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Autore: Karin_Dark95    14/08/2012    0 recensioni
Judet Cooper è una ragazzina di 16 anni apparentemente normale, ma a differenza di tanti altri giovani lei non ha genitori e quindi vive in una casetta costruita dal giovane Robert suo amico e tutore. Una notte viene inseguita da uno strano mostro, e da lì in poi la sua vita non è più come prima.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Correvo come un fulmine, non riuscivo a frenarmi, non volevo pensare, non in questo momento, non quando avevo alle calcagne qualcuno o "qualcosa" che mi voleva come carne da macello o come cena. Corsi con tutta l'adrenalina che avevo, le strade erano deserte, era notte fonda e correvo nella speranza di trovare la salvezza in qualche vicolo sicuro. Mi ritrovai in una stradina che finiva con una rotonda e interruppi a metà deviando verso destra in un buio vicoletto tra enormi palazzi moderni. La Cosa dietro di me continuava a inseguirmi facendo tremare la terra sotti i miei piedi. Sfortunatamente per la mia solita cretinaggine andai verso un vicolo cieco, che ovviamente finiva con un bellissimo e "panoramico" muro, maledetto per me poichè avrei costruito la mia tomba proprio ai suoi piedi con su scritto sopra "Judet Cooper 1995-2012",una povera ragazzina di 16 anni. Ovviamente come fanno tutti gli idioti dei film horror anche mi comportai da idiota, mi fermai e mi appoggiai al muro ormai stremata delle mie totali energie e così la bestai mi raggiunse e mi si parò davanti e mi vietò totalmente ogni via di fuga; cosa potevo dire, almeno un lato positivo c'era, almeno avevo visto e conosciuto il mio "amatissimo" assassino. Era bella grossa la bestia, una via di mezzo tra un bigfoot e Fierobecco, il famoso Ippogrifo, una leggendaria e bonaria creatura che esisteva solo nel libro che stava sul mio scaffale, "Harry Potter e Il prigioniero di Azkaban". Ora già che ci stavo a costruire la mia tomba, anche se a costruire io non ne avevo la capacità con tutti i biccieri e i piatti che rompevo dalla mattina alla sera; racconterò come tutto ebbe inizio. Stavo tranquillamente a casa mia a leggere un libro sulla mia vecchia e scomoda poltrona, quando improvvisamente sentii uno strano rumore fuori, così lasciai mio malgrado il libro sulla poltrona e feci per andare verso la porta. Quando la aprii neanche a riordinare le idee che mi ero trovata davanti all'ingresso quella Bestia, beh all'inizio pensavo che forse fosse solo spaventata così dissi queste testuali parole "Vorresti forse farmi compagnia con un pò di thè?" e come se l'avessi offesa essa fece per buttarsi su di me, e io no so perchè, forse per istinto, la deviai verso il lato sinistro e cominciai a correre lontano dalla mia casa. "La prossima volta mi dovrò stare zitta!" pensai mentre scappavo con la bestia alle calcagne facendomi quasi tutta la città. E ora mi trovato qui, appoggiata ad un "panoramico" muro con una bestia che mi fissava e io che ricambiavo il suo sguardo come un ebete. La bestia cominciò a muoversi, e scoprì una bel sorriso fatto da tanti denti appuntiti come quelli di uno squalo e tese il corpo come per lanciarsi su di me, e cioè proprio quello che la bestia genialmente stava per fare. Mi arresi, anche se non avevo avuto la "vita tutta rose e fiori" comunque avevo vissuto decentemente anche grazie a Robert,e invece ora la mia vita finiva così, in uno stupido vicoletto, sotto uno stupido muro che sarebbe stato la mia stupida tomba. Chiusi gli occhi per aver il colpo di grazia e per andare o in Paradiso o all'Inferno grazie a questa adorabile bestia. Aspettai, eppure il colpo fatale non venne, non sentivo neanche più il suo respiro su di me. Decisi di aprire gli occhi e quello che vidi fu forse poco strano ma strabiliante. Un'alta e snella figura nera si sovrastava con il piede appoggiato sulla bestia, che era stesa a terra con una spada conficcata nella testa e quindi morta. La figura nera si giro verso di me "Cosa ci fa a quest'ora di notte una ragazzina?!" parlò una profonda voce maschile con tono freddo "Dovresti stare al sicuro e al caldo sotto le coperte come tutti i bambini!". Di colpo tutta la gratitudine che provavo prima nei confronti di questa ononima figura nera scomparì di colpo, si certo era vero che mi avevo salvata da una morte certa, ma non c'era neanche bisogno di essere così scortesi."Non sono affari tuoi!" risposi prontamente "Comunque grazie dell'aiuto, ma io devo andare, sappi che non posso darti nulla in cambio!", detto questo mi rialzai tremante, oltrepassai la bestia, e uscii da quel maledetto vicoletto, lasciandomi alle spalle una scontrosa e anonima figura nera e una strana creatura morta la posto mio.
  
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