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Autore: Birbi_alex    18/08/2012    5 recensioni
Con lui doveva andare diversamente, lui era diverso. E in un certo senso ero diversa anche io.
Perché da quando l’avevo conosciuto mi sembrava di impazzire, non mi era mai capitato di avere la pelle d’oca solo perché qualcuno mi sfiorava ma con lui era così. Non ero mai stata quel genere di ragazza che si invaghiva di un ragazzo solo per la sua bellezza, e non lo ero tutt’ora perché in effetti Zayn non era solo quello, era anche simpatico e intelligente, dolce ma serio, misterioso quanto espansivo. Sapeva chiudere i discorsi con le sue frecciatine anche meglio di me, e parlare con lui era quello che aspettavo in tutta la giornata.
Anche dopo essermi svegliata presto, non aver bevuto il mio caffè, aver assistito a lezioni noiosissime, vedere il suo sorriso e i suoi occhi riusciva a cambiarmi la giornata e renderla migliore.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Holaaaa! Lo so, non vi aspettavate di riavermi tra le scatole così presto, eh? SORPRESA!
Beh, in realtà la sorpresa l'hanno fatta a me i miei genitori perchè come vi avevo detto sarei dovuta stare al mare tre settimane, invece siamo stati solo due.. indovinate perchè?
Praticamente è da parecchi mesi che stresso i miei genitori con Londra, e loro in un primo momento mi avevano detto che ci saremmo andati a Pasqua, E INVECEEE ci andiamo a Settembre per cinque giorni YEEEP!
Quindi abbiamo compensato, i giorni che non abbiamo fatto al mare li recupereremo a Londra!
Per l'esattezza ci andrò dal 3 al 7 compresi.
Ok, ora che vi ho rotto le scatole con le mie cance vi lascio al capitolo.. L'USCITA CON FOLLOW!
E' stato uno dei capitoli più difficili da scrivere, ma sono felice di come è venuto.
Ci sentiamo alla fine del capitolo, un bacione!













CAPITOLO 17

 
Mi incamminai con Charlie verso Hyde Park, dove avremmo pranzato in una pizzeria.
- allora, com’è andata oggi a scuola? – esordì lui cercando di fare conversazione mentre passeggiavamo.
- il solito.. nessuno mi ha rimproverato però – risposi infine sorridendo. Uno dei sorrisi più finti della mia vita.
- non mi dire – commentò retorico ricambiando il sorriso.
Per quanto mi sforzai non riuscii a farmi venire le farfalle nello stomaco, se invece quel sorriso fosse stato di Malik ormai sarebbero piombate a raffica nella mia pancia, allora abbassai lo sguardo sospirando.
- comunque dove andiamo a mangiare? – chiesi cambiando argomento alzando il viso verso il suo.
- in una pizzeria qui vicino, dovrebbe chiamarsi “Pizza smile” se non sbaglio, l’hanno appena aperta – rispose allegro spostando lo sguardo sulla strada davanti a me per scrutare le varie insegne cercando quella che facesse al nostro caso.
- uh, così sapranno subito se le loro pizze fanno schifo oppure no.. sai, io non ho peli sulla lingua – esclamai facendolo ridere, anche se già sapevo che non avrei mangiato niente dato che mi si era chiuso lo stomaco.
- lo so, e so anche che il malcapitato cameriere ci minaccerà con un coltello – ribatté tra le risate contagiando anche me. Neanche la sua risata era all’altezza di quella di Zayn, non era dolce e fresca come la sua.. anzi era sguainata e pungente.
- glielo infilo nel sedere se ci prova – dissi seria facendolo ridacchiare un’ultima volta.
Non doveva ridere tanto, anche se ci avrebbe provato lui con me avrebbe fatto la stessa fine.
- allora quel ragazzo è quel Zayn di cui mi hai parlato? – disse tutto d’un tratto e sentendo quel nome mi riscossi dai miei pensieri.
Brutta mossa Follow, mai parlare di un altro ragazzo ad un appuntamento.
- già – risposi semplicemente mordendomi il labbro inferiore nervosa.
- mi sembra un tipo sveglio.. o mi sbaglio? – azzardò continuando il discorso per poi guardarmi curioso.
- fin troppo sveglio! Che poi aveva anche provato a dare la colpa a me per tutto il casino del minerale. È stato fortunato che mi sta simpatico e quindi ho fatto finta di non aver sentito – dissi giocherellando col gancio della felpa.
- ma quando finisce la punizione? – chiese a quel punto dopo una breve pausa in cui aveva ridacchiato di nuovo, ripensando alle mie parole.
- domani – risposi sorridente alzando le mani al cielo.
- cavolo, sono già passate due settimane? – chiese incredulo spalancando gli occhi divertito.
Già, due settimane dalla prima volta che avevo visto il fottuto sorriso di Zayn.
- meno male, non ce la faccio più ad uscire da scuola alle tre tutti i giorni – sbraitai ignorando i miei pensieri, e lo trovai ad indicare una vetrina dall’altro lato della strada.
- oh, è quella la pizzeria – esclamò infatti per poi prendermi per mano distrattamente per attraversare la strada, e lo guardai incamminarsi con me con un cipiglio di fastidio.
Appena mi aprì la porta del locale colsi l’occasione per sfilare la mano dalla sua, non volevo si montasse la testa, e per sicurezza le infilai entrambe nelle tasche della giacca.
- dai, scegli un tavolo – mormorò al mio orecchio indicando con un cenno di capo le decine di tavolini vuoti davanti a noi.
Ne scelsi uno vicino alla finestra non troppo appartato, e mi andai a sedere seguita a ruota da lui.
Mi accomodai tenendo lo sguardo basso sentendo invece il suo puntato addosso visto che si era già seduto.
- tu che pizza prendi? – chiese subito prendendo uno dei due menù che c’erano sul tavolo per sfogliarlo.
- ehi dammi almeno il tempo di guardare – risposi ovvia ridacchiando aprendo anche il mio per leggere tutte le pizze elencate, sapendo già che alla fine ne avrei presa una col prosciutto in ogni caso.
- si ma non hai un’idea generale? – chiese curioso alzando gli occhi dal libretto che teneva in mano scrutandomi.
- ti voglio lasciare col dubbio – risposi alzando le sopracciglia e lo vidi scuotere la testa divertito.
- ma che senso ha? Tanto dovrai dirlo lo stesso! – ribatté non capendo posando il menù sul tavolo per potermi guardare meglio.
Ma quanto era irritante quel suo sguardo impertinente? Neanche quello aveva nulla a che fare con quello dolce e profondo di Zayn da cui riuscivi a leggergli tutto dentro.
Quello di Zayn non era mai fastidioso o di troppo, almeno per me.
- perché non provi a indovinare? – lo stuzzicai curiosa di sentire le sue risposte.
Rimase qualche secondo a pensare, poi gli si illuminarono gli occhi e sorrise vincitore – alla diavola – ipotizzò posando i gomiti sul tavolo.
- perché scusa? – chiesi non capendo la sua scelta accennando un sorrisetto.
- perché sei una ragazza tutta pepe, non mi sorprenderebbe vederti mangiare tutte quelle cose piccanti – rispose tranquillo, ma subito alzai un sopracciglio irritata. Perché sei una ragazza tutta pepe.. cosa intendeva dire?
- in che senso ragazza tutta pepe? – chiesi sperando in una sua risposta giusta, gli avrei urlato addosso altrimenti.
- perché hai un carattere forte – rispose tranquillo e sospirai.
- ti sei salvato in corner – lo avvisai sorridendo. Ero già sul punto di mandare a quel paese l’appuntamento, se poi ci si metteva anche lui era la fine.
Rise per la mia frase e si lasciò andare allo schienale della sedia nello stesso momento in cui una cameriera venne a prendere le nostre ordinazioni.
Lui ordinò una quattro stagioni ed io ovviamente una pizza al prosciutto cotto, e poi entrambi una coca-cola.
- allora col prosciutto! Hai dei gusti semplici allora – commentò la mia scelta sorridendomi divertito.
Avevo dei gusti semplici? Zayn era un ragazzo semplice? Perché poi prendevo sempre in considerazione lui, non doveva essere il centro del mio mondo. Non poteva, non potevo io.
- e tu invece la quattro stagioni, ci sono più cose lì sopra che in una discarica – ribattei a tono mantenendo un sorrisetto sbarazzino in viso.
- però è tutta roba buona – osservò leccandosi le labbra.
Cercai di trovare qualcosa per farmelo piacere, anche un minimo particolare, ma non trovai nulla.
Neanche quelle labbra erano come quelle di Zayn.. non erano carnose e invitanti come le sue, scure e morbide anche solo alla vista, erano sottili e chiare.
- non lo metto in dubbio – commentai abbassando lo sguardo al tavolo.
Perché ero lì con Charlie?
- sai che non conosco nulla sui tuoi gusti? Parlami un po’ di te – mi incitò mettendosi seduto più comodo, ed io di rimando mi appoggiai allo schienale della mia sedia.
- e che ti dovrei dire? – chiesi stupita per la sua richiesta.
- non so.. qual è il tuo cantante preferito? Il tuo colore preferito? Cibo, sport, film, libro.. – mi aiutò incrociando le braccia al petto già pregustando le mie risposte.
Mi venne inevitabilmente in mente quel pomeriggio di una settimana prima dove io e Zayn durante un turno di polizia avevamo cominciato a conoscerci meglio, e ovviamente erano venute fuori anche quelle domande.
- beh, che dire.. – mormorai in imbarazzo per tutte quelle attenzioni, e alzando lo sguardo dal piatto incontrai il suo intento a fissarmi attento. Presi un respiro e ricominciai – la mia cantante preferita è Rihanna, dire che ho tutta la sua discografia nell’mp3 è poco – ammisi sorridendo al solo pensiero di quella ragazza dai capelli rossi fuoco.
- ah.. io preferisco più il rap.. come Eminem per esempio – disse lui in contrapposizione al mio pensiero.
Certo, anche io amavo Eminem ma non poteva fare quella faccia nominando la mia Rihanna.
- wow, Rihanna è una bomba in effetti aveva detto Zayn dopo la mia rivelazione la settimana prima.
- ed è anche una gran donnaaveva aggiunto sorridendomi malizioso beccandosi uno dei miei scappellotti, ma avevamo continuato a ridere per minuti per quella sua frase da pervertito. Ma che ci potevo fare, illuminava il mondo con i suoi sorrisi e non me la sentivo di negarglielo.
- poi mi piacciono i cannelloni al ragù, le mie origini italiane si fanno sentire – continuai con il mio piatto preferito vedendolo sgranare gli occhi.
- sei buongustaia allora, anche a me piace la pasta – esclamò sorridente nominando poi chissà quale tipo di condimento che non capii perché troppo intenta a ricordare il piatto preferito di Zayn, che ricordai poi essere arrosto con crocchette di patate.
Avevo lo strano vizio di ricordarmi tutto nei minimi particolari, dimenticavo solo le cose per me insignificanti.
- il mio colore preferito è l’arancione – continuai io sventolandogli davanti uno dei miei tanti braccialetti, appunto arancione.
- il mio il rosso – rispose lui osservando i vari legaccini legati al mio polso.
Banale, pensai. Se non ricordavo male il preferito di Zayn era il blu. Ma perché continuavo a pensare a lui?
Scossi la testa per cacciare via il moro dalla mia mente, e cercai di concentrarmi su Charlie che seduto davanti a me aveva appena ricevuto la sua pizza, poi anche io.
Alzò veloce lo sguardo dal piatto affamato per guardarmi sorridente, poi si chinò a tagliare la sua pizza e mangiarla.
- sai, questa è una delle pizze più buone.. – cominciò la frase gesticolando pericolosamente con il coltello in mano per poi leccarsi le labbra sporche di sugo - ..che io abbia mai mangiato – finì sospirando felice.
Perché non aveva mai mangiato una pizza italiana!
- è buona – acconsentii sorridendo fintamente per assecondarlo.
- però dovresti assaggiarne una italiana, quelle si che sono ottime – aggiunsi infine sentendomi un po’ in colpa per avergli mentito, accennando un sorrisetto.
- la prossima volta allora andiamo in una pizzeria italiana, ce n’è qualcuna qui vicino – propose prendendosi un po’ troppe libertà, infatti quasi mi strozzai con un pezzo di pizza.
Era davvero così sicuro che sarei uscita di nuovo con lui?
- va tutto bene? – mi chiese divertito vedendomi tossire vivamente, e lo guardai male.
- no guarda, mi diverto a strozzarmi – risposi acida ma finii solo a farlo ridere di più.
- bevi un  po’ d’acqua, aiuta – mi consigliò tornando serio versando dell’acqua nel mio bicchiere che scettica afferrai e ne bevvi un sorso sperando di alleviare la tosse.
Gli feci un cenno di capo in riconoscenza notando che aveva funzionato, posando il bicchiere vuoto sul tavolo e lui sorrise orgoglioso.
- allora.. materia preferita? – continuò l’interrogatorio ma gli scoppiai a ridere in faccia.
- l’intervallo vale come materia? – chiesi retorica ridacchiando, io e la scuola non avevamo esattamente un buon rapporto.
- andiamo.. avevi detto che sei brava in inglese – mi incoraggiò tagliando un altro pezzo della sua pizza.
- si ma ti ricordo che viviamo a Londra, è normale che sono brava nella storia del nostro paese. Più che altro mi piace educazione fisica se proprio devo dirne una – lo corressi alzando un sopracciglio in disappunto e gli scappò una risatina.
- chi l’avrebbe mai detto – commentò scuotendo la testa divertito e spalancai gli occhi colpita.
- non sfottermi Follow! – lo rimproverai tirandogli il mio tovagliolo addosso ridendo.
- non è colpa mia se non hai una materia preferita – disse in sua difesa rilanciandomi il tovagliolo sorridente.
- te l’ho detto, è educazione fisica! – esclamai ovvia prima di bere un po’ di coca-cola.
- ma io intendevo una dove si fa teoria – mi corresse divertito come se avessi detto chissà che cosa.
- mm.. allora direi scienze – mormorai dopo aver scorso nella mente tutte le materie, per poi ricordarmi di biologia e di come all’inizio mi aveva affascinata. Se così si poteva dire..
- scienze?! Non mi dire.. sei una secchiona – mi prese ancora in giro e gli tirai un calcio sotto il tavolo.
- se io sono una secchiona a posto siamo – commentai retorica in un sospiro alzando gli occhi al cielo mangiando un’altra fetta di pizza.
- non dire così, guarda che ci sono persone messe più male di te – disse distrattamente gesticolando con la forchetta.
- si certo, i ventenni che ci sono in prima – gli diedi corda sospirando di nuovo e lui rise.
- ma che dici? Basta solo che ti applichi un po’ e migliorerai subito – mi consigliò ancora.
Ma chi si credeva di essere che continuava a dare massime sulla vita?
- è proprio questo il problema, sono sfaticata come un orso in letargo – ribattei seria facendolo ridere ancora. Ma quanto rideva quel ragazzo?
- esagerata – commentò divertito mangiando un altro pezzo di pizza.
Però era quella la verità.
Ogni anno finivo sempre a farmi il mazzo gli ultimi due mesi di scuola per recuperare le materie insufficienti, la maggior parte quindi, perché non avevo fatto nulla per tutto il tempo.
Non che non ne avessi le capacità, quando mi impegnavo raggiungevo dei buoni risultati, ma non avevo voglia di chiudermi in casa a studiare se potevo uscire con i miei amici.
Non avevo mai avuto la pazienza di stare troppo sui libri, ero stata sempre una ragazza sbarazzina e dei voti poco m’importava ma i miei genitori non la pensavano come me quindi pretendevano che per la fine dell’anno avrei dovuto recuperare tutto per non essere bocciata.
- oh, film preferito? – chiese tutto d’un tratto dopo qualche minuto di silenzio dove avevamo continuato a mangiare indisturbati le nostre pizze.
- sette anime! – risposi senza pensarci non più di tre secondi, e lui sorrise.
- non è un po’ troppo triste come film? – chiese scettico per la mia scelta aggrottando le sopracciglia.
- ma che dici? È pieno di significato, c’è una storia d’amore ed è riuscito a farmi piangere. Basta e avanza – esclamai ovvia.
In genere non sopportavo le storie d’amore, infatti quel film l’avevo scoperto grazie a Will Smith che era il mio attore preferito, ma era davvero stupendo.
- perché tu sai piangere? – mi sfotté ancora col sorriso sulle labbra e gli tirai di nuovo il tovagliolo addosso indignata.
- non tirare la corda, potrebbe spezzarsi – lo avvisai con un sorrisetto sulle labbra perché era scoppiato a ridere.
Era così diversa dalla risata di Zayn..
- comunque il mio film preferito è “Green zone” – esordì dopo un po’ ancora col sorriso sulle labbra.
Ricordai quando Malik mi aveva detto che gli piaceva “Scarface”, poveretto l’avevo preso in giro.
- io invece ho un debole per “Scarface” – se ne uscì spazzando distrattamente per terra con la scopa, senza pensare realmente alle parole che aveva appena detto e alla reazione che queste avrebbero avuto su di me.
- sul serio? Sei strano Malik – commentai lasciandomi andare ad una risata di cuore fermandomi a fissarlo divertita finché mi lanciò una veloce occhiata accompagnata da un sorrisetto sbarazzino.
- disse miss normalità – ribatté lui divertito mordendosi il labbro per fermare una risata, che sinceramente avrei voluto sentire, alzando lo sguardo nel mio dall’altra parte della stanza.
- si ma non ho mai sentito un ragazzo a cui piace “Scarface”, quindi se permetti sei strano – lo corressi indicandolo col dito e finalmente si lasciò andare ad un risolino.
- che c’è di strano in quel film, sentiamo? – chiese indispettito, mantenendo quel sorrisetto, appoggiandosi al manico della scopa con le mani su cui poggiò il mento poco dopo.
- è.. insomma parla di droga, narcotraffico, boss mafiosi.. ehi, non è che poi ti immedesimi? – chiesi retorica fingendomi sconvolta al solo pensiero e lui scoppiò a ridere per la mia recita.
- perché invece tu non ti immedesimi in una ragazza intelligente? – mi stuzzicò e per fortuna mi capitò a tiro un foglio accartocciato, trovato prima sotto un banco, e non esitai un attimo a tirarglielo addosso.
- solo quando lo farai anche tu – ribattei acida facendogli la linguaccia che lui ricambiò dopo avermi fatto il verso, poi si chinò a raccogliere la pallina di carta e gli scappò un risata sommessa.
- con tutto l’impegno non so se riuscirei a diventare una ragazza – disse dopo un po’ tornando eretto sfoggiando ancora quel suo bel sorriso divertito.
- no dai, sei già sulla buona strada – lo sfottei beccandomi subito la pallina addosso accompagnata dalla mia risata che nonostante il suo tiro continuò a riecheggiare nell’aria.
Al diavolo, lui era il maschio più maschio che avessi mai visto. Altro che femmina! Se lui fosse stato una ragazza sarei diventata lesbica probabilmente.
- tu invece è meglio se lasci perdere, non ti sta riuscendo tanto bene – ribatté ancora facendomi ribollire il sangue nelle vene e non tardai a tirargli una pizza dietro il collo dopo essergli corsa dietro per tutta la classe.
- Scarlett, ci sei? – mi richiamò il ragazzo di fronte a me ridestandomi dai miei pensieri, e mi accorsi di aver perso parte del suo discorso.
- certo, ti stavo ascoltando – bugia, dissi fingendomi interessata mettendomi seduta meglio sulla sedia e schiarendomi la voce.
- allora che ne pensi sul Liverpool? – chiese credendo, almeno così sperai, alle mie parole mostrando un sorrisone al solo nominare quella squadra, cancellando però il mio.
Ecco, l’unica cosa che aveva in comune con Malik era probabilmente la squadra di calcio, che io però odiavo con tutta me stessa.
- veramente io tengo per il Manchester United  - risposi fingendomi cordiale mentre invece mi vennero solo i brividi pensando di essere uscita con uno che tifava quella squadra abominevole.
Ma allora perché con Zayn non mi ero lamentata così?
- ah si? Segui il calcio? – chiese stupito socchiudendo il sorriso ad uno più piccolo e sghembo.
- perché, avevi qualche dubbio? – risposi retorica alzando entrambe le sopracciglia come a sottolineare la mia passione per quello sport.
Beh ecco, un tempo lo odiavo ma avere un fratello maggiore mi aveva fatto cambiare idea. Man mano mi aveva fatto cambiare idea sul calcio, perché mi ritrovavo la maggior parte delle sere con lui sul divano a guardare le partite e alla fine mi ero fatta coinvolgere. Brutta mossa.
- in effetti con te mi stupisco sempre, non posso dare nulla di scontato – mormorò serio guardandomi negli occhi che però io distolsi subito distaccata.
- ovvio, io sono piena di sorprese – mi vantai sorridendo forzatamente finendo finalmente la pizza che avevo davanti, mentre lui la sua l’aveva già finita da un pezzo.
- allora perché non me ne racconti qualcuna al parco? Eh? – propose bevendo l’ultimo goccio di coca-cola che aveva nel bicchiere per poi scuotere i ricciolini mori.
- ti risponderei di si, ma è più divertente restare nel mistero – scherzai alzandomi dalla sedia come fece anche lui, accettando però la passeggiata al parco.
Avrei dovuto chiarire le cose con lui, dire le cose così come stavano.
- non mi dire – commentò muovendo la testa divertito mentre ci dirigevamo verso la cassa per pagare, e ovviamente offrì il pranzo lui con il mio disaccordo iniziale.
- tu sei un pazzo! La mia parte potevo pagarla io! – esclamai ancora una volta usciti dal locale dandogli una lieve spinta.
- neanche per sogno! Sai com’è, sono un gentiluomo – rispose serio facendomi un occhiolino e schioccando le labbra sul palato, e non resistetti a dargli un’altra spinta accompagnata da una mia sana risata.
Lui.. un.. gentiluomo..? Ma per cortesia! Era più uomo Styles di lui!
- ma fammi il piacere! – commentai tra le risate e lui abbassò lo sguardo infastidito facendomi ancora più ridere.
- cos’è, non ci credi? – chiese divertito aggrottando le sopracciglia affiancandomi mentre veloci ci dirigevamo al parco di fronte, Hyde Park.
- con tutta l’onestà.. non sei molto credibile come gentiluomo – ammisi soffocando un’altra risata che lui captò subito lanciandomi quindi un’occhiata omicida.
Facemmo il nostro ingresso nel parco e l’arietta fresca mi scompigliò appena i capelli.
- beh, ti farò ricredere – disse fermò guardandomi negli occhi sicuro e per la prima volta arrossii davanti a quello sguardo insistente.
- e come, sentiamo? – chiesi curiosa stuzzicandolo guardandolo di sottecchi e si lasciò ad un sorrisetto.
Lo vidi vagare con gli occhi su tutte le persone attorno a noi che tranquille passeggiavano, poi posò lo sguardo in un punto alle mie spalle allargando quel suo sorriso sornione.
- ti offro il gelato – rispose semplicemente e mi illuminai alla pronuncia di quel cibo, anche se la proposta era davvero troppo semplice. Che fantasia!
- in effetti hai acquistato dei punti – mormorai girandomi per notare poco più avanti un chioschetto dei gelati a lato del prato.
- vedi? Io so come prenderle le donne! – esclamò soddisfatto prendendomi sottobraccio per poi accelerare il passo verso il chiosco. Ti piacerebbe! Ne sapeva più mio cugino di cinque anni di lui in fatto di donne!
- cioè? – chiesi non capendo una volta arrivati davanti al gelataio, impegnato però a servire una ragazza.
- con il cibo – rispose indicando con le mani i vari gusti esposti sul bancone facendomi ridere.
In effetti aveva ragione. Uno dei punti deboli delle donne, almeno il mio, era il cibo.
Ma col cibo avrebbe attirato anche Niall, quello era sicuro.
Finalmente la ragazza si spostò e ordinammo i nostri gelati, io alla fragola e cioccolato, e lui alla menta e nocciola.
Come prima li offrì entrambi lui.
- sai, dovrei essere più seria e impedirti di spendere tutti questi soldi per me – mormorai cominciando a mangiare il mio gelato, anche se ai primi di dicembre non era esattamente normalissimo mangiarli.
Ma per nostra fortuna quel giorno era abbastanza soleggiato, strano per Londra, quindi me l’ero concesso.
- guarda che mi fa piacere – rispose accennando un sorriso dolce che ricambiai.
Poverino, lui si stava davvero impegnando a far bella figura con me ma non sapeva che doveva competere con un altro, con Zayn.
Che poi se ci pensavo bene non potevo neanche chiamarla competizione perché a Malik non interessavo, per lui ero solo un’amica, se non era troppo definirmi così, invece a Charlie piacevo.
Stemmo a chiacchierare del più e del meno per un po’ di tempo, tra i suoi vari tentativi di risultare dolce e educato che venivano sempre smontati dalla sottoscritta.
Mi raccontò un po’ della sua famiglia, di quando i suoi genitori si erano separati due anni prima, di sua sorella più piccola che viveva con lui e la madre.
Non era affatto male come ragazzo, anzi molte delle ragazze che conoscevo sarebbero state contente di uscire con lui, e per un nano secondo pensai che avrei potuto farmelo piacere, sarebbe stato più semplice che correre dietro a un ragazzo che nono mi voleva, ma mi corressi subito dopo.
Io non volevo lui! Con che faccia avrei guardato Zayn ogni mattina?
- scusami, vado un attimo a bere – mormorai dopo aver finito il mio gelato, così come anche lui.
Stranamente avevo sempre quello strano bisogno d’acqua dopo aver mangiato un gelato, era più forte di me.
Mi incamminai a passi veloci verso una fontanella lì vicino e solo in quel momento feci caso a quanto in effetti Charlie fosse alto.
Le mie gambe erano nulla a confronto con le sue che erano lunghe e slanciate, come lui d'altronde che era molto più alto di Zayn ma allo stesso tempo abbastanza magro e gracile.
Mi chinai per bere dalla fontanella finché sentii qualcuno bagnarsi le mani sotto il getto d’acqua per poi bagnarmi, e schizzai eretta con tutta la faccia fradicia, pronta a fulminare quello che ero già certa essere Charlie.
- ma che cazzo fai?! – esclamai scioccata trovandolo davanti a me a ridere, per poi rimettere le mani sotto il getto d’acqua fredda pronto a ribagnarmi.
Feci qualche passo indietro, nonostante ci fosse un po’ di sole erano i primi di Dicembre e la temperatura era rigida e pungente e di certo non volevo ammalarmi.
- non pensarci neanche – dissi secca puntandogli un dito contro in avvertimento, ma lui non ascoltò minimamente le mie parole e cominciò ad avanzare verso di me e schizzarmi con l’acqua che teneva tra le mani cominciando a ridere.
- sei uno stronzo! – gli urlai contro guardando allucinata le punte dei miei capelli che erano già fradice, ma non feci in tempo a rialzare lo sguardo che mi arrivò un altro gavettone.
- la vuoi smettere? – gli urlai ancora con la mia solita educazione travolgente dandogli degli schiaffi su ogni lembo di pelle libero che trovai.
- è solo un po’ d’acqua! – disse in sua discolpa ridendo di gusto per la mia espressione sconvolta, cercando di parare quanti più lordoni poteva.
- si ma siamo a Dicembre, cazzo! – ribattei allucinata non riuscendo a trattenermi con le parolacce, continuando a spintonarlo.
- esagerata – commentò tra le risate per poi chinarsi di nuovo alla fontana per prendere altra acqua con le mani, ma fui più veloce di lui ed indietreggiai scappando via.
Era incredibile, ora mi toccava pure scappare dai gavettoni in pieno inverno!
Lanciai qualche occhiata alle mie spalle e lo vidi corrermi dietro con tra le mani piene d’acqua e un sorriso sornione sul viso, pregustando già il momento in cui mi avrebbe bagnato di nuovo.
Ma aveva capito male!
Infatti continuai a correre per il parco noncurante delle persone che travolgevo durante la mia fuga, ma ben presto sentii uno schizzo d’acqua gelida bagnarmi la schiena, allora mi fermai di colpo pronta a menare quel ritardato mentale con cui ero uscita.
- sei un coglione Follow! – gli urlai addosso tempestandolo di schiaffetti e scappellotti ma non smise di ridere neanche un attimo, e ogni volta che qualche suo vano tentativo di ripararsi dalle mie mani andava male scoppiava a ridere ancora più forte facendomi irritare.
Perché io dovevo essere fradicia mentre lui era ancora asciutto?
- anzi ho cambiato idea.. – me ne uscii dopo un po’ fingendo un sorriso dolce a cui tirò un sospiro di sollievo – perché non vieni qui? Voglio abbracciarti! – esclamai allargando le braccia bagnate nella sua direzione pronta a bagnare così anche lui, e fortunatamente non si mosse lasciandomi così vendicare.
Sentii chiaramente la sua camicetta inumidirsi sotto il mio tocco, e quando circondai con le mani i suoi fianchi per stringermi più a lui ebbi la conferma di averlo bagnato.
- ma levati! Io sono delicato, rischio di ammalarmi! – esclamò dicendo la prima scusa che gli passò per la mente cercando di divincolarsi dalla mia presa ma invano.
- dai Follow, un abbraccio non ha mai fatto male a nessuno – ribattei con un tono dolce strofinando la testa, e quindi anche i capelli, sulla sua maglietta cercando di aumentare il danno.
- sai che ti dico? Hai ragione – esclamò con un tono fin troppo sicuro per i miei gusti, infatti mi stritolò tra le sue braccia passando le mani umide su tutto il mio corpo. Maledetto.
Gli tirai qualche pugnetto sulle costole sperando così di farlo lasciare la presa sul mio corpo, ma riuscii solo a farlo piegare leggermente per schivarli.
Sentii poi le sue dita ancorarsi ai miei fianchi e imbarazzata alzai il viso non pensando di trovare il suo così vicino, e incatenò i suoi occhi nei miei.
Che stava succedendo? Perché sentivo il suo respiro sulla guancia? E perché mi stava guardando negli occhi così?
Non riuscii a muovermi, le mie gambe sembravano immobilizzate e per quanto volessi correre via non mi mossi; contrariamente a lui che accennò un sorrisetto sghembo prima di posare lo sguardo sulle mie labbra.
Quando qualcuno ti guarda le labbra vuole un bacio. Ma io non volevo baciarlo!
Non feci in tempo a parlare che mi trovai la bocca impegnata con la sua, che nel frattempo si era piegato sul mio viso ed aveva posato le labbra sulle mie.
Chiusi gli occhi sperando di essermi immaginata quel contatto, pregando che lui non mi stesse baciando, e mi ritrovai inavvertitamente a pensare a Zayn.
Sentii una leggera pressione sulle guance e capii chiaramente di non essermi immaginata nulla, era tutto reale. Questo voleva dire rovinare un’amicizia. Un’altra.
Le sue mani salirono sulla mia schiena e un brivido la percorse mentre i ricordi delle poche carezze che mi riservava Malik tornarono vividi nella mia mente.
Perché stavo pensando a lui mentre baciavo un altro?
Portò una mano dietro la mia nuca per spingermi maggiormente verso il suo viso, ma mi staccai immediatamente infastidita.
- ma che cazzo fai? – gli urlai addosso indietreggiando di qualche passo, trovandolo a fissarmi confuso.
- scusami, pensavo che anche tu volessi.. – mormorò imbarazzato ma anche dispiaciuto ma non gli diedi il tempo di finire la frase – non devi pensare niente! Tu non mi piaci Charlie – esclamai finalmente dicendogli quelle parole che avrei dovuto dirgli da tempo.
Non rispose, rimase zitto a fissarmi incredulo e mi sentii quasi in colpa per avergli detto tutto in modo così diretto, ma mi aveva baciata diamine!
Feci per girarmi ed andarmene ma mi bloccò tenendomi per il polso – Scarlett scusami, mi dispiace – mormorò ancora guardandomi negli occhi pregandomi mentalmente di restare.
- Follow non sono una di quelle puttanelle che volete tutti quanti, non potete tutti trattarmi così! – gli urlai addosso.
Ma perché tutti i ragazzi erano così superficiali? Avrei voluto davvero nascere maschio per sapere cosa pensavano, e soprattutto mi sarei risparmiata tutte quelle paranoie.
- non lo penso, che stai dicendo? – chiese non capendo cercando di convincermi.
- allora perché mi hai baciata? – gli urlai ancora arrabbiata.
Al diavolo l’amicizia tra maschio e femmina!
- perché pensavo di avere qualche possibilità con te – rispose semplicemente in un sussurro che voleva sembrare dolce, ma mi uscì solo una smorfia.
- allora hai capito male! Non sono interessata a te, sono uscita con te solo perché non volevo ferirti ma alla fine sono come sempre io ad averla peggio – gli ringhiai contro strattonando il braccio per fargli mollare la presa, mentre i passanti ci guardavano straniti.
- non fare così! Dimentichiamoci di tutto, stai qui con me, non andare via – disse ancora riprendendomi la mano nella sua fermando di nuovo la mia fuga.
- Follow dovresti imparare a pensare alle cose prima di farle, magari la prossima volta non rischierai di rovinare tutto – ribattei secca tirando via il braccio dalle sue mani e girando i tacchi, e finalmente mi lasciò perdere.
Una lacrima silenziosa mi rigò il viso mentre a passi veloci uscii dal parco.
Perché mi dovevano sempre succedere quelle cose?
Perché non potevo vivere una relazione vera, sana, capace di farmi sorridere veramente?
Dovevo sempre trovare persone del genere.. che davano tutto per scontato.
Ancora con i capelli fradici e la maglietta ridotta ad uno straccio me ne andai verso casa mentre altre lacrime continuavano a scendermi lungo le guance.
Vedevo troppi film. Lì era tutto perfetto, i due protagonisti si vedevano per la prima volta e scoccava subito l’amore a prima vista, e da quel momento tutto sembrava fantastico perché ogni cosa andava per il meglio.
Avrei mai incontrato la persona giusta?
Qualcuno in grado di darmi il suo amore, qualcuno che mi vedesse bellissima sempre, che non mi avrebbe cambiato con nessun’altra?
Esistevano ragazzi del genere sulla terra? Ormai ci credevo poco.
Eppure quando vedevo il sorriso sincero di Zayn mi convincevo del contrario..
Sentendo la sua risata così naturale, non forzata o impostata, diventavo felice anche io.
Come poteva un così piccolo particolare migliorarmi la giornata?
Perché poi piacevo sempre ai ragazzi che non mi interessavano? Ero troppo brutta per gli altri? Il mio caratteraccio sicuramente era una barriera troppo grande da sorpassare.
Eppure quei cinque ragazzi ce l’avevano fatta in quelle due settimane.
Erano riusciti a farmi abbassare la guardia, mi ero fidata di loro senza rendermene conto, e quando meno me l’aspettavo quel moro dagli occhi scuri aveva trapassato ogni scudo che avevo faticosamente costruito ed era entrato dentro di me.
Perché mi interessavo sempre ai ragazzi sbagliati? Volevo farmi male, volevo un amore impossibile.
Per lui non sarei mai stata una ragazza con un uscire, da baciare, da amare.
Perché non potevo essere diversa? Perché non potevo essere dolce e gentile, carina e simpatica?
Camminai per tutto il tempo con lo sguardo basso cercando di nascondere le mie lacrime dalle occhiate indiscrete dei passanti, sapendo che il trucco era sicuramente colato.
Tutto d’un tratto sbattei contro qualcuno, di male in peggio.
Ma perché nessuno guardava mai dove andava?
Alzai il viso pronta a sbraitare contro il malcapitato passante con cui avevo sbattuto, ma quando incontrai quelle due pozze scure profonde che erano intente a scrutarmi preoccupate mi si mozzò il fiato.
Non potevo essere così debole quando mi guardava così. Volevo essere indifferente a lui, ero sempre stata una ragazza indipendente e nessuno mi aveva mai messo i piedi in testa.
Ma lui con la sua voce, i suoi occhi, il suo sorriso, aveva sgretolato ogni mia sicurezza.
Doveva per forza essere un miraggio, quel ragazzo perfetto davanti a me non poteva essere reale.
- Scarlett va tutto bene? – chiese con la voce rotta aggrottando le sopracciglia e spostando lo sguardo sulle mie guance bagnate che poi accarezzò facendomi venire i brividi.
Non poteva fare così!
Col pollice cercò di asciugare le lacrime che continuarono a bagnarmi il viso puntando lo sguardo nel mio, e mi sembrò di ritornare a dieci minuti prima.
Lui.. col mio viso tra le mani.. occhi negli occhi..
Ma con lui non avrei rovinato tutto con un bacio, per quanto lo volessi dovevo controllarmi.
- lasciami in pace Zayn – mormorai sfuggendo dalla sua presa mentre i miei occhi si posarono sul pavimento per non incontrare di nuovo i suoi, non avrei retto altrimenti.
Lo sorpassai veloce ritornando sul mio cammino ma subito mi fermò prendendomi per il polso.
Mi girai scocciata e nuovamente si ripresentò l’immagine di prima, con la differenza che c’era Zayn.
- che ti è successo Scarlett? Perché piangi? – chiese ancora preoccupato e potei notare nei suoi occhi un velo di tristezza.
Non potevo guardarli, sarei caduta tra le sue braccia come una cretina.
- Zayn ti ho detto di lasciarmi in pace! – gli urlai contro strattonando il braccio che stupito lasciò, capendo di non essere d’aiuto.
Rimase a fissarmi sconvolto e mi maledissi di averlo lasciato lì senza una risposta, mi concessi un ultimo sguardo nei suoi occhi e mi girai.
Le lacrime continuarono a scendere indisturbate.
Con Zayn sarebbe andato diversamente, non ero disposta a rovinare tutto per un fraintendimento.







NON UCCIDETEMI! Ok.. non ve l'aspettavate, eh? ahah
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche perchè in queste due settimane mi avete scritto in tante dicendomi le vostre supposizioni per il capitolo, qualcuna si è avvicinata ma nessuna fino a questo punto.. ahah
Volevo precisare una cosa:
Come avrete notato questa FF si tira molto per le lunghe, siamo al diciassettesimo capitolo e non è ancora successo niente di davvero eclatante.. infatti questa storia sarà lunga una cinquantina di capitoli. OMG. ahah
Per ora sono arrivata a scrivere fino al capitolo 29 ma sono sicura di farla durare tanto anche perchè DEVE essere così (?).
Aggiornerò.. boh, giovedì o venerdì.
AH.. DIO, AVETE VISTO I RAGAZZI ALLE OLIMPIADI? IO TIPO QUANDO HO VISTO ZAYN ARRIVARE COL CIUFFO BIONDO MI STAVO SENTENDO MALE, E NON PARLIAMO DI QUANDO NIALL HA INDICATO LA TELECAMERA asdfghjk *contegno*
Ora se non vi scocciate a leggere vi racconterò qualche cosa divertente che mi è successa in vacanza:
Io al mare vado in Abruzzo, e un giorno abbiamo deciso di andare a visitare Roma visto che non ci sono mai andata.. ed era PIENO ZEPPO di ragazzi e ragazze inglesi, e ad un certo punto al Vaticano vedo una ragazza inglese con la maglia con scritto: "I PREFER THE DRUMMER", io l'ho indicata e ho urlato JOSH! e lei ha annuito e mi ha sorriso.
LE DIRECTIONERS SONO OVUNQUE, E SI RICONOSCONO TRA DI LORO, BITCHES! ahahahah
Ok, ora parliamo un attimo del ciuffo biondo di Zayn.. PORCA TROIA. No va beh.. nel senso.. si, in quel senso.
Anche i 7456789 tatuaggi che si è fatto mi piacciono, anche se penso che lo ZAP! avrebbe potuto evitarlo ma pazienza.. ahah
Ora vado che mia mamma sta cominciando ad urlare come un'indemoniata se non vado subito a fare un po' di compiti. UN BACIONE!
Vi ricordo come sempre le mie due OS:

- A letter for you
- Il problema è che ti amo
E vi dico che ne sto scrivendo altre due, e una delle due la pubblicherò in questi giorni appena la finisco, bye!
   
 
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