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Autore: Lelaiah    15/08/2012    3 recensioni
Ethelyn è figlia del Vento, ma ha i capelli di fiamma.
Drew vive in un villaggio di minatori, in compagnia del suo fidato amico Blaking.
Simar e Kiron sono gli eredi al trono di un Regno celato da una misteriosa e potente foresta.
Nive è stata abbandonata e si guadagna da vivere facendo la danzatrice.
Zahira è a capo del proprio villaggio, ma è rimasta sola.
Gizah ha la capacità di trasformarsi in un centauro grazie all'eredità paterna.
Infine Roving è l'ultimogenito dell'antica casata dei Kite, indomito come il simbolo della propria famiglia.
Tutti loro sono attesi al varco e si ritroveranno a viaggiare per lunghi chilometri nel disperato tentativo di impedire la morte di uno dei Veglianti, i grandi lupi elementali. Non dovranno temere le ombre perchè è in esse che si cela il loro nemico.
Nessuno di loro è nato per diventare un eroe, ma voi siete disposti ad accompagnarli in questo viaggio?
Qualsiasi sia la vostra risposta, vi do comunque il benvenuto a Suran!
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 2 Veglio, dunque creo
Attenzione: revisionati alcuni aspetti delle razze.
Dopo il suggerimento di una lettrice ho spezzato il primo capitolo, dato che era un sovraccarico d'informazioni...

Buona lettura!

Cap. 2 Veglio, dunque creo  

Dopo che il consiglio si fu sciolto ogni Vegliante ritornò al proprio luogo d’origine, cioè ad ogni punto cardinale, e cominciò a edificare vite, palazzi, case.
Dovunque si guardasse tutto il pianeta era al lavoro, tutti erano impegnati nei preparativi.
Nell’aria si poteva percepire il forte scuotimento.
  A sud, patria del lupo del Fuoco, si stabilirono i Doslor, la gente del Fuoco.
Questo popolo dalle abitudini pacifiche amava il calore e fare scherzi alle persone. I Doslor apparivano come piccoli individui alti non più di trenta centimetri, con la carnagione scura, i capelli scarmigliati e di vari colori, dal nero corvino al giallo platino; i loro occhi erano grandi e vispi e possedevano un piccolo paio d’ali color rosso rubino, colore che con una semplicità elementare poteva essere associato al Cair del Fuoco.
Vivevano in involucri simili alle crisalidi delle farfalle ma, a differenza dei bozzoli di quegli insetti, questi irradiavano luce durante la notte, divenendo simili a piccole lanterne.
  All’Est, nella terra dell’Acqua, nacquero gli Spiriti Blu, antichi progenitori di quelle che più tardi furono le Fate. Essi prosperavano sulla superficie del lago Daika, che era situato sotto la dimora del loro Custode, e nell’immenso mare. Le loro case erano semplici palafitte, nel caso vivessero immersi nella natura, ma avevano anche delle città, dotate di una parte sommersa, perché potevano respirare senza emergere continuamente. La loro statura era uguale a quella degli uomini (a differenza dei Doslor, che rappresentavano l’unico popolo in miniatura di Suran ed erano gli antenati della Fate Custodi e delle Fate della Luce); avevano la pelle di una particolare sfumatura azzurra, i capelli, blu come le profondità del loro lago e le immensità del cielo, scintillavano come fossero perennemente bagnati, ricadendo fino alle ginocchia dello Spirito, ma solo quando questo superava la veneranda età di cento anni.
  Si dice tutt’oggi che gli Spiriti Blu fossero le creature più belle, sotto forma umana, dell’intero pianeta. Non possedevano ali, ma i loro avambracci e le loro cosce erano ricoperti di squame per produrre meno attrito nell’acqua: quando nuotavano riuscivano a gareggiare coi pesci più veloci. Inoltre i loro occhi, il cui colore variava dal grigio all’azzurro ghiaccio, erano in grado di vedere anche nella più profonda oscurità, soprattutto di quella del lago in cui dimoravano.
C’è da dire che gli Spiriti si dividevano in due gruppi, a seconda che abitassero nel lago o nel mare: quelli che dimoravano nel lago venivano detti comunemente Fey, cioè Spiriti del Custode e gli altri, quelli che dimoravano nelle acque marine venivano detti Yons o Figli delle Onde.
  L’Ovest venne popolato dai Nun, gli antichi antenati dei Nani. A differenza dei Nani, i Nun non erano bassi e non avevano la barba, escludendo gli anziani, che di barba ne avevano fin troppa. Il membro più anziano della comunità manteneva stretti rapporti con il loro Custode. Essi adoravano le gemme, i cristalli, insomma tutto ciò che luccica.
Vivevano dentro case fabbricate da loro stessi, impastate con fango e polvere di cristalli, usata come legante. Vestivano con abiti fatti con fili di gemme e pietre preziose, che venivano pazientemente lavorate dalle donne, maestre in quell’arte, fino a diventare sottili come un filo per cucire. Tutti i Nun avevano la pelle chiara rispetto agli altri abitanti di Suran, i loro capelli erano per lo più bianchi, nel caso dei maschi, e argentati, nel caso delle femmine.
Avevano occhi color dell’oro: si credeva che il primo Nun avesse guardato negli occhi del Vegliante e fosse stato talmente abbagliato da quel colore, che questo gli rimase impresso nella mente e che gli si fosse poi trasferito alle iridi.
Di notte si potevano scorgere Nun che vagavano per sentieri nascosti, illuminando il cammino con la luce prodotta dal loro stesso corpo.
Amavano molto la compagnia e soprattutto gli animali magici, solitamente ne avevano uno domestico, con cui crescevano e che li abbandonava per un po’ quando diventavano grandi, così da potersi accrescere e diventare un animale adulto, acquisendo i suoi pieni poteri.
  Per finire, a Nord nacque il popolo dei Ferift. Avevano gli occhi principalmente azzurri e i loro capelli erano biondi come il grano in estate, erano creature molto belle e nei testi antichi, custoditi nella Libreria del Tempo, che si trova a Murhkna, la capitale di Suran, si crede che questi diedero vita al popolo delle sirene, anche se poi si seppe che potevano farsi spuntare le ali e quelle ali erano coperte di piume, ciò li accomunava di più agli angeli.
La loro pelle, ogni volta che il tempo mutava, cambiava leggermente tonalità, virando dal bianco al rosa, fino ad un tenue grigio. Durante la veglia notturna il loro corpo diventava freddo rispetto al normale per limitare la perdita di calore, che sfruttavano per non far intirizzire le piume delle ali mentre volavano, soprattutto se si scontravano con un fronte temporalesco.
  Nel Cuore nacque tutta la fauna di Suran, perché lì si concentrava tutta l’energia magica del pianeta e gli animali erano gli esseri più potenti. Una volta nati si sparsero per tutto il pianeta, diffondendo il potere della Quercia.
Su ogni foglia della quercia secolare apparvero dei segni, alcuni più grandi e altri più piccoli, in quantità tale che l’albero poteva essere visto da ognuno dei quattro angoli del pianeta, che distavano parecchi chilometri.
  Le rune vennero inglobate dalle foglie e diedero vita ognuna ad una specie animale: nacquero Fenici dalle ali color delle fiamme; poi Unicorni di vari colori; cavalli alati ai quali crebbero, anche se erano una piccola minoranza, i corni; divenendo così Krel.
Presero vita anche i Draghi, immense creature dalle lunghe fauci e dagli occhi penetranti, fonti di grande saggezza ed equilibrio interiore. Tra di essi ve ne erano alcuni più grandi, ai quali sulla mutria crescevano lunghi baffi; questo loro aspetto li fece essere protagonisti di molte leggende, soprattutto per il loro aspetto “divino”.
Anche le Arpie divennero parte della vita, anche se vennero sempre evitate, perché si credeva che fossero portatrici di sfortuna, anche se, pur avendo un carattere schivo, non vennero mai dominate da nessuna fonte oscura e la figlia della loro Regina divenne primo Consigliere del Cair della Terra.
  Nacquero anche i Centauri, splendide creature, metà cavallo e metà umano. Erano esseri dotati di straordinaria intelligenza e si dilettavano nella lettura delle stelle.
All’inizio le creature magiche non si allontanarono dal Cuore e dalla quercia, ma col passare del tempo decisero di stabilirsi in altre dimore pur restando sotto il controllo del loro Vegliante.
  
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