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Autore: Levity    04/03/2007    6 recensioni
Seguito di 'Bittersweet in love'. House e Cameron finalmente insieme, e con una novità in più da affrontare. Wilson che comincia a provare sempre più interesse per una certa donna. E poi...

[ NdAdmin: questo riassunto è stato modificato dall'amministrazione poichè non conteneva alcun accenno alla trama. L'autore è invitato a cambiarlo con uno di sua creazione. ]
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allison Cameron, Greg House
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4 - DECISIONE...

 

House guardò il display del suo cellulare per la quindicesima volta nel giro di un’ora, Cameron nonostante fossero passate quasi cinque ore da quando si erano sentiti per l’ultima volta non aveva ancora richiamato… “è impossibile che dorma ancora!” aveva pensato numerose volte lui, ma nonostante questo non l’aveva contattata, non voleva essere né oppressivo né fastidioso, perciò i secondi erano andati a trasformarsi in minuti, e i minuti in ore… verso le sei del pomeriggio non l’aveva ancora sentita, ed era giunto il momento di tornare a casa: per fortuna non aveva turno in clinica quella sera!

Si diresse a passo più svelto che poteva verso la propria moto, infilò il casco e appese il bastone, aveva già acceso il motore quando Wilson gli corse incontro, sventolando una mano come a chiedergli di fermarsi. –Come sta Allison?- gli chiese giungendo davanti a lui trafelato, -non ne ho idea, non l’ho più sentita…se mi lasci andare vado a vedere come sta!- aggiunse con una punta di asprezza dando di nuovo carica al motore.

-Non ti ha chiamato?- stupito lo interpellò ancora l’amico –no, probabilmente dorme!- sbottò lui prima di abbassare la visiera del casco –ciao Wilson- disse piatto per poi partire, lasciando l’altro uomo da solo, la bocca leggermente aperta, probabilmente preoccupato dalla situazione…

La moto correva sull’asfalto mentre House alla sua guida era tormentato da mille pensieri, “ma perché non si è fatta sentire? Non stava proprio bene? O forse era troppo stanca? O…forse non voleva sentirti?” cercò di scacciare l’ultimo pensiero dalla mente, non aveva fatto nulla di male da poterla spingere a fare una cosa del genere!

 

Cameron guardò nuovamente il test che stringeva in mano, l’aveva riguardato per decine e decine di volte, aveva attraversato vari sentimenti: felicità, stupore, incredulità, e ora, il sentimento che pareva non volersene andare, quello che risiedeva nella sua mente da parecchi minuti ormai era la preoccupazione…

Sapeva House non l’avrebbe mai abbandonata da incinta, aveva la reputazione da bastardo certo, ma non era così crudele, ed era certamente abbastanza maturo per prendersi le proprie responsabilità… ma lei voleva davvero che lui se le prendesse? Voleva davvero che quel cinico misantropo divenisse un esempio per suo figlio? Per quella creatura che tanto Allison aveva desiderato e che ora finalmente avrebbe avuto? Purtroppo doveva ammetterlo, Greg non era di certo un modello di integrità morale! Insomma, trattava male chiunque gli capitasse a tiro, non aveva regole e viveva la vita giorno per giorno, era scontroso, spesso umiliava le persone, era costantemente a rischio di casini! No, decisamente non era una persona da imitare…

Ma il bambino, o la bambina sarebbe stato suo! Sarebbe stato loro… da quando stavano insieme lui l’aveva sempre trattata in maniera meravigliosa, al lavoro nulla era cambiato, forse un po’ più di tenerezza, le battute ovviamente si erano ridotte visto che non poteva “accusarla” scherzosamente di andare a letto con chi che sia, ma per il resto era uguale. Però a casa… a casa era un’altra cosa, Greg liberava la nota dolce e romantica che aveva in se, la coccolava, le parlava, o, più semplicemente, la osservava in silenzio.

“saprà essere un buon padre?” si domandò troppo spesso la donna mentre ancora rigirava tra le mani il bastoncino bianco causa dei suoi problemi…

Scosse il capo: non lo sarebbe stato, probabilmente si starebbe stancato di un figlio come spesso si stancava di un caso, o di un passatempo…un passatempo… probabilmente avrebbe inteso in quel modo il loro bambino, nulla di più… certo, l’avrebbe amato, ma se quando il bambino fosse stato a scuola avesse mai avuto bisogno di aiuto per…i compiti ad esempio! Lui probabilmente non l’avrebbe aiutato, oppure lo avrebbe demoralizzato dicendogli che era una cosa semplicissima…

Ricacciò indietro le lacrime, “risolverò questa situazione…” pensò passandosi una mano sulla fronte.

 

House arrivò sotto casa della donna dieci minuti dopo “però, nuovo record personale!” pensò allegramente togliendosi il casco e dirigendosi verso le scale che conducevano al suo appartamento, arrivato davanti alla porta di casa estrasse la copia delle chiavi che possedeva da qualche mese e aprì: se Cameron riposava non era certo il caso di disturbarla facendola venire all’ingresso per aprirgli!

 

Cameron sentì la serratura scattare, e qualcuno entrare nell’alloggio… “oh no!” pensò spaventata asciugandosi una lacrima silenziosa che le rigava il volto, in una frazione di secondo prese la sua decisione, afferrò il test usato e lo ripose nella scatola originaria, dopodiché rimise il tutto dentro l’armadietto dove l’aveva preso, cercò di assumere un’espressione serena ed uscì dal bagno sorridendo: –Greg, scusami, non ti ho più chiamato! È che mi sono svegliata da poco…- disse poco convinta ad un diagnosta stupito di trovarla in piedi –come stai?- le chiese però lui semplicemente, lei annuì –molto meglio grazie…- gli si avvicinò per donargli un leggero bacio sulle labbra e lo guardò negli occhi, -eri preoccupato?- lui ricambiò lo sguardo, intenerendosi e sorridendo, -certo che lo ero, mi sei mancata oggi…- la voce tenera e suadente assieme, la baciò di nuovo, con più foga, fece attenzione a non inciampare nel bastone mentre lentamente la spingeva verso il divano, la spinse su di esse, continuando a donarle piccoli baci, poi, mentre lui prendeva a sbottonarle la camicetta lei gli mise le mani sul petto, allontanandolo da lei…

-Greg, scusa ma…non me la sento tanto, ho ancora un po’ di nausea… mi spiace…- lui annuì sorridendo, -non preoccuparti, ora vai a stenderti, io faccio…ehm ordino un brodo di pollo eh?- risero entrambi poi lei andò in camera da letto e lui prese il telefono.

-Jimmy? Non è che sai fare il brodo di pollo?- chiese con la cornetta in mano.

-certo, ma è per Cameron?- Wilson dall’altro capo del telefono si incuriosì, portandosi però in cucina già iniziando a preparare il brodo.

-nooo, è per me, è che voglio mangiare sano da oggi…certo è per lei, me lo puoi portare quando hai fatto?- alla risposta affermativa di lui riattaccò, tornando nella camera, da Allison.

  
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