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Autore: TheCristopher94    11/08/2012    7 recensioni
Ispirato dal gioco Prototype, ma segue un trama leggermente diversa e riadattata:
"La città era completamente in rovina, macchine distrutte sparpagliate da tutte le parti, cadaveri dappertutto, ma non solo. Anche un innaturale silenzio, in quella che una volta era la città che non dormiva mai.
Un ragazzo con dei jeans e una felpa con cappuccio, che celava il suo viso, si trovava su un grattacielo, mentre vedeva passare sotto di sé molte persone armate, che altro non facevano che cercare lui. Ma non l’avrebbero trovato mai! Lui era troppo furbo per loro."
Per scoprire come andrà a finire cominciate a leggerla. . .
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Naruto Uzumaki, Orochimaru, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Prototype Special Naruto -La serie-'
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L’inizio

New York City, 7 anni prima. . .

Un ragazzo biondo dagli occhi azzurri stava aspettando seduto con altri tre ragazzi, per un colloquio di lavoro come assistente di un grande scienziato, il Dottor. Orochimaru, grande esperto di biochimica e specializzato in nano meccanica per uso medico, che cercava un secondo assistente per un importante ricerca medica che avrebbe rivoluzionato il campo della medicina. Ovviamente, uno come lui cercava un giovane assistente promettente che lo aiutasse in quell’impresa, e Naruto non voleva perdere un opportunità del genere, tutt’al più perché non era da tutti essere selezionati dal grande Orochimaru in persona per un colloquio! Quindi, non poté farsi sfuggire un’occasione del genere, anche se si ricordava le discussioni avute con la sua ex, che erano state veramente dure.

-Cosa vuol dire che devi andare a New York per un colloquio?- gli aveva chiesto la ragazza. –Lavori già nel reparto speciale dell’esercito, no? Tu fai parte della Taka, la squadra speciale messa su dall’esercito per missioni di pace o per sventare attacchi terroristici!- disse furiosa la ragazza. –Perché vorresti andare a New York, adesso?- 
-Tesoro! Lavorare con uno scienziato come. . .- non ebbe tempo di finire che la ragazza lo interruppe.
-Non m’interessa sapere come si chiami! Non voglio sapere niente! Voglio solo sapere perché devi andare a New York! Non puoi cercare di fare un colloquio qui vicino?- disse, stufa di parlare di quel argomento.
-Ma cara, tu sai quando io abbia cercato qualcuno con cui specializzarmi nella biochimica, e grazie a quel professore, uno dei più grandi pilastri del nostro tempo, io avrò una specializzazione coi fiocchi, e non solo, farlo mi farà guadagnare anche una specializzazione nello studio di nano macchine! Come fai a non capire che questa è una di quelle occasioni che ti capitano una volta nella vita?- chiese il ragazzo.
-Fai come vuoi!- rispose piangendo la fidanzata del biondo. –Ma sappi questo! Hai due scelte! O scegli la carriera o me!- 
Questa scelta era difficile per Naruto; doveva scegliere se andare e realizzare il suo sogno o rimanere con la sua ragazza. Naruto abbassò la testa, e delle lacrime solcarono il suo volto.
-Come puoi chiedermi di scegliere?- chiese il biondo. –Come puoi chiedermi di scegliere su due cose a cui tengo? In amore non si dovrebbero chiedere di fare queste decisioni! Questo è uno sporco ricatto!- disse guardandola negli occhi. –Come puoi essere così egoista? Io voglio solo contribuire a migliorare la medicina, e tu mi ricatti chiedendomi di scegliere?- Il suo tono di voce era piuttosto arrabbiato e ferito, e anche lei se n’era accorse. –Bene, visto che devo scegliere!- riprese Naruto, trattenendo il pianto per la decisione presa, –Scelgo New York!- disse, voltandosi per preparare le valige e partire.


Il ragazzo fu svegliato dai suoi pensieri quando si accorse di essere rimasto solo nella stanza, e che l’altro assistente del professore lo stava chiamando. -Naruto-san, il professore l’attende.- 
Naruto si era sistemato e stava entrando nella stanza per svolgere un colloquio che gli avrebbe cambiato la vita.
-Naruto-san- disse l’uomo porgendo la mano al giovane, che strinse e con fare educato.
-Orochimaru-sama, per me è un vero onore potere essere in sua presenza! Le garantisco che impegnerò al massimo ogni mio neurone per aiutarla nella sua ricerca- disse fiducioso Naruto, il quale ricevette come risposta dall’uomo un: -Ma io non ti ho detto che sei nella squadra. E poi chi dice che tu sia abbastanza qualificato?- chiese l’uomo. –Perché dovrei scegliere te e non quelli che sono venuti prima?- 
Naruto era piuttosto calmo. Sapeva come rispondere, ma l’importante era mantenere la calma. Così, dopo aver preso un respiro, rispose: -Semplicemente perché sono più che certo che gli altri sono venuti ad adularla per il suo lavoro, senza prima documentarsi. E ciò gli ha impedito di dirle con obbiettività che lei ha commesso degli errori che rendono il suo progetto, al momento, solo un flop- rispose calmo, dimostrando dei nervi d’acciaio. Orochimaru rimase stupito da come aveva risposto il ragazzo, e chiese al giovane: -E potresti dirmi dove avrei sbagliato?- 
A quel punto Naruto estrasse il suo PC e fece rivedere i suoi calcoli, con le correzioni apportate alla sua formula. Lo stesso Orochimaru, non appena gli furono fatti constatare gli errori fatti, si rese conto che la formula del giovane si avvicinava di più alla risposta finale, così con un ghigno rispose: -Complimenti figliolo! Benvenuto tra noi!- dandogli la mano. Poi si rivolse al suo assistente: -Kabuto!- 
Il ragazzo rispose subito, come un cane che viene dal padrone: -Sì? Mi dica Orochimaru-sama.- 
-Presenta Naruto allo staff, e poi portalo alla sua postazione. Ovviamente comincerai domani. Non voglio. . .- 
-Perché rimandare a domani ciò che puoi iniziare a fare oggi? So che c’è molto lavoro da fare, quindi non c’è tempo da perdere. Kabuto, mi faccia strada- disse con tono serio e professionale. 
All’argenteo diede fastidio ricevere ordini da quel ragazzo lì, ma notando il cenno che gli fece Orochimaru, acconsentì e fece come gli aveva ordinato. 
Intanto la serpe pensò che aveva scelto proprio il ragazzo giusto. Così prese la sua cartella e la lesse: “Naruto Uzumaki, anni ventisei, arruolato all’esercito nel reparto Taka, laureato in Biochimica con il massimo dei voti con una tesina che parlava della struttura e della composizione di nano malattie embrionale con il controllo di nano macchine.” 
“Proprio il ragazzo che fa per me!” pensò l’uomo, credendo di essere a un passo dalla realizzazione del suo progetto.

New York City, oggi. . .

La città era completamente in rovina, macchine distrutte sparpagliate da tutte le parti, cadaveri dappertutto, ma non solo. Anche un innaturale silenzio, in quella che una volta era la città che non dormiva mai. 
Un ragazzo con dei jeans e una felpa con cappuccio, che celava il suo viso, si trovava su un grattacielo, mentre vedeva passare sotto di sé molte persone armate, che altro non facevano che cercare lui. Ma non l’avrebbero trovato mai! Lui era troppo furbo per loro.
Intanto i soldati parlavano tra loro.
-Sicuri che quel bastardo si trovi qui?- chiese un ragazzo con il lanciarazzi dietro sé.
-Sì, Hidan! Si! È stato avvistato qui da Konan e Pain quando hanno fatto il giro di perlustrazione con l’elicottero lo hanno avvistato nei paraggi!- rispose l’uomo che lo affiancava, con un enorme Mp5.
-A proposito Kakuzu, mi ricordi perché cazzo lo facciamo? Per quel fottuto bastardo non siamo altro che delle prede del cazzo, che tra l’altro in questo modo non facciamo altro che tirarci le sue ire addosso!- 
A rispondere per lui arrivò un altro individuo che era insieme a loro: -Cosa c’è Hidan, hai paura?- 
-Con chi credi di parlare, fottuto eretico di merda! Sto solo dicendo che cercarlo a casa sua è una pazzia! Tanto vale disarmarci e aspettare che venga ad ammazzarci!- disse sempre serio. Nel mentre continuava a guardarsi intorno. 
Il ragazzo sul grattacielo, nel frattempo, inseguiva i suoi inseguitori, inconsapevoli di essere entrati nel mirino del ragazzo, che altro non faceva che aspettare il momento giusto per attaccare. Quando a un tratto la radio dei tre si accesero per una trasmissione.
-Hidan, Kakuzu, Kisame, fate subito rapporto!-
-Negativo! Qui non c’è un cazzo di niente!- 
L’uomo dall’altro lato, innervosito da ciò, rispose: -Capito! Ritornate al vostro mezzo di trasporto e rientrate alla base!- rispose lapidario il capo, e ringraziando i Kami di essere ancora vivi i tre salirono sul loro mezzo di trasporto per dirigersi alla base. 
Il ragazzo, capendo che quei tre se ne stavano andando, decise di lasciarli stare. 
“Per questa volta vi lascio vivere! Ma la prossima volta vi ammazzerò come animali!” disse la figura, che si lasciò cadere dall’enorme grattacielo per poi creare un’enorme voragine a terra, per mettersi in piedi, e iniziando a correre a velocità, un po’ sovrumane per chissà dove.

   
 
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