Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: NovemberDelane    16/08/2012    3 recensioni
Niente si crea, niente si distrugge, tutto cambia.
È la legge della natura.
Draco/Hermione sul Mondo Magico dopo la sconfitta di Voldemort.
«[...] Ricordo distintamente di come in disparte, lontana dal via vai confusionario, si trovasse una famiglia, madre, padre e figlio. Mi era bastato uno sguardo per capire che loro dovevano essere personaggi di spicco dell'alta società magica.
I modi impeccabili, i vestiti eleganti, ero rimasta affascinata dalla classe che i tre lasciavano trapelare. Ma soprattutto chi mi aveva colpita era il ragazzino. [...]
[...] Il fisico slanciato,il portamento regale, il viso da statua greca, marmoreo nel colore, le labbra sottili. E i suoi occhi.
Quegli occhi che tutti credono azzurri.
E invece no.
Sono grigi.
Grigi.
Nessuno ha gli occhi grigi.
Testarda come al mio solito, avevo osservato attentamente quelle pozze argentate per buona parte del primo anno, fino ad arrendermi all'evidenza.
Nessuno ha gli occhi grigi.
Ma lui sì. [...]»
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi dirigo verso le rive del Lago Nero. Ho sempre trovato che quel posto sconosciuto a molti fosse ideale per trascorrere qualche minuto in tranquillità, sola. In qualche modo si potrebbe definire un piccolo angolo di Hogwarts per sfuggire alla vita di strega e poter tornare per pochi attimi una semplice e normalissima ragazza.

Normale viene spesso confuso, un ragazzo normale è automaticamente qualcuno di poco spessore, di cui non si tiene mai conto. È uno di quelli che non si distingue, che non si tira fuori dalla massa per qualche abilità particolare. È semplicemente ordinario. Banale. E a nessuno interessano le cose banali. Tutti sono in costante ricerca di qualcosa di straordinario, e credono di doverlo cercare in posti lontani, sperduti, in Paesi stranieri, in altri continenti. È impensabile credere di poter scoprire qualcosa di altrettanto degno di nota vicino a casa, perché ciò toglierebbe indubbiamente magia alla scoperta.

Per questo nessuno aveva mai pensato di avventurarsi fino alla riva del lago, ed Hermione poteva rilassarsi al suono delle onde che si infrangevano sulla riva.

A pochi metri dalla ragazza, appoggiato a un albero un giovane dai capelli biondissimi e dagli occhi di ghiaccio la sta osservando, mentre fuma una sigaretta aromatizzata alla menta.

Dopo alcuni minuti, il ragazzo spegne la sigaretta contro la corteccia e incurante lascia cadere il mozzicone vicino alle radici dell'albero, per poi avviarsi verso la riva.

Sì, verso la riva. Cerca di autoconvincersi.

“Sempre attaccata ai tuoi libri, eh, Granger?” Hermione sobbalza. Non l'aveva sentito avvicinarsi.

“Sai, Furetto, ho questa brutta malattia... Ma non mi aspetto che tu possa capire cosa si provi a leggere un libro, immedesimandosi in un personaggio a tal punto da vivere l'intera vicenda attraverso i suoi occhi, tanto da non riuscire a smettere di leggerlo senza aver scoperto il finale.” risponde convinta chiudendo in libro per prestare maggior attenzione al ragazzo.

“Non capisco cosa ti porti a leggerlo con una tale foga, alla fine muoiono entrambi.” ribatte lui con noncuranza, facendo un cenno in direzione della copertina su cui spiccava in caratteri finemente decorati Cime tempestose.

“Non mi dire, un Malfoy che si degna a leggere libri Babbani. Non credevo ti abbassassi a tanto.” rincalza Hermione, mascherando la sua sorpresa.

“Ce ne sono di cose che non sai di me... ” borbotta Draco a bassa voce, non è un'accusa, ma un dato di fatto. Le pare di aver colto una nota triste nel tono in cui l'ha detto, ma probabilmente si è sbagliata.

Il ragazzo approfitta del silenzio di Hermione per sedersi di fianco a lei.

Quando se ne accorge, la Grifondoro vorrebbe fare una frecciatina sul suo rischio di venire “irrimediabilmente infettato da una Sanguesporco”, ma l'espressione del ragazzo la fa desistere.

Osservano il lago, in silenzio.

Dopo quello che potrebbe essere stato un minuto come un giorno intero, della urla giungono a rovinare la quiete che avvolge i due giovani.

“È finita la partita.” dice Draco più a sé stesso che alla ragazza.

“Forse dovremmo andare...” azzarda Hermione.

“Sì. Sì, forse è il caso.” riconosce stancamente il ragazzo, alzandosi e avviandosi verso il castello. Pochi metri dopo si ferma per aspettare la Grifondoro, che lo raggiunge con un'espressione confusa e stupita in viso, che il Serpeverde interpreta come riluttanza.

“Non ti preoccupare, Granger, me ne vado, non sia mai che rovini la tua immagine per essere vista con un figlio di Mangiamorte.” sibila crudele.

Hermione ha appena il tempo di sentire le ultime parole che il ragazzo è già molti metri più avanti.

“Aspetta!” lo richiama correndogli incontro.

Lui si ferma e si gira verso di lei, infastidito.

“Possiamo andare insieme, se ti va...”

Draco riparte alla volta del castello, questa volta con passo più lento.

Lo prendo per un sì.

Se qualcuno in quel momento avesse abbandonato i festeggiamenti per rivolgere un'occhiata al parco di Hogwarts, avrebbe visto una Grifondoro e un Serpeverde camminare uno di fianco all'altro, in silenzio e rispetto reciproco.


* * * * *


Varcato il portone, un tripudio di stendardi, sciarpe e vessilli rosso-oro ricoprivano ogni muro della scuola.

Istintivamente, Hermione si voltò verso il Serpeverde, e quando incrociò il suo sguardo vi lesse malinconia e rassegnazione; gli sorrise debolmente.

Di certo l'aver perso la finale contro i Grifoni avrebbe assicurato alle Serpi un lungo periodo di scherni più cattivi di quelli a cui erano recentemente soggetti.

Dopo essere entrata in Sala Grande, Hermione si accorse che Draco non era più al suo fianco. Lo vide varcare la soglia della Sala qualche secondo dopo, quando lei era già seduta al suo tavolo. Il ragazzo le rivolse un cenno quasi impercettibile con il capo.

Non voleva rovinarle l'immagine entrando insieme a lei, soprattutto dopo che la Casa verde-argento era caduta ulteriormente in basso.

Ginny le chiese che fine avesse fatto, non l'aveva vista alla partita, ed Hermione disse che era stata poco bene e aveva passato il pomeriggio in Infermeria. Dopo aver appurato che le condizioni dell'amica fossero migliorate, Ginny tornò a rivolgere l'attenzione ad Harry, lasciando Hermione ai suoi pensieri.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: NovemberDelane