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Autore: barboncina85    22/08/2012    1 recensioni
Essere un vampiro...o essere un lupo...cosa preferite?? Ve lo siete mai chiesto? Io si...perché non entrambi?
Trovare un bracciale che di giorno ti trasformi nel potente lupo...di notte in un affascinante vampiro.
DAL CAPITOLO 4
"che potessi scegliere? Che cosa essere e quando esserlo o era il bracciale a decidere? E se lo rimetto torno ad essere un lupo o un vampiro?"
CHI LO SA??
Genere: Dark, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Leah Clearweater, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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"Che succede?" l'uomo dall'altra parte della cornetta sembrava abbastanza sorpreso, non si aspettava una chiamata probabilmente.
«Niente di grave - si gira verso la macchina, fa una smorfia con la bocca e continua - la macchina é grave, ho avuto un incidente» spiegò con calma, Esme, potevo darle un nome.
"Tutto bene? Che tipo d'incidente?" sembrò che la calma di Esme avesse contagiato anche l'uomo, Carlisle.
«Contro un'altra auto, il...»
"È morto?" cominciava ad agitarsi.
«No, è una di noi...» la guardai meglio, non riconoscevo quelli che potevano essere i miei simili al momento, era il mio istinto a suggerirli, come con Edward...Edward. I suoi occhi, dello stesso ambra, forse più chiari, il viso fin troppo pallido. Eppure non avevo paura o timore, scappare era la prima cosa che mi soggeriva l'istinto.
"Dove sei?" le chiese interrompendola.
«Ah, a mezzo miglio dal confine, stavo tor...»
"Ferma lì, arrivo subito!" e chiuse la comunicazione.
Esme guardò il telefono ormai muto e sospirò.
«Devi sapere che non si fida dei forestieri - ripose il telefono nella borsa e mi prese le mani - comunque non ti preoccupare, mio marito é solo molto prudente» non aveva mai abbandonato i miei occhi mentre parlava.
«Marito? Sei giovane!» non sapevo perché l'avevo detto, ma con tanti pensieri incasinati nel cervello quella domanda o constatazione era l'unica chiara in mezzo al casinò di pensieri.
Sorride prima di rispondermi «Sono morta ottantacinque anni fa, ho centoundici anni, ma se parli di età si, sono relativamente giovane, ho 26 anni» mi spiegò sempre ridendo, io avevo la mascella a terra probabilmente, avevo dimenticato l'immortalità che contraddistingueva questa razza. «Tu, quanti anni hai?» mi domandò intromettendosi nei miei pensieri.
«Diciassette» risposi d'istinto.
Lei sorrise e mi chiese di nuovo «Da quanto tempo hai 17 anni?» 
«Da settembre dell'anno scorso, ne avrò 18 a settembre di questo anno» semplice e concisa.
Ma lei fa due passi in dietro «Da quanto sei un vampiro?»
«Poco piu di quattro giorni» perché queste domande?
«Non...non l'avrei mai detto, sei controllata, apparentemente calma. Cosa provi in questo momento con me accanto?» mi chiese avvicinandosi di nuovo.
Non riesco a capire dove voglia arrivare. «Cosa doveri provare?»
Sorride «Non so, agitazione, fastidio, voglia di proteggerti?»
Riflettei poco piu di due secondi, come mi sentivo?
«Normale, come se parlassi con mia madre, tranquilla insomma»
«Hai sete?» mi domandò dopo, ma una folata di vento si mette tra noi, rivelando un ragazzo biondo che ci separava.
«Carlisle» lo chiama Esme.
«Stai bene?» le domandò veloce senza distogliere lo sguardo da me.
Istintivamente e non per mia volontà il labbro superiore mi si arriccia sui denti e un sonoro ringhio ne seguì involontario.
Mi allontanai di qualche passo non perdendo di vista il biondo.
«Calma, calma» Esme si mise tra me e il biondo, poi si voltò verso di me con le mani avanti «Non é successo niente, è tutto apposto» Esme continuava a parlare e camminare verso di me, ma io non riuscivo a togliere gli occhi dal biondo, mi sembrava che se non l'avessi tenuto sotto controllo mi avrebbe volentieri staccato un arto.
«Esme, è una neonata, non ragiona»
E no, questa insistenza sul mio non ragionare da decisamente ai nervi.
Mi addrizzo, rendendomi conto sono in quel momento che ero rannicchiata «Senti biondino, neonata non mi sembro, ho la capacità di intendere e volere quindi statti al tuo posto» finiì puntandogli il dito contro.
Esme sorrise, non seppi dire se per quello che dissi io o per la faccia del biondo, sta di fatto che la situazione si alleggerì.

«Quattro giorni?» mi chiese Carlisle.
Stavamo trainando la mersedes con il mio pick-up, stranamente ancora funzionante, apparte il parabrezza sfondato. 
Stava guidando Carlisle, Esme, sedeva come co-pilota e io dietro.
«Neonata, si intende il tempo della nuova rinascita, tu sei una neonata» spiegò Esme con calma voltandosi per sorridermi. Forse aveva capito la mia suscettibilità, essere definita poppante, o neonata mi dava leggermente ai nervi.
«La tua calma è sorprendente» continuò Carlisle.
Presi fiato per rispondergli, ma la sua guida s'interruppe e mi voltai per vedere in che punto voleva lasciare la macchina e mi sorpresi della magnificenza di quella struttura, una casa su tre livelli per la maggior parte fatta di vetri, completamente immersa nel verde. Favolosa.
«Ti piace?» Mi chiese Esme.
Non riusci a dire niente anuii soltanto.
«L'ho progettata io con mia figlia» mi disse dopo.
Mi voltai di scatto nelle sua direzione, era un vampiro, era giovanissima, e aveva più di cento anni, come poteva avere una figlia?
«Figlia?»

SCUSATE IL RITARDO, UNO SI PROGRAMMA L'ESISTENZA E POI C'è SEMPRE QUALCUNO CHE CAMBIA I TUOI PIANI PORTANDOTI DUE SETTIMANE FUORI DI CASA, MA SI PUÒ??
OK, ORA SONO TORNATA, TORNIAMO AI CANONI!
DOMANI AGGIORNO LE ALTRE 
Saturday at the disco; Biancaneve e il Cacciatore, la storia non finisce qui
BACIOTTI BARBONCINA!

  
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