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Autore: Cherry Blues    21/08/2012    7 recensioni
Ci troviamo nel bel mezzo della battaglia del Britpop, l'agguerrito scontro musicale tra gli Oasis di Noel e Liam Gallagher e i Blur di Damon Albarn.
Siete pronti a viverla con gli occhi di Sunshine, la groupie tutto pepe di Damon?
Pronti a decidere se Noel -o, come dolcemente lo chiama lei, il "northerner sbruffone dittatore del mondo"- abbia fatto bene a impuntarsi proprio sulla groupie dell'acerrimo rivale?
Preparatevi a sfide, sbeffeggiamenti, attrazioni, passioni, equivoci e situazioni comiche o imbarazzanti, il tutto condito dalla magica atmosfera che si respirava negli anni 90.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noel Gallagher, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2Qui spuntano Oasis come funghi!




Non ho voglia di svegliarmi…
Da quanto tempo mi sto rigirando senza decidermi ad uscire da questo dormiveglia? Boh, potrebbero essere due minuti così come delle ore. E poi ho anche troppo sonno per ricordarmi dove io mi trovi in questo momento e non sono ancora psicologicamente pronta ad aprire gli occhi alla luce per scoprirlo.
Dunque, ragiono allungando una mano a tastare la superficie su cui sono sgraziatamente sdraiata su un fianco: fredda, dura… Pelle. Ok, sono sul divano di Damon.
Wow, mi sento molto Sherlock Holmes… E non solo perché mi trovo a… quanto saranno?, 3 o 4 kilometri da Baker Street, ma perché, cavoli, fare intuizioni del genere nello stato in cui mi trovo è più di quanto io possa pretendere dal mio cervellino arrabbiato che mi urla di rimettermi a dormire.
Ecco, il fatto che io abbia passato la notte su questo divano spiega anche la carenza di sonno, nonché il motivo per cui io senta il calore della coperta direttamente sul corpo, senza vestiti di mezzo.
Accidenti, quante cose si possono capire accarezzando un divano di pelle nera…
Comunque il rumore della pioggia non mi aiuta molto a farmi venire voglia di alzarmi. Quasi quasi resto ancora un po’ qui, si sta così bene…
“Sunshine!” esordisce Damon entrando improvvisamente in casa e accendendo la luce senza preavviso –merda!- “Prepara i bagagli!”
 “Che… che cosa?” mormoro assonnata tirandomi su e appoggiandomi allo schienale, tornando però ad abbassare le mie palpebre che non sono mai state pesanti quanto oggi “Sta arrivando Justine?”
“No, furba” ridacchia lui sedendosi senza troppa grazia vicino a me, come capisco dal fatto che il divano abbia esageratamente sobbalzato –seconda intuizione nel giro di cinque minuti, niente male, eh, Watson?!- “Non c’è Justine, e anche se ci fosse non ti manderei via” spiega divertito portandomi le mani ai fianchi per tirarmi verso di lui, abbracciandomi da dietro e arrivando con le labbra all’incavo del mio collo “Al massimo ti nasconderei nell’armadio per qualche ora”
“Ah, grazie” rispondo ironica aprendo gli occhi solo per fulminarlo, girandomi.
“Povera piccola” mormora malizioso facendomi sdraiare con la testa appoggiata alle sue gambe, per poi prendere ad accarezzarmi i capelli.
Sì, Damon, però se mi sdraio mi riaddormento!
“Perché devo fare i bagagli, allora?” chiedo per tenermi sveglia nonché per soddisfare la mia curiosità.
“Perché giovedì partiamo per la Danimarca” afferma felice.
“La Danimarca?” ripeto adeguandomi spontaneamente al suo umore. Cavoli, avrei sempre voluto andarci!
“Sì, baby. Ci vogliono al Roskilde Festival”
“E bravi i miei Blur” mi congratulo soddisfatta. “Roskilde è sul mare?” chiedo con tutte le mie speranze.
Sembra pensarci su. “C’è una spiaggia a pochi metri dall’hotel-”
“Evvai!” lo interrompo felice. Mare, mare, mare! Che voglia di prendere un po’ di sole in spiaggia!
“Ma è il mare del Nord, genio della geografia!” sghignazza “Non ti abbronzerai mai!”.
Ma senti un po’ che razza di guastafeste!
Bè, io la crema solare me la porto lo stesso, guarda un po’.
“Vedremo” lo sfido infatti incrociando le braccia. “Ma l’hai saputo adesso che canterete al festival?”
“Ufficialmente sì, abbiamo firmato mezz’ora fa” mi spiega chinandosi a baciarmi la spalla “Però ce l’avevano proposto già all’ultimo party”
Ultimo party? Spremiamoci le meningi… Dunque, sì.. Una decina di giorni fa. Grande casa bianca. Cocktail alla menta. Però di mezzo c’era qualcosa, mi pare. Oh mio Dio, Noel Gallagher, ora ricordo!
Mi prudono le mani solo a pensarci!
Basta, pensa ad altro Shine!
Il mare. Sì! Tra pochi giorni sarò in Danimarca con Damon. E dovrà esserci il sole, perché io ho voglia di riposarmi un po’ in spiaggia col rumore delle onde, piuttosto che con quello della pioggia che c’è qui, incessante.
“Fammi un po’ di posto” mi chiede sdraiandosi e chiudendo gli occhi, ma io mi sto già alzando in piedi: “Puoi prendertelo anche tutto, il divano. Vado a casa” annuncio sbadigliando prima di iniziare a raccattare i vestiti. Damon, prevedibilissimo, riapre gli occhi per guardarmi mentre mi rivesto. E sì che dovrebbe averne avuto abbastanza, stanotte. Bah, uomini…
“Come vuoi” mormora impastato “Prendi la busta sul tavolo”
Mi avvicino al solitario involucro bianco “Che cos’è?”
“150 sterline. Se vai a casa, puoi fermarti a saldare il conto al  Queen’s?”
“Il pub in Regent’s Park Road?”
“Sì. Allora qualcosa di geografia te la ricordi ancora!” ridacchia da dietro lo schienale del divano.
“Fanculo, Damon”
“Fanculo a te” mormora sbadigliando, mentre io cerco le chiavi. “Ci vediamo stanotte?”
Già. Finiamo sempre così, io e lui.
“Se non trovo niente di meglio da fare” rispondo ridendo, ottenendo per tutta risposta un cuscino lanciato nella mia direzione che però riesco a schivare prontamente, abbassandomi, nonostante i tacchi. Una delle tante abilità delle donne. Guardate e imparate, maschi!


Che gioia entrare al Queen’s! Non tanto per il locale di per sé, benchè sia comunque decisamente accogliente e in perfetto stile inglese, ma perché posso ripararmi per almeno cinque minuti da questa pioggia infernale… Eh si, Londra avrà i suoi pregi ma anche i suoi difetti. A me la pioggia non ha mai dato fastidio, però ammetto che ritrovarsi i capelli appiccicati al collo, fradici, e le scarpe scivolose a causa dell’acqua non sia il massimo –ebbene sì, camminare coi tacchi in questo caso è difficile persino per me-.
Mi trascino fino al bancone, approfittando di uno sgabello libero per sedermi un attimo.
Peccato che col padrone le cose si risolvano così velocemente… Tra poco mi toccherà già uscire di nuovo sotto la pioggia!
No, uffa… Guarda quanta gente qui seduta comodamente al calduccio: quasi tutti snob spocchiosi, a dire il vero –ci manca solo la regina a prendere il te, peccato sia mattina-, a parte quel tavolo di casinisti all’angolo. Ma pensano di essere in una stalla?!
No… Un momento… Non è possibile: c’è Noel!
Assottiglio lo sguardo per mettere meglio a fuoco, ma..
Sì sì, è proprio lui.  E c’è anche suo fratello, con avvinghiata una bionda, probabilmente Patsy Kesnit, Kensit o qualcosa di simile. L’altro tipo seduto con loro potrebbe essere l’ennesimo membro degli Oasis, non ne ho idea. Fottuta band rivale…
“Grazie mille, signorina”
Il padrone del pub richiama la mia attenzione, facendomela distogliere –grazie a Dio!- dalla Gallagher attaccabrighe & Co.
“Prego, arrivederci” rispondo sorridendo ma gettandomi un’occhiata alle spalle per controllare di non rientrare nel campo visivo di Mr Sopracciglia. Perfetto, è girato.. Se esco ora non mi vedrà.
Mi alzo scattante dallo sgabello e mi precipito a passo svelto verso la porta, solo che… AAAH! Che botta!
Avevo dimenticato che pavimento e scarpe fossero bagnati!
Credo che la mia caduta abbia attirato l’attenzione dell’intera Inghilterra…
Meno male che sono a un passo dalla porta: mi rialzo velocemente, afferrò la maniglia e…
“Sunshine!”
Merda!
“Noel…” rispondo inespressiva con un mezzo saluto, senza andargli incontro neanche di un centimetro mentre lui invece si sta avvicinando.
“Sempre sulla difensiva, eh” commenta con un sorriso beffardo squadrandomi.
“Puoi giurarci” rispondo sostenendo con orgoglio il suo sguardo.
Lui sembra accettare la sfida, incrociando le braccia tranquillo “Bella caduta, comunque”
Cazzo. Ecco che l’orgoglio di poco prima si ritrova sbriciolato sotto i miei –fottuti- tacchi.
Ok, uno a zero per Noel.
“Grazie. Addio” mi congedo velocemente e mi rigiro verso la porta.
“Aspetta” ridacchia afferrandomi per il polso, sotto lo sguardo incuriosito dei presenti e specialmente di quelli del suo tavolo “Fermati per una birra, così mi spieghi il motivo di questo tuo odio nei miei confronti”.
“Non c’è molto da dire” replico dando un piccolo strattone per fargli capire che è ora che molli la presa. Macchè. “Semplicemente siete un gruppo di montati che pensa che per fare rock’n’roll basti spaccare qualche stanza d’albergo e fare a pugni” spiego allora lasciandomi condurre verso il loro tavolo, dove ci sono ancora tutti, tranne Patsy, che probabilmente è andata alla toilette.
“Quella è la filosofia di mio fratello, forse” commenta intanto Noel alzando gli occhi al cielo.
“Parli di me?” domanda distrattamente Liam, appoggiando il boccale e lanciandogli un’occhiata veloce per poi darne una ben più lunga a me, dalla testa ai piedi, con meno pudore persino di Noel alla festa.
“Non importa. Lei è Sunshine” spiega Noel distrattamente mentre con una mano chiama il cameriere per ordinarmi una birra.
“Solo Shine, grazie” aggiungo a Liam, sedendomi controvoglia.
“Shine…” ripete lui assumendo quell’espressione e quel sorrisetto che mandano in pappa il cervello di migliaia di ragazzine. “Bel nome. Non che sfiguri, su di te, bellezza!”
E pensare che Patsy si è allontanata da neanche CINQUE minuti! 
Prima che io possa rispondergli –probabilmente con una sequenza di insulti-, veniamo interrotti dalla risata di Noel. “Lascia perdere, Our Kid. Punto primo: non te la darà mai. E secondo, parti male se le parli del suo nome”
“Tu sei partito anche peggio” gli ringhio voltandomi verso di lui.
“Ma non stavo cercando di rimorchiarti, a differenza sua” replica rigido indicando il fratello, che però gli fa segno di stare zitto, allontanandogli il dito puntato verso di sé, avendo visto la sua ragazza tornare al tavolo.
Patsy mi si presenta con un finto sorriso, intrecciando subito la sua mano in quella di Liam e portandogli un braccio intorno al collo, guardandomi di sottecchi. Gelosa, la tipa, eh? Se sapesse che il suo ragazzo ci ha appena provato con me, pur conoscendomi da tre nanosecondi, sarebbe capace di pisciarci anche addosso per marcare il territorio.
Intanto mi sorseggio la mia birra, l’unico elemento buono in questo quadretto.
“Tu che ci critichi tanto…” riprende Noel fissandomi con uno sguardo sostenuto, sicuro di sé “dimmi quante nostre canzoni hai ascoltato”
Oddio... Dunque… Rock’n’roll star  e poi… Cavoli.
“Una” ammetto allora, beccandomi un sorriso trionfale come risposta.
“Oh” continua ironico accendendosi una sigaretta “Allora la mia ipotesi circa il tuo odio si conferma: è tutto per quello che ti ha messo in testa la brutta compagnia che frequenti”
“Chi?” domanda curioso Liam.
“I Blur” sputa fuori Noel con disprezzo, insieme al fumo “Se la fa con Damon”.
“Damon? Porca puttana, Shine, non quel coglione di Damon Albarn!” biascica il minore.
“Non mi sembri la persona migliore per giudicare” gli rispondo cercando di mantenere la calma, con uno sguardo che ben allude alla sfacciataggine mostratami poco prima che tornasse Patsy. E infatti non risponde.
Uno a zero, Liam.
Però Noel rimane ancora in vantaggio…
“Comunque Damon sta con la Frischmann” esordisce quest’ultimo con una strana luce negli occhi. Forse pensava di stupirmi con un “colpo di scena” del genere?
“Anche tu stai con Meg qualcosa, mi pare” rispondo sicura di me “Ma questo non ti impedisce di provarci con le sconosciute ai party, o sbaglio?”
Sostiene il mio sguardo con apparente sicurezza, eppure impiega una bella manciata di secondi per tirare da quella sigaretta.
Uno pari, Noel.
“Sono quasi sicuro che se mordi attacchi la rabbia” commenta dopo un po’ prendendosi un sorso di birra.
“Se provi a riafferrarmi come hai fatto prima vicino alla porta lo sperimenterai sulla tua pelle” rispondo incenerendolo con lo sguardo.
Nel frattempo però arriva un certo Bonehead, che si porta via l’altro tipo silenzioso che finora se n’era rimasto in disparte –Guigsy, mi sembra di aver capito- dato che gli serviva aiuto con ‘la sua fottuta chitarra’.  Ma allora fa parte della band anche lui? Cavolo, qui spuntano Oasis come funghi!
Patsy intanto approfitta del momento per convincere Liam a portarla a casa.
Il cantante però, dopo averci salutato, si allontana un momento da lei per tornare a prendere l’accendino.
Mi si avvicina all’orecchio fingendo di chinarsi verso il tavolo “Sappi che non mi dispiacerebbe sperimentare sulla mia pelle se hai la rabbia o meno” mormora malizioso.
“Fatti sentire da Damon, che ti ammazza!” rispondo tagliente scostandomi “Così almeno mi risparmia la fatica di farlo con le mie mani”
In realtà io e il signor Albarn non siamo per niente una coppia: così come lui sta con Justine, io vado a letto con chi voglio. Però stiamo parlando di uno degli Oasis! Credo che più che lui, Damon ucciderebbe direttamente me, in quel caso… Già se entrasse in questo momento e mi trovasse seduta con loro credo non gli andrebbe giù tanto facilmente. Meno male che ora è sul divano a dormire. Poi tanto io sto già progettando la fuga dal Queen’s: non ho nessuna voglia di restarmene da sola con Noel.
Liam intanto mi lancia un’ultima occhiata prima di prendere un accendino invisibile dal tavolo e fingere di infilarselo in tasca, per poi tornare dalla sua Patsy e scoccarle un bacio sulle labbra. A vederlo così si direbbe il ragazzo perfetto.
Scuoto la testa e prendo un altro sorso di birra, sbirciando il chitarrista di sottecchi e incrociando il suo sguardo.
“Comunque” esordisco riagganciandomi alla sua teoria di poco prima “non è per quello che dice Damon che non ti sopporto”
“E’ solo per quello” risponde invece convinto con quel sorrisetto “E anche perché sei incredibilmente testarda”
“E tu sei incredibilmente insopportabile!” esclamo stizzita ed esasperata “Mio Dio, almeno giovedì parto col gruppo e per qualche giorno sarò sicura di non incontrare la tua faccia da northener sbruffone e montato!”
“Giovedì, eh?” ripete con uno strano sguardo divertito, trascurando completamente la seconda parte della mia frase – che io, personalmente, reputavo di vitale importanza-.
“Sì” confermo senza capire, quando l’occhio mi cade sull’orologio. “E’ tardi, devo andare”
“Ti accompagno alla porta” annuncia tranquillo ignorando il mio tono infastidito.
“Non dovresti pagare, prima?” chiedo confusa.
“Per la mia birra ho già pagato…” spiega beffardo avvicinandosi “Non vedo perché dovrei offrirti la tua dato che mi hai dato del northener sbruffone e montato
Razza di cafone! Far pagare ad una ragazza?! Ma l’hanno allevato i lupi?!
Scuoto la testa indignata “Taccagno!” esclamo lasciandomelo alle spalle e avvicinandomi al bancone.
 Che rabbia, che rabbia!
Credo che nessuno al mondo sia in grado di innervosirmi quanto Noel Gallagher!
Partorisco questa verità universale mentre arranco con le dita nella borsetta alla ricerca del portafoglio, quando lo risento avvicinarsi ridacchiando: con una mano ferma le mie, con l’altra allunga una banconota appena presa dalla sua tasca, lasciando il resto come mancia al cameriere.
“Grazie” ringhio controvoglia girandomi.
“Ti scaldi subito, eh?” commenta seguendomi verso l’uscita “Non si può neanche scherzare con te”
“Sai cosa ti dico? NO, non mi scaldo subito, e SI’, si può scherzare con me, di solito vado d’accordo con quasi tutti, ma NON quando si tratta degli Oasis, del tuo fratellino arrapato o di te!” sputo fuori, paonazza, appoggiando la schiena al muro della casa vicina al pub.
Lo so, ci vuole tanto per farmi sbollire la rabbia… E trattarmi come sta facendo Noel non è sicuramente il metodo migliore.
“Accetterò altre critiche sul mio gruppo solo quando avrai seriamente ascoltato le nostre canzoni” continua tranquillo, prendendomi il mento tra le dita e fissandomi con i suoi occhi azzurri, riuscendo –per pochi secondi, ci tengo a precisare!- a catturarmi lo sguardo. “Senza soffermarti solo su come mio fratello pronunci il tuo nome”
Mi scanso dalla sua presa: “Tu magari cerca di scrivere canzoni che non lo contengano” propongo svogliatamente.
“Solo se tu smetterai di essere così acida” risponde con un sorrisetto divertito.
“Ci proverò” commento priva di interesse. Anche perché,  caro Noel,  non so se l’hai capito: giovedì me ne vado in Danimarca, addio! “Ciao…” lo saluto velocemente prima di incamminarmi verso casa.
“Ciao” risponde lui tirandomi con forza a sè e schioccandomi un bacio sulla guancia.
“Noel!” mi lamento allontanandomi il prima possibile.
“Hai visto?” ride lui “Hai già rotto la promessa! Aspettati canzoni piene di son-shiaaiiin
Ok. Due volte che incontro Noel Gallagher, due volte che mi allontano da lui con un tasso di nervosismo del 100 per cento!

Per fortuna, giovedì non ha tardato ad arrivare e nemmeno il viaggio è stato troppo lungo, considerando che io e Damon siamo ufficialmente entrati nel Mile High Club. La Danimarca poi è davvero bellissima: appena poggio piede fuori dall’aeroporto, mi sembra di essere catapultata in una cartolina.
L’hotel, dal nome impronunciabile, è uno stranissimo complesso formato da edifici interamente ricoperti di legno: particolare, sì, ma appunto per questo mi piace.
Mi ci vogliono proprio questi giorni in Danimarca! Concerti, mare, nessuna preoccupazione… -nessun Noel Gallagher in giro-.
Entro felice nell’albergo, dove sono appese anche delle locandine del festival. Tutta la città è in movimento: a quanto pare non se ne vedono spesso di eventi del genere, durante l’anno, qui.
Dunque, vediamo chi altro suonerà… I Rem, Bob Dylan –wow!-, i Cranberries, gli O… NO!!!
Anche loro qui?! Perché?! Non è possibile!
“Sunshine!” mi giro di scatto, quasi nel panico, trovandomi davanti proprio Noel, in camicia hawaiiana e giacca pesante “E così da giovedì non avresti più visto la mia faccia da northener sbruffone e montato?”
Merda…
Si prospettano giorni difficili.

 



Salve a tutti!

Ecco una piccola chicca:
il Queen’s è un locale molto frequentato anche in quell’ambiente e , anzi, dicono che cercandolo su google maps si trovi un cliente seduto lì fuori che sembra proprio essere –udite udite!- Liam Gallagher!!!
Ecco il link dove se ne parla ;) http://www.telegraph.co.uk/technology/google/5047649/Oasis-frontman-Liam-Gallagher-captured-in-pub-on-Google-Street-View.html

Siamo a fine giugno del 95, dato che il festival durava dal 29 al 2 luglio...

E poi… ebbene sì, al Roskilde Festival c’erano veramente i Blur, ma (per la SFORTUNA di Sunshine e per la FORTUNA dei presenti) anche gli Oasis *.* ! 
Cari, loro :') Anzi, inizio a sentirmi in colpa per tutte le offese/ringhiate che devo mettere in bocca alla protagonista, dato che a differenza sua li adoro, sigh :)

Ho fatto le corse per scrivere e pubblicare questo capitolo prima di partire per qualche altro giorno di vacanza… spero che abbiate apprezzato e che abbiate voglia di farmi sapere cosa ne pensiate :D

Buona notte, mad fer it!
  
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