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Autore: LizzieCarter    25/08/2012    4 recensioni
"Si china a terra e raccoglie un libro che ha urtato col piede avvicinandosi al bagagliaio aperto.
 -Un ponte per Terabithia?- chiede, con una sfumatura indecifrabile nel tono divertito [...]; sorride, sembra stia per dire qualcosa, ma poi si limita ad avvicinarsi e a riporre con delicatezza il libro nello scatolone che tengo in mano..."

Un'appassionata di libri in fuga dal passato,
un ragazzo che non è solo un attore famoso,
un giardino sempre misteriosamente fradicio,
una coinquilina stalker,
dei chiassosi polletti,
la storia di un'intrepida panettiera,
una nuova Terabithia...
"- E' meglio...- si schiarisce la voce, lasciandomi le mani per infilarsi un paio di guanti di pelle chiara; - E' meglio se ti tieni bene-.
Annuisco contro la sua spalla, sobbalzo lievemente quando lui toglie il cavalletto e fa partire la moto con un rombo, e poi... poi c'è solo il vento sul mio viso.
Cosa estremamente poetica, non fosse che mi sono mangiata metà dei miei capelli!"

[con illustrazioni all'interno :)]
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo ponte per Terabithia'
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PonteperTerabithia
- Sai, quasi mi dispiace di averti mandato a casa Kellie - borbotto sovrappensiero, la voce soffocata dalla sua maglietta.
- Cosa? - si irrigidisce lui.
Mierd, dovrei davvero chiamare un elettricista perché venga a controllare le connessioni tra la mia bocca e il cervello, oltre che per il frigo. Forse dovrei chiedergli di allentarle un po', giusto perché abbia il tempo di fermarmi prima di parlare, se sento che sto per sparare qualcosa di stupido.
- E'... eh... era tanto ansiosa di restituirti P.T...-
- Ma se lui è ancora qui!-
- A quanto pare era troppo ansiosa- replico, cercando di trattenere un sorriso; - Accidenti, Joshu-a, è questo l'effetto che fai alle donne?-
- Non lo so, dimmelo tu- replica lui con aria furba.
Oh, bravo Josh: ha imparato che anche io sono una ragazza! Gli do un pugnetto sulla spalla per complimentarmi, poi dico - Mah, non lo so... forse io sono immune. Sono l'unico essere sulla terra in grado di resistere al tuo potere e sono destinata a sconfiggerti, mhuahahahahahah!-
Lui mi guarda, affascinato, come se avesse una fanatica religiosa in estasi di fronte, e non la sua amica che cerca di fare una battuta. - Ricordati che il bene non vince sempre - mi ammonisce poi, agitandomi un dito davanti alla faccia; - L'amore sì, però! - sbotto io, in risposta.
- E questo cosa c'entra? - domanda lui, sorpreso.
In realtà, sono ben consapevole del fatto che non c'entri niente, ma voglio averla vinta in questo discorso, quindi continuo ad arrampicarmi sugli specchi: - C'entra che sedurrò un bel cavaliere e lo farò combattere al posto mio contro di te - ribatto con aria saputa, incrociando le braccia al petto e inclinandomi all'indietro con fare da Gandalf per appoggiarmi al muro... che però è qualche centimetro più in là di quanto ricordassi, per cui mi trovo a incespicare e a battere la testa sulla parete.
Ouch.
Improvvisamente mi viene in mente una cosa. Anzi, in realtà sono due.
Mi illumino, come se mi si fosse accesa una lampadina in testa, ed esclamo - Tu sei un uomo, quindi dovresti saper aggiustare le cose, giusto? - forse può ripararlo lui, il frigo!
Josh assume un'aria spaesata e si tormenta il lobo dell'orecchio. - Sai, non è una cosa così automatica... - inizia, ma lo interrompo subito; - Neanche il fatto che le donne cucinino, ma io a casa tua l'ho fatto -.
- Ha preparato tutto Connor! -
- Sì, ma io ero pronta a farlo, comunque!- mi impunto, nonostante le sue risate.
- Dai, mostrami cosa dovrei aggiustare- capitola lui alla fine, non potendo resistere alla sfida che ho lanciato alla sua virilità.
- Bene - gongolo, mentre gli faccio strada in corridoio - mi sa che dovrò indicarti la via, dato che hai pensato bene di entrare dalla finestra-.
Oh, nota per me: devo prepararmi un sacco di battute su questa cosa della finestra, in modo da poterle tirare fuori in ogni occasione!

***

- Ecco fatto. E' stata dura, ma ce l'ho fatta - annuncia Josh, alzandosi in piedi. In realtà, ha solo dovuto cercare il bottone di accensione sul retro del frigo e schiacciarlo, in modo da rimettere l'elettrodomestico in funzione.
- Non fare tanto il saputello: se non avessi avuto un frigorifero uguale neanche tu avresti pensato al pulsante sul retro! - mi stizzisco.
- Oh, quindi quella non è per farmi una foto di commemorazione da mettere su un giornale per l'aiuto alla società? - domanda lui, fingendosi sorpreso ed indicando con un dito la macchina fotografica che ho appoggiato sul bancone. Scuoto la testa, prendendola in mano, poi mi lascio scappare un sorriso: - Non vorrai mica che mi lasci sfuggire una simile occasione? Insomma, una foto con Joshu-a-superfigo-multioscar-Hutcherson?-. Lui finge di darmi uno scappellotto, e io mi chino proteggendomi la testa e ridendo. - Non ti chiederò di firmarla, così non dovrai far brutta figura dimostrando di non saper scrivere, ok?- sghignazzo, combattendo strenuamente per mantenere il possesso della mia fotocamera. Purtroppo, tutte quelle ore che Josh passa a fare capriole e flessioni sembrano dare i loro risultati, perchè mi sopraffà in pochi attimi, nonostante io cerchi di difendermi ricorrendo al solletico.
- Aha!- esclama, vittorioso, accecandomi con un flash a distanza ravvicinata; - ritira tutto quello che hai detto!-.
Mi rifiuto di farlo, a meno che lui non mi dimostri di saper scrivere, e lui mi abbaglia di nuovo con il flash, poi mi lancia in mano la macchinetta -tutte manovre per distrarmi, mascalzone!- e corre in salotto, quasi inciampando in P.T. che, da bravo, è venuto a difendermi. Mi fermo qualche istante ad accarezzarlo, e mi accorgo solo troppo tardi che Josh si è messo a frugare nel mio zainetto.
- Fermo, fellone, che diamine stai facendo?!- salto subito su, correndogli dietro e cercando di immobilizzarlo.
- Sono... praticamente... certo... che qui debba esserci una penna!- borbotta lui, tenendomi distante con un braccio come un giocatore di pallacanestro che cerca di tenere a distanza l'avversario che lo marca.
Oh, e così Josh è un osservatore. Ha riconosciuto lo zaino che avevo quando mi ha trovata sotto l'albero a scrivere e si ricorda dell'astuccio... Cavolo, e in quell'astuccio c'è anche un pennarello indelebile, che in quel momento Josh mi sfodera davanti agli occhi. -Uh-oh...- non faccio in tempo ad allontanarmi, che lui usa contro di me la tattica del solletico, costringendomi a rannicchiarmi su me stessa per difendere le parti deboli e, rapido, quando mi accuccio a terra, mi impiastriccia il piccolo pezzo di schiena lasciato scoperto dalla maglietta.
- Disgraziato, cosa stai facendo? - salto su, sequestrandogli il pennarello mentre lui è intento a ridersela, soddisfatto delle sue marachelle; - Niente - risponde - ho fatto in tempo solo a farti uno scarabocchio!-.
Decido di fidarmi, anche perché non ha avuto molto tempo, e lo prendo per il gomito, trascinandolo fino al divano, poi gli ordino - Giù, a cuccia!-.
Lui mi guarda, senza smettere di  sorridere, e alza un sopracciglio. - Oh, come vuoi. Aspettami qui - mi arrendo.
A volte vorrei essere una donna grande e grossa, per potermi sedere sui maschi che mostrano sempre di essere "i più forti" e dimostrare loro che non è vero.
Mi dirigo in cucina, recupero la macchinetta, poi torno da Josh, che si è messo a sedere, e mi butto di fianco a lui.
- Pronto? Uno, due, tre, e poi dici "Emmenthal"!-
-Emmenthal?-
- Il formaggio! Cheeese...?-
Lui sbuffa, cercando di non mostrarsi divertito,  e borbotta - Vediamo solo di sbrigarci!-
- Sarà un attimo, non sentirai niente- assicuro, sentendomi un po' come un dentista malefico. Sto per premere il pulsante, con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, ma poi mi giro a guardare Josh e abbasso la macchinetta.
- E quello?!- domando io, in tono da suocera.
- Quello cosa?- lui sembra davvero non capire cosa c'è che non va, quindi mi dico che dev'essere una deformazione professionale, o qualcosa del genere.
- Quella specie di sorriso da copertina di People! Andiamo, non devi arrapare nessuno, qui!- sbotto.
Insomma, non pretendo di essere una fotografa professionista: non amo passare il tempo a fotografare, applicare effetti speciali ed incorniciare le mie opere, o metterle sui social network, né a mostrarle alle persone.
Chiamatemi pure egoista, ma di solito io le foto le faccio per me. Fotografo solo le cose a cui tengo davvero, quelle che voglio ricordare per tutta la vita, e penso che Josh sia una di quelle, perché ogni giorno che passa mi rendo conto di quanto mi diverta a stare con lui, di quanto inizi a volergli bene. Di quanto voglia averlo come amico per sempre.
Ora, se devo avere una foto di lui che mi duri per tutta la vita, voglio che ritragga davvero quello che lui è, quello che vedo in lui ogni volta che non pensa a ciò che fa e si comporta come se fosse ancora un bambino.
- Voglio che ti si veda quella luce che hai negli occhi quando sorridi e non pensi a niente e sembri davvero felice!- cerco di spiegargli, sconfortata.
Lui sembra sorpreso, poi commenta - Pensavo tu credessi che io non pensi mai a niente! O che non pensi proprio-.
- E' diverso - replico, senza smentirlo; poi scrollo le spalle. - Vorrà dire che porterò sempre in giro la macchina fotografica e ti beccherò quando meno te l'aspetti- dico, minacciosa, poi mi alzo e propongo - Hai voglia di venire a fare la spesa? Dobbiamo battezzare il frigo -.
- Ma certo - si alza, baldanzoso, poi canticchia - Vedi di non dimenticare il portafoglio, perché io non pago-.
Lo guardo, truce, sperando sappia bene che io non sono il genere di persona che fa queste cose, ma lui ride e spiega - Davvero, non ho un soldo dietro!-.
- Oh, non li avrai spesi tutti per i papaveri? - lo prendo in giro, frugando nello zainetto per controllare che il portafoglio sia ancora lì.
- Mi sono ridotto in miseria! - sospira Josh, sorridendo al vedere quel che rimane del suo mazzo in un bicchiere a collo alto sbreccato che ho trovato per pura fortuna in fondo alla credenza: ho deciso di infilare nel bicchiere anche i petali che sono caduti a terra quando l'ho abbracciato, così adesso l'acqua sembra di un bel colore rosso anche lei. Se avessi un po' più esperienza in fatto di arredamento, potrei dire che quei fiori danno un aspetto chic all'ambiente, ma mi limiterò a dire che mi fanno sorridere ogni volta che li guardo.
- Andiamo in macchina? - chiedo, finendo per incastrarmi con le braccia nelle bretelle dello zaino mentre cerco di infilarle. Josh mi sbroglia con calma e mi dà una mano a metterle nella maniera giusta. Quando mi ricompare davanti, vedo che trattiene un sorrisetto, e non capisco perchè, visto che lo zaino è a posto. Oh, magari sto solo diventando troppo sospettosa.
Penso un secondo che dovrei avvertire Kellie, magari telefonarle e dirle che Josh è con me e che ha dimenticato P.T. e che noi andiamo a fare un giro.
Poi realizzo che non ho mai pensato di chiederle il numero di telefono. Cosa idiota, perchè la prima cosa che due coinquiline dovrebbero fare è proprio scambiarsi i numeri in caso di emergenza, ma temo di aver continuato a sperare fino a questo momento che se ne sarebbe andata entro breve.
Quando usciamo, il sole è rovente sui nostri colli, e dobbiamo lasciare le portiere della fiat aperte per un po', in modo da disperdere il calore che si è accumulato all'interno. Quando, finalmente, montiamo in posizione e provo a mettere in moto, mi accorgo che c'è qualcosa che non va: il contatore segna che ho finito la benzina.
- Ma come, avevo ancora metà serbatoio pieno - sbotto, sorpresa. Scendo in fretta dalla macchina e mi affretto a controllare il serbatoio, in cerca di perdite.
Niente, non c'è niente.
- Ehm... Grace?-
Josh mi si avvicina, stringendo in mano un foglietto che mi agita davanti al naso: - Era sul parabrezza, è di Kellie-.
Un brivido freddo mi corre lungo la schiena.
- Dice "ciao, coinquilina, ho dovuto fregarti - questo l'ha messo tra virgolette - la benzina perché io ero senza e... Emergenza Josh, capisci? Hihihihi-.
Mi guarda un momento di sottecchi. Sono sicura di essere sbiancata, ma non devo sembrare troppo inquietante; in fondo, sto facendo di tutto per trattenere il tic nervoso all'occhio.
- L' "hihihihi" era suo, non mio, per intendersi- ci tiene a precisare lui.
Espiro lentamente, come mi pare di aver letto che si fa durante yoga, o quelle cose che aiutano a trovare il proprio centro spirituale, poi azzardo - E tu... con cosa sei venuto fin qui?-
Josh esita un istante, poi sorride - il tipico sorriso di uno scavezzacollo - e risponde - In skate. Vuoi fare un giro? -




Riciao a tutti :)! L'unica cosa che ho da dire è: siete pronti per una nuova spericolata avventura dei due intrepidi Scemo e Più scema *@*?
Ringrazio un sacco tutti quelli che hanno la pazienza di seguire questa storia e il cuore di commentarla: grazie mille, un abbraccione!
Liz <3
   
 
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