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Autore: Chiara Black    27/08/2012    4 recensioni
All'epoca dei Malndrini.. Lily Evans detesta James Potter. E lui.. beh.. dopo vari tentativi di riappacificazione, riesce a conquistare l'amore della sua vita.
{una recensione non è sgradita :D}
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era una serata tranquilla, che chiudeva  una giornata faticosa, e i Potter avevano appena finito di cenare. Stavano seduti sul divano, come tutte le sere, aspettando insieme l’ora del notiziario. Harry stava tranquillo nella sua culla, guardando i suoi genitori abbracciati sul divano. Il giornalista del notiziario Babbano stava introducendo la prima notizia di quella sera, una nave finita contro gli scogli, quando, lì vicino, si sentirono  dei passi furtivi proprio sotto la loro piccola casa a Godric’s Hollow. Lily e James non ci fecero caso, assorti com’erano nell’ascolto del telegiornale, ma Harry iniziò a piangere, e la madre, che pensava avesse solo un po’ di fame, chiuse il notiziario e si avviò verso la cucina, cercando qualcosa da mangiare per il piccolo, che aveva cenato solo venti minuti prima. Ma i passi si risentirono. Questa volta però erano molto più vicini, come se provenissero proprio da dietro la loro porta di casa, come se qualcuno si stesse avvicinando tranquillamente per entrare. Ma i Potter non aspettavano nessuno, quella sera.  James, questa volta,  si accorse del rumore di quegli inconfondibili passi calmi appena fuori casa. Si alzò in piedi nervoso e, con un tono preoccupato e colmo di paura si rivolse alla moglie: “E’ qui. E’ arrivato, ci ha trovati.” Lily non potè evitare di far cadere dallo shock il barattolino di omogenizzato per Harry e, con un terrore che non si era mai visto sul suo delicato viso, corse verso la culla del figlio. James, se possibile ancora più impaurito di prima, sussurrò alla moglie: “Vai! Tieni Harry al riparo, andate via. Io provo a trattenerlo.” Ma non fece in tempo a finire questa breve frase così colma di terrore, che si sentirono i gradini davanti la loro porta di casa scricchiolare sotto il peso di qualcuno che camminava deciso verso l’ingresso. La porta cigolò e si aprì, in modo che il più terribile mago di tutti i tempi si trovasse proprio di fronte a James Potter. James non fece in tempo nemmeno ad impugnare la bacchetta,  che risuonarono in tutta casa le parole agghiaccianti “AVADA KEDAVRA!”, seguite da un accecante lampo di luce verde.  James cadde a terra, privo di vita. Voldemort lo scavalcò come se non fosse successo niente e si avviò verso il piano di sopra, verso il salotto, dove c’erano Lily e Harry. Lily sussurrava al bambino, che non riusciva a smettere di  piangere, parole colme di amore e di angoscia allo stesso tempo…  Gli sussurrò, tenendogli la morbida manina: “Harry, Harry sei tanto amato, tanto amato. Harry, mamma ti ama, papà ti ama. Harry sei prudente, sei forte!”.  Ma i passi oramai erano vicinissimi e Lily capì che il marito ormai era morto. Appena entrato nel salotto, Voldemort, con un ghigno malefico pieno di una strana soddisfazione stampato in faccia, puntò la bacchetta  verso Harry, che aveva  il volto rigato dalle lacrime. Poi si rivolse a Lily con una frase che le era stata detta tante volte da quelli di Serpeverde quando andava a scuola: “Spostati sporca mezzosangue!”. Ma lei non si mosse, anzi, si offrì al posto del figlio. “Uccidi me! Non Harry, risparmialo, prendi me!” urlò la donna, ma invano. Fu colpita in pieno petto da un “AVADA KEDAVRA!” che la uccise subito, mentre gridava un “NOOO!” pieno di dolore, come se ormai avesse capito che non c’era più niente da fare. Sarebbe morta, come James, lasciando il piccolo Harry indifeso. Crollò a terra e Voldemort si diresse verso la culla di Harry, questa volta con una risata agghiacciante e provò a colpire anche il bambino con lo stesso incantesimo con cui aveva ucciso i suoi genitori. Ma l’anatema non fece niente al bimbo, se non lasciargli sulla fronte una cicatrice a forma di saetta, che sarebbe diventata famosa. L’incantesimo non si sa come rimbalzò addosso allo stesso Voldemort, che diventò  meno di un fantasma, troppo debole per fare anche una banale magia, figurarsi per uccidere qualcuno! Il grande Lord Voldemort fu sconfitto inspiegabilmente da un neonato, senza che quest’ultimo facesse alcunché.

E così, la notte di quel  31 Ottobre fu ricordata come la notte in cui il Signore Oscuro cadde, e il piccolo Harry Potter come Il Bambino Che E’ Sopravvissuto.

 

  
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