Ero
tranquilla stavolta, non stavo sognando, avvertivo soltanto una piacevole
sensazione all'altezza del petto.
Strinsi le lenzuola tra le mani e aprii gli occhi soavemente. Li sgranai un
istante dopo essermi accorta che Trafalgar Law mi stava toccando "CHE FAI,
MALATO?!" urlai.
"Shh!" mi zittì prontamente "Che
hai da urlare, sciocca? Ti sto solo sostituendo le bende!"
"Sostituendo le bende? TOGLIMI LE MANI DI DOSSO, SUBITO!"
"La vuoi smettere di sbraitare? Sono le tre del mattino, sveglierai
tutti!" sussurrò a bassa voce, ma con agitazione.
"TU SEI PAZZO! Sai che..." mi tappò la bocca con la mano e alzò
gli occhi al cielo "Non mi lasci altra scelta, rossa. Stavo procedendo
silenziosamente proprio per evitare di svegliarti, sapevo che avresti fatto
l'isterica!" la sua mano odorava di disinfettante.
Lo guardai negli occhi per un istante interminabile e ritrovai la calma. Se
ne accorse e mi lasciò la bocca libera "Sei proprio impossibile..."
commentò.
"E' questa la cosa più intelligente che hai da dire dopo avermi palpato
le tette?" chiesi stizzita.
Scrollò le spalle "Beh, in quanto a intelligenza...aspetta un momento,
COSA?!" rise di gusto "Credi che io ti abbia palpato le tette?"
scosse la testa, si stava proprio scompisciando "Ti stavo solo pulendo le
ferite, figuriamoci: sono un dottore! E comunque..." aggiunse con un
sorriso furbo "Un sano orgasmo non ti farebbe male, credimi!"
Digrignai i denti "Sei proprio un insolente!"
Ignorò la mia affermazione ed esaminò una boccetta contenente un liquido
dello stesso colore dei miei capelli "Comunque sia, per i miei gusti hai
il sonno troppo leggero"
"Oh sì, drogami!" dissi subito, ipnotizzata dalla misteriosa
sostanza "Ti prego, sto impazzendo!"
Mi guardò come se pensasse realmente che fossi matta "Stai guardando questa
boccetta come se fosse l'elisir di eterna giovinezza" inarcò le
sopracciglia "E' tutt'altro, sappilo"
"Qualunque cosa sia, per favore, potresti darmelo?" feci con
impazienza.
"Berresti qualsiasi merdata senza sapere di cosa si tratta?"
domandò con disprezzo.
"No" risposi un po' imbarazzata "Però quello sembra
buono..." cercai di giustificarmi. Scoppiò in una fragorosa risata.
"Ti faccio ridere, eh?" divenni scontrosa.
"Sì, in effetti mi diverti molto" poi il suo sguardo diventò
provocatorio "E se stessi per avvelenarti?"
La sua domandà mi gettò nel panico "Hai dato
la tua parola che..."
"...non ti avrei fatto del male, lo so" sorrise "Potrei aver
mentito" scrollò le spalle come se niente fosse.
"Sì" lo sfidai, inchiodandolo con lo sguardo "Avresti potuto,
ma non l'hai fatto"
Aveva perennemente un'espressione sarcastica, ironica, come una continua
presa per il culo. Fu con questa sua solita espressione, che mi chiese
divertito "Ti fidi ciecamente di ciò che dico?"
Non risposi. Qualcosa, dentro me, mi diceva che il suo sarcasmo non era
altro che un'arma per nascondere le sue buone intenzioni.
Scosse la testa "Pessima scelta" poi si ricompose "E' un
ansiolitico. Vuoi che te lo dia?" i suoi occhi scavarono a fondo nei miei.
"Assolutamente sì" risposi senza pensarci due volte.
"Molto bene" afferrò il mio braccio.
"Cosa?" mi spaventai "Non credevo che...ahi!"
M'iniettò il liquido nelle vene con un ago "Non c'è ragione di
agitarsi, Nami" sussurrò "Fa' sogni
tranquilli" le ultime tre parole furono sibilate, soffiate, e mi
addormentai dolcemente cullata da esse.
Mi svegliai in un bagno di sudore e
piuttosto affamata. Ma doveva essere molto presto, poichè
la colazione non figurava ancora sul tavolo.
Dopotutto Bepo non si era fatto più vedere dopo l'incidente del
vassoio, immaginavo che mi portasse da mangiare quando dormivo.
Mi sgranchii le
braccia: mi sentivo straordinariamente bene! Decisi che era giunto finalmente
il momento di mettere in atto il mio piano di fuga e mi alzai lentamente dal
letto.
Niente vertigini.
Fantastico!
Provai a camminare e,
barcollando un po', raggiunsi la porta e la aprii. Era un bel po' che non
andavo in bagno, in fondo...
Fuori dalla stanza,
c'era un corridoio piuttosto buio: mi decisi a percorrerlo in punta di piedi e
con un po' di fortuna trovai la toilette. Mi lavai la faccia e avrei anche
voluto fare una doccia, indossavo ancora la gonna sudicia e la maglietta
strappata della battaglia, ma forse sarebbe stato meglio non rischiare: il mio
corpo era ancora coperto di bende e non mi sembrava il caso.
Sgattaiolai per il
corridoio immerso nell'oscurità, cercando una via che portasse in coperta.
Girai l'imbarcazione in lungo e in largo, non rendendomi pienamente conto di
dove mi trovassi a causa della scarsa illuminazione.
Sentivo uomini che
russavano chiusi nelle loro camere, quando improvvisamente da una porta sbucò
un pirata grosso con una coscia di pollo tra le mani. Mi nascosi in un angolo,
facendo ben attenzione a non fare rumore. Cercai di mettere a fuoco il suo
volto ma il buio non aiutava: vidi soltanto che addentava il pollo e si
grattava il pacco.
"Bleah" pensai "Che schifo, gli uomini!" e
dopo neanche un secondo, ruttò come un animale. Mi ricordò Brook
e storsi il naso disgustata.
Fortunatamente, dopo
questo spiacevole episodio, il tizio abominevole sparì nella sua stanza.
Continuai a camminare
scuotendo la testa, pensando in che razza di posto fossi capitata, finquando non mi ritrovai di fronte un oblò: mi avvicinai e
ci guardai attraverso.
Mare, mare e ancora
mare. Repressi un grido di rabbia e diedi un pugno al muro. UN SOTTOMARINO!
A pensarci bene,
l'orsacchiotto parlante me l'aveva detto, ma ero così stordita che l'avevo
completamente rimosso.
Come si poteva scappare
da un sottomarino? Come avrei fatto a capire dove ci trovavamo? A regolare il
Log-Pose, a calcolare l'intensità del vento?
Digrignai i denti.
Maledetto Law! Cosa voleva farci con tutti i feriti che diceva di aver
salvato...A BORDO DI UN SOTTOMARINO?!
Iniziai a colpire
violentemente il muro, fino a che caddi a terra senza forze, con le ginocchia
che avevano ripreso a sanguinare.
"Sei
proprio una paziente cocciuta!" Trafalgar mi rimproverò con foga "Hai
fatto riaprire tutte le ferite, lo sai?"
Ero immobilizzata su un lettino, incapace di muovermi, in una stanza bianca
che non avevo mai visto, e stavo morendo di paura "Trafalgar..."
dissi con le lacrime agli occhi "Avevi promesso che non mi avresti fatto
del male..."
"Infatti sei tu quella che sta cercando di farsi del male a tutti i
costi!" era esasperato "Sono costretto ad operarti. Ma se dopo
l'operazione non segurai le mie istruzioni e non mi
darai ascolto, giuro che ti lascio agonizzare senza muovere un dito"
suonava molto minaccioso.
Cercai di guardarmi intorno, intuii che forse mi trovavo in sala operatoria,
c'era bianco ovunque, maschere d'ossigeno e attrezzi vari. Deglutii.
Poi lo vidi trafficare con un'ampolla contenente liquido arancione "Hey, che cosa mi hai dato ieri? Mi ha fatto
benissimo!"
"Davvero?" si voltò, beffardo.
"Ne voglio ancora!"
"Ti accontento subito" estrasse una fiala e me la iniettò nel
braccio. Mi addormentai all'istante, indugiando con lo sguardo sui tatuaggi che
coprivano il suo braccio. Non conoscevo neanche uno di quegli strani segni.
Dormii per un bel po', e quando mi svegliai mi trovavo ancora in sala
operatoria. Law non c'era e io avevo svariati fili che mi entravano nelle
braccia e che si collegavano a buste bianche e boccette riempite di chissà
quale porcheria.
Avevo la tentazione di strappare via tutto, ma poi lessi 'antidolorifico' e
non mi mossi. Finalmente una cosa sensata!
Il mio relax fu turbato dal rumore di vetro che si frantumava al suolo. I
miei occhi si aprirono pigramente "Che succede?"
"Oh mi dispiace, signorina" Bepo era
inginocchiato a raccogliere i pezzi delle fiale che aveva fatto cadere.
"ANCORA TU!" gridai "PROPRIO ADESSO CHE MI STAVO
RILASSANDO!"
La sua faccia pelosa divenne di tutti i colori "Me ne vado subito,
signorina!"
"Aaaaahhh!!!" urlai per il dolore e mi
accorsi che l'idiota aveva rotto la boccetta dell'antidolorifico. Persi proprio
la ragione "BRUTTO STUPIDO INCAPACE ASSASSINO! GUARDA CHE HAI
COMBINATO!" le sentii tutte le mie ferite, come se me le stessero
infliggendo nuovamente, una ad una "SEI IL DIAVOLO CON LA PELLICCIA!"
"Non
volevo, signorina, sono inciampato!"
"CHIUDI
IL BECCO E CHIAMA IL TUO FOTTUTO CAPITANO! RIVOGLIO IL MIO
ANTIDOLORIFICO!"
"Chiamate
il mio spacciatore di fiducia" riecheggiò annoiata la voce di Trafalgar
Law alle mie spalle "E' necessaria una dose massiccia di eroina per
calmare questa qui"
"Capitano!"
Bepo si precipitò verso di lui, come in cerca di
sostegno morale.
"TRAFALGAR!"
urlai in preda alle fitte "TRAFALGAR LAW!"
Finalmente
vidi il suo viso, quello sguardo furbo che tanto mi spaventava e tanto mi
rassicurava "Vedo che tu e Bepo non riuscite
ancora ad andare d'accordo" commentò estraendo dalla propria tasca
un'altra fiala di ansiolitico arancione.
Tirai un
sospiro di sollievo, malgrado le ferite che si facevano sentire sempre di più.
Cercai di allungare la mano per afferrare quella maledetta fiala, ma Law non me
lo permise "Rischi di diventarne dipendente, sai?" fu l'ultima, acida
frase che udii prima di perdere i sensi. ©
Funeral of Hearts: Eh sì,
diciamo che Nami non è mai stata una diplomatica…ma a
noi piace così com’è, non è vero? ;)
SheylaLaila: Wow, io invece ti confesso che la Zoro/Nami è in assoluto la mia preferita! xD
Comunque i miei capitoli sono raramente più lunghi di così…leggere troppo
Baricco mi ha influenzata negativamente!
Angel_Demon: La battuta dell’esorcista piace molto
anche a me, finora è quella che preferisco nella fic!
xD Dopotutto la schiettezza di Trafalgar Law è ciò
che lo rende un personaggio diverso dagli altri *__* Ma perché sei pessimista?
Non capisco D:
Sanjina99: L’atmosfera della
storia è volutamente confusionaria, perché Nami è
reduce da un’ardua battaglia e non è ancora nel pieno delle sue forze ;)
comunque mille grazie per i complimenti!
Allessor: Ahaha anche una
mia amica mi ha detto che tendo a far sorridere un po’ troppo spesso Law! Ma
che ci posso fare, mi lascio un po’ prendere la mano perché lo adoro quando lo
fa <3 E comunque è un piacere ritrovarti a recensire anche quest’altra FF :D