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Autore: Alice 1997    19/08/2012    4 recensioni
Alice era una normale 15enne costretta a trasferirsi a Londra. Sono passati più di tre anni da quel giorno.
Sì, il suo nome è Alice e NO, non puoi accostarlo a "nel paese delle meraviglie".
Questo è il continuo di http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1098114
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Short e gilet in jeans con canottiera nera e grandi orecchini, il tutto accompagnato da matita,mascara e rossetto, i capelli piastrati (solo merito del parrucchiere che me li ha fatti questa mattina) e un paio di zeppe. Pronta per uscire! 
Fra circa dieci minuti mi passa a prendere Chiara, ha insistito per andare in centro anche se oggi con questo caldo avrei preferito una giornata al mare o in piscina, oppure stare a casa a leggere un libro davanti al ventilatore.
Prendo una borsa nera con delle piccole borchie sul manico e la riempo con tutto ciò che credo potrebbe servirmi. Chiavi, telefono, fazzoletti, auricolari, specchietto e altre cose, fortunatamente la borsa è grande e riesco a farci entrare tutto, ma ad aprirla sembra come quella di Mary Poppins.
Un ultimo sguardo allo specchio e, occhei, per ora mi piaccio quindi smetto di guardarmi prima di ritrovare tutti i miei odiosi difetti. 
Sento suonare il campanello, scendo le scale e vado ad aprire.
<< A >> mi urla Chiara abbracciandomi
<< Buongiorno anche a te C >>
<< Io sarei venuta a piedi, non è che potremmo >>
<< prendere la mia macchina? >>
<< Si >>
<< Occhei >>.
Trenta minuti di strada passano velocemente se si è in buona compagnia. La mia amica oggi è più felice del solito ma non sò il perchè, non vuole dirmelo. 
Arriviamo in piazza dei miracoli ma c'è qualcosa di diverso dal solito. Ovunque mi giro vedo bambine e ragazzine urlanti, quasi ho l'emicrania e sono arrivata solo da due minuti. Vedo in fine una ragazza sfrecciarmi accanto con un cartellone che, anche se facendo fatica a causa della velocità della ragazza, riesco a leggere : 'Directioners love you'. Directioner? Sono tre anni, si tre anni da quando non sento più quella parola, evito di sentirla ovunque vado, perchè quella mi ricorda loro.
<< Chiara, devi dirmi qualcosa? >>
<< Bèh, intanto vieni in fila per un autografo >> dice trascinandomi in coda e bloccandomi senza lasciarmi via d'uscita.
<< Spero che un giorno mi perdonerai ma dovevo farlo, i ragazzi sono qui e ci sei anche tu. Dovete vedervi, sono passati tre anni >>
<< Tre anni da quando sono dovuta tornare qui o tre anni dall'altra cosa? >>
<< Tre anni da tutto >>
<< No, c'è differenza cazzo. Tre anni e 83 giorni da quando sono tornata in Italia o tre anni e 75 giorni da quando nessuno dei cinque, anzi sette dato che ci sono anche Giulia e Danielle, si è fatto più sentire, buttandomi nel dimenticatoio >>
<< A calmati! Magari hanno avuto delle valide ragioni >>
<< Sei dalla loro parte? Mi hai vista piangere ogni giorno per più di due anni solo per colpa loro e adesso li difendi anche? >>
<< No ma >>
<< non ci sono ma questa volta, occhei? Mi hanno presa, usata e gettata. Come una Barbie, ci giochi finchè mamma e papà non ti comprano il modello nuovo e di quella vecchia te ne sbarazzi. Pensavo tu mi capissi Chiara, lo pensavo davvero >>, mentre lo dico mi cadono un paio di lacrime. Sono un misto tra rabbia che devo esternare e emozione perchè tra pochi minuti rivedrò quelle che erano le persone più importanti della mia vita.
<< Se tu non vuoi sentire loro, almeno loro devono sentire te. Ali loro devono sapere >>
<< Non devono sapere proprio un cazzo. Non fanno più parte della mia vita, ne sono voluti uscire loro e io non posso farci niente >>
<< Loro non fanno parte della tua vita ma lo sono. Pensi che in questi tre anni non ti abbia mai vista ascoltare le loro canzoni e piangere silenziosamente sul tuo letto? Tu non hai mai smesso di pensarli e chi ti dice che non sia così anche per loro? >>
<< I fatti me lo dicono! >> esclamo con la voce ormai rotta dal pianto << le migliaia di lettere, tweet, messaggi e chiamate che ho lasciato senza ricevere risposta. >>.
Chiara mi abbraccia
<< Non ce la faccio a vederti così A, ma tu sai che ho ragione, devono sapere come sei stata in questi anni e sarai tu a dirglielo, ora calmati! >>.
Inizio a respirare lentamente, cercando di riprendere un battito cardiaco regolare.
Le lacrime non hanno smesso lo stesso di scendere ma questo non importa, centinaia di ragazzine intorno a me stanno piangendo per i loro 'idoli', anche se ha differenza loro io non lo stò facendo per la felicità.
Ci siamo, è arrivato il mio turno. Chiara mi ha dato una loro foto da far autografare. Come se fosse uno stupido scherzo del destino il primo della fila pronto per la firma è Zayn.
<< Ciao, a chi lo devo dedicare questo? >> dice mentre appoggia sul foglio il suo pennarello per iniziare a scrivere
<< Ad Alice, ma non come nel paese delle meraviglie. >>, sentendo queste parole alza il volto e mi guarda fisso negli occhi. I suoi così belli e marroni scrutavano i miei colmi di lacrime.


Alice time.
Spero vi piaccia, l'inizio è un pò così, come dire? STRANO (?), ma poi tornerà ad essere normale..
Tra questa storia e quella precedente sono passati tre anni, i ragazzi sono cambiati o sono sempre li stessi? Cosa è successo ad Alice in questo lungo periodo?

Hope you like it. c:

Un bacione gigante,xx
-alice
  
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