Ino passeggiava per le strade di
Konoha, senza meta.
Non aveva missioni da svolgere, era
semplicemente una passaggiata, di quelle che non faceva da tempo.
Konoha era sempre la solita
cittadina ridente, i bambini urlavano per la strada, la folla passava da un
negozio all'altro. Tutto quel baccano le stava facendo venire il mal di testa.
Sbuffò, senza sapere dove trovare un
pò di pace. L'unica cosa che avrebbe voluto in quel momento era riflettere un
pò. Non lo faceva mai...
Tutte le volte che si fermava a
riflettere finiva con l'intristirsi, e così aveva deciso che non era necessario
stare a pensare, che poteva dedicarsi a cose frivole e superficiali almeno finchè
non fosse stato necessario.
Poi era morto Asuma-sensei.
Aveva deciso che non avrebbe più
riflettuto su nulla. Dopo tante lacrime nascoste all'ombra della sua stanza,
dopo tanti allenamenti sfiancanti per cancellare il dolore della perdita, Ino
aveva semplicemente smesso di pensare alla sua vita o a se stessa.
Il giorno prima Sakura le aveva
chiesto cosa provava nei confronti di Sasuke, se lo amava ancora.
Sbuffò ancora, andando quasi a
sbattere contro un uomo di mezza età, e deviò con decisione a sinistra, verso i
prati.
Non sarebbe stata sola neanche lì,
ma quasi.
Salutò la persona stesa a terra, che
guardava le nuvole.
- ciao.- le rispose Shikamaru, senza
neanche guardarla. Aveva riconosciuto la voce subito.
Ino ci pensò su un momento, ed anche
questa era una novità.
-posso sedermi accanto a te?-
-se vuoi...-
Sorrise mentre si stendeva accanto
all'amico. Era certa che non le avrebbe detto una parola.
Si era sempre chiesta cosa ci
trovasse di bello nel guardare le nuvole... lei non ci riusciva. Finiva col
perdersi nei suoi pensieri, e non le piaceva. Troppi ricordi.
"e adesso?" pensò Ino.
Il giorno prima aveva semplicemente
alzato le spalle senza rispondere a Sakura, ma quella domanda le ronzava in
testa. Sasuke li aveva traditi, e se n'era andato. Sakura nonostante tutto era
rimasta attaccata al suo ritorno, ma lei?
Lei non lo aveva mai amato davvero.
Ricordava ancora quel giorno, anni
prima, in cui Sakura le aveva detto che non sarebbe più stata sua amica.
Era corsa a casa senza dire nulla a
nessuno, e non appena aveva visto la madre era scoppiata in lacrime,
rifugiandosi nel suo abbraccio. Le aveva raccontato tutto prima di andare a
chiudersi in camera sua. Poi suo padre era finalmente tornato.
"devo dire tutto al mio papà
forte! avevo pensato questo allora... ero convinta che avrebbe risolto
tutto." pensò Ino.
La piccola Ino si affacciò piano
alla porta del soggiorno, mentre Inoichi Yamanaka si sedeva pesantemente sul
divano.
- oh tesoro, non sai che
giornataccia! Sakura ha deciso di non essere più amica di Ino per via del
piccolo Uchiha...- cominciò la madre
"e adesso?" pensò la
bambina.
- ma se hanno litigato per una cosa
simile, vuol dire che non era un amicizia vera.-
"cosa?" Ino inorridì a
quelle parole. Se lo diceva il suo papà forte allora doveva essere così ma... a
lei non risultava!
- ma Ino soffre molto...-
- le passerà... secondo me una
grande amicizia non può rompersi solo per un ragazzo... ma che dico, un
bambino! e poi Ino non è così interessata, o me lo avrebbe detto. Deve
spezzarsi da entrambe le parti, non solo perchè Sakura ha una cottarella...-
"allora è così? ma la mia
amicizia con Sakura era davvero importante..."
gli occhi della bambina si
riempirono di lacrime e cominciò a tremare.
- allora, la cena è pronta?-
Inoichi si alzò per guardarsi
attorno, mentre la moglie sbuffando irritata andò in cucina.
Ino riappoggio piano la porta e si
diresse in bagno. Fissò la propria immagine allo specchio davanti a se.
"per essere una forte amicizia
non può rompersi da una parte sola... allora anche io non sono più sua amica! e
anche io farò sul serio con Sasuke! Così almeno saremo state davvero amiche,
non ci avrò creduto solo io!"
Sorrise guardando una nuvola grigia,
che si spostava piano sopra la sua testa.
Che ragionamento elementare...
Aveva deciso di innamorarsi
di Sasuke, per dimostrare a se stessa e agli altri che la sua litigata con
Sakura era seria, che la sua amicizia era seria.
"e quando crescendo mi sono
resa conto di quanto ciò fosse sciocco, era troppo tardi..."
il sorriso scomparve dal suo volto,
mentre cessava di vedere le nuvole.
"... perchè se volevo avere
almeno qualche contatto con Sakura, l'unico modo era quello... quello di
litigare con lei... anche se questo ci allontanava... io ne ho sempre avuto
bisogno... ho paura di stare sola."
Ino trattenne a stento le lacrime.
Si sentiva incredibilmente sola.
Era circondata da ragazzi che la
corteggiavano, ma di cui non le importava nulla, e loro stessi non la conoscevano
davvero.
Molte ragazze l'ammiravano, era lei
a dettar moda, ma non sapeva nulla di lei. E perchè avrebbero dovuto? non le
aveva mai prese in considerazione.
"pensavo troppo a me
stessa..."
e poi c'erano loro.
Asuma-sensei.
Era morto.
I suoi genitori.
Avevano sempre visto in lei una
bambina sciocca, e li aveva accontentati.
Sakura.
Persa per Sasuke.
Choji.
Si era sempre sentita superiore a
lui, e quando aveva smesso, non aveva saputo da dove cominciare.
Shikamaru.
Lui era troppo intelligente, troppo
profondo per lei. La faceva star male.
Sapeva che non l'avrebbe mai
raggiunto. E ne soffriva, perchè in realtà avrebbe davvero desiderato essere
sua amica.
In quegli anni Shikamaru, con le
loro discussioni e le uscite di gruppo, era diventato la persona più vicina a
lei.
"e tutto questo è patetico. La
persona che più si avvicina ad essermi amica è un ragazzo che non mi può
soffrire e con cui non ho quasi una conversazione decente."
Si morse un labbro, desiderò
voltarsi un momento alla propria destra, per dare un corpo a colui che stava
pensando, ma non ne ebbe il coraggio. Era convinta che non la stesse guardando,
troppo intento a rimirare il cielo, ma sapeva che se l'avesse fatto sarebbe
diventata ancora più triste, e avrebbe finito col provocarlo.
"ecco cosa succede quando penso
troppo, lo sapevo che non dovevo provarci..."
Cercò di arrivare ad una
conclusione, si era quasi dimenticata del punto di partenza della sua
riflessione.
Shikamaru si sentiva sempre più
agitato. E lo agitava ancora di più il fatto di non saperne il perchè.
Insomma, da quando Ino si metteva a
guardare il cielo e non parlava per tanto tempo? Aveva sempre avuto
l'impressione che quella ragazza non riuscisse a passare più di cinque minuti
in silenzio, volendo esagerare, ed invece ora...
La guardò con la coda dell'occhio
per la prima volta da quando era arrivata.
Aveva lo sguardo perso nel cielo,
azzurro su azzurro, ed il vento le smuoveva appena il ciuffo che le ricadeva
sul viso.
Stranamente indossava un vestitino
azzurro leggero sopra dei jeans, invece che la solita micro maglietta e la
gonna.
"è davvero cari... ma cosa sto
guardando?!! che mi prende! e poi che ci fa quì?!" pensò Shikamaru
tornando a guardare subito verso l'alto.
Senti le sue guancie scaldarsi e
maledisse se stesso ed i propri pensieri assurdi.
Gli venne voglia di fumare una
sigaretta, ma si rese conto di non riuscire a muoversi.
"assurdo. Sono bloccato dalla
sua presenza, ho paura di urtarla tirando fuori le sigarette dalla tasca.
Perchè? forse perchè sarebbe davvero un peccato interromperla mentre pensa una
volta tanto..."
La voglia di fumare gli passò
improvvisamente così com'era venuta, e si rese conto di sentire caldo.
"ma se fino a poco fa c'era
fresco? stupida primavera... è davvero una seccatura..."
Non riuscì più a formulare un
pensiero senza che il calore non vi si introducesse, e per lui era davvero
seccante. Guardare le nuvole e pensare, ecco cosa gli piaceva.
Lo rilassava.
E adesso sentiva questo caldo
soffocante che gli stava facendo venire il fiatone, e non si sa come ma la
parte sinistra del suo corpo era tesa, i muscoli di braccia e gambe erano
tesissimi sotto la sua tuta da jonin. Non era rilassante.
"ma cos'è questo caldo
infernale? neanche fossimo già ad agosto..."
Guardò appena Ino, e dimenticò il
caldo e persino di pensare a quanto tutto ciò fosse fastidioso.
"ha gli occhi lucidi... prima
non erano così? o no? sta piangendo? che le succede? dovrei chiederglielo... o
no? ah... lo sapevo... le donne portano sempre guai..."
Shikamaru prese un bel respiro, indeciso.
Avrebbe dovuto riflettere e trovare la strategia giusta per parlare con lei
senza provocare una lite, ma forse non aveva tempo.
"troppe incognite. Non voglio
rischiare che se ne vada. Sarebbe un problema doverla andare a cercare dopo...
meglio chiederle subito cosa succede."
Ino intanto era arrivata alla sua
agognata conclusione.
Per Sasuke non sentiva nulla.
Non lo aveva mai amato, apprezzava
solo il suo aspetto, e non gli aveva quasi mai parlato.
Naturalmente ne sentiva la mancanza,
stava male al pensiero di lui sotto il controllo di Orochimaru, ma non provava
nulla per lui, se non simpatia. Se così si poteva chiamare. Avrebbe dovuto dire
questo a Sakura.
E naturalmente la verità, ovvero che
lei non aveva mai amato Sasuke e che lei gli mancava molto di più.
"E magari riuscirò a diventare
davvero amica di Cho e Shika, se riuscirò a togliere la maschera. Dovrei
provarci almeno, forse non oggi..."
A questo pensiero si voltò a guardare
il ragazzo accanto a lei e ne incontrò lo sguardo.
"o forse si?" finì di
pensare lei mentre si metteva a sedere imbarazzata.
Erano più vicini del solito, e si
sentiva a disagio.
Anche Shikamaru si mise seduto, e si
sforzò di continuare a guardarla, senza permettere agli occhi di sfuggire in
una qualsiasi altra direzione.
- va tutto bene, Ino?-
Lei lo guardò indecisa, poi scosse
la testa.
- No.-
la guardò in attesa di altre
spiegazioni, che non arrivarono. Si limitava a fissarlo, senza riuscire a
parlare, ma lui si accorse che avrebbe voluto continuare.
- come mai sei venuta quì? a che
pensavi se posso chiedere?_
-... a Sakura e Sasuke.-
I pungi di Shikamaru si strinsero
involontariamente a terra, e non appena se ne rese conto, li riaprì.
"avrei dovuto immaginarlo..."
-sei ancora cotta, vero?-
Ino tornò a stendersi a terra e
Shikamaru attese. "ora comincia ad urlare..."
- no. Pensavo proprio a questo. Io
Sasuke-kun neanche lo conoscevo davvero, ma Sakura... non volevo perderla...-
si voltò verso il viso dell'amico
che stava ancora seduto, e per la prima volta lo vide a bocca aperta.
Lui si riprese subito e tirò fuori
una sigaretta dalla propria tasca.
-e te ne accorgi solo ora?-
uno dei suoi tipici commenti. Ino
gliene fu grata, non voleva obbligarla a parlare, ma si era mostrato
preoccupato per lei. Forse dopotutto non era vero che non la poteva soffrire.
Gli sorrise riconosciente, prima di
tornare a guardare il cielo.
Fu Shikamaru stavolta ad esserle
grato, perchè voltandosi a guardare le nuvole gli aveva evitato di farsi vedere
arrossire come non mai.
"ma perchè mi sento così? è
solo Ino... oh no..."
la sua mente geniale formulò presto
il responso.
"questa è la cosa peggiore che
mi potesse capitare. Le donne sono seccanti e qualunque cosa cerchi di inculcarmi
mio padre..."
si perse di nuovo guardando Ino, e
quando ritornò in se, era troppo stanco per terminare i propri pensieri. Riuscì
solo a dirsi: "sono fottuto" con scarso entusiasmo.
Una goccia cadde sul viso di Ino,
poi un altra, ed altre due.
-un acquazzone!- esclamò lei.
-vieni!- le intimò lui, cercando un
riparo.
Non c'era nulla sotto cui
nascondersi, e così fecero una corsa a casa di Shikamaru, che fortunatamente
non era troppo lontana.
La sigaretta di Shikamaru era ormai
passata a miglior vita, ma lui non aveva voglia di tirarne fuori un altra.
Principalmente perchè era fradicio.
- più che un acquazzone direi che è
una tempesta...- sbottò lui irritato.
Ino scoppiò a ridere, facendolo voltare
ed inarcare un soppracciglio.
-sei zuppo!- gli fece notare.
-ma ti sei vista?-
i capelli erano completamente
bagnati, ed i vestiti le si erano quasi appiccicati addosso.
"se fosse stata vestita come
sempre..." pensò Shikamaru, che cominciava ad avere di nuovo caldo.
"al diavolo, sono pur sempre un uomo... e siamo soli in casa..."
Ino starnutì, facendolo sobbalzare.
Non trovando altra soluzione la scortò in bagno e le passò un asciugacapelli.
-ti cerco dei vestiti. Tu intanto
asciugati i capelli o ti ammalerai. E Choji mi darà la colpa.-
-grazie.- gli rispose lei sorpresa,
sorprendendo così anche lui.
Shikamaru trovò una propria vecchia
felpa e dei jeans non troppo consumati. "dovrebbero andarle bene... meglio
che mi cambi anch'io."
indossò velocemente una maglietta e
dei pantaloni, rabbrividendo per il freddo, poi tornò al bagno.
Si fermò per un momento allo stipite
della porta, ammirato.
Ino si era sciolta i capelli, ormai
più lunghi di quanto non fossero in passato, e questi galleggiavano in aria,
spinti dall'aria calda. Aveva il viso arrossato, e gli occhi luminosi puntati
sullo specchio, concentrata forse per evitare che qualche capello sfuggisse
alla sua pettinatura.
"accidenti..." pensò
Shikamaru. Qualcosa si stava risvegliando in lui, e non era proprio una buona
notizia.
Poso velocemente i vestiti sul
mobiletto del bagno, cercando di non guardarla, ed uscì senza dire una parola,
mentre Ino non aveva notato nulla.
In cucina si sedette e cercò di fare
mente locale.
Avvicinò le mani fino a formare un quadrato
e cominciò a ragionare su come uscire da quella situazione, e nel caso fosse
tardi, come fare finta di nulla per evitare problemi futuri. Il rumore
dell'asciugacapelli intanto si era fermato.
Shikamaru si lasciò cadere sullo
schienale della sedia ed alzò gli occhi al cielo.
"si starà cambiando
ora..."
aveva quasi voglia di raggiungerla.
Ma così sarebbe finita male...
"dice di non amare Sasuke...
che fosse un segnale? no, conoscendola se le piacessi mi salterebbe addosso. La
domanda è: che cavolo provo io? insomma penso spesso a lei, è vero, ma solo
perchè mi fa sempre innervosire. Choji mi conosce bene e mi dice che secondo
lui mi piace, ma dopotutto non ho esperienza. L'attrazione fisica è del tutto
normale, è sempre una bella ragazza, ma non vuol dire nulla. E se mi preoccupo
per lei è perchè è un amica." pensò tutto questo, sforzandosi di
convincersene.
"io non sono innamorato di Ino
e non lo sarò mai. Tienilo a mente Shikamaru. Non ti piace Ino. Non ti piace
Ino. Non ti piace Ino."
Ino arrivò davanti a lui e si
sedette su una sedia, ricominciando a sorridergli.
"non... ti piace... Ino...
Shika... non farti fregare..." tentò di resistere lui.
- ti ringrazio tantissimo Shika!-
-...-
-ma stai bene? sei tutto rosso...-
a quelle parole lui arrossì ancora
di più.
-mi starò ammalando, che vuoi che ti
dica...-
Ino si alzò in piedi e gli si
avvicinò.
"E ora che vuol fare? mi
prenderà a schiaffi?" pensò, ormai abituato alle reazioni violente e
illogiche della ragazza.
Ma lei si chinò semplicemente verso
di lui e gli mise una mano in fronte.
- forse sei un pò caldino... avrai
preso troppo freddo-
"non baciarla...non baciarla...
per l'amore del cielo non baciarla..."
-Shika mi senti?-
- vuoi mangiare qualcosa?-
il ragazzo era balzato in piedi e si
stava allontanando.
-... boh...- rispose lei, senza
capire che avesse. Prima diceva di essere ammalato e poi saltava via a quel
modo... poi starnutì di nuovo.
-come minimo ti stai ammalando pure
tu...- disse Shikamaru dalla cucina.
Ino si guardò attorno. La casa era
elegante seppure semplice, e chissà come mai non poteva fare a meno di
abbinarla a Shikamaru. Lo raggiunse in cucina, per trovarlo a fabbricare dentro
il frigo.
"strano vederlo darsi da
fare..."
-serve una mano?-
-naa. papà non è andato a fare la
spesa e non c'è nulla. Vuoi qualche biscotto?-
-dai...-
Shikamaru afferrò un pacco di
biscotti al cioccolato dalla credenza e ne rovesciò il contenuto in due piatti,
uno dei quali fu passato ad Ino.
-sei inaspettatamente gentile- gli fece
notare lei.
-non mi pare di essere sgarbato di
solito-
Ino gli lanciò un' occhiata
eloquente.
- e tu sei peggio di me! - replicò
lui.
- ma io lo sono con tutti... è
diverso - rispose lei assaggiando un biscotto. Lo trovò ottimo. Doveva chiedere
alla signora Nara dove li comprava.
- Ino?-
- mh? -
- cosa volevi dire prima a proposito
di Sasuke? E di Sakura?-
Ino mise giù il suo biscotto.
Sospirò profondamente e Shikamaru si
pentì di averglielo chiesto. Non aveva potuto resistere, ed ora Ino aveva lo
sguardo nuovamente perso.
"cosa faccio? glielo dico o
no?" pensò lei nel panico. Poi il suo sguardo caddè sul centro tavola, un
vaso con delle cosmee. Opera della signora Nara di sicuro, fatto sta che lei si
sciolse.
- te lo dirò. Ma non devi dirlo a
nessuno, nemmeno a Choji. Non lo sa nessuno.-
Shikamaru annuì ed improvvisamente
si sentì un pò rinfrancato. Lei stava per confidarsi con lui, e dirgli qualcosa
che non sapeva nessuno. Era già qualcosa no?
Ino gli raccontò brevemente dell'addio
con Sakura, della sua voglia di vederla e di rendere la loro amicizia passata
qualcosa di speciale in modo tangibile, come lo era stata per lei. Ed infine
arrivò alla sua decisione di andare dietro a Sasuke, e della sua incapacità di
smetterla quando si era resa conto di fare una sciocchezza.
Non accennò a quanto si era sentita
sola ed inutile in quegli anni, a quanti complessi di inferiorità provasse nei
confronti di Sakura e degli altri, ma Shikamaru lesse tra le righe.
Si rese conto che l'Ino che ogni
tanto traspariva, più dolce e pacata, preoccupata per la sua amica, era la vera
Ino, quella che lei cercava in ogni modo di nascondere, dopo essere stata
ferita troppo duramente.
"tutti l'hanno sempre trattata
da sciocca, e lei lo è diventata, almeno all'esterno, per non perdere altre
persone... era solo una bambina spaventata, ed ora una ragazza repressa"
ragionò lui, sentendo improvvisamente la voglia di alzarsi ed abbracciarla,
anche solo per dirgli che lui non l'avrebbe mai lasciata, anche se si fosse
mostrata diversa dal solito.
- ... ormai sono così. Vanitosa,
egoista, superficiale, persino oca. Lo sono davvero e non posso cambiare.
Pensavo di levarmi la maschera prima o poi, ma è diventata la mia faccia-
concluse intanto lei. Si rese conto di aver messo la sua anima a nudo davanti
al compagno, era bastata solo un pò di gentilezza quando ne aveva bisogno e
aveva lasciato cadere le proprie difese.
Improvvisamente ebbe paura della
reazione di lui, se l'avesse presa in giro non avrebbe retto.
Poi Shikamaru si alzò, con un
espressione strana in viso, che lei non riconobbe. Cominciò a tremare piano,
temendo un'altra figuraccia.
Poi lui la fece alzare e la tirò
verso di se, abbracciandola stretta.
Ino smise di respirare, col cuore
che le martellava il petto, mentre sentiva quello di Shikamaru accellerare.
- Non è vero. Non sei così.- disse
poi lui.
non le riuscì di rispondere.
- e scusami se a volte ti ho dato
della stupida, ma non l'ho mai pensato davvero.-
-mh...-
- e puoi parlarmi ancora di tutto ciò
che vuoi, non sei obbligata a tenerti tutto dentro come hai fatto fin'ora.-
-...va bene.-
Lui chiuse gli occhi, sentendosi
arrossire ancora.
"tutto questo sangue alla testa
deve avermi fatto impazzire..."
quando si era accorto che Ino aveva
di nuovo un espressione spaventata mentre lo guardava non era riuscito a
trattenersi.
Aveva dovuto abbracciarla.
Voleva sentirla tra le sue braccia, e voleva che lei sentisse lui.
La lasciò andare, lei respirava
velocemente, quasi avesse corso.
Guardò fuori dalla finestra.
- ha smesso di piovere.- la informò.
si voltò a guardare e lui potè
notare che anche lei era arrossita parecchio.
"se non altro non sono il
solo... sai che consolazione. Che succederà tra noi ora? e domani?"
-allora io torno a casa- mormorò
lei.
Il cuore di Shikamaru perse un
battito. Allora aveva sbagliato, anche se si era confidata con lui era troppo
presto, non si sarebbe dovuto avvicinare tanto.
Ora forse lei non si sarebbe aperta
mai più, forse...
- Shika?-
la guardò quasi intimorito.
-posso dirti tutto tutto?-
si rilassò appena.
-si, te l'ho detto.-
-allora potrei chiederti un favore?
c'è una cosa che avrei sempre voluto fare ma non ho mai avuto il coraggio di
chiedertelo...-
-che cosa?- chiese lui incuriosito.
- mi insegneresti a giocare a shogi?
un giorno? se hai tempo? se ti va?-
non ci furono parole nella mente di
Ino adatte a descrivere l'espressione di Shikamaru.
il ragazzo scosse appena la testa,
ancora sconvolto.
-.. v-va bene...-
"così finalmente capirò le
regole!" pensò Ino, "e poi... potrò... passare del tempo con lui...
perchè che mi piaccia o no, mi sono resa conto di non sentire nulla per Sasuke
quando ho capito i miei sentimenti per te..."
"non la capirò mai... non avrei
mai neanche immaginato che le potesse interessare... certo guardava sempre me e
Asuma-sensei giocare ma..."
- se vuoi puoi passare anche
domani... non c'è niente da fare quì...- disse incerto.
-va bene! a domani allora!-
gli si avvicinò e gli schioccò un
bacio sulla guancia. Si voltò e si allontanò, stavolta imbarazzata come non
mai. Era sempre stata disinvolta coi ragazzi, ma mai nessuno le era piaciuto
davvero, mai così tanto.
-grazie di tutto, Shika!-
lui non rispose, e la guardò andare
via. Si poggiò una mano sulla guancia. Le labbra di Ino l'avevano sfiorato
appena, eppure aveva la sensazione che fossero ancora li.
Non diede retta alla voce della
ragione, non diede retta neppure ai suoi soliti pensieri logici e sicuramente
giusti.
Sapeva cosa doveva fare.
Attraversò il soggiorno di corsa, e
la raggiunse alla porta d'ingresso.
- Ino, ora tocca a me parlarti...-
e indovinate un pò che gli dice? uh
uh uh... questa fic era più un esperimento che altro, questa coppia mi riesce
difficile da scrivere per quanto mi piaccia... e per una volta volevo provare a
vedere Ino sotto un altra luce, perchè dopotutto è stata Sakura a fare il primo
passo verso la fine dell'amicizia. Per quanto riguarda Shiky, spero non risulti
troppo ooc!
fatemi sapere!!!! commentate!