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Autore: MyImmortal_    19/08/2012    9 recensioni
Premetto che è la prima AU su HP che scrivo.
Allora...
Louis William Tomlinson, mezzosangue, Prefetto Grifondoro.
Harry Edward Styles, Purosangue, Serpeverde.
Zayn Jawaad Malik, mezzosangue Serpeverde,
Niall James Horan, mezzosangue Tassorosso e
Liam James Payne, purosangue Corvonero.
Oltre a loro anche altri personaggi.
Inizia un nuovo anno ad Hogwarts, il Signore Oscuro è solo un lontanissimo ricordo e tutti vivono in tranquillità.
Questa viene sconvolta da una notizia: Un evaso da Azkaban.
Chi sarà mai? E cosa c'entra il Marchio Nero in tutto questo?
Chi sarà il nuovo Prescelto?
Spero che vi piaccia :)
ATTENZIONE: LARRY STYLINSON
e se il rating è arancione c'è un motivo!
(Potrebbe passare a Rosso).
Genere: Avventura, Fantasy, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'They Don't Know About Us'
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Louis
Il mattino dopo mi svegliai di buon umore. Era ufficialmente iniziato un nuovo anno ad Hogwarts,
il mio primo anno da Prefetto. Ero orgoglioso del traguardo che avevo raggiunto. Molto, molto orgoglioso.
Scostai le coperte ed aprii le tende del mio letto a baldacchino, rivelando Josh già vestito. –Buongiorno Louis.
Dormito bene?-, domandò sorridente. Josh Devine, sesto anno, purosangue Grifondoro, era sempre stato gentile nei miei confronti.
Avevamo legato, andavamo molto d’accordo. –Splendidamente Josh, grazie mille!-, risposi ricambiando il sorriso,
stropicciandomi gli occhi. –Io vado che Ash mi aspetta in Sala Grande. Ci vediamo poi!-, mi salutò per poi andarsene.
La sua storica relazione con la Corvonero, Ashley Greene, mezzosangue, andava ancora avanti a gonfie vele dopo quattro anni.
Mi faceva piacere la cosa, e anche tanto! Iniziai ad indossare la divisa scolastica. Oltre al solito mantello, quell’anno,
al mio abbigliamento avrei aggiunto una spilla dorata con una grande P rossa incisa sopra. Era il simbolo dei prefetti
e finalmente l’avrei potuto indossare anche io. Avrei avuto accesso al Bagno dei Prefetti, al quinto piano, senza cercare
ogni volta di non farmi beccare, sarei potuto stare fuori dal dormitorio oltre l’orario e finalmente avrebbero cominciato a rispettarmi.
Finii di vestirmi ed uscii dal dormitorio, trovando Nina e Kylee intente a parlottare tra loro sedute sul divano della sala comune.
–Buongiorno principesse!-, esclamai infilando il viso tra i loro e baciando ognuna su una guancia. –Giorno Lou!-, risposero in coro,
baciandomi a loro volta entrambe le guance. –Che fate ancora qui? Non dovreste andare a lezione?-, le ripresi,
incrociando le braccia al petto. –Uff, come sei noioso. Comunque no, abbiamo un’ora libera.-, spiegò Ky. Questo spiegava tutto.
–Allora ok. Non fate casini, mi raccomando!-, esclamai uscendo dal dormitorio e dirigendomi a passo spedito verso il giardino.
Quel giorno, come prima ora, avrei dovuto prendere parte al Club dei Duellanti, sfidandomi con chissà chi. Ero eccitato,
mi piaceva duellare. Molto meglio che stare chino sui libri di pozioni con il professor Piton che ti ronza intorno!
Era piuttosto inquietante quel professore… -Buongiorno Sir. Nicholas!-, dissi chinando il capo, incontrando il fantasma sulle scale,
che ricambiò riprendendo a fluttuare. Già, le scale… Al mio primo anno, per causa loro, mi ero perso come minimo venti volte nel castello!
Una mattina mi creavo una mappa mentale del percorso da fare e il giorno dopo quelle si erano spostate, scombinando i miei piani,
facendomi arrivare in ritardo per l’ennesima volta. Gazza credeva stessi a girovagare di proposito per non andare a lezione!
Gli ero sempre stato piuttosto antipatico a dirla tutta, il motivo era ancora un mistero però.
Raggiunto il cortile trovai già molti studenti presenti, così come anche il professor Lupin. Già,
oltre ad essere l’insegnante di difesa contro le Arti Oscure era anche il presidente del Club. –Oh, Louis, ben arrivato!
Ti aspettavo, ragazzo!-, esclamò cordiale, non appena mi vide. Sorrisi. il professor Lupin era una persona a dir poco meravigliosa.
Un ottimo insegnante, ma anche un fedele e leale amico quando ne avevi bisogno.
A scuola, probabilmente io e Ky eravamo gli unici a sapere del suo ‘problemino’.
Si era trasformato in lupo mannaro davanti ai nostri occhi! Se non fosse arrivata in tempo la sua compagna,
Tonks, sarebbe sicuramente successo il peggio. Una volta tornato umano ci ha chiesto di non farne parola con nessuno.
Ovviamente, anche se non me lo avesse mai chiesto, non mi sarei mai lontanamente sognato di tradirlo!
–Avanti ragazzi, prendete posto attorno al tavolo, su!-, ci richiamò all’attenzione il professore.
Scoprii che al Club, quella mattina, c’era anche Justin, così mi diressi verso di lui, salutandolo.
Lui ricambiò sorridendo e prese posto al bordo del tavolo, usato da pedana da combattimento. –Ok, ragazzi.
Allora…chi vuole iniziare a sfidarsi?-, chiese Lupin, salendo sul tavolo. Un coro di ‘Io!’, prese a risuonare nel giardino.
–Ok, scelgo io. Mmm…Bieber e Devine, avanti!-, sentenziò. Solo allora mi resi conto che anche Josh era presente,
vedendolo salire dalla parte opposta rispetto alla nostra. Diedi una pacca sulla spalla a Jus, per poi vederlo arrampicarsi in pedana.
Si misero uno davanti all’altro e portarono la bacchetta davanti al naso, per poi riportarla giù con un gesto secco del braccio.
Si diedero la schiena e contarono dieci passi, quando il professore esclamò –In posizione. Pronti? Via!-.
Expelliarmus!-, gridò subito Josh. Un raggio biancastro partì dalla sua bacchetta, verso Justin, che esclamò in tempo
Protego!-. L’incantesimo non ebbe effetti su di lui, così ne approfittò per esclamare –Stupeficium!-.
Questo andò a segno, scaraventando Josh a bordo pedana. –Devine, tutto ok?-, chiese Lupin, mentre lui annuiva.
–Posso decretare vincitore Bieber! Avanti il prossimo. Signor Pacar, vuole farci l’onore?-, disse ancora,
indicando la pedana con un gesto della mano. Johnny, il Prefetto Corvonero, eseguì subito e si posizionò davanti a Justin.
Dopo aver fatto il classico saluto e i dieci passi, il Corvonero attaccò per primo, esclamando –Avis!-.
Uno stormo di uccelli si scagliò sul Prefetto Tassorosso, che prese a mulinare furiosamente le braccia nel tentativo di scacciargli.
Elettro!-, concluse Johnny, scagliando sul mio amico una forte scarica elettrica.
Justin si ritrovo con i capelli sparati verso l’alto e lo sguardo sconvolto. Conoscevo bene la tecnica da combattimento di Johnny.
Ti distraeva con un semplice attacco per poi finirti in due semplici mosse. Un piccolo ghigno si dipinse sul suo volto,
mentre Lupin diceva –Ok, questa volta trionfa Pacar. Tomlinson, vuoi unirti a noi?-. Subito annuii, salendo sul tavolo.
Dopo aver eseguito il rituale d’inizio, al via del professore, scagliai –Immobilus!-. Il Prefetto rimase immobile,
con la bacchetta a mezz’aria, mentre esclamavo ancora –Stupeficium!-. Lui venne scagliato sul prato, senza poter muovere un muscolo.
–Ottimo Tomlinson, davvero!-, si congratulò il professore, mentre annullava il mio ultimo incantesimo. –Ora chiamerei…-.
–Vengo io professore!-, lo interruppe una voce. La sua voce. Harry comparve in mezzo al mucchio di studenti,
un sorriso sghembo in volto. Presi un profondo respiro e, una volta che mi fu faccia a faccia, alzai la bacchetta davanti al mio viso,
come lui del resto. –Paura Tomlinson?-, bisbigliò acidamente, ghignando. –Ti piacerebbe!-, gli ringhiai in risposta.
Ci girammo schiena a schiena e contammo dieci passi dal centro, mettendoci poi in posizione d’attacco, le bacchette sguainate.
–Uno. Due…-. –Stupeficium!-, gridò Harry, interrompendo Lupin.
Venni scaraventato al suolo senza potermi difendere in tempo, colto alla sprovvista.
–Styles! Al mio tre! Dovete iniziare al mio tre!-, lo riprese furioso il professore mentre mi rialzavo, mezzo barcollante.
Rictumsempra!-, gridai a mia volta. Un raggio di luce azzurro colpì il Serpeverde che venne sollevato da terra e poi scagliato al suolo,
ruotando su se stesso. –Ragazzi, adesso basta!-, esclamò Lupin, guardando entrambi. –Everte Statim!-, scagliò ancora Harry.
Protego!-, esclamai in tempo, proteggendomi dall’attacco. –Fai il difficile, Tomlinson?
Vediamo se lo farai anche con questo…-, mormorò Harry tra sé e sé. –Serpensortia.-, sibilò e subito dopo un lungo e grosso serpente verde smeraldo,
come i suoi occhi, fuoriuscì dalla punta della sua bacchetta. Tutti gli altri studenti trattennero il fiato, ma non mi lasciai intimidire affatto.
Vipera Evanesca!-, dissi fermamente, prima che il professore intervenisse, facendo bruciare la serpe.
Harry ringhiò, furibondo per poi iniziare a scagliarmi contro ripetutamente quelli che riconobbi come Stupeficium non verbali,
che prontamente respinsi con dei Protego non verbali. –Lo so cosa vuoi Styles!
Non scaglierò l’incantesimo contro uno del quarto anno!-, gli dissi perentorio, sicuro dove volesse arrivare.
Il Sectumsempra. Sapevo quanto ad Harry interessasse particolarmente quell’incantesimo e sapevo anche che
era a conoscenza del fatto che fossi l’unico a saperlo usare. –Ne sei sicuro Tomlinson? E allora proviamo con questo!-, esclamò,
puntando la bacchetta a terra. –Araniaensortia!!-, urlò.
Ci fu un lampo di luce bianca e subito dopo un enorme aracnide comparve davanti ai miei occhi. Sbarrai gli occhi,
iniziando a tremare e sudare freddo. Io odiavo i ragni, io avevo il terrore dei ragni! E questo la piccola serpe lo sapeva bene,
purtroppo. Iniziai ad indietreggiare, balbettando cose sconnesse, preda del panico più totale, mentre quel mostro avanzava verso di me.
Non mi accorsi di essere arrivato alla fine della pedana fino a quando non caddi dal bordo, finendo sul prato.
Continuai ad allontanarmi, gattonando all’indietro, guardando terrorizzato i grandi e lucidi occhi neri del ragno,
che non aveva smesso di venire in mia direzione. –Arania Exumai!-, esclamò improvvisamente il professor Lupin,
colpendo l’aracnide, che venne scagliato di lato, rovesciandosi sulla schiena.
Prese a muovere freneticamente le lunghe e grosse zampe pelose, mentre il professore lo finiva con un
Arania Evanesca!-. Come il serpente poco prima anche quello prese fuoco, sparendo in poco tempo.
–Louis, va tutto bene?-, domandò Lupin, chinandosi accanto a me ed aiutandomi al alzarmi in piedi.
Annuii non troppo convinto, respirando affannosamente. Quella bestia mi aveva spaventato a morte, succedeva con ogni ragno.
Prendevo a tremare, sudare freddo, respirare con l’affanno e se non rimanevo paralizzato dalla paura scappavo via, era più forte di me.
–Mi sembri un po’ pallido. Perché non vai a farti vedere da Madama Chips, eh?-, chiese ancora, premurosamente.
–No…no, non serve. Sto bene…-, risposi piano. –Si Tomlinson, vai in infermeria.
Magari è il tuo giorno fortunato e non vedi ragni da nessuna parte!-, mi sbeffeggiò Harry.
Lo guardai male e lo vidi sbiancare, per poi indicare dietro di me ed esclamare spaventato –Un ragno!
C’è un ragno sulla parete! C’è un ragno sulla parete!!-. Mi voltai di scatto, inciampando nel mio mantello e cadendo a terra,
rendendomi solo allora conto che non c’era nessun ragno, mentre alle mie spalle partivano le risate di tutti i Serpeverde,
Harry in testa, presto seguite da quelle di altri ragazzi e ragazze. Mi alzai, sentendo gli occhi pizzicare,
e subito dopo corsi via, ignorando il professor Lupin che mi urlava di aspettare. Rientrai dentro il castello di corsa,
facendomi trapassare dal Barone Sanguinario, fantasma della Casa Serpeverde e dal fantasma del Frate,
fantasma della Casa Tassorosso. Attraversai in fretta e furia le scale, sorpassandole in fretta, fino a giungere al settimo piano.
Camminai a passo svelto, controllandomi più volte alle spalle per essere certo che nessuno mi stesse seguendo,
fino ad arrivare alla voliera. Svoltai a destre ed eccola lì. La parete in mattoni era sempre usuale, ammuffita leggermente,
ma sempre uguale. Presi un profondo respiro e camminai davanti ad essa, pensando intensamente ‘Ti prego, ho bisogno di te ’.
Camminai una, due, tre volte, fino a fermarmi. Sulla parete era comparsa la porta che dava accesso alla Stanza delle Necessità.
La aprii, richiudendomela subito dopo alle spalle. Mi passai una mano sulla fronte,
stringendo successivamente forte un ciuffo di capelli. Dopodiché mi avviai verso il centro della stanza,
estraendo la mia bacchetta ed eseguendo un po’ di Trasfigurazione, rendendo mobili e cose varie dei sacchi e delle corde.
Esatto una palestra da pugilato. A Doncaster andavo sempre a praticarlo quando ero nervoso. Per sfogo e per hobby anche.
Tolsi il mantello e lo adagiai su una sedia al mio fianco, per poi spogliarmi,
rimanendo in canottiera ed infilandomi un paio di pantaloncini grigi, assieme a delle scarpe da ginnastica nere.
Presi i guantoni rossi che tenevo nascosti dentro ad una cassettiera e me li infilai, dirigendomi al sacco appeso ad una trave del soffitto.
Battei due volte i guantoni uno contro l’altro per poi iniziare a prendere a pugni il bersaglio, sferrando colpi sempre più forti e precisi,
immaginando che al posto di un sacco pieno di sabbia di fosse quella serpe di Harry Styles.
Ripensai a tutte le umiliazioni che avevo subito, all’essere stato schiantato davanti alle mie sorelle,
all’essere stato umiliato davanti a tutti i ragazzi del Club a causa della mia fobia,
di tutte le prese in giro che mi aveva fatto in quegli anni di scuola sul fatto che fossi un mezzosangue.
Ed oltre a prendere a pugni il sacco, per sfogarmi, anche alcune lacrime presero a rigarmi le guance,
fino a che non mi accasciai a terra, preda dei singhiozzi, la fronte contro quello che era il mio bersaglio.
Piansi per una decina di minuti, per poi alzarmi ed asciugarmi gli occhi, imponendomi di essere forte,
che piangere per colpa sua era segno di debolezza, che così facendo gliel’avrei data vinta, e ripresi a sferrare forti pugni al sacco.
Circa mezz’ora dopo, in cui avevo continuato a colpirlo senza sosta, la porta si aprì.
Mi voltai a guardare chi fosse e la piccola serpe comparve, stranamente senza il suo solito sorrisino bastardo.
–Sapevo che ti avrei trovato qui!-, esclamò contento, avvicinandosi. –E saprai anche di non essere il benvenuto, vero?-, risposi,
senza smettere di sferrare forti pugni. –Oh lo so bene. Che cos’è questo?-, domandò perplesso, alludendo al sacco e tutto il resto.
–Chiamasi boxe. Non mi stupisco che tu non lo conosca. È uno sport babbano,
figurati se ti interessi di quello che facciamo nel mondo normale!-, risposi, fermandomi e guardandolo,
il respiro ansante dovuto allo sforzo. Lui sembrò colpito. –I babbani fanno a botte con dei sacchi?-, chiese ancora,
alzando un sopracciglio. Ridacchiai, prendendo un piccolo asciugamano bianco, passandomelo sulla fronte,
scostando i capelli sudati, appoggiandolo poi sulle spalle. –Si inizia così come allenamento,
poi si passa a menare altre uomini.-, spiegai, sedendomi su di una panchina. –Uuuh… Posso provare?-, tentò curioso.
Sorrisi tra me e me, slacciando i guantoni e sfilandomeli, mormorando –Se proprio ci tieni…-.
Glieli porsi e lui, dopo averli studiati per un po’, li infilò alle mani. Si portò davanti al sacco e sferrò un potente pugno,
facendo dondolare dalla parte opposta il bersaglio. Sorrise, fiero di sé, ma per sua sfortuna il sacco tornò indietro,
colpendolo in pieno, scaraventandolo a terra. Non riuscii a non scoppiare a ridere, mentre trasfiguravo un altro paio di guantoni.
–Devi fare così, genio.-, lo ripresi, colpendo a mia volta il sacco.
Quando tornò verso di me l’ho colpii nuovamente, andando avanti. –Capisco…-, mormorò annuendo piano,
mentre mi allontanavo e gli lasciavo spazio. –Che cosa vuoi, Styles?-, domandai subito dopo,
non molto convinto dalla sua presenza lì con me. –Solo scusarmi, Louis.-, rispose, lasciando i guantoni a terra.
Lo guardai inarcando un sopracciglio, cercando di non scoppiargli a ridere in faccia e
di metabolizzare cosa era appena uscito dalla sua bocca. –Tu…cosa? E da quando mi chiami per nome?-, chiesi leggermente sconvolto.
–Sono venuto a scusarmi per quanto è successo al Club dei Duellanti. Insomma, ho sfruttato la tua fobia a mio favore,
ridicolizzandoti davanti a tutti…-, disse ancora, lo sguardo basso, come se fosse imbarazzato per ciò che aveva fatto.
Styles imbarazzato? Per qualcosa che aveva fatto a me?! –Sai vero che mi è difficile crederlo?-, ammisi a bassa voce.
–Ne hai tutte le ragioni, lo comprendo. Infatti non mi aspettavo che mi credessi, o che accettassi le mie scuse…-.
–Non ho detto questo. Quelle le accetto, ovvio. Solo che mi fa strano che proprio tu sia venuto a farlo. Ti conosco Harry.
Dopo quattro anni oramai…-, dissi ancora, sedendomi su di una seggiola. –Fa strano anche a me, credimi.
Ma in senso positivo!-, esclamò, sedendosi accanto a me su di un’altra sedia, materializzata in quel momento.
–Voglio dire, è la prima volta che faccio una cosa del genere. E non è male. Da una strana sensazione, come di pace con se stessi.
Non l’avevo mai provata prima…-, spiegò, leggermente stupito. –E’ normale. Le scuse mettono a tacere i sensi di colpa.
Senza offesa, ma non credevo che uno come te potesse averne!-, commentai facendolo ridacchiare.
–Non mi offendo affatto, è normale. Sai, la mia vita è sempre stata abbastanza tormentata.
Mio padre ha sempre preteso il meglio da me. Non vuole che il nome degli Styles venga infangato a causa mia,
per cui devo sempre essere brillante ai suoi occhi. Mia madre è molto meno severa. Le voglio molto bene, mi capisce e sostiene.
Lei vuole che io sia solo Harry, non il figlio degli Styles…-, disse ancora, lo sguardo fisso sul pavimento.
Non mi immaginavo che potesse vivere così. Ai miei occhi era sempre sembrato che avesse tutto e fosse felice.
Mostrava la sua felicità deridendo gli altri. –Mi dispiace…-, mormorai piano. –Non devi.
Tu non hai alcuna colpa infondo. Sono io quello che ne ha, molte anche.-, mi corresse, puntando gli occhi nei miei.
Mi erano sempre piaciuti i suoi occhi, dalla prima volta che li avevo visti. Mi spiaceva ammetterlo ma era così.
–Per cui mi dispiace tanto Louis. Possiamo provare ad essere amici?-, chiese in un soffio, una scintilla di speranza nello sguardo.
Rimasi non poco basito. Chi era, che ne aveva fatto del Serpeverde Harold Edward Styles che conoscevo dal secondo anno?
–Sei sicuro di stare bene? Non è che hai la febbre come i babbani o qualcosa del genere, vero?-, feci perplesso,
facendolo scoppiare a ridere. Un suono limpido, cristallino e forte al tempo stesso.
–E’ sempre qui, solamente più in fondo al cuore. Sono stanco di fare il cattivo per mio padre.
Di farlo più di quanto sia in realtà. Voglio essere un normale mago, con degli amici…-.
–Frena, frena, frena. Zayn e Lauren cosa sono allora?-, lo interruppi, con un gesto della mano.
–Mi frequentano solo perché sono popolare. Più Lauren che Zayn. Ma io voglio degli amici che mi stiano accanto per quello che sono,
che siano leali, persone ‘ok’! Per questo voglio che diventiamo amici.-, concluse con un lieve sorriso ad incurvargli le labbra.
–Come?-, domandai, tentando di mantenere la calma.
–Vedo il rapporto che hai con i tuoi amici ed è lo stesso rapporto che vorrei io. Sei una persona meravigliosa
Louis e ti invidio molto. Per questo me la sono sempre presa con te, deridendoti ed umiliandoti.
Perché io non potrò mai essere come te…-, farfugliò abbassando lo sguardo. Dire che ero sconvolto era poco.
Avevo ascoltato tutto a bocca aperta, cercando di far connettere il cervello a ciò che diceva.
–Vuoi veramente essere mio amico?-, chiesi, facendogli alzare lo sguardo. –Si.
Sempre che tu voglia…-, affermò leggermente insicuro sull’ultima parte.
–Certo, a me fa sempre piacere avere nuove amicizie. Solo che, come hai detto tu, mi è difficile crederti.
Non prenderla a male solo… Non so…-, borbottai gesticolando.
–Tranquillo. Prenditi tutto il tempo che vuoi per rifletterci, io aspetto. Solo…
fammi sapere, ok?-, rispose, un sorriso ad incurvargli gli angoli della bocca. Era triste, però.
Un sorriso triste, per non farmi vedere che ci era rimasto male. Si alzò,
sfregandosi i palmi sulle cosce coperte dai pantaloni della divisa e si diresse verso la porta che stava riapparendo.
–Harry, aspetta!-, lo fermai, raggiungendolo a grandi passi. –Ti andrebbe di restare qui?
Posso insegnarti un po’ di boxe, quello che ho imparato a Doncaster.-, me ne uscii. Forse passare del tempo con lui,
conoscendolo un po’ meglio, mi avrebbe aiutato a prendere una decisione. Questa volta il suo sorriso fu sincero,
anche se mi parve di vedere uno strano lampo all’interno dei suoi occhi. –Certo! Ma ti avviso, con le cose babbane faccio pena.
Sarò un allievo terribile!-, esclamò, facendomi scoppiare a ridere. –Non preoccuparti. Forza, vieni!-, lo invitai, dirigendomi al sacco.
Lui si tolse il mantello e mi seguì. Li porsi uno delle due paia di guantoni, indossando io l’altra.
–Li hai ben stretti?-, chiesi vedendolo annuire. –Ok. Allora, la boxe è molto più semplice di quanto immagini.
Devi solamente tirare pugni al tuo avversario, in questo caso il sacco, e difenderti dai suoi colpi. Tutto chiaro?-, spiegai.
–Si, credo di si…-, rispose leggermente titubante, avvicinandosi al sacco. –Fai attenzione a quando torna indietro, ok?-, lo ammonii.
Lui annuì, sollevando i pugni. Lasciò un colpo nel centro del sacco, facendolo dondolare,
rischiando però di prenderlo nuovamente in faccia. Ridacchiai piano, notando il suo sguardo offeso.
–Te l’ho detto di stare attento. Guarda, si fa così. Ti metti in posizione di guardia, i guantoni a pararti il viso,
e per darti la carica saltelli piano sul posto, essendo così pronto a schivare gli affondi dell’avversario.
Al momento che ritieni più opportuno…Colpisci!-, esclamai, dando un pugno al nostro bersaglio.
–Devi trovare un ritmo e continuare a colpire in quel modo. -, aggiunsi, alternando i colpi a schivate.
–Fatto da te sembra un giochetto da piccoli maghi, ma è tutt’altro.
Pensa che ritengo più facile sconfiggere un Molliccio piuttosto che tirare ti loxe, o doxe o quello che è!-, sbottò sbuffando,
togliendosi i guantoni. –Boxe. E tranquillo, come per i Mollicci, basta fare pratica e te la caverai, fidati.-, lo rassicurai,
riprendendo l’allenamento che avevo interrotto quando era entrato. –Mi terresti fermo il sacco?
Di solito lo tengo fermo con un Immobilus, ma con qualcuno in carne ed ossa viene meglio.-, dissi d’un tratto.
Lui annuì tranquillamente, posizionandosi dietro il sacco e tenendolo stretto con le mani, appoggiandocisi con il petto.
Saltellai un po’, respirando profondamente, per poi scattare ed iniziare a tirare pugni contro il sacco.
Harry era forte. Il bersaglio stava quasi completamente fermo sotto i miei affondi.
–Però…colpisci forte!-, esclamò improvvisamente. –Grazie…anche tu hai molta forza…-, ansimai,
senza smettere di tirare pugni. Lui sorrise, tornando a concentrarsi sul sacco.
Passammo un quarto d’ora ancora nella Stanza, prima di capire che forse era meglio tornare a lezione.
Dopo essermi cambiato uscii assieme ad Harry e ci dirigemmo verso le scale. –Per quanto riguarda la proposta di prima… Si.
Voglio provare ad essere un tuo amico.-, dissi continuando a camminare. Lui si fermò. –Davvero?-, domandò stupito.
Annuii convinto e un sorriso gli illuminò il volto. –Perfetto allora!-, esclamò felice. Sorrisi anche io. –Lou!-.
Mi voltai vedendo Eleanor correre verso di me. Mi gettò le braccia al collo, per poi scoccarmi un sonoro bacio sulle labbra.
La strinsi a me per la vita, ricambiando il bacio. –Cosa ci fai con lui?
Ti sta di nuovo infastidendo?!-, domandò irata non appena vide il riccio alle mie spalle. –No El, tranquilla.
Non è come pensi.-, la rassicurai. –Bene, io vado. Ci becchiamo Louis!-, si intromise Harry. Mi voltai e gli sorrisi.
–Sicuro. A presto Harry. -.
Sorrise un’ultima volta per poi iniziare a scendere le scale.
 

Harry
Lo lasciai lì, all’inizio del corridoio, assieme a quella stupida Tassorosso che era la sua ragazza.
La trovavo irritante, ottusa, brutta e chi più ne ha più ne metta. Lungo le scale urtai il Prefetto Corvonero e il Grifondoro, Devine,
che esclamarono in coro –Sta attento Styles!-. Non me ne curai più di tanto, le loro riprese non mi facevano né caldo né freddo.
Continuai a scendere i gradini ed una volta al piano terra venni affiancato da Zayn.
–Allora piccolo diavolo? Com’è andata?-, chiese curioso. Sorrisi sghembo, come mi era solito fare, rispondendo
–Meglio non poteva. Inizialmente è stato piuttosto dubitante, ho dovuto inventarmi tutta una balla sulla mia famiglia,
sul fatto che voglio smetterla di essere cattivo e che voglio un amico come lui.
Credevo sarebbe stato più facile detta sinceramente…-. Lui sorrise, un sorriso cattivo come al solito.
–Il pesciolino ha abboccato…-, commentò mentre ci dirigevamo verso l’aula di Divinazione. –Già.
E rimarrà ferito dall’amo. -. –Rispiegami un attimo bene il tuo piano, o meglio,
le tue intenzioni con lui.-, disse mentre fottevo una gelatina tutti i gusti ad un Tassorosso del primo anno.
–E’ molto semplice, mio caro Malik. Me lo faccio amico, tenterò di diventare il suo migliore,
tra una chiacchiera e l’altra mi farò insegnare ad usare il Sectumsempra ed infine lo umilierò davanti a tutta la scuola,
dandogli del povero illuso perché ha seriamente creduto che volessi avere come amico uno sfigato
mezzosangue e soprattutto Grifondoro come lui. Voglio vederlo piangere davanti all’intera Hogwarts.
E se le parole non bastano, lo schianterò da qualche parte o userò la maledizione imperio.-, spiegai con una semplice alzata di spalle.
Mi sarei divertito molto ad umiliarlo. –Harry, non puoi usarla quella, lo sai bene.
Se uno degli insegnanti o Cowell lo vengono a sapere…-. –Non me ne fotte un emerito cazzo di Cowell e degli insegnanti.
Io sono Harry Styles, io faccio quel che mi pare. Sono il discendente di uno dei più grandi maghi di tutti i tempi,
dovresti saperlo! Non mi fermeranno. O se oseranno farlo, beh…-, lo interruppi, sollevandomi la manica sinistra del maglione.
–Se la vedranno con lui.-, conclusi fermamente, entrando in aula.
 
 
 

#angolo Kikka
Ed ecco il nuovo capitolo!
Al contrario delle mie aspettative questa storia mi sembra piacere!
Grazie mille per le recensioni ricevute.
Allooooora….
Harry è uno stronzo di prima categoria, lo si capisce.
Il povero Louis è così dolce ed ingenuo che è caduto nel tranello.
Non so se è veramente Aracnofobico (io lo sono xD ), ma volevo che si dimostrasse quando sia fragile.
Non so neanche se Araniaensortia esista! xD
L’ho inventato! Mi sono detta 'Serve per materializzare serpenti, perché non anche ragni?’, ed eccolo qui!
Un mini quiz:

  1. Chi è il mago da cui la piccola Serpe discende?

  2. Louis si fiderà così tanto da insegnarli a destreggiarsi con il Sectumsempra?

  3. Che ne pensate della Louleanor o come cazzo si chiama?

L’ultima non c’entra con la storia, è per fare conversazione. Io penso sia una montatura del management.
Insomma, è palese l’amore tra Louis ed Harry. Si parlano con lo sguardo! Lou e la Beard mica lo fanno!
E poi dai, le foto delle Olimpiadi! Il famoso bacio. Su Facebook tutti commenti del tipo ‘Che carini!’, ‘Sposatevi!’,
‘Ora magari certe BM pensano che anche questo è falso. Si amanoooo lo volete capire?!’.
Ma lo volete capire voi che Louis ama Harry porca carota?
E poi li hanno fatti baciare perché sanno che noi ci avviciniamo alla verità! Infondo, Liam sta con Danielle,
Zayn con Perrie e foto dove si baciano ce ne sono. Louis ed Eleanor neanche mezza!
E si vanno a baciare dove possono vederli tutti, in televisione e non, quando possono limonare in posti più appartati??
Bleah!
Finito il piccolo sfogo ci vediamo alla prossima :)
Kikka

  
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