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Autore: Gelidha Oleron    10/08/2012    7 recensioni
Sorrise "Potrei aver mentito" scrollò le spalle come se niente fosse.
"Sì" lo sfidai, inchiodandolo con lo sguardo "Avresti potuto, ma non l'hai fatto"
Aveva perennemente un'espressione sarcastica, ironica, come una continua presa per il culo. Fu con questa sua solita espressione, che mi chiese divertito "Ti fidi ciecamente di ciò che dico?"
Non risposi. Qualcosa, dentro me, mi diceva che il suo sarcasmo non era altro che un'arma per nascondere le sue buone intenzioni.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nami, Trafalgar Law
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ero tranquilla stavolta, non stavo sognando, avvertivo soltanto una piacevole sensazione all'altezza del petto.
Strinsi le lenzuola tra le mani e aprii gli occhi soavemente. Li sgranai un istante dopo essermi accorta che Trafalgar Law mi stava toccando "CHE FAI, MALATO?!" urlai.
"Shh!" mi zittì prontamente "Che hai da urlare, sciocca? Ti sto solo sostituendo le bende!"
"Sostituendo le bende? TOGLIMI LE MANI DI DOSSO, SUBITO!"
"La vuoi smettere di sbraitare? Sono le tre del mattino, sveglierai tutti!" sussurrò a bassa voce, ma con agitazione.
"TU SEI PAZZO! Sai che..." mi tappò la bocca con la mano e alzò gli occhi al cielo "Non mi lasci altra scelta, rossa. Stavo procedendo silenziosamente proprio per evitare di svegliarti, sapevo che avresti fatto l'isterica!" la sua mano odorava di disinfettante.
Lo guardai negli occhi per un istante interminabile e ritrovai la calma. Se ne accorse e mi lasciò la bocca libera "Sei proprio impossibile..." commentò.
"E' questa la cosa più intelligente che hai da dire dopo avermi palpato le tette?" chiesi stizzita.
Scrollò le spalle "Beh, in quanto a intelligenza...aspetta un momento, COSA?!" rise di gusto "Credi che io ti abbia palpato le tette?" scosse la testa, si stava proprio scompisciando "Ti stavo solo pulendo le ferite, figuriamoci: sono un dottore! E comunque..." aggiunse con un sorriso furbo "Un sano orgasmo non ti farebbe male, credimi!"
Digrignai i denti "Sei proprio un insolente!"
Ignorò la mia affermazione ed esaminò una boccetta contenente un liquido dello stesso colore dei miei capelli "Comunque sia, per i miei gusti hai il sonno troppo leggero"
"Oh sì, drogami!" dissi subito, ipnotizzata dalla misteriosa sostanza "Ti prego, sto impazzendo!"
Mi guardò come se pensasse realmente che fossi matta "Stai guardando questa boccetta come se fosse l'elisir di eterna giovinezza" inarcò le sopracciglia "E' tutt'altro, sappilo"
"Qualunque cosa sia, per favore, potresti darmelo?" feci con impazienza.
"Berresti qualsiasi merdata senza sapere di cosa si tratta?" domandò con disprezzo.
"No" risposi un po' imbarazzata "Però quello sembra buono..." cercai di giustificarmi. Scoppiò in una fragorosa risata.
"Ti faccio ridere, eh?" divenni scontrosa.
"Sì, in effetti mi diverti molto" poi il suo sguardo diventò provocatorio "E se stessi per avvelenarti?"
La sua domandà mi gettò nel panico "Hai dato la tua parola che..."
"...non ti avrei fatto del male, lo so" sorrise "Potrei aver mentito" scrollò le spalle come se niente fosse.
"Sì" lo sfidai, inchiodandolo con lo sguardo "Avresti potuto, ma non l'hai fatto"
Aveva perennemente un'espressione sarcastica, ironica, come una continua presa per il culo. Fu con questa sua solita espressione, che mi chiese divertito "Ti fidi ciecamente di ciò che dico?"
Non risposi. Qualcosa, dentro me, mi diceva che il suo sarcasmo non era altro che un'arma per nascondere le sue buone intenzioni.
Scosse la testa "Pessima scelta" poi si ricompose "E' un ansiolitico. Vuoi che te lo dia?" i suoi occhi scavarono a fondo nei miei.
"Assolutamente sì" risposi senza pensarci due volte.
"Molto bene" afferrò il mio braccio.
"Cosa?" mi spaventai "Non credevo che...ahi!"
M'iniettò il liquido nelle vene con un ago "Non c'è ragione di agitarsi, Nami" sussurrò "Fa' sogni tranquilli" le ultime tre parole furono sibilate, soffiate, e mi addormentai dolcemente cullata da esse.

 

 

 

Mi svegliai in un bagno di sudore e piuttosto affamata. Ma doveva essere molto presto, poichè la colazione non figurava ancora sul tavolo.
Dopotutto Bepo non si era fatto più vedere dopo l'incidente del vassoio, immaginavo che mi portasse da mangiare quando dormivo.
Mi sgranchii le braccia: mi sentivo straordinariamente bene! Decisi che era giunto finalmente il momento di mettere in atto il mio piano di fuga e mi alzai lentamente dal letto.
Niente vertigini. Fantastico!
Provai a camminare e, barcollando un po', raggiunsi la porta e la aprii. Era un bel po' che non andavo in bagno, in fondo...
Fuori dalla stanza, c'era un corridoio piuttosto buio: mi decisi a percorrerlo in punta di piedi e con un po' di fortuna trovai la toilette. Mi lavai la faccia e avrei anche voluto fare una doccia, indossavo ancora la gonna sudicia e la maglietta strappata della battaglia, ma forse sarebbe stato meglio non rischiare: il mio corpo era ancora coperto di bende e non mi sembrava il caso.
Sgattaiolai per il corridoio immerso nell'oscurità, cercando una via che portasse in coperta. Girai l'imbarcazione in lungo e in largo, non rendendomi pienamente conto di dove mi trovassi a causa della scarsa illuminazione.
Sentivo uomini che russavano chiusi nelle loro camere, quando improvvisamente da una porta sbucò un pirata grosso con una coscia di pollo tra le mani. Mi nascosi in un angolo, facendo ben attenzione a non fare rumore. Cercai di mettere a fuoco il suo volto ma il buio non aiutava: vidi soltanto che addentava il pollo e si grattava il pacco.
"Bleah" pensai "Che schifo, gli uomini!" e dopo neanche un secondo, ruttò come un animale. Mi ricordò Brook e storsi il naso disgustata.
Fortunatamente, dopo questo spiacevole episodio, il tizio abominevole sparì nella sua stanza.
Continuai a camminare scuotendo la testa, pensando in che razza di posto fossi capitata, finquando non mi ritrovai di fronte un oblò: mi avvicinai e ci guardai attraverso.
Mare, mare e ancora mare. Repressi un grido di rabbia e diedi un pugno al muro. UN SOTTOMARINO!
A pensarci bene, l'orsacchiotto parlante me l'aveva detto, ma ero così stordita che l'avevo completamente rimosso.
Come si poteva scappare da un sottomarino? Come avrei fatto a capire dove ci trovavamo? A regolare il Log-Pose, a calcolare l'intensità del vento?
Digrignai i denti. Maledetto Law! Cosa voleva farci con tutti i feriti che diceva di aver salvato...A BORDO DI UN SOTTOMARINO?!
Iniziai a colpire violentemente il muro, fino a che caddi a terra senza forze, con le ginocchia che avevano ripreso a sanguinare.

 

 

"Sei proprio una paziente cocciuta!" Trafalgar mi rimproverò con foga "Hai fatto riaprire tutte le ferite, lo sai?"
Ero immobilizzata su un lettino, incapace di muovermi, in una stanza bianca che non avevo mai visto, e stavo morendo di paura "Trafalgar..." dissi con le lacrime agli occhi "Avevi promesso che non mi avresti fatto del male..."
"Infatti sei tu quella che sta cercando di farsi del male a tutti i costi!" era esasperato "Sono costretto ad operarti. Ma se dopo l'operazione non segurai le mie istruzioni e non mi darai ascolto, giuro che ti lascio agonizzare senza muovere un dito" suonava molto minaccioso.
Cercai di guardarmi intorno, intuii che forse mi trovavo in sala operatoria, c'era bianco ovunque, maschere d'ossigeno e attrezzi vari. Deglutii.
Poi lo vidi trafficare con un'ampolla contenente liquido arancione "Hey, che cosa mi hai dato ieri? Mi ha fatto benissimo!"
"Davvero?" si voltò, beffardo.
"Ne voglio ancora!"
"Ti accontento subito" estrasse una fiala e me la iniettò nel braccio. Mi addormentai all'istante, indugiando con lo sguardo sui tatuaggi che coprivano il suo braccio. Non conoscevo neanche uno di quegli strani segni.
Dormii per un bel po', e quando mi svegliai mi trovavo ancora in sala operatoria. Law non c'era e io avevo svariati fili che mi entravano nelle braccia e che si collegavano a buste bianche e boccette riempite di chissà quale porcheria.
Avevo la tentazione di strappare via tutto, ma poi lessi 'antidolorifico' e non mi mossi. Finalmente una cosa sensata!
Il mio relax fu turbato dal rumore di vetro che si frantumava al suolo. I miei occhi si aprirono pigramente "Che succede?"
"Oh mi dispiace, signorina" Bepo era inginocchiato a raccogliere i pezzi delle fiale che aveva fatto cadere.
"ANCORA TU!" gridai "PROPRIO ADESSO CHE MI STAVO RILASSANDO!"
La sua faccia pelosa divenne di tutti i colori "Me ne vado subito, signorina!"
"Aaaaahhh!!!" urlai per il dolore e mi accorsi che l'idiota aveva rotto la boccetta dell'antidolorifico. Persi proprio la ragione "BRUTTO STUPIDO INCAPACE ASSASSINO! GUARDA CHE HAI COMBINATO!" le sentii tutte le mie ferite, come se me le stessero infliggendo nuovamente, una ad una "SEI IL DIAVOLO CON LA PELLICCIA!"

"Non volevo, signorina, sono inciampato!"

"CHIUDI IL BECCO E CHIAMA IL TUO FOTTUTO CAPITANO! RIVOGLIO IL MIO ANTIDOLORIFICO!"

"Chiamate il mio spacciatore di fiducia" riecheggiò annoiata la voce di Trafalgar Law alle mie spalle "E' necessaria una dose massiccia di eroina per calmare questa qui"

"Capitano!" Bepo si precipitò verso di lui, come in cerca di sostegno morale.

"TRAFALGAR!" urlai in preda alle fitte "TRAFALGAR LAW!"

Finalmente vidi il suo viso, quello sguardo furbo che tanto mi spaventava e tanto mi rassicurava "Vedo che tu e Bepo non riuscite ancora ad andare d'accordo" commentò estraendo dalla propria tasca un'altra fiala di ansiolitico arancione.

Tirai un sospiro di sollievo, malgrado le ferite che si facevano sentire sempre di più. Cercai di allungare la mano per afferrare quella maledetta fiala, ma Law non me lo permise "Rischi di diventarne dipendente, sai?" fu l'ultima, acida frase che udii prima di perdere i sensi. ©

 

 

 

 

Funeral of Hearts: Eh sì, diciamo che Nami non è mai stata una diplomatica…ma a noi piace così com’è, non è vero? ;)

 

SheylaLaila: Wow, io invece ti confesso che la Zoro/Nami è in assoluto la mia preferita! xD Comunque i miei capitoli sono raramente più lunghi di così…leggere troppo Baricco mi ha influenzata negativamente!

 

Angel_Demon: La battuta dell’esorcista piace molto anche a me, finora è quella che preferisco nella fic! xD Dopotutto la schiettezza di Trafalgar Law è ciò che lo rende un personaggio diverso dagli altri *__* Ma perché sei pessimista? Non capisco D:

 

Sanjina99: L’atmosfera della storia è volutamente confusionaria, perché Nami è reduce da un’ardua battaglia e non è ancora nel pieno delle sue forze ;) comunque mille grazie per i complimenti!

 

Allessor: Ahaha anche una mia amica mi ha detto che tendo a far sorridere un po’ troppo spesso Law! Ma che ci posso fare, mi lascio un po’ prendere la mano perché lo adoro quando lo fa <3 E comunque è un piacere ritrovarti a recensire anche quest’altra FF :D

 

 

 

 

  
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