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Autore: twisted__    14/08/2012    3 recensioni
Un Severus Piton tormentato dagli occhi del ragazzino tanto odiato alla ricerca di una donna ormai persa, Hermione e Harry legati da un filo invisibile che non si decide ad accorciarsi e una storia raccontata a più voci. Cosa succederebbe se Harry decidesse di esser meno cauto? Come può Hermione gestire un sentimento che prova da quattro anni?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Una pagina sfogliata, il rumore della carta che fa attrito contro il dito, il silenzio che segue quel gesto e ti aiuta a riconcentrarti sulla lettura: un libro per Hermione non è un oggetto, uno strumento freddo con cui passare il tempo. Le sue pagine sono un cuore che batte, il dito che le sfoglia suona come due corpi che si stringono. Un libro è carne ed emozione, Hermione questo lo sa.
Ed è immergendosi nella lettura che la ragazzina aspetta. Nervosa gira le pagine e il suo sudore impregna gli angoli di quei fogli scritti in neretto. Il tempo passa e Harry non torna.  Sembra che lo stiano giudicando per decretarne l’ascesa in paradiso o la discesa all’inferno. Ma Harry è un virtuoso, ha sempre camminato sui rovi e il paradiso sarebbe suo senza troppo doverci pensare. E poi dimenticano che ha l’inferno negli occhi, lui, c’ha la foresta in fiamme.
L’Inferno, Hermione sa di esserci condannata, ma se questa è una condanna crede che non sia poi tanto male.
Cosa è l’inferno se sei un dannato che non sa pentirsi?
Non avrebbe evitato nemmeno uno dei suoi errori, nessuno dei passi che la avevano portata nella tana di un diavolo. E la condanna non poteva essere qualcosa di migliore.
Gira la pagina con dita veloci e solleva lo sguardo su Ron. Lui guarda l’orologio,cerca una risposta negli occhi di Ginny, poi ancora negli occhi di Sirius che non sa sedere in pace. Sirius ha una guerra dentro, si vede. Non ha il compagno con cui combattere, Harry non è James e James non tornerà. Harry di James ha solo i riccioli, ha il nero corvino che li bagna, ne ha l’aspetto e la carne. Caratterialmente di lui ha il coraggio ma la spregiudicatezza non può sapere cosa sia.
Quando hai a che fare con Voldemort, se non sei attento muori. Harry è fin troppo attento, controlla anche le lacrime.
Lui ha il cuore che corre e il buonsenso imperante che detta legge. E vince, quasi fosse un dittatore.
E’ la maturità del bambino cresciuto presto, del piccolo che i mostri sotto il suo letto li ha esorcizzati da solo.
La maturità del bimbo che non è mai davvero cresciuto.

“Silente è con lui, no?Cosa può succedere?”
Ron la risveglia dal suo nervosismo, dalla sua ansia febbrile.
“Già. Niente. Silente è..sicuramente autorevole”- sospira- “non può succedere niente”.
Ron annuisce e poi, indeciso, si alza e la abbraccia. Ron le vuole bene e vuol bene anche a Harry, lo sa.
Probabilmente se lui la amasse la vita sarebbe più facile, ma Hermione vuole le cose più complicate. Cerca Harry e di quella cicatrice le importa poco.
Sa che sarebbe stato un eroe anche senza. E poi non le importa che sia eroe, le importa che sia puro così come è.

Ginevra si siede accanto ai due e aspetta.
“Andrà bene, no?”
“Sì, Ginny, tutto bene”.
Hermione sorride e guarda Ginevra tamburellare le dita sulle ginocchia. Conosce quell’ansia, il gesto nervoso del ravviare i capelli indietro.
Immagina il suo debole per Harry e non può dimenticare i suoi undici anni, quando lui la aveva salvata dal diario di Riddle. Sarebbe più giusto che lui e lei fossero insieme ed è quasi convinta che un giorno si troveranno. Dopo tutto, Hermione si era ritagliata il ruolo dell’amica e compagna e lì doveva restare.
Sapeva che qualsiasi carezza avrebbero condiviso quei due, qualsiasi bacio, per lei sarebbe stato quasi indifferente. Non perché non le interessasse- anche se lei a sé stessa questo non lo diceva- ma perché lei ci sarebbe stata decisamente di più per lui. C’era sempre stata. Sempre.
E un “sempre” non lo cancelli con un tocco di bacchetta né con un bacio.
Ginny aveva dalla sua parte il fuoco, i capelli color fiamma, il sorriso che grida vita, le efelidi che ricordano l’infanzia, il profumo penetrante di fiori.
Mentre lei, Hermione Granger, cosa aveva dalla sua parte?
Il coraggio? Forse.
Tanta memoria? E a cosa serve con lui?
La fantasia? Balle. Lui l’aveva persa tanti anni fa, non era stato bambino. Non aveva potuto.

La porta si apre e il signor Weasley entra seguito da un provato Harry.
Provato ma felice, non lo hanno espulso.
Tutti abbracciano tutti. Ginevra è la prima nelle sue braccia e ultima lo abbraccia lei. Le sembra che il mondo giri nel verso esatto.

***

Una sera d’Estate dopo un processo.
“Un processo già a quindici anni – pensa Harry – ottimo!”. Gli dicono “cosa importa se il peggio è passato?”. Già, il peggio invece sembra proprio che debba ancora arrivare.
Tutti sembrano allegri, il momento sembra quasi sereno, come se non ci fosse Voldemort a radunare eserciti. Come se non sapessero che avrebbero dovuto combattere.
Fra le chiacchiere generali, Harry guarda Hermione con le ginocchia strette al petto, ridente.
“Hei Hermione”
“Harry, come ti senti?”
Harry occupa lo spazio vuoto accanto a lei.
“Stanco ma grato, anche se Silente è intervenuto e poi è fuggito via”
“Senza dirti niente?”
“Niente, mi evita”

Hermione dirige il suo sguardo al tavolo dove gli altri sono seduti.
Ha begli occhi.

“Forse riteneva non fosse il luogo adatto”
“Forse, ma non credo.”
Il silenzio fra loro regna sovrano. Harry vorrebbe far parlare i suoi occhi e le sue mani sudate.
Vorrebbe che per lui parlasse il corpo e l’imbarazzo del sorriso. Ma non siamo così evoluti da poter lasciare che sia una mano sudata a parlare. Dobbiamo parlare, incespicare nelle parole, appenderci a una espressione ambigua.
Le persone hanno bisogno di esprimersi e loro che sono adolescenti devono mentire a sé stessi e agli altri.

“Per un momento ho davvero temuto che..”
“Lo so, Hermione”
“Ci hai pensato anche tu?”
“Sì.”
“E la rabbia che ho provato quando Sirius..voglio dire, l’ho visto che un po’ ci è rimasto male”
“Sirius è un uomo solo, Hermione.”
Harry conosce l’egoismo degli uomini soli. Lui appartiene a quella schiera. E non lo dimentica.
“Ha molti altri anni da passare con te, Harry”
“Hai ragione, probabilmente lo sa anche lui”.
Hermione scuote la testa, Harry le accarezza i capelli. Il suo sorriso è una primavera agli occhi di Harry. Le porge una mano e nell’istante in cui la prende, il mondo ricomincia a girare nel verso giusto.


Salve a voi, miei cari (e forse ancora pochi) lettori. Mi scuso per aver aspettato due giorni prima di postare, in questi mesi ne posto praticamente uno al giorno e posso essere costante. Spero che vi piaccia anche questo capitolo, mi è venuto di sole due drabble delle quali una riguarda Harry, ma l'ho fatta per esprimere i suoi sentimenti nei confronti di Hermione. Accetto sempre i vostri suggerimenti e consigli per cui, qualora vi andasse di dirmi qualcosa, potete recensire. Grazie ancora, veramente, un bacio!
 
   
 
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