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Autore: Meow_    29/08/2012    4 recensioni
Era tardi, avevo sonno, mi bruciavano gli occhi; ero sdraiata sul mio letto e stavo leggendo Harry Potter e La Pietra Filosofale, di J.K. Rowling.
Proprio mentre stava cercando uno scompartimento… Poof. Non mi ricordo più niente, solo un vuoto di qualche ora.
Mi sono risvegliata qui, in una stazione in cui non sono mai stata. Forse l’ho già vista da qualche parte, ma non mi ricordo bene.
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«SOFIA!!» mi chiama per la quarta volta quella che riconosco essere la voce di Draco Malfoy.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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CAPITOLO PRIMO
Quello strano sogno



 

Era tardi, avevo sonno, mi bruciavano gli occhi; ero sdraiata sul mio letto e stavo leggendo. Stavo leggendo Harry Potter e La Pietra Filosofale, di J.K. Rowling. Ho già letto tutti i sette libri, più volte, ma ormai è come un rito: devo rileggerli tutti. Non stavo leggendo da molto, ero arrivata circa al capitolo tre, e non avevo intenzione di smettere. Era stata una giornata faticosa; una persona normale si sarebbe infilata sotto le coperte e si sarebbe messa a dormire, ma io forse non sono una persona normale!
Stavo leggendo di quando Harry scopre di essere un mago, momento che io trovo fantastico. Ho sempre sognato di trovarmi in una situazione simile, e anche se a undici anni non mi è arrivata nessuna lettere da Hogwarts, io sotto sotto continuo a sperarci. Sono una stupida, direte, e posso anche darvi ragione.
Harry e Hagrid stavano facendo le compere a Diagon Alley. Ma vi immaginate quanto sarebbe bello poter andare a fare shopping nei negozi interamente dedicati alla magia? Altro che i negozi babbani! Harry stava andando a comprare la sua bacchetta. Non so cosa darei per avere una bacchetta –che funzioni, magari- !
Continuavo a leggere, nonostante i miei occhi mi stessero maledicendo; Harry stava salendo sul treno. Aveva appena attraversato la barriera magica.
Proprio mentre stava cercando uno scompartimento… Poof. Non mi ricordo più niente, solo un vuoto di qualche ora.
Mi sono risvegliata qui, in una stazione in cui non sono mai stata. Forse l’ho già vista da qualche parte, ma non mi ricordo bene. Anche perché c’è buio e non ci vedo un bel niente. Ci sono ragazzi di tutte le età, credo che vadano circa dai dieci ai diciotto, ma non ne sono sicura. Ma perché i ragazzi della mia età mi sembrano tutti così alti? E, un momento, perché i bambini sono alti quanto me?
Guardo il riflesso in un finestrino del treno, –che treno antiquato, tra parentesi- a malapena ci arrivo. Ecco che a momenti urlo: sono tornata indietro di non so quanti anni. Ho il viso di una bambina, il corpo di una bambina, sono una bambina!
E per di più non mi ricordo niente. Sto cercando di fare mente locale, ma è come se il mio cervello fosse stato resettato. Mi ricordo che ho avuto un vuoto di memoria, cioè, mi ricordo che non mi ricordo di ricord… Insomma, quello. Ma che cos’è successo prima? Ho sbattuto la testa, sono svenuta, cosa? Mi viene in mente Harry Potter; cosa c’entra Harry Potter?
Resto confusa per qualche istante, poi guardo il treno. È un treno rosso scarlatto. Guardo i vestiti, o meglio, le uniformi degli altri ragazzi e anche la mia –perché sono vestita come loro?- e ad un certo punto è tutto chiaro: sono alla stazione di Hogsmeade.
Ok, niente panico, è solo un sogno. Mi sono addormentata mentre leggevo il libro ed ecco che sto sognando Harry Potter, com’è successo un sacco di volte. Non mi resta altro che godermi il sogno.
Hagrid ci sta portando verso il Lago Nero, so esattamente cosa succederà, al contrario di tutti quegli altri undicenni spaesati.
«Ehi» mi chiama una ragazzina che sta camminando poco dietro di me. Mi giro, la guardo. E questa chi è? Mi rigiro e continuo a camminare, convinta che la ragazzina non stesse dicendo a me.
Ma poi mi sento una mano che mi tocca la spalla, mi giro e scopro che la mano è della ragazza di prima.
«Che vuoi?» le sto per dire, ma poi la guardo bene: è Hermione Granger!
«Oh, ciao Hermione» le dico. Se lei mi stava cercando vorrà dire che abbiamo fatto amicizia sul treno, no?
Lei per un attimo mi guarda, e il terrore di aver fatto una figuraccia mi assale.
Ma poi lei mi sorride e mi saluta a sua volta «Ciao Sofi».
Oddio, sono amica di Hermione Granger? Da non crederci.
Continuamo a parlare fino all’arrivo al castello, e lei è davvero sorpresa di quante cose io sappia su Hogwarts; cose che anche lei sa, ovviamente, ma «Credevo di essere l’unica ad aver studiato Storia di Hogwarts ancora prima di arrivarci» spiega lei.
«A quanto pare no» rido io.
Continuiamo a scambiarci pareri sulla scuola, e lei è sempre più stupita per tutto quello che so.
È fatta, ormai crede che io sia una secchiona irrimediabile, proprio come lei. Poi ci penso bene, forse ad Hogwarts sarei stata davvero una secchiona.
Finalmente arriviamo al Castello. È meraviglioso: più di quanto si possa immaginare dai libri e più di quanto i film abbiano cercato di farlo sembrare. Non ci sono, davvero, parole per descriverlo.
Ma questo è il mio sogno, e questo non è il Castello che mi immaginavo. Perché lo vedo diverso? Non dovrebbe essere come lo immagino?
Non ci pensare, mi dico. Tra poco ci sarà la cerimonia dello smistamento.
Vorrei essere una Serpeverde. So già che Hermione sarà una Grifondoro, e un po’ mi dispiace per questo. Ma potremo essere amiche lo stesso, come con Harry, Fred e George e tutti gli altri! Chi l’ha detto che un Serpeverde e un Grifondoro non possono essere amici?
Mi giro e vedo il famoso Harry Potter, tutti lo stanno guardando. Ma io non gli presto molta attenzione, ormai è come se fossimo vecchi amici, dopo tutti questi anni.
Distolgo lo sguardo, e chi vedo? Draco Malfoy. Il mio cuore perde un battito. È proprio come lo descrive nei libri, solo che nei libri la Rowling ha dimenticato un piccolo particolare: è bellissimo.
Ok, devo assolutamente finire in Serpeverde. Però lui non mi sta degnando nemmeno di uno sguardo, ovviamente è troppo impegnato a fissare Potter.
Abbasso lo sguardo, e noto una cosa che non mi torna. I capelli. Non sono del loro solito colore, sono biondi.
OH-MIO-DIO. Oltre ad avere anni in meno, ora sono pure bionda? Cos’altro è cambiato del mio aspetto. Improvvisamente ho paura, girare con una faccia che non sai nemmeno tu che aspetto abbia non è una bella cosa. Cerco qualsiasi cosa che possa assomigliare a uno specchio, ma non trovo nulla. Faccio un breve giro delle ragazze che ho intorno a me, e finalmente riesco a recuperare uno specchietto. A momenti non mi prende un infarto quando mi vedo. Sono biondissima, ho un accenno di lentiggini e ho gli occhi talmente azzurro chiario che sembrano di ghiaccio. Però non mi dispiace più di tanto, quell’aspetto. A parte lo shock iniziale.
È arrivato il momento dello smistamento. Ansia, ansia allo stato puro.
E se poi finisco in Tassorosso? Cerco di svegliarmi all’istante,tanto questo è il mio sogno.
Ma il cappello parlante tiene conto di cosa pensi, quindi non dev’essere difficile.
«A proposito, in che casa vorresti finire?» mi chiede Hermione.
Non posso mentire. «Serpeverde, tu?»
Lei mi guarda malissimo e si allontana. Cerco di fermarla, ma lei mi sposta la mano di dosso.
Ma che se ne vada al diavolo! Mi rigiro e trovo Malfoy che osserva la scena divertito.
«Lasciala perdere. Ho chiesto in giro, e sai che mi hanno detto? È una natababbana!» dice lui a metà tra il divertito e lo schifato.
Io gli sorrido, e gli dico che ha ragione.
Poi lui mi porge la mano, e io a momenti svengo.
«Draco Malfoy, piacere, tu come ti chiami?»
Mentre gli stringo la mano sento la mia tremare. Non è roba da tutti giorni stringere la mano a Draco Malfoy.
«Io sono Sofia…» non finisco la frase. Non ho idea di quale sia il mio cognome, non ho idea di chi siano i miei genitori e non so se sono Purosangue, mezzosangue o natababbana.
A rigor di logica, sarei una natababbana. Però, considerato il mio cambiamento drastico di aspetto fisico ormai non do più niente per scontato. Fortunatamente la nostra conversazione viene interrotta dalla voce della McGranitt che chiama il nome di Draco. Serpeverde ovviamente, senza alcun dubbio. Dopo di lui vengono smistati alcuni ragazzini, quando finalmente è il mio turno. Il mio cognome è qualcosa con Gun, Gat, non ho capito bene. Però quando lo sento, so per istinto che sono io. Che cosa strana…
Mi preparo psicologicamente a pensare “Serpeverde, Serpeverde” Ma faccio appena in tempo a sedermi, la McGranitt prende il cappello parlante e ancora prima di poggiarmelo in testa, grida «Serpeverde!» sorrido, mi sono tolta un peso.
Ora sono ufficialmente una Serpeverde, sprizzo gioia da tutti i pori. I Grifondoro mi guardano malissimo, manco avessi appena gridato «Viva Voldemort!», mentre io vado a sedermi al tavolo dei Serpeverde, e vedo Draco che mi sorride.
«Non mi avevi detto di essere una Gaunt» afferma.
Io a momenti mi strozzo con la mia stessa saliva. Cosa? Una Gaunt? Ma se il loro unico discendente è Voldemort. Ok, sicuramente devono esserci altri Gaunt in circolazione, oltre alla mamma, nonno e zio di Voldemort. Mi fermo un attimo a pensare, se io sono una Gaunt, questo vuol dire che… Che sono imparentata lontanamente con Voldemort. Porca merda. Ci credo che il cappello non ha avuto dubbi.





Mmh allora, prima di tutto vorrei chiarire una cosa: questa storia è un esperimento. Non mi convince, ma ho voluto provarci lo stesso. I miei sforzi si concentreranno più che altro sull'altra ff Sometimes love comes back. Questa diciamo che è un po' come un passatempo... Beh insomma, volevo solo avvisarvi di non aspettarvi chissà quali cose, perché magari potreste rimanere delusi :)
Mi farà comunque piacere ricevere i vostri pareri, come sempre.
Un bacio a tutti 

   
 
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