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Autore: Jillian Greenleaf    08/03/2007    11 recensioni
Un giorno come tanti altri, con le solite litigate e i soliti segreti pericolosi... un giorno dove qualcosa potrebbe cambiare la vita dei nostri amici. FF scritta a 4 mani, siate clementi!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Takao Kinomiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Il biscotto della fortuna

 

La scritta indicata sulla radio-sveglia di Rei non lasciava dubbi: erano già le 5.47 del mattino e di Kei Hiwatari ancora nessuna notizia. Era sparito ormai da giorni, il solito comportamento, dopo aver nuovamente litigato con Takao. Quella notte avevano fatto i turni e Max era appena andato a dormire. Anche Rei era piuttosto stanco, ma mai quanto preoccupato per il suo amico.

Solo dopo le 6 riuscì a sentire chiaramente il rombo di una moto vicino a casa Kinomija…non poteva essere che lui! Rei corse a balzi verso la porta spalancandola con tutta la forza che aveva in corpo…Kei si stava tranquillamente sfilando il casco dopo aver posteggiato la moto nera nel vialetto della casa di Takao.

-era ora che ti decidessi a tornare! Si può sapere dove sei stato?- tentò di non urlare il cinese

-non sono affari tuoi!- rispose freddo il russo passandogli accanto come se niente fosse

-aspetta, non crederai che abbiamo finito qui?!-lo trattenne Rei. Allora il russo, scocciato, si limitò a lanciargli un’occhiata a dir poco glaciale da che Rei comprese che sarebbe stato meglio per lui se non avesse insistito oltre. Trattenendo la rabbia lasciò andare l’amico che si chiuse in una stanza senza dire parola.

Già, Kei era molto cambiato in quegli ultimi anni! Ormai non pareva considerarli come suoi compagni di squadra, era freddo e distaccato, molto peggio di quando era a capo degli Shell Killer…e i continui rimproveri di Takao non facevano che peggiorare la situazione. Sarebbe stato bello tornare ad essere una squadra unita…come ai vecchi tempi…

-Rei…ancora in piedi?- chiese Hilary svegliata dal frastuono. E se…

 

-Buon giorno ragazzi!- mugugnò Max strofinandosi gli occhi ancora assonnati. La stanchezza dell’americano dovette scomparire subito poiché alle sue spalle comparve ben presto Takao che, prendendo l’amico alla sprovvista, lo spaventò facendogli fare un balzo felino. Sedutisi poi a tavola, dopo aver cominciato a mangiare, il discorso venne introdotto da Nonno Jay:

-questa mattina presto ho sentito arrivare una moto, Kei è forse tornato?-

-si, ma non sono riuscito a parlargli…- rispose Rei al che Takao sbatté violentemente una tazza sulla tavola:

-non è giusto che si comporti così nei nostri confronti!- mancò poco che urlò

-takao, forse te la prendi troppo! Sai com’è fatto…-

-no Max, non possiamo continuare così, deve adattarsi alle nostre regole!-

-calmati takao, io sono d’accordo con Max, non dimenticare che è appena tornato da un viaggio…-

-è proprio questo il fatto Rei! Non possiamo continuare in questo modo, non può! Non sappiamo cosa faccia, dove vada. Io mi sono proprio stufato!- urlò infine mettendo a zittire tutti, tutti tranne lo stesso Kei che proprio in quel momento era entrato in sala da pranzo.

-quello che faccio e dove vado non sono affari tuoi!- rispose brusco dirigendosi poi in corridoio, prendendo la giacca e dirigendosi nel vialetto dove aveva lasciato la moto. Ma prima di uscire, voltandosi verso i suoi compagni, rivolse loro una frase:

-non dovete più preoccuparvi per me, me ne vado…-e senza concludere la frase sbatté la porta dietro di se.

-vattene pure, tanto tornerai da noi presto!- gli rispose urlando Takao.

“speriamo che Hilary sia pronta…e che tutto vada a buon fine!” si ritrovò a pensare Rei preoccupato.

 

Svoltato a sinistra, dopo l’ultimo incrocio, si ritrovò a percorrere un viale quasi deserto. Quasi perché davanti a se, in mezzo alla strada, trovò presto Hilary che lo fissava immobile. Vedendolo arrivare a velocità sostenuta gli fece cenno di fermarsi ma…perché avrebbe dovuto?

Avrebbe tranquillamente potuto continuare per la sua strada…invece frenò e si accostò assieme a lei sul ciglio della strada, senza però sfilarsi il casco né spegnere la moto.

-che vuoi?-

-non usare quel tono con me!- rispose prontamente la ragazza al che il russo fece per ripartire, ma accortasi di questo Hilary lo trattenne per un braccio:

-Kei, il presidente vuole vedervi…-

-lasciami in pace Hilary, ormai non ho più niente a che vedere con vuoi…-

-come sarebbe a dire? Sei il campione del mondo e come tale hai delle responsabilità…-

-…voi non potete capire…- e a quelle parole quasi sussurrate, Hilary si trovò davanti ad un attimo d’esitazione ma poi, fortunatamente, si riprese:

-eddai, almeno questa volta!- una sola volta ancora…e perché no? Dopotutto non li aveva ancora salutati e nonostante tutto voleva bene a quei ragazzi.

-dove?- Hilary s’illuminò visibilmente:

-al ristorante cinese sulla 24esima. Dove ci ha portati Rei l’ultima volta…ma tu non c’eri!- s’incupì la brunetta. Kei diede gas alla moto dicendo che sarebbe arrivato tardi e poco dopo era sparito alla vista.

“speriamo solo che il piano di Rei vada a buon fine!” pensò e sperò la ragazza preparandosi poi a raggiungere il locale.

 

-Andiamo Rei, perché devo venire anch’io?-sbuffò Takao proprio mentre nonno Jay svoltava l’ultimo angolo che li separava dal ristorante.

-perché andiamo in QUEL ristorante cinese!- e fu a quelle parole che Takao parve svegliarsi del tutto, spalancando gli occhi, non certo abbastanza da raggiungere l’estensione delle sue mandibole.

-non mi stai prendendo in giro? Andiamo veramente in QUEL ristorante?-

-te l’ho detto: si!-

-EVVIVA!!!!- si mise a urlate il giapponese saltellando allegramente sul sedile. Max rideva allegramente anche perché era stato proprio Rei ad architettare quel grandioso piano e quindi non c’era nulla da temere!

Arrivati a destinazione Takao si fiondò letteralmente al tavolo dove, sorridente come sempre, li attendeva il presidente Dai-tenji ancora intento a sfogliare il menù del ristorante.

Mangiarono a sazietà, a spese della BBA ovviamente, ma c’era qualcosa che non andava: dov’era Kei?

-hei Hilary, sei sicura che verrà?- chiese Max che aveva fatto cadere di proposito il tovagliolo cosicché anche la brunetta si piegasse e ascoltasse.

-mi ha detto di si, che sarebbe arrivato tardi ma che sarebbe venuto!-

-speriamo che si muova, qui stiamo finendo!- concluse Max. allora Takao s’alzò in piedi dicendo:

-ragazzi che mangiata, ora possiamo andarcene!-

-NO!!!- sobbalzarono tutti, tranne il presidente che probabilmente si era dimenticato del perché era lì!

Per farle breve ordinarono altri 6 tipi di dessert finché il rumore della tanto attesa moto li raggiunse. Pochi istanti dopo anche Kei Hiwatari fece il suo ingresso nel locale. Con noncuranza si sedette accanto a Rei e al presidente, ignorando lo sguardo dei suoi compagni. Takao lo ignorò a sua volta e poco dopo Kei aveva rimandato in cucina la cameriera senza ordinare nulla.

-hai già mangiato?- certo che quando Max s’impicciava nei suoi affari era veramente odioso.

-non sono affari tuoi!- rispose il bel russo.

-non sono affari tuoi…- lo imitò malamente Takao per poi proseguire -scusa tento se ci preoccupiamo per te!-

-non mi pare d’avervelo chiesto!- fu la secca risposta del russo al che takao perse la calma e cominciò a litigare animatamente con l’amico, che impassibile come sempre, lo fronteggiava a testa alta. Alla fine, come al solito, vinse il russo.

Quanto quell’ennesima sconfitta bruciasse al capitano lo si poteva dedurre dalla sua camminata nervosa verso i bagni. Poco dopo anche il russo si diresse verso il bagno, notando che qualcosa sul suo braccio avrebbe potuto create non poco scalpore tra i suoi compagni di squadra.

La scena vista dagli occhi del resto del gruppo era la seguente: Takao e Kei s’incontravano davanti alla porta del bagno, cominciavano a litigare nuovamente e la madre di Mao li raggiungeva con un vassoio porgendo loro due biscotti della fortuna. Ovviamente entrambe li avevano presi solo per far tacere la donna che continuava a blaterale parole insensate in cinese. Poco dopo li raggiunse takao che aveva precedentemente messo in tasca il foglietto trovato nel biscotto della fortuna.

-andiamocene!-

-aspetta Takao, il presidente deve parlarci!- lo trattenne in extremis Rei proprio mentre Kei li raggiungeva, prendeva la sua giacca, li salutava e spariva nuovamente nel nulla.

Il piano di rei era così fallito…ma quello della madre di Mao no!

 

Quella mattina era rincasato piuttosto tardi ma nonostante questo avrebbe dovuto alzarsi piuttosto presto. S’era addormentato con i vestiti addosso, senza salutare nessuno, anche perché dormivano tutti.

Stranamente quella notte non sognò affatto e si sentì rassicurato, quella doveva essere la prima dopo molte notti che riusciva a riposare. Nonostante la stanchezza non oppose resistenza quando i primi raggi del sole lo destarono dal suo sonno. Dovevano essere le 6 del mattino quando Kei Hiwatari aprì i suoi bellissimi occhi ritrovandosi in una stanza che non era la sua. In una casa che conosceva, in una stanza piena di gente…

-ma che diamine…- presto si diresse verso il bagno sciacquandosi più volte la faccia per poi guardarsi allo specchio e…

-…non…non è possibile!- la persona riflessa nello specchio non era lui…!

 

  
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