“Non è nulla “
Non erano in grado di vedere.
“Sono solo brutti sogni”
Continuavano.
Ma mai nessuno si era fermato ad osservare,mai nessuno si era fermato ad ascoltare.
No,hanno preferito rinchiudermi in un ospedale quelle brave persone che erano i miei genitori.
Dietro consiglio dei medici, ovviamente.
Ora hanno smesso.
Si rifiutavano di guardare i segni che lasciavo con le unghie sulle pareti della mia stanza,si rifiutavano di osservare le mie dita massacrate.
Solo le Ombre,solo loro erano sempre presenti.
Anche ora,mentre scrivo queste righe convulse,anche ora mi osservano,mi aggrediscono.
E un altro attacco e un’altra crisi,poi il collasso.
Ogni giorno,ogni ora,ogni minuto,ogni respiro e si portavano via un’emozione,un ricordo,un pezzo di me.
E mi riempivano in cuore con il loro vomito corrotto che mi gelava il sangue nelle vene e lo tramutava in bile.
Ma non cera nessuno a salvarmi.
Ora sono anch’io un’ Ombra e mentre vago per le stanze dell’ospedale in cui ero stata gettata
Come una vecchia bambola rotta.
anch’io mi nascondo negli angoli e negli armadi,nutrendomi della follia;prodotto della mente umana.
Dai vieni,fatti assaggiare.