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Autore: Vichy90    27/08/2012    7 recensioni
Nome: Isabella Marie Swan
Città di provenienza: Forks, soprannominata anche dalla sottoscritta "il buco del culo d’America".
Città di residenza attuale: New York, il mio personale inferno sulla terra.
Anche se ad essere sinceri non era la città in sé il mio inferno sulla terra ma una azienda.
La Cullen-Masen Society, Società Finanziaria fondata da Carlisle Cullen e attualmente gestita dal mio ex compagno di classe, ex fratello della mia migliore amica, ex ragazzo con cui ho perso la verginità, Edward Anthony Masen Cullen.
Se la società ero il mio inferno, Edward era di sicuro il Diavolo, Lucifero, Satana, Belzebù.
Gli mancavano solo le corna e il forcone. Ma non ero del tutto sicura che quest’ultimo non lo tenesse nascosto dentro qualche armadio, pronto a scagliarmelo addosso appena gli avessi voltato le spalle.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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4.
The Ecstatic Frenzy of the Maenad





Il giorno dopo quando lo rividi nella sala della colazione dell’hotel non so con precisione che espressione feci ma doveva essere stata piuttosto strana perché Jacob, che era vicino a me, mi chiese se andava tutto bene.
<< Certo! >> gli dissi con un sorriso forzato mentre sentivo la cassa toracica schiacciarsi sotto il peso della sua indifferenza, lo stomaco contrarsi sotto la forza della sua occhiata e il cuore scricchiolare quando aveva velocemente distolto lo sguardo dal mio.
Edward Anthony Masen Cullen mi aveva selvaggiamente scopata sul pavimento di camera sua dopo avermi rinfacciato senza pietà il mio orribile comportamento passato causa della nostra rottura, dopo avermi ricordato il legame speciale che ci aveva unito e che io avevo distrutto senza dargli la minima importanza, dopo avermi chiarito che mi aveva fatta venire lì perché lui mi voleva lì. Perché mi aveva fatto una promessa e perché qualcosa in lui lo spingeva ancora a volerla a tutti i costi mantenere.
Forse con gli anni non ero cambiata.
Forse ero ancora un’egoista, un’egocentrica, una stronza di prima categoria, perchè dopo tutti i suoi comportamenti e dopo le sue parole avevo iniziato seriamente a pensare che sotto sotto fosse ancora interessato a me e che mi avesse mandata lì per cercare di riavvicinarsi e di sistemare le cose.
Ero un’illusa… perché ora Edward era seduto di fronte a me che leggeva silenzioso e rilassato il Financial Times sorseggiando sereno il suo caffè nero, senza nemmeno degnarmi della minima considerazione.
Possibile che non meritassi nemmeno un buongiorno? Un dormito bene? Un “mi dispiace se sono scappato via mentre tu eri ancora stesa a terra con le gambe spalancate”?
Vaffanculo!
Vaffanculo davvero!
<< sei sicura che vada tutto bene Bella? >>
<< sì Jacob, ti ho detto di sì!! >> scattai contro di lui infastidita, per poi riprendermi quando vidi Edward distogliere gli occhi dal giornale e alzare un sopracciglio.


<< Edward ti posso parlare? >> qualche ora dopo la colazione - e l’autoanalisi fatta davanti allo specchio alla ricerca di coraggio per affrontare quella conversazione -  mi ritrovai a bussare nell’ufficio nel quale Edward si era rintanato per lavorare da solo.
<< sì.. >> borbottò lui distaccato mentre senza nemmeno alzare gli occhi su di me continuava a mettere a posto dei documenti sulla scrivania.
Chiusi la porta sperando che questo gli suggerisse che volevo fare un discorso serio ma lui sembrò non comprendere, infatti continuò a fare il suo lavoro.
<< Edward.. >> lo richiamai.
<< sarebbe più conveniente se tu continuassi a chiamarmi Signor Cullen, Isabella. Alla fine sei una dipendente come tutti gli altri e se si sapesse della nostra passata conoscenza potrebbero nascere inutili e poco costruttive tensioni nel gruppo. Immagino tu possa comprendere. >>
<< siamo soli adesso.. >> sottolineai
<< si lo so, ma qualcuno potrebbe sentire o tu potresti dimenticarlo mentre sono presenti anche gli altri… e come ti ho detto potrebbero pensare che sei favorita perché ci conoscevamo da piccoli. >>
<< o perché abbiamo scopato in camera tua! >> aggiunsi io non riuscendomi più a trattenere.
Edward a quelle parole si irrigidì  e il suo alzarsi dalla sedia, camminare a zig zag per l’ufficio e passarsi al mano più e più volte sulla leggera barba che portava –e che mi faceva impazzire- mi confermarono che si sentiva a disagio.
<< sì.. beh, riguardo a ieri sera… io… >>
<< avresti potuto essere più cortese. >> lo interrupi
Sospirò pesantemente << sì, me ne rendo conto.. >>
<< e anche stamattina… mi hai trattata come una.. >>
<< non era mia intenzione >> mi fermò prima che dicessi quella parola << ieri sera… non me l’aspettavo. Non l’avevo preventivato… ero arrabbiato e confuso. Non sono pentito, l’ho desiderato e l’ho fatto ma… ecco ho sbagliato ad essere così irruento e ti chiedo scusa. Specialmente se ti ho fatto male. Volevo dirtelo ieri sera ma quando sono tornato in salotto tu eri già andata via e stamattina con tutti quanti lì ho temuto una reazione da parte tua. Cosa che mi avrebbe messo seriamente in una brutta situazione.
Questo è il mio lavoro Bella e io lo devo garantire e proteggere.. lo capisci vero? >> continuò fissandomi intensamente negli occhi.
Mentre parlava non mi ero accorta di quanto si fosse avvicinato a me. Potevo sentire il suo profumo investirmi ad ogni respiro che faceva.
<< si certo >>
<< quindi non sei arrabbiata? >> mormorò facendo un passo in più davanti a me.
L’angolo destro della mia bocca, senza preavviso e senza poterlo trattenere, si alzò.
<< perché tra di noi deve esserci sempre qualcuno di arrabbiato? >>
Anche Edward non riuscì a trattenere un sorriso, anche se per non farmelo vedere abbassò il capo
<< perché abbiamo due caratteri di merda, suppongo. >>
Soffocai una risata.
<< Beh stai ridendo… quindi ipotizzo che sia tutto a posto? Insomma, tu stai bene vero? >>
<< si stò bene >> mormorai
<< bene.. >>
<< bene.. >>
e rimanemmo lì a fissarci, io con un ironico e malizioso sorriso sulla faccia, e lui un espressione del tipo “non voglio mandarti via e stò cercando una scusa per farti restare”.
Chiedimi di restare Edward! Chiedimelo!
<< ora dovrei lavorare. E anche tu. Ci vediamo stasera a cena con gli altri. >>
<< d’accordo.. >> sperai che la delusione nella mia voce non si sentisse
<< a dopo Signorina Swan >>
<< a dopo… Edward. >>

<< Allora Isabella tu sei cresciuta nello stato di Washington… deve fare parecchio freddo là! >>
<< non quanto in Canada suppongo! >> grazie a dio Edward arrivò in mio soccorso mentre Michael Newton continuava a fare domande sulle mie origini.
Quella sera a cena il clima a tavola si era fatto parecchio informale, e se una parte di me preferiva di gran lungo cenare e scherzare in modo allegro e leggero, l’altra parte era terrorizzata dalle domande troppo personali che in questo genere di chiacchiere venivano inevitabilmente fuori.
<< già… anche se in Canada dicono che ci siano delle donne bellissime! >>
<< sì, sopporterei anche io il freddo volentieri se in compenso avessi delle belle, formose e more Canadesi ai miei piedi! >> continuò Tyler Crowly
<< ragazzi, per favore… c’è una donna al tavolo! >> li riprese Jacob in un moto di cavalleria.
<< giusto! >> rispose Edward << e poi non è vero che le canadesi siano così belle! Personalmente ho trovato donne molto più affascinanti qui in America. >> e mentre parlava sentii qualcosa che pareva tanto un insetto colpirmi la caviglia.
Ma non colpiva in realtà… più che picchiare, sembrava strusciare.
Su e giù.
Su e giù.
Era freddo, liscio… Per nulla simile ad un insetto.
Alzai gli occhi di fronte a me e in automatico questi si scontrarono con quelli di Edward che mi fissava serio e impassibile, mentre il suo piede continuava ad accarezzarmi lento la caviglia.
Su e giù..
Su e giù..
Era normale avere il fiatone per quel piccolo e sciocco contatto?
E sentire quel fastidioso languore al basso ventre?
Perché diamine Dio gli aveva dato quegli occhi così seducenti e maliziosi?!
E quella labbra morbide e rosee che ora stavano accarezzando il calice di vino assaporando rilassate il vino.
…. << Bella.. >>
Il piede salì un po’ di più fino ad accarezzarmi l’interno del ginocchio, facendomi per un secondo mozzare il respiro e farmi stringere in automatico le cosce, per poi tornare in quella carezza languida alla caviglia.
Su e giù…
…. << ehi Bella! >>
E lui, che sfacciato continuava a fissarmi! E ora aveva anche sulle labbra quel sorriso malizioso.. ma che cosa stava cercando di fare? Voleva per caso uccidermi con un infarto fulminante? Farmi morire per autocombustione?
Ma lo sapeva che cosa cazzo era capace di fare con quello sguardo e quel suo maledettissimo sorriso? Dio quanto avrei voluto essere stata in una stanza sola con lui!
…. << bella ma mi senti?? >>
Glielo avrei cancellato io dalle labbra quel suo sorriso!
Eccome se lo avrei fatto!!
<< veniamo insieme? >> la voce bassa e sensuale di Edawrd mi risvegliò dal trance.
<< eh? >> balbettai confusa mentre il suo piede continuava a giocare con il mio
<< le ho chiesto se preferisce venire insieme o per conto suo. >>
Venire? Venire dove? Quando?
Insieme?
Beh, dicevano fosse una leggenda metropolitana quello del venire assieme… Potevo dirglielo?
No, meglio di no!
E perché dal sorriso di Edward mi sembrava che lui stesse pensando esattamente quello che pensavo io?
Accidenti!!
<< i-io… credo… i-insieme? >>
Mi stava chiedendo in maniera nascosta se volevo andare in camera sua a rotolarci di nuovo sul pavimento per sperimentare la realtà del mito?
No, perché in tal caso ero d’accordissimo!
Edward soffocò una risata e il suo piede si allontanò dal mio facendomi ritrovare la lucidità
<< d’accordo allora alle 20 nella hall signori! Giacca e cravatta.. ovviamente per lei Signorina qualunque vestito sarà ben apprezzato. Mi raccomando nessun ritardo! Potete andare. >>
Andare? Andare dove?? Non dovevamo venire insieme?
Tutti si alzarono e io li imitai, ma quando Jacob, Tyler e il resto del gruppo iniziò a dirigersi verso gli ascensori per tornare nelle loro stanze, io rimasi imbambolata al tavolo della cena che avevamo occupato fino a quel momento, totalmente stordita e confusa.
<< Galà del Crysler Group domani… andremo tutti insieme in limousine come da lei suggerito. >> mi sussurrò improvvisamente Edward alle mie spalle appoggiando delicatamente e senza scomporsi il petto contro la mia schiena e respirando i miei capelli << e mi rende terribilmente eccitato sapere che un così leggero contatto è stato capace di mandarti in così totale confusione… mettiti qualcosa di scollato domani, ho voglia di guardarti. >>
E detto così si allontanò, diretto anche lui nella sua suite.



<< lei che cosa crede? Che ho passato questi ultimi anni della mia vita a lavorare 18ore al giorno per hobby? Perché non avevo di meglio da fare?! >>
<< n-no signor Cullen, non volevo dire questo… >>
<< e allora cosa voleva dire? Perché nella sua espressione io ho sentito solo l’accusa di un mezzo uomo come lei sul fatto che i miei collaboratori e il sottoscritto non eseguono il proprio compito come dovrebbero. È questo quello che voleva dire? Risponda!! >>
<< n-no… non mi permetterei mai.. >>
<< non si permetterebbe dice?! Strano perché io ho sentito che lei si è permesso di dare inutilmente fiato alla bocca, e per giunta di fronte a me! Non è stato lei a scrivere su quel suo giornaletto da strapazzo che in campo aziendale sono uno squalo che divora chiunque? È nonostante questo viene di fronte a me a fare dichiarazioni del genere senza  pensare alle conseguenze? Lei lo sa che io potrei comprare il suo The Economist e trasformarlo in una rivista di gossip da quattro soldi se voglio? >>
<< Edward, cerca di calmarti… >> sussurrò Emmet MacCarty, il manager di quello che era tornato da pochi minuti ad essere il Diavolo in persona e che aveva organizzato quella rassegna stampa e che probabilmente se ne stava amaramente pentendo.
In effetti la situazione stava degenerando.
Edward aveva iniziato ad innervosirsi dopo che il secondo giornalista gli aveva fatto notare con ironia che la Cullen-Masen Society aveva subito quello stesso giorno un crollo nelle borse finanziarie (la vena sul collo di Edward aveva iniziato a pulsare vistosamente), poi una inviata dalla minigonna troppo corta per essere una giornalista di economia lo aveva criticato per il suo metodo lavorativo da “stalinista” e poi lo aveva invitato a partecipare di più al gossip frivolo chiedendogli chi fosse l’attrice famosa che più turbasse le sue fantasie notturne (la vena sulla fronte aveva iniziato ad essere visibile), successivamente un tipo calvo e grasso del National Enquire lo aveva accusato di monopolio del settore finanziario Newyorkese (il fumo aveva iniziato ad uscirgli dal naso) e infine quel poveretto del The Economist aveva fatto quel commento idiota sul fatto che la società guadagnasse troppo per il numero di progetti che seguiva.
Neanche a dirlo questo individuo era stata la miccia che aveva fatto esplodere la Dinamite-Edward e che ora si trovava raggomitolato sulla sedia probabilmente con il timore che davvero il mio capo trasformasse il suo giornale in una rivista di pettegolezzi da un dollaro per copia.
<< signor Cullen.. >>
Una voce strascicata, melodiosa e familiare, attirò la mia attenzione tra lo stuolo di giornalisti che attendevano il loro turno per fare una domanda ad Edward. E quando la proprietaria della voce si alzò, la vidi.
Lei.
La bionda pornodiva.
Kate!
<< …noto che è nervoso ma spero risponderà ugualmente alla mia domanda leggera! >>
Edward non rispose ma la guardò rilassando un po’ i muscoli del volto e la cosa, non so perché, mi fece incazzare.
<< ormai si avvicina ai trent’anni ed è stato a circa questa età che suo padre le ha affidato legalmente l’azienda prima della sua prematura dipartita… mi dispiace molto a proposito. >> mormorò fintamente afflitta mettendosi una mano su quello che doveva essere il cuore ma in realtà era una tetta gigante… troppo gigante per il vitino da vespa che si ritrovava. Sicuramente rifatta. << lei però non ha ancora un erede o una futura consorte ufficiale… è ancora single o la vuole solo tenere nascosta al resto del mondo? Il pubblico di Glamour è curioso di saperlo! >>
Glamour? E perché diamine c’era una giornalista di Glamour alla conferenza stampa per l’acquisizione Cryrler?
Ma soprattutto perché quella megera travestita da Playmate aveva chiamato Edward “bambino” davanti alla sua suite?
Oddio… non stava mica parlando di lei?!
Non pensava davvero che la “futura consorte” con cui Edward potesse riprodursi era lei?
Carlisle si sarebbe rivoltato nella tomba prima di dare a Miss Botulino d’America le redini della sua azienda, poco ma sicuro!
<< no. Non c’è nessuno, né di nascosto né di ufficiale. Come la sua rivista tempo fa mi ha dipinto, devo confessare di essere ancora lo scapolo d’oro di New York! >> rispose lui con un ghigno malizioso in viso.
<< un vero peccato… >>
Oh. Mio. Dio.
Stava flirtando??!!
<< Il capo ha fatto conquiste.. >> mormorò divertito Mike vicino a me mentre io pensavo solo a come raggiungere il più in fretta possibile la sua suite per scartavetrargli la faccia dopo la fine della conferenza stampa.
Ci misi qualcosa come un’ora prima di riuscire ad infilarmi di nascosto nell’ascensore che portava all’attico dove si trovava Edward.
Era andato a riposare - il poverino - prima della cena di gala di stasera… cena dove mi aveva pure invitato a mettermi un vestito scollato ”perché voleva gaurdarmi”, il maiale!
E dopo aver bussato, quando aprì la porta, me lo trovai di fronte in boxer  e nient’altro.
Una mano tra i capelli aggrovigliati e gli occhi semichiusi.
<< e tu apri così … mezzo nudo? >>
<< signorina Swan. >> sospiro sfiancato << non ce la faccio ad affrontare un’altra discussione in questo momento… le dispiace ripassare tra un’ora? >>
Il modo in cui riusciva ad esser professionale e distaccato con me –con cui circa 24ore fa si stava rotolando come una mangusta sul pavimento ai suoi piedi- e per giusta coperto solo da un paio di leggeri, attillati, effettivamente piuttosto sexy, boxer, era impressionante!
<< come hai potuto pensare che sarei andata a letto con Jacob alla prima sera? >>
In realtà nella mia testa volevo iniziare con qualcosa di più sagace. Una frase ad effetto come:
“cos’è? Ti scopi anche le giornaliste ora, oltre che le staggiste?”
Oppure un:
“dato che allo Scapolone d’Oro gli piace farsi Barbie-Chirurgo-Plastico, dimmi un po’… 300 o 350cc di protesi?”
Ma alla fine la domanda su Jacob mi era saltata fuori prima… perché c’era un non so che di irritante nel sapere che mi aveva vietato di fare sesso con un ragazzo quando lui era chiaramente disponibile a rigirarsi come un calzino quella stupida Kate.
Edward però non era più in vena di urla -grazie a dio si era sfogato con quel poveretto di prima- e così senza dire niente e forse ormai abituato alle mie sfuriate su quel corridoio, mi prese delicatamente per il braccio e mi fece entrare nella suite. Si gratto la testa un paio di volte e poi si gettò sul divano senza tanti complimenti.
Certo che vederlo alla luce del sole, praticamente nudo, steso sul divano, era da violenza carnale!
Nella mia testa si formò all’istante la scena di Edward legato mani e piedi ad un letto, con me sopra di lui a fargli qualsiasi cosa di legale e soprattutto di illegale.
<< l’avresti fatto? >>
La sua voce interruppe i miei sogni proibiti proprio nel momento in cui lo stavo tipo colpendo con un frustino di cuoio.
<< no! Certo che no! >> risposi di getto, fingendomi anche sorpresa per la sua domanda.
Che bugiarda che sei Bella!
<< sei una bugiarda Bella. >>
Il fatto che i mei pensieri e le sue parole andassero di pari passo mi inquietò non poco.
Possibile che nonostante gli anni di lontananza ancora mi conoscesse così bene?
<< non sarebbe stato affar tuo comunque se ci avessi o no fatto sesso. Considerando inoltre che tu davanti alla camera aveva una spogliarellista! >>
<< che spogliarellista? >> domandò confuso guardandomi mentre si stiracchiava e abbracciava un enorme cuscino del divano mettendosi a pancia sotto e mostrandomi così il suo sedere rotondo e perfetto svettare nell’aria.
Glielo potevo mordere?
<< la bionda… Quella che ti chiamava “bambino”! >>
Scoppiò a ridere << non è una spogliarellista… è un’addetta al servizio stampa! >>
<< sì, la signorina Glamour! >> dissi acida facendolo sorridere soddisfatto probabilmente del fatto che avessi notato la sua presenza tra le file dei giornalisti << quindi è così che si fanno le pubbliche relazioni oggi giorno? >>
<< sei gelosa? >>
<< no! Perché dovrei? >> scattai veloce.
Gelosa? Io?.... Un po’ forse.
<< si che sei gelosa! >> gongolò lui soddisfatto mente sorridente chiudeva gli occhi.
<< vorrei ricordarti che sei stato tu a pagare Jake per non venire a letto con me! >>
<< ma io infatti te l’ho già detto che l’idea mi infastidiva. Quello che sto cercando adesso è una ammissione da parte tua! >> borbottò divertito.
Quindi era questo quello che voleva! Voleva vedermi strisciare ai suoi piedi, prendermi una cotta pazzesca per lui per poi magari chessò… essere buttata in qualche fosso, spintonata via dalla Signorina Tette d’Acciaio.
Non era proprio nel mio stile quello di espormi con le persone.. gli uomini specialmente.
<< non lo avrai mai! >>
<< davvero? >>
<< diventerai vecchio e con le rughe prima di sentirmi dire una cosa del genere… e dai Edward smettila!! >> perché quel cretino quando mi ero seduta sulla poltrona vicina al divano dove lui si era disteso, aveva avuto la brillante idea di estendere il braccio e iniziare a pizzicarmi solo per infastidirmi.
Mi allungai per schiaffeggiargli la mano, ma lui lesto afferrò il mio polso e mi trascinò sul divano con lui.
<< ha perso signorina Swan! >>
Per lui avevo perso, ma a me pareva di aver vinto dato che ora mi ritrovavo spalmata su di lui in sole mutande aderenti e sul divano, unico testimone del nostro folle amplesso.
<< non mi hai ancora spiegato che ci faceva Tetta-Kate nella tua suite. >> ripresi cercando di darmi un contegno nonostante la posizione.
Lui sbuffò alzando gli occhi al cielo
<<  hai mai pensato alla vita che fa un uomo che si trova nei piani alti di una grande società? A come vive, all’ansia e alla pressione che è costretto a subire ogni giorno, al fatto che non può fare programmi futuri perché non sa dove sarà la settimana prossima, o quella dopo ancora perché per qualunque emergenza questo deve essere sempre disponibile?
E allora magari quest’uomo è a cena con una bella donna, una che gli piace, con la quale stà bene e con cui probabilmente potrebbe anche pensare a qualcosa di serio… e poi nel bel mezzo della cena lo chiamano e lui deve andare in ufficio, e il giorno dopo magari a Los Angeles, Detroit, Seattle, Boston… ovunque.
Pensi che questa donna rimarrebbe ad aspettare in eterno il nostro giovane Dandy? >>
<< dipende… se pensasse che ne valga la pena >>
 Edward fece un sorriso ironico << Bella... la maggior parte delle donne alla soglia dei 30 spera in una storia stabile. Sposarsi, magari fare dei figli… vogliono essere amate, vogliono sentirsi importanti. Io posso dare sicurezza economica, ho i soldi, se avessi una moglie lei potrebbe vivere facendo solo ciò che più le piace, potremmo avere anche 10 bambini ma… non potrei mai essere presente. E una donna quando si trova davanti il bravo ragazzo che la ama alla follia ma è senza un penny nemmeno lo vede, ma se ne trova uno pieno di soldi ma invisibile… non gli si avvicina neanche. >>
<< non capisco dove vuoi arrivare.. >>
<< non sono l’unico in questa situazione. Ci sono milioni di persone nel mondo che vivono come me, che viaggiano… e che nei loro viaggi conoscono persone simili. Il gioco stà solo nel mantenere i contatti, così quando si è in giro si può passare una serata in compagnia di un simile… >>
<< compresa la notte immagino >>
<< compresa la notte >> ripeté lui mesto << è come avere tante amanti in giro per il mondo, senza sentimenti ne coinvolgimenti >>
<<  stai cercando di dirmi che Kate è come te? >>
<< per le donne è più difficile Bella… a nessun uomo piace stare sotto la propria donna… almeno lavorativamente parlando >> aggiunse scherzoso
<< lo trovo un comportamento disgustoso. >>
<< oppure solo la scelta di persone molto sole. >>aggiunse lui
<<  tu non sei solo Edward.. >> mormorai alzando il viso e trovandolo vicino al mio, la sua mano solleticava il mio fianco
Lui non rispose, semplicemente alzò le spalle ed abbassò sguardo.
<< non hai avuto nessuna storia in questi anni? >>
Fece segni di diniego con la testa tornando ad osservarmi << tu? >>
Io avevo semplicemente avuto 5 fidanzati, di cui uno persino di 2 anni, e numerose avventure o frequentazioni leggere… perché mi sentivo in difetto a dirlo?
<< oh-oh! >> sorrise lui << non mi vorrei dire che sei una di quelle che non dice il numero degli ex perché sono troppi?! >>
Beccata in pieno.
<< io almeno non scopo in giro per il mondo! >>
<< ma io frequento sempre le stesse persone! Te l’ho detto, il gioco è solo mantenere i contatti con chi si conosce, non è che vado a rimorchiare in giro nei bar! Avanti quanti sono? >>
<< non ho intenzione di dirtelo! >>borbottai imbarazzata
<< avanti Signorina Swan, non faccia la difficile! >>
<< no Edward! >>
<< 30? >>
<< cosa? Per chi mi hai presa! >>
<< 20 >>
Non risposi
<< 25! >>
<< perché stai aumentando? >>
<< perché non hai detto nulla quindi sicuramente era basso… 27! >> proseguì testardo.
<< sono 28 ok? Sono 28!!.. Dio!!! >>
Edward rimase muto per qualche momento, poi fece un sorriso sadico che non vedevo dai tempi di Lucifero…
<<  io sono stato contato una volta o due? >>
<< Edward!!!>
<< è solo per domandare! sono passati praticamente 10 anni, le mie arti amatorie sono decisamente cambiate da quando avevamo 16anni! >>
<< a me non è parso proprio. >>
<< come? >> scoppiò offeso
<< grugnisci come allora. >> continuai cercando di trattenermi dal ridere.
<< io non grugnisco! >>
<< oh, si che lo fai! Quando sei quasi alla fine… inizia a fare quello starano verso gutturale.. tipo sgrunt sgrunt.. >> lo imitai
 << i-io non faccio così! >> balbetto imbarazzato
<< oh si che lo fai! >> lo presi in giro << e poi il modo in cui succhi il collo… da piccoli ti limitavi ai succhiotti, adesso invece mordi pure… cos’è ti sei trasformato in un vampiro? >>
<< ah-ah-ah molto divertente! Strano però perchè non mi sembrava ti stessi lamentando quando quest’uomo grugnante.. >> e indicò se stesso << ti stava sbattendo sul pavimento! >>
<< avevo battuto la testa, tesoro, devo aver avuto un trauma cranico! >> continuai
<< ah sì?! >> e in men che non si dica mi ritrovai bloccata sotto di Edward che senza sosta mi mordeva la faccia e il collo producendo quel verso come un idiota <<  sgrunt sgrunt.. >>
<< Edward smettila!!! >> strillai cercando di scappare e allo stesso tempo ridendo per il solletico che i suoi morsi e la sua barba incolta mi facevano
<< sgrunt sgrunt… rimangiati quello che hai detto!! >>
<< no! >>
Fece il gesto per tornare a mordermi il collo ma a quel punto a pezzi per le ristate cedetti
<< ok-ok mi rimangio tutto - mi rimangio tutto! >>
<< io non grugnisco! >>
<< no, non lo fai! >> dissi facendo di no con la testa per dare maggiore enfasi alle mie parole, e tenendo ancora le mani contro il suo petto per tenergli il viso lontano da me << fai solo… un leggero rumore di fondo… Sai no… tipo tubatura intasata! >>
Il suo sguardo fu così’ sconvolto e sorpreso che riuscii a fuggire dalla sua presa e scappare al di là della stanza, vicino alla porta
<< Devo andare Edward.. è stato.. è stato un vero piacere parlare con te! >> risi mentre prendevo la maniglia della porta
<< me la pagherai Bella! >> mi urlò di rimando, senza però riuscire a cancellare il sorriso che gli illuminava il viso
Annui mentre mi chiudevo la porta alle spalle e sentivo, come una ragazzina, il cuore scoppiarmi nel petto.




Edward e Bella. È possibile che due adulti al di sopra dei 25anni insieme non riescano a superare i 16? Sì, è decisamente possibile. :)
Partiamo dal capitolo “The Ecstatic Frenzy  of the Maenad ” - L’estatica frenesia della Menade.
Per chi non lo sapesse la Menade è la cosidetta Baccante e da Wikipedia: “La menade era una donna in preda alla frenesia estatica e invasata da Dioniso” e chi è il nostro Dioniso? Bella si è presa una bella sbandata!

Il prossimo capitolo arriverò tra pochi gioni (per questo capitolo ho ritardato perché ero in vacanza e anche se volevo scrivere la spiaggia, il mare e il sole mi hanno distratto) ma non ho ancora elucubrato un titolo che mi piaccia, quindi vi lascio un piccolissimissimo spoiler. ;)


<< Isabella, potrei offrirle qualcosa da bere? >>
Era la prima volta che Edward mi chiamava davanti a tutti con il mio nome completo.
Era una scemenza, me ne rendevo conto, ma quella cosa mi fece andare in brodo di giuggiole!
Stava cercando di farmi capire che era pronto per iniziare qualcosa con me? Tipo una relazione?
Che voleva si sapesse che eravamo vicini… amici magari? E poi con il tempo qualcosa di più?
Magari mi avrebbe di nuovo chiesto di ballare, come l’altra volta, e forse mi avrebbe trascinata in un impeto di passione in un balcone, dove mi avrebbe baciata con trasporto e abbracciata con sentimento, sussurrandomi parole romantiche nell’orecchio…
Oh, sì… sarebbe stato magnifico!
<< di un po’, la tua amica è una che la dà la prima sera? >>
<< Edward!!! >>
  
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