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Autore: Bluemask    23/08/2012    3 recensioni
Ventiquattro anni. Una figlia di sei da crescere. Il padre della bambina morto in mare. Domande che sono rimaste in sospeso per troppo tempo.
Ma, fra tutte, una sembra la più pungente:
Chi è il vero padre di Elisa?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Che sciocchezza.- ridacchiò, poi divenne improvvisamente serio.
- E’ una sciocchezza, vero? –
- Sì, certo che è una sciocchezza.-
Sospirò, rilassato.
Avvertii una stretta allo stomaco.
Lui non voleva essere il padre, certo.
Era ovvio.
- Perché non vuoi dirmi chi è il vero padre?- aggiunse.
- E’ tutto troppo complicato.-
- Okay, non importa, ma voglio che tu sappia che...- si bloccò.
Incominciò a torturarsi le mani, lo faceva sempre quando era agitato. O imbarazzato.
Il mio cuore prese a battere più velocemente.
- Sappia che?- domandai, con la voce strozzata.
- Che io voglio te. –
Sbarrai gli occhi. No, era impossibile.
- Voglio far parte della famiglia, voglio essere un padre per Elisa. Ma, soprattutto, voglio te. – continuò, preso da una frenesia incontrollabile.
Si avvicinò, rimasi immobile.
Mi sfiorò le labbra in un bacio.
Era sicuramente un sogno, il più bello che avessi mai fatto.
Gli toccai un ciuffo biondo, lui si tenne ai miei fianchi.
Sorrideva, sorridevo anche io.
Ma, come tutti i sogni, si interruppe bruscamente.
Con un grido, di Elisa.
Era caduta in mare.
-Elisa!- urlai, gettandomi verso il bordo della barca.
Anche Niall la chiamò, preoccupato, scrutando l’acqua scura.
- Mi tuffo.- dichiarò poi, togliendosi la maglia, ma qualcuno lo precedette.
Un uomo nuotava verso la bambina, che era apparsa lentamente vicino a un’altra imbarcazione.
Lui la prese trascinandola verso di noi. Lei si dibatteva, urlando e piangendo.
Quando arrivò vicino alla ‘Anna’ mi sporsi verso il mare, prendendo Elisa in braccio.
- Mamma.- singhiozzò.
- Va tutto bene, tutto bene.- mormorai.
Anche il biondo l’abbracciò, calmandola.
- Ti ringrazio per averla salvata.- sorrisi.
Lui si voltò.
Era un ragazzo, sui trent’anni.
Incrociai il suo sguardo.
Lui socchiuse gli occhi, verdi, come in cerca di un ricordo lontano.
Il mio sorriso scomparve, caddi a terra.
Era Louis.
Si chinò verso di me.
- Ehm, ti senti bene? -
Lo guardai stordita, sbattei le palpebre più volte.
- Tu sei morto.- urlai, balzando in piedi.
Louis mi guardò come se fossi una pazza, poi si girò verso Niall.
Lui aveva preso Elisa in braccio, incredulo. Gli occhi spalancati, non riusciva a parlare.
- Papà?- lo chiamò lei, allungando una mano.
Lui si volto verso di me, io lo stavo osservando incredula.
- Non ti ricordi di me?- mormorai.
- Ci conosciamo, non è così?-
Non sapevo cosa dire.
Lui chiuse gli occhi.
- Stai contando?- domandai, con la voce spezzata.
Lui li aprì di scatto, sorpreso.
- Tu, come...?-
- Lo facevi sempre quando eri nervoso, o arrabbiato. Te l’ho suggerito io: “chiudi gli occhi, conta fino a cinque, rilassa i muscoli”. Eri piuttosto impulsivo, ricordi? Molte volte non pensavi prima di agire.-
- E’ ancora così... ma come fai a sapere questo?-
Mi venne voglia di sorridere, però non ci riuscii.
- So molte cose di te, ti conosco bene, sai?-
Si appoggiò due dita sulle tempie.
- Io ti conosco.- affermò dopo un po’. – Io so di conoscerti.-
Si avvicinò a me. Alzò la mano, come per accarezzarmi i capelli.
Poi Niall si mise tra di noi, tenendo per mano Elisa.
- Cosa ci fai qui?- sibilò.
Era furioso.
Come poteva esserlo?
Louis lo guardò, poi il suo sguardo si fermò sulla bambina.
Si abbassò, le sorrise.
- Ehi, piccola, tutto bene? Che bei occhi azzurri hai.-
- Grazie, papà. –
- Papà? Perché mi chiami così?-
Lei si voltò verso di me in cerca di risposte, come fece lui.
Niall, invece, guardava il mare.
- Per favore, mi lasci sola con lui?- presi il biondo per un braccio, facendo segno di allontanarsi.
Lui accettò, seppur con riluttanza.
Quando andarono sottocoperta mi sedetti. Louis fece lo stesso.
- Chi sei?- domandò.
- Sono la ragazza che amavi quando sei morto.-
- Io non sono morto.-
- Io ti ho visto morire.- replicai.
Stavo per togliermi una ciocca scura dalla fronte, ma lui intercettò il mio gesto.
Mi prese il viso con una mano, con l’altra mi accarezzò la guancia, salendo verso la tempia.
Mi toccò i capelli, poi tornò sul mio viso.
Vicino all’occhio destro, sullo zigomo, sule labbra.
Le sue dita profumavano di salsedine.
- Anna. – sussurrò, incredulo.
Una lacrima scivolò via dai suoi occhi.
Io spalancai i miei.
- Anna. - ripeté più convinto, con un sorriso radioso.
Appoggiò entrambe le mani sulle mie guance, portò il mio viso vicino al suo.
Stava per baciarmi.
Ma non volevo quel bacio.
Mi ritrassi velocemente, appoggiando l’indice sulle sue labbra chiare.
Quelle labbra che una volta amavo baciare, che mi facevano impazzire.
Lui mi guardò, non capiva.
Mi prese per mano, ci alzammo.
- Cosa ti ricordi?- chiesi, fissando l’acqua.
- Sulla mia vita prima dell’incidente? Non molto, purtroppo. Certe volte trovo dei pensieri sfocati sui miei genitori, di quando ero bambino. Poi di te, e basta.-
- Di me?-
Annuì. – Non ricordavo come eri fatta, il tuo aspetto fisico, intendo. Solo il tuo sorriso, i tuoi occhi allegri, la tua risata. Ma adesso mi ricordo tutto sulla nostra storia.-
- Bene, è una cosa molto positiva.- provai a dire, in imbarazzo.
Prima mi stava per baciare, contavo qualcosa, quindi, per lui?
Era ancora innamorato di me?
- La bambina è nostra figlia?- si informò, serio.
- In realtà è mia figlia, tu non sei il padre. Però lei crede di sì. –
- Oh. Mi hai tradito, che bella cosa. – disse amaramente.
- Non è come pensi.-
Louis si coprì gli occhi con le mani, respirò profondamente.
- Posso abbracciarti?-
Rimasi stupita da quella domanda, lui percepì la mia insicurezza.
- Mi sono mancati i nostri abbracci.- si limitò a spiegare.
Mi avvicinai a lui, lasciandomi avvolgere dal suo profumo marino.
Era incredibilmente bello stare tra le sue braccia.
- Mi sei mancata te. - sussurrò poi, piano, lui.
Sorrisi.
- Mi sei mancato anche...- la frase mi si spezzò in gola.
Niall ci stava guardando, con frustrazione, mordendosi il labbro inferiore.
Il mio cuore perse un battito.
Louis si staccò da me, preoccupato.
Seguì il mio sguardo, anche lui si ritrovò a fissare il biondo.
- Non volevo interrompervi.- mentì quest’ultimo.
- Infatti non hai interrotto niente.- ribatté Louis.
Passammo dei secondi in silenzio, l’aria elettrica per la tensione.
Un gabbiano volò vicino alla barca cullata dal mare.
- Dov’è Elisa?- chiesi alla fine.
- Si è addormentata, pensando a suo padre.- Niall lanciò un’occhiata a Louis.
- So di non essere il padre.- sibilò lui.
- Ma potresti diventarlo, siete una così bella coppia tu e Anna. – ribatté acidamente.
- D’accordo, smettetela.- esclamai, con nervosismo.
- Perché? Mi diverto così tanto a litigare con quel coglione.- il biondo sorrise malignamente.
Rimasi sbigottita da quell’affermazione, non lo avevo mai visto comportarsi in quel modo.
- Sì, ha ragione, forse sono un coglione. Però io voglio sapere chi è il padre della bambina.-
- Non ne hai alcuni diritto.- sibilò Niall.
- Smettila!- gridai contro di lui.
Si voltò verso di me, sorpreso.
- Stai sputando odio verso di lui ad ogni parola che dici, te ne rendi conto? Louis non ha colpe, ha perso la memoria, che poteva fare?- ripresi.
- Oh, lo difendi pure, adesso? –
- Lo difendo perché non ha colpe.- ripetei.
- Non sai dire altro? “Non ha colpe, non ha colpe” la verità è che sei ancora innamorata di lui!-
Quella frase mi punse sul vivo.
No, io non amo lui, razza di idiota. Io amo te, soltanto e unicamente te.
Non risposi. Questo sembrò farlo arrabbiare ancora di più.
Prese il timone, portò la ‘Anna’ vicino alla barca di Louis.
Durante il tragitto mi sedetti sul bordo.
Louis venne vicino a me, mi sfiorò la mano, come per paura di farmi male.
Sorrisi, anche se non ne avevo voglia.
Lui ricambiò il sorriso.
- So che non mi ami, ma farò il possibile per farti cambiare idea. – sussurrò.
- Credo che sia impossibile.- mormorai, divertita.
- Niente è impossibile. “I’m no superman, but I’ll you’re hero”. –
- E questo cosa c’entra?- continuai a sorridere, soltanto la sua vicinanza mi rendeva più allegra.
- Non lo so, però diventerò il tuo eroe, se vorrai.-
- Sei... - fantastico, incredibile, dolce, perfetto -... un vero amico.-
- E ci sarò sempre.- mi abbracciò.
Sentii un nodo alla gola e gli occhi gelati di Niall su di noi, ma non ebbi la forza di allontanarmi.
E volevo quell’abbraccio, infondo.
- Il piccioncino è pregato di scendere, la sua fermata è questa. La ditta Crociere Del Biondo lo ringrazia per avergli rotto le palle, cordiali saluti.- esclamò Niall.
Louis alzò gli occhi al cielo. Io gli diedi un bacio sulla guancia e lui scese, leggermente arrossato.
Niall mi guardò storto, probabilmente con una punta di gelosia.
Se l’era cercata, okay?
 





AngoloMe: Sera c: Grazie a chi ha recensito e a chi ha letto il secondo capitolo :3
Se pensavate che le cose si facessero meno confuse vi sbagliavate di grosso LOL
Okay, qua l’irlandese biondo e dolce lascia spazio a uno diverso, non trovate? La vicinanza a Lou gioca brutti scherzi (?) Ah, la gelosia.
Invece Anna sembra più sicura di prima... ma lo sarà ancora per molto?
E Louis, il grande Capitano, è tornato... per mettere i bastoni tra le ruote ai due oppure se ne resterà in disparte?
Anna riuscirà a tenere il segreto per sé ancora per molto?
 
  
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