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Autore: AmeliaRose    26/08/2012    5 recensioni
Dopo l'arresto di suo padre, Draco non riesce più a vivere una vita normale nel mondo magico. Narcissa, su ordine del marito, lo porterà nel mondo babbano per punizione ma anche per dargli una lezione di vita.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Sono passate due settimane e le cose sono leggermente migliorate. Mia madre mi aveva permesso di tenere un gufo in camera, almeno mi sarei tenuto in contatto con i miei amici. Scoprì che solo io e Zabini eravamo in punizione, questa cosa mi faceva uscire di testa. Ogni giorno lo passavo in casa, tranne qualche volta al mercato con mia madre a prendere del cibo. Ogni tanto dalla finestra vedevo Amelia e il suo fidanzato, sempre seduti sull'erba a parlare o a baciarsi. Proprio un pessimo spettacolo. 
 
-Oggi pomeriggio starai da solo" disse mia madre entrando in cucina in veste non babbana.
 
-Come mai?" chiesi abbastanza curioso.
 
-Oggi vado a trovare tuo padre" disse mentre si sistemava il cappello blu notte.
Mi concentrai nuovamente sulla gazzetta del profeta. "Mi hai sentito Draco?" mi chiese in tono severo.
 
-Si, ti ho sentito madre" dissi secco.
 
-Vuoi che dica qualcosa a tuo padre da parte tua?"
 
-Solo un non grazie per avermi portato qui" dissi acido. Lei scosse la testa.
 
-A stasera Draco" disse. Si materializzò.
Lanciai la gazzetta nel cestino e mi alzai. Visto che mia madre tornava in serata, potevo uscire e materializzarmi a casa di qualche mio amico oppure a casa. Poi mi ricordai che aveva informato tutti della punizione e accantonai l'idea.
Aprì la porta di casa e guardai fuori. Il pomeriggio prometteva bene, il cielo limpido senza nuvole e un caldo infernale. Bene, vorrà dire che uscirò di qui. Andai in camera, mi lavai e mi cambiai. Indossai una maglietta bianca e dei jeans babbani, presi qualche soldo che usava questa feccia e uscì. M'incamminai per la via, le case sono completamente uguali, devo dire che non hanno fantasia.
 
-Malfoy fuori di casa? E per giunta da solo?" chiese una voce dietro di me. Mi girai e vidi Amelia da sola con una tracolla sulla spalla.
 
-Che fai? Mi segui?" chiesi con un sorrisetto.
 
-Non darti troppa importanza Draco, vado solo a prendere i libri. E visto che per andare in piazza questa è l'unica via possibile per raggiungerla beh, non ho altra scelta che farla" disse.
 
-Che peccato" dissi secco.
Camminammo insieme a debita distanza e una volta giunti in piazza ci dividemmo senza salutarci. Mi guardai attorno, non avevo mai notato che era piena di negozi, al mattino quando ci andavo c'erano solo bancherelle, probabilmente coprivano la vista dei negozi. Avevo voglia di mangiare qualcosa di fresco, così decisi di andare in gelateria. Arrivato davanti alla vetrina, notai che era ancora chiuso. Guardai il cartello che era appeso fuori, mancavano dieci minuti all'apertura. 
 
-Guarda un pò chi c'è qui" No, non poteva essere. Mi girai e guardai le persone che si trovavano davanti a me.
 
-Potter" sussurrai. 
 
-Malfoy" disse.
 
-Che ci fai in questo villaggio babbano?" 
 
-Non sono affari tuoi Weasley
 dissi secco guardando il rosso.
 
-Hey, devi portarci rispetto visto che ti abbiamo salvato la vita, o te lo sei già dimenticato?" chiese Potter guardandomi male.
Rimasi in silenzio, in fondo non aveva tutti i torti.
 
-Allora, che ci fai qui?" mi chiese nuovamente.
 
-Vacanze" mentì.
I due ragazzi cominciarono a ridere, in effetti era impossibile credere che un Malfoy, la famiglia dal sangue puro frequentasse questo posto come vacanza.
 
-Voi che ci fate?" chiesi cercando si spostare l'attenzione su di  loro.
 
-Non ti deve importare Malfoy" disse Hermione guardandomi male.
 
-Non rivolgerti a me in quel tono lurida mezzosangue" le intimai.
Potter e Weasley mi puntarono contro le bacchette e io indietreggiai di un passo. 
 
-Che diamine state facendo?" chiese Amelia comparendo dal nulla.
 
-Tu sei?" chiese Hermione guardandola.
 
-Amelia Simmons, sfortunatamente vicina del signor sono il migliore Malfoy" disse lei 
Il trio cominciò a ridere.
 
-Non ho chiesto il tuo aiuto" dissi acido.
 
-Non sono venuta qua per darti una mano signorino, ma mi stai impedendo di entrare nel negozio" disse indicando il fioraio che si trovava accanto alla gelateria. Mi spostai e lei entrò.
Guardai nuovamente il trio, avevano messo via le bacchette.
 
-Ora dobbiamo andare" disse Harry guardando i suoi amici.
 
-Non m'importa" dissi.
 
-Ci si vede" disse Harry. Dopo che se ne furono andati, lasciai perdere il gelato e m'incamminai verso il centro della piazza, dove si trovava una statua con dei scalini. Mi andai a sedere e mi guardai in giro, pian piano la piazza si stava riempiendo di gente e di bambini. Vidi Thomas cercare qualcuno tra la folla. Guardai il negozio di fiori e vidi Amelia uscire con dei sacchetti e appena vide il suo ragazzo gli corse incontro. Poi la coppia andò verso una locanda e entrarono. Sbuffai, era noioso passare le giornate da solo, in un villaggio babbano dove odiavo la razza che ci abitava.
 
-Malfoy" mi salutò un ragazzo alle mie spalle.
Mi girai e sorrisi.
 
-Zabini, i tuoi sanno che sei qui?" chiesi alzandomi.
 
-No, sono fuori per commissioni e mi è venuto in mente di venir fin qua a farti un saluto" disse facendo l'occhiolino. "Allora come te la passi?" mi chiese mentre si sedeva nei scalini.
Sbuffai.
 
-Come puoi notare, non me la passo affatto bene. Sto in questo villaggio con questa feccia. E' disgustoso." dissi sedendomi vicino a lui.
 
-Ti capisco benissimo, sono messo come te" disse lui. "Non vedo l'ora di tornarmene a casa, almeno posso fare quello che voglio" aggiunse.
 
-Anch'io non vedo l'ora di tornare" sussurrai. Vidi Amelia uscire dalla locanda da sola, e dal suo modo di camminare e dallo suo sguardo, si vedeva che  era arrabbiata con qualcuno.
 
-Ho voglia di divertirmi" disse lui 
 
-Che hai in mente" chiesi curioso. A volte aveva delle belle idee.
 
-Mi manca il torturare la gente" disse fissandomi. Distolsi lo sguardo. A me non mancava affatto. "Sei cambiato Malfoy" disse lui. "Una volta, avresti accettato subito"
 
-Le persone cambiano" dissi alzandomi.
 
-Certo, ma il lupo perde il pelo ma non il vizio" disse lui alzandosi.
 
-Fidati, ho perso sia il pelo che il vizio"dissi mentre m'incamminavo verso casa. Lui mi seguì, come un ubbidiente cagnolino.
 
-Quindi saresti un lupo addomesticato?" chiese lui confuso.
 
-No, solo che non m'importa più torturare i babbani o i mezzosangue".
Rimanemmo in silenzio per un pò, entrammo nella mia via e vidi in lontananza Amelia.
 
-Secondo te, la prendo da qua?" mi chiese lui estraendo la bacchetta.
 
-Cosa vuoi fare?" chiesi allarmato.
 
-Solo divertirmi, come ti ho già detto" disse lui alzando un sopracciglio dalla sorpresa.
 
-Meglio che eviti" dissi guardandomi in giro.
 
-E perchè mai?" chiesi confuso.
 
-Due motivi. Il primo è che siamo in pieno giorno e  il secondo, siamo in una via piena di persone dentro casa, se uno di loro ti vedesse, sei messo male" dissi.
 
-Sempre più strano" disse mentre metteva via la bacchetta. Alzai le spalle e mi fermai davanti a casa.
 
-Allora ci vediamo alla festa" disse Zabini
 
-Si" risposi.
 
-Bene" disse lui. Mi salutò e s'incamminò verso la piazza. Guardai la casa di Amelia e notai solo ora che lei era seduta sopra ai piedi dell'albero. Piangeva.
La ragazza mi guardò e si asciugò le lacrime con la manica della maglietta.
 
-Che hai da guardare tu?" chiese secca.
 
-Non ti fa onore piangere davanti agli altri" dissi osservandola.
 
-A me non importa" disse lei alzandosi
 
-Ti piace mostrarti debole davanti agli altri?" chiesi stupito.
 
-Siamo tutti umani ed è normale essere deboli, non c'è nulla di cui vergognarsi" disse lei.
A un certo punto la mia mente fu invasa dai flashback, la guerra di Tu-Sai-Chi, mangiamorte non per scelta, Hogwarts, Silente, paura, sangue, morte, lacrime, perdita di persone care.
Tirai fuori dalla tasca un pezzo di cioccolata di Mielandia e glielo passai a lei.
Lei mi guardò stupita.
 
-Ti sentirai meglio" dissi io.
 
-Grazie" disse lei mangiandone un pezzo.
 
-Non sono cattivo come tu pensi" dissi incrociando le braccia.
 
-E' impossibile non pensarlo visto che ti dai delle arie" disse lei.
 
-Sono fatto così" dissi con un alzata di spalle.
 
-E come mai sei così dolce con me ora?" chiese sventolando il pezzo di cioccolata.
La fissai negli occhi.
 
-Fino a poco tempo fa, ho nascosto la mia debolezza fingendo di stare bene. Nessuno si accorse di nulla, non c'era nessuno con me ai quei tempi, ero completamente solo. Questa tua situazione, quella tua frase mi ha fatto ricordare quello che ho passato" dissi " So come ci si sente, volevo solo" m'interruppi cercando di cercare le parole giuste "dirti che tutto si sistemerà".
La ragazza mi sorrise. Feci un cenno di saluto ed entrai in casa. Mi sedetti di fianco alla porta. Dannazione, questi babbani mi stanno rendendo vulnerabile!
Sentì uno schiocco secco in cucina e mia madre ricomparve.
 
-Non dovevi tornare stasera?" chiesi guardandola.
 
-Si ma ho fatto presto" disse lei. "Stai bene?" mi chiese guardandomi preoccupata.
 
-Si"dissi mentre mi alzavo. "Sono solo questi babbani che mi rendono" ma non finì la frase.
 
-Diverso" concluse mia madre. 
Andai alla finestra e guardai nuovamente Amelia, non piangeva più. Forse, qualcosa di buono in questa vita l'ho fatta.
   
 
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