"Ciao, Nami!" Anita mi salutò
calorosamente "Grazie per tutto quello che hai fatto per me!" la
guardai confusa, avrei voluto spiegarle che io non avevo fatto proprio niente,
ma lei continuò "Spero di rivederti, un giorno! Magari quando ti sarai
sposata col capitano!" i suoi occhi divennero due stelline.
"Certo" sospirai. Era proprio senza speranze.
La seguii in coperta, fino a dov'era ormeggiata la sua imbarcazione. In
fondo non era tanto male: una piccola caravella lievemente danneggiata dalle
intemperie e dalla collisione col sottomarino emerso (il quale, ovviamente, non
aveva riportato alcun segno).
All'interno di essa, il signor Fitzgerald parlava con Trafalgar Law che lo
guardava dall'alto, affacciato alla ringhiera del sommergibile.
"Non so ancora come ringraziarti, capitano..." stava ripetendo il
padre di Anita, la quale saltò felice a bordo della barca senza accorgersi che
ero rimasta indietro. Mi nascosi dietro l'angolo, non volevo disturbarli.
"Cerchi di non sforzarsi troppo e faccia stare sua figlia a
riposo"
L'uomo gli rivolse un ampio sorriso "Sarà fatto"
Law ricambiò il sorriso, poi s'infilò una mano in tasca "Oh,
dimenticavo...questo dev'essere vostro" gli lanciò un oggetto il cui
luccichio mi abbagliò.
"SANTO CIELO!" quando il signor Fitzgerald lo afferrò, riuscii a
distinguere chiaramente un dente di squalo.
"Oh!" mi portai una mano sulla bocca dalla sorpresa.
"E' IL CANINO DORATO, PAPA'!" Anita urlò di gioia.
Suo padre guardò il dente, poi il viso soddisfatto di Law
"Come...dove...?"
"Era sul ponte della vostra imbarcazione" spiegò semplicemente il
chirurgo "Probabilmente ci è finito mentre vi attaccavano gli squali"
Anita sfiorò estasiata l'oggetto dorato, mentre suo padre ricominciava a
piangere "Allora non era solo una leggenda..."
"Potremo far rifiorire il nostro villaggio, papà!" commentò
eccitata la bambina.
Suo padre esitò, ma poi la fermò "No, piccola" fece con tono
deciso.
"Eh?" Anita sgranò gli occhi.
Il signor Fitzgerald tese le mani verso Trafalgar Law "Questo è il mio
debito di gratitudine nei tuoi confronti. Ti prego, accettalo, dottore! E'
tutto tuo"
La piccola Anita osservò incredula prima suo padre, poi il canino dorato
tra le sue mani.
Seguì un attimo di silenzio, poi Trafalgar parlò "Porta quel dente al
tuo villaggio, vecchio" gli diede del tu per la seconda volta "Io non
so che farmene"
I due restarono sbigottiti, dopodichè si
commossero pesantemente "Grazie, capitano Law! Non ti dimenticheremo
mai!"
Si allontanarono lentamente tra le onde del mare, nell'assolato pomeriggio
della baia di Sida. Law restò a guardare il mare per un tempo interminabile,
non accorgendosi della mia presenza. Lo osservai a lungo, immergendomi nel suo
sguardo almeno quanto lui era immerso in quello del mare.
Mi chiesi a cosa stesse pensando...
Dopo un po' si allontanò dalla ringhiera, fece qualche passo e ordinò
"Immersione" e, anche se tutti i suoi uomini si trovavano sotto
coperta, ero sicura che l'avessero sentito.
"Devo
aspettare che ti addormenti, oppure stavolta posso rischiare di toglierti le
bende da sveglia?" Trafalgar Law m'invitò ad entrare in infermeria senza
darmi la possibilità di rispondere. Accese la luce e chiuse la porta.
Mi guardai
attorno spaesata, la stanza era completamente vuota: figuravano soltanto poche
barelle, delle bende sporche e delle medicine usate.
"Che
fine hanno fatto tutti gli uomini che erano qui?" chiesi con tono confuso.
"Sono
in giro per il sottomarino" rispose senza badarci più di tanto, mentre mi
faceva segno di sedermi su una barella "Sono stati fermi a lungo, gli farà
bene sgranchirsi un po' le gambe"
Mi
posizionai come aveva disposto il chirurgo, e un fremito mi corse lungo tutto
il corpo quando Trafalgar abbassò le bretelle del mio vestito con fare
professionale. Tastò piano le ferite con sguardo critico "Sarà meglio
aspettare ancora un po'" concluse.
"Law..."
gli sfiorai le labbra con un dito. Non riuscii a trattenermi.
"Testarda,
Nami!" mi dissi "Sei una vogliosa! Una
viziata!" ma il pensiero che io fossi sessualmente viziata, invece di
farmi vergognare, mi fece andare ancora di più su di giri.
Il suo
sguardo si alzò immediatamente e i suoi occhi m'incenerirono. Erano grigi come
il mare in procinto di un'incredibile tempesta: i fulmini elettrizzarono la
peluria sulle mie braccia, i tuoni cominciarono a farmi battere
vertiginosamente il cuore. Adesso non aspettavo altro che la pioggia.
Continuai ad
attraversare con l'indice le sue labbra morbide, che si schiusero in un sorriso
provocatorio "I tuoi ormoni sono davvero incorreggibili..."
chiuse gli occhi e mi leccò il dito con fare suadente.
"Come
la tua presunzione" mi sporsi per baciarlo e a momenti cadevo dalla
barella, portandomi dietro attrezzi sporchi e medicine varie.
Il suo bacio
aveva su di me sempre lo stesso effetto fatale. Lo lasciai che era affannato
"Dico sul serio" sussurrò, mentre le mie mani risalivano sui suoi
capelli "Fatti un giro a Kamabakka da Emporio Invankov...magari lui saprà aiutarti"
"Sta'
zitto" lo baciai ancora.
L'ultima
frase venne fuori con un tono particolarmente autoritario, cosa che il chirurgo
non sembrò gradire. Ma i suoi baci si spostarono sulla mia spalla scoperta,
fino a che divennero sempre più radi e furono sostituiti da dita delicate che
esploravano incuriosite la mia pelle.
"Cosa
significa?" chiese ad un tratto.
"Eh?"
caddi dalle nuvole, ancora inebriata dalla sua lingua afrodisiaca.
"Questo"
fece scivolare i polpastrelli sul mio braccio.
Aggrottai le
sopracciglia, ma poi capii "Ah"
Intendeva il
mio tatuaggio. Aveva davvero interrotto la danza delle sue labbra sul mio corpo
per un motivo del genere?
"E' un
vecchio simbolo" farfugliai.
"Fin
qui ci arrivavo da solo" sorrise. Sembrava piuttosto interessato.
"Che
t'importa?" il mio tono era acido.
Mi penetrò con lo sguardo, senza proferir parola. Mi
morsi un labbro. Come diavolo faceva ad avere un tale ascendente su di me?
Funzionava solo con me o con tutti quanti?
Sbuffai, tanto ci avrei perso la ragione
"Rappresenta la mia terra natale, Coconut Village"
Sembrò soddisfatto della mia risposta "Si trova
nel mare orientale, giusto?"
"Precisamente"
S'immerse
nei suoi pensieri per un attimo, continuando ad osservare il tatuaggio, poi
chiese "Cosa c'è a Coconut Village?"
La sua
domanda mi lasciò perplessa: era la prima volta che mi chiedeva qualcosa che
non fosse inerente alla mia salute o al mio 'caratteraccio' o facesse allusioni
al mio legame con Satana.
"Mandarini"
risposi un po' sulle mie "Perchè?"
Ignorò
completamente la mia domanda e me ne pose un'altra "E poi?"
Il mio
sguardo si fece sospettoso "Perchè vuoi
saperlo?"
"Tu
rispondi" insistette.
"Beh..."
non sapevo da dove cominciare, ma soprattutto non sapevo se potevo fidarmi. Non
so cosa mi prese: ma di fronte a quegli occhi grigi non seppi opporre
resistenza. Qualcosa aveva catturato l'attenzione del mio interlocutore e
adesso era in attesa. Glielo raccontai.
"...c'è
mia sorella Nojiko, il sindaco Genzo...e
tante altre brave persone che hanno sofferto molto"
Le sue dita
andarono a sfiorare di nuovo il mio braccio e io capii che voleva che gli
parlassi del tatuaggio, come un bambino indica la luna per farsi spiegare
cos'è.
"Genzo aveva una girandola sul cappello..." mi persi
nei miei ricordi "Da piccola mi divertivo sempre a giocarci...e passavo le
mie giornate a disegnare cartine e a raccogliere mandarini...è per questo che
ho voluto incidere sulla mia pelle questi due simboli. Voglio portarli sempre
con me" mi fermai di colpo, stringendo i pugni.
Non riuscivo
a credere di aver buttato fuori una parte del mio passato e averla data in
pasto a Trafalgar Law.
Lui se ne
stava zitto a guardarmi, con un'espressione insolitamente seria e attenta.
Voleva che continuassi. E io lo feci.
"Un
giorno, il villaggio fu attaccato dagli uomini pesce capitanati da Arlong. Loro...loro uccisero la mia madre adottiva, Bellemere..." al pensiero, i miei occhi si fecero
lucidi e dovetti reprimere un moto di rabbia. Avevo davanti agli occhi la scena
e, se è vero che quando uno si racconta rivive le stesse emozioni, mi sentii
inutile e sconfitta proprio come quella volta.
Fortunatamente,
avevo di fronte a me un uomo che non batteva ciglio ascoltando le mie parole, nè sembrava curarsi delle mie emozioni.
Decisi di
rischiare il tutto per tutto "Mi misi al servizio di Arlong
per riscattare il mio villaggio, ho fatto la ladra per molti anni. Poi..."
era giunto il momento di vomitare la verità "...Rubber
mi ha salvata" esitai, poi aggiunsi "E così sono diventata la sua
navigatrice"
Seguì un
attimo di silenzio, che Trafalgar non sembrò voler spezzare. Lo feci io.
"Perchè mi hai fatto raccontare queste cose?" chiesi
con un filo d'imbarazzo nella voce.
Ma, per la
seconda volta, ignorò del tutto la mia domanda e disse "Tieni molto al tuo
capitano, vero?"
La sua voce
era vellutata, mentre il mio tono tornò ad essere sprucido
"Sì, e allora? Lui diventerà il re dei pirati!"
Scoppiò a
ridere "Questo è da vedere"
Sorrisi
anch'io, sfidando il suo sarcasmo "A proposito..." incalzai,
improvvisamente illuminata "Io ti ho parlato del mio. Adesso dimmi cosa
significano i tuoi tatuaggi"
La sua
espressione divenne divertita, sembrava dire "Ti piacerebbe, eh?" ma
le parole che uscirono dalla sua bocca furono "Meglio per te non saperlo,
credimi"
Non feci in
tempo a replicare, che si udì un forte rumore e il sottomarino oscillò
pericolosamente. Caddi tra le braccia del chirurgo "Ma che succede?"
Le luci si
spensero di colpo e sentimmo il suono di un allarme "Law, cosa...?"
si liberò dalla mia presa veloce come una furia e, nel buio, riuscì a trovare
la porta senza problemi.
Mi girò la
testa, ma corsi ugualmente fuori dalla stanza sulla sua scia.
"EMERSIONE!"
"Sentito?
Il capitano ha detto che dobbiamo emergere!"
"Ma
cos'è successo?"
"MUOVIAMOCI!"
Tra gli
uomini che correvano impazziti e l'allarme che gridava a tutto spiano, persi
del tutto di vista Law. ©
Altro
capitolo che mette in evidenza la generosità di Law, che il chirurgo fa di
tutto per nascondere :)
Inoltre,
la bella navigatrice parla del suo passato ad un uomo incuriosito dal suo
tatuaggio.
L’accenno
ad Emporio Ivankov mi ha fatto ridere un sacco,
dovete sapere che io LO ADORO e quindi è stato un piacere citarlo in una
battuta di Trafalgar Law xD Credo che prima o poi
scriverò una storia su di lui!
Sperando
che questa fic continui a piacervi, vi saluto! ;)
P.S.
Credo che sarà composta di 14/15 capitoli in tutto…con la scrittura sto andando
avanti e ho quasi finito (eh sì, scrivo più ossessivamente di quanto aggiorno xD)
Baci***