde; Allen, seconda ad essere Smistata, divenne una Corvonero; Audy finì in Tassorosso. Grifondoro, come avevano segretamente sperato i genitori – si erano documentati e avevano letto l’intera Storia di Hogwarts –, non divenne la Casa di nessuno dei tre, al contrario di Serpeverde, quella che li preoccupava di più. E vi era finita Alex.
               
*
 
            Nella carrozza di prima classe dove solitamente i professori che giungevano a scuola in treno si radunavano, il chiacchiericcio era insistente. Tutti sembravano conoscere tutti e, tra una tazza di tè e l’altra, si scambiavano novità su ogni cosa, come solo i vecchi amici fanno. E lì in mezzo Orion Aldebaran si sentiva alquanto fuori luogo; probabilmente l’avevano scambiato per un comune passeggero. Eppure avanti, erano davvero così sciocchi da credere che si era seduto al loro tavolo solo perché non c’era altro posto? Li aveva riconosciuti tutti: di fronte a lui sedeva Adhara Sullivan, astronomia; alla sua destra c’era l’anziana professoressa Vector, Aritmanzia; riconobbe poi Madama Tome, la bibliotecaria, John Jefferson, Babbanologia, e Neville Paciock, Erbologia.
            « Oh, ma come siamo scortesi! Abbiamo un ospite tra noi, e non gli abbiamo nemmeno rivolto la parola! Buon uomo, come si chiama lei? Vuole una tazza di tè? »
            Orion rifiutò cortesemente l’offerta della bibliotecaria e, schiarendosi prontamente la voce, comunicò il suo nome e cognome.
            Evidentemente stupita da quel nome altisonante, Madama Tome, tutta impettita, si presentò per prima, seguita poi a ruota dagli altri professori.
            « Simpatico. Ha il nome di una costellazione e il cognome di una stella luminosa. Adhara Sullivan. » Disse, tendendogli la mano.
            « Già. Dev’essere stato il destino, credo. Comunque, anche lei può vantare il nome di una stella, no, signorina Sullivan? »
            La donna annuì, dopo aver vistosamente arricciato il naso alla parola destino, tornando a prestare attenzione ai pettegolezzi della Vector e della Tome.
            « La cara Topazia me l’ha detto in confidenza, probabilmente non dovrei dirvelo: Sibilla si è finalmente decisa a dare le dimissioni! » Esclamò la professoressa di Aritmanzia, esaltata.
            « Uh. Be’, era anche ora, no? » Commentò Paciock. « La Cooman ha insegnato anche a me... e i miei genitori. »
            « Chi sarà il nuovo insegnante di Divinazione? » Chiese la Sullivan, pronunciando quell’ultima parola con disprezzo. « O la materia verrà abolita? »
            Orion trattenne a stento un commentaccio; per quale motivo doveva abolirsi una materia come la divinazione? Qual sublime disciplina, predire il futuro!
            « Ma no, Adhara, ma cosa dici! Non so chi sia il nuovo insegnante, ma lo scopriremo presto, suppongo. » Replicò la Vector.
            « Già, temo. »
 
*
 
            « Rose! »
            Rose s’irrigidì. Non era tornata nel suo scompartimento, dopo quello che era successo; aveva optato per tranquillizzarsi un po’ altrove, conscia di ciò che aveva fatto. O forse inconscia. Ad ogni modo, in qualsiasi via le sue elucubrazioni avessero avuto l’intenzione di andare, vennero interrotte da una voce che lì per lì la ragazza non riuscì a identificare; con la coda dell’occhio vide un ciuffo di capelli biondi accuratamente pettinati. Rose si voltò e tentò di sorridere a Louis, il piede che batteva ritmicamente al suolo conferendogli la solita aria di impazienza.
            « Rose! » Ripeté suo cugino, esasperato. « Che ci fai ancora qui? Ma non t’è arrivato il biglietto? È un quarto d’ora che t’aspettiamo, io e gli altri Prefetti! Muoviti! Vieni! »
            Porca Morgana, pensò. Non sono tornata allo scompartimento! Tentò di giustificarsi con suo cugino, ma invano: Louis era un pignolo, puntuale e preciso ragazzo, degno figlio di sua madre, e Rose l’esatto contrario: trasandata a livelli cosmici, perennemente in ritardo – infatti, non è che andassero più di tanto d’accordo, loro due.
            Ormai ben conscia di chi sarebbe stato l’altro Prefetto di Grifondoro, seguì Louis senza farsi domande né fargli domande – ma oh, come l’avrebbero presa gli altri Prefetti? S’era condannata la carriera, forse?
            E in effetti capì di essersela veramente condannata, la carriera, quando entrò in uno scompartimento piuttosto largo, capace di contenere una decina di persone; già tutti in uniforme (lei ovviamente non s’era ancora cambiata, c’era tanto di quel tempo prima di arrivare a Hogwarts!), i sette Prefetti la osservavano con le sopracciglia alzate, mentre Louis si profondeva nei suoi migliori sorrisi di scusa, finti e tirati come quelli di qualche attrice Babbana. 
            Fu allora che successe.
            Fu allora che lo, che li vide.
            Fu allora; fu un istante.
            Fu anche quasi un dejà vu.
            Ma in quell’istante i suoi occhi incontrarono prima quelli di Scorpius Malfoy, che, per quanto possibile, alzò ancor di più le sopracciglia e assunse un’espressione di profondo stupore, e poi quelli di...
            « Scusate il ritardo! Io, ehm, lei... insomma, il mio messaggio non è arrivato a destinazione, e Rose nemmeno, ecco. » Si giustificò Louis, scaricando accuratamente la colpa dell’accaduto su tutti men che lui.
            « Bene », sospirò un nono individuo che Rose riconobbe come uno dei Capiscuola di Corvonero, « ora che siete tutti, vi spiegherò un po’ in cosa consiste la vostra carica. Siete gli studenti che, a parere della preside Silence, si sono dimostrati più meritevoli di indossare la spilla che vi è stata consegnata, perciò portatela con onore. » Cominciò, il tono languido e svogliato, cosa che non ci sarebbe mai aspettata da uno che si presentava così. « Io sono Adam Bannet, ed è a me o agli altri Capiscuola che dovrete far riferimento per qualsiasi domanda – sì, in teoria potreste chiedere anche ai professori, ma non avranno voglia di calcolarvi, perciò date retta a noi.
            « La preside vi conferisce il potere di sottrarre o regalare punti agli studenti, ma fidatevi, fatelo il meno possibile. La Silence sa come ogni singolo punto viene aggiunto o tolto dalle clessidre, e non ha particolari problemi a rimbeccare i professori se non le sta bene qualcosa. Sarete monitorati 24 ore su 24 quando e se deciderete di giocare coi punti, sappiatelo. Mago avvisato, mezzo salvato. » Proseguì, il tono perennemente piatto, vivacizzatosi solo un minimo nel discorso riguardante la preside Silence. « Per il resto, dovrete aiutarci a mantenere l’ordine nelle sale comuni e nei corridoi, qui sul treno... ci aiuterete ad addobbare a Halloween, Natale, San Valentino, Pasqua, Due Maggio e simili... E boh, se mi venisse in mente qualcosa ve lo dirò. Per ora, conoscetevi e fate attenzione che i primo anno non facciano casini nel treno e », fece una pausa, voltandosi verso Rose, « Weasley, suppongo, sarebbe meglio indossare l’uniforme. »
 
*
 
            Scorpius si lasciò cadere su un sedile, già esausto. Lui non la voleva, quella fottuta spilla – lo sapeva che gli avrebbe portato solo seccature e perdite di tempo. Perché non scegliere Sarah Calvinson al posto suo? Era sicuramente più prudente e meritevole di lui. E ne sarebbe stata notevolmente più contenta.
            « Il vecchio Bannet è contento di essere Caposcuola, quest’anno! » Fece Liam, cercando di rompere il silenzio che era calato non appena il Corvonero li aveva lasciati.
            « Pff, Bannet aveva quella faccia funerea anche il giorno che venne a sapere della sua nomina a capitano della squadra – o tiene per sé la sua felicità, o se ne frega di tutto e tutti. È difficile inquadrarlo, Adam. » Rispose una Corvonero piuttosto carina. « Comunque, io me ne vado! »
            Oh, be’, cominciavano bene. Avrebbero dovuto essere affiatati, no? Non si presentavano nemmeno, invece. Ma chissenefrega, pensò. Meno collaboro con questi qua, meglio sto.
            Proprio a questo proposito fece per suggerire a Liam, visto che anche i Tassorosso stavano per uscire, di tornare al loro scompartimento, ma vide che si era avvicinato a Rose Weasley.
            « Weasley! » La chiamò. « Piacere, Liam Nott. » Si presentò, tendendogli la mano.
            La Weasley arrossì violentemente e, evidentemente imbarazzata, tentò di sorridere.
            « Hey, Malfoy, ci credi nell’amore a prima vista? » Ecco. La Weasley non s’era presa una cotta per lui... ma per Liam.  



Here I am!
Vi ho praticamente presentato buona parte dei protagonisti. Rose, Scorpius, Liam Nott, Sarah Calvinson (anche se solo nominata), Alex, Allen e Audy Lloyd, Orion Aldebaran e Adhara Sullivan.
Volevo sotolineare una cosa: a inizio capitolo, Scorpius pensa che Rose sia impazzita a forza di studiare, mentre poco dopo la vediamo in una veste molto più trasandata. NON è un caso ;)
Piccolo avviso: domani partirò, purtroppo tornerò il 20 agosto. E penso proprio che non riuscirò a connettermi, perciò non potrò aggiornare prima! >.<

   
 
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