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Autore: Cat Can Play Cello    29/08/2012    2 recensioni
Tre donne e un segreto sconosciuto a tutti, persino allo stesso Silente. Un segreto custodito tra le mura di Hogwarts per quasi vent'anni. Un segreto che ha cambiato e cambierà la vita di molti. Un segreto che unirà inscindibilmente la vita di Minerva Mc Grannit, Poppy Chips e Lily Evans per sempre e oltre la morte.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Lily Evans, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Capitolo 6 -

I personaggi di questa Fan Fiction sono della scrittrice J.K. Rowling. Questa Fan Fiction non ha scopi di lucro.




Frau era stato di parola. Tra le mani delle tre donne c’era una quella che sembrava una fotografia in bianco e nero sovraesposta. Sottili linee di grigio e bianco disegnavano il profilo stilizzato di un viso in ombra. Una manina poco più in basso era stagliata sul fondo buio come in un inconsapevole saluto.
“Ecco a voi, come avevo promesso. Ho voluto aspettare l’ultimo trimestre per scattarla in modo che le strutture visibili fossero chiare.” spiega gentilmente l’uomo anziano “Potete tenerla.”
Lily e la donna alta gli sorrisero di riconoscenza quasi sincrone mentre Poppy era troppo impegnata a chiedersi come avesse fatto quell’ammasso di lamiere a generare una cosa simile.
“Babbani! Sono sempre un passo avanti anche senza magia!” aveva commentato stizzita una volta tornate al castello.
“Tecnologia, Poppy e tanto bisogno di arrangiarsi.” le aveva risposto Minerva mentre toglieva a Lily i vari travestimenti.
“Sarà.. Ma questo ha dell’assurdo! Lily cara, tieni quella.. Cosa lontano dallo sguardo di chiunque.”
La ragazza annuì, era già molto per lei poterla tenere anche se sapeva benissimo che sarebbe stato impossibile resistere dal guardarla incessantemente per tutto il giorno: per lei sarebbe stato un ottimo diversivo per non guardare Lui.
Lui la mattina, Lui a lezione, Lui in sala grande, Lui in riva al lago, Lui in biblioteca..
E adesso al solo pensiero di dover uscire dall’infermeria e potersi imbattere in lui le fece salire la nausea provocandole una sfumatura verdastra sulle guance.
Si sedette un momento sul letto toccandosi la pancia mentre fissava il vuoto.
“Lily..”
Minerva si sedette accanto a lei circondandole le spalle con un braccio.
“Cerca di resistere manca poco ormai, questione di settimane e non lo vedrai più.”
“Non so se dirmi che sia un bene o un male.” mormorò la ragazza chiudendo gli occhi “Non riesco a fare a meno di lui, di seguirlo con gli occhi quando è insieme a tutti i suoi compagni, di preoccuparmi quando combinano..”
“Lily, non devi preoccuparti per lui. Non puoi stare in ansia ulteriormente sai che non gli fa bene. Pr il resto.. starà al tempo decidere come andranno le cose. Ma andrà tutto bene vedrai. Si sistemerà tutto.”
“Certe cose non cambiano. Lei lo sa meglio di me profesoressa.”
La ragazza si alzò lentamente facendosi forza prendendo da un tavolo lì vicino un libro che aveva portato con se con la scusa di passare del tempo in biblioteca indisturbata.
“Vi ringrazio ancora molte.. Ci vediamo più tardi.”
Il percorso per la biblioteca sembrava sgombro e la ragazza tirò un sospiro di sollievo. Un piccolo movimento dentro di se le fece capire che ‘qualcuno’ aveva apprezzato molto il suo rilassamento.
Sorrise accarezzandosi la pancia nascosta e proseguendo distratta guardando i quadri con i buffi personaggi al suo passaggio: distrarsi le avrebbe fatto bene almeno finché non notò che al muro vi erano appesi ritagli della gazzetta del profeta.
STRAGE DI BABBANI IN CORNOVAGLIA.
FAMIGLIA INTOSSICATA DA CIBI CORROTTI DA ACONITO.
IL MARCHIO NERO BRILLA SU LONDRA
Lily si portò una mano alla bocca trattenendo il respiro.
Si era rifiutata di leggere la gazzetta per tutti quei mesi per non agitarsi e non pensare nonostante i cori anti mezzosangue nella sala grande e gli scherzi pesanti che diversi Serpeverde organizzavano a carico dei nati babbani ed erano sempre i più giovani a pagarne le conseguenze: denti allungati, mani appiccicate, barbe lunghe, intossicazioni..
Silente bastava a proteggere la scuola dall’esterno ma i Serpeverde erano incontrollabili e quel pallone gonfiato di Lumacorno insisteva per proteggerli e definirli ‘vivaci’.
“Dannati bastardi..”
"Leggere quella roba non ti fa bene." esclamò una voce dietro di lei facendola sobbalzare “Ciao Lily, ti credevo in biblioteca.”
“R-Remus..” balbettò voltandosi di scatto “Lo so, avevo cercato di evitare ma.. Ora non ho potuto davvero farne a meno. Forse ho fatto male a disinteressarmi, del resto bisogna tenersi informati su quanto accade fuori di qui e sai benissimo che sono anch’io una babbana di nascita."
"Temi per la tua famiglia?" le chiese il ragazzo comprensivo sorridendole gentile.
"Ovvio, Rem. Potrebbe accadere qualsiasi cosa e io.. Io, stando qui, non potrei far nulla per loro.." risponde angosciata la ragazza abbassando lo sguardo affranta.
"Solo per la tua famiglia? Sai pensavo fossi preoccupata anche per qualcun altro..”
"Qualcun altro chi?" lo interruppe bruscamente la ragazza risollevando la testa e scoccandogli un'occhiata di fuoco "Cosa te lo fa pensare?"
Gli occhi del ragazzo si riempiono di stupore a quella reazione così poco da Lily e a quell’espressione feroce.
"Sai voi eravate amici e.. Da quando Severus si è.. Ho pensato che tu potessi essere.." cercò di spiegarsi con la sua solita calma che al momento faceva tanto imbestialire la ragazza.
"Pensi male, idiota! Chi se ne importa di Mocciosus? Non è la sua salute che mi sta a cuore!" sbotta rabbiosa con le lacrime agli occhi "Non esce di certo come te tutte le sere a fare.."
"Shhh! Che ti viene in mente?? Zitta!" sibila il ragazzo controllando che intorno non ci fosse nessuno.
"E non dirmi zitta! Guai Remus, se mi nomini quella persona di nuovo! Sai quanto la disprezzi! E ora vattene!”
“No Lily io volevo..” disse afferrandola per l’avambraccio  “Aspetta devo parlarti!”
“Lasciami!” sibilò strattonandosi via e allontanandosi più in fretta che poteva senza nemmeno voltarsi.
Si fermò solo in sala grande raggomitolandosi su una poltrona in un angolino buio e solitario lontano da tutti gli sguardi indiscreti.
"Che mi prende?" mormorò al vuoto appoggiandosi allo schienale e chiudendo gli occhi “Mi sono comportata come una stupida con Remus..”
Non ce la faceva più, voleva sfogarsi con qualcuno, si sentiva esplodere.
"Lily?"
Una voce conosciuta, la ragazza aprì gli occhi su qualcuno accanto a lei che in realtà non poteva vedere.
"Cosa vuoi tu adesso?" mormorò distogliendo di nuovo gli occhi.
"Starti accanto come ti avevo promesso. Hai bisogno di qualcuno vicino."
"Tu non mi hai promesso niente. Vattene non ho di certo bisogno di te! Chi ti credi di essere? Sei solo un.."
Un suono delicato e il mantello dell'invisibilità la coprì.
"Andiamo non fare la difficile, lasciati aiutare. Ti si vede che hai un peso dentro..” mormorò James Potter sorridendole ora visibile.
Lily lo guardò allarmata salvo poi rilassarsi: James era troppo stupido per averla scoperta, il suo non era altro che un modo di dire.
Eppure adesso non sembrava poi così stupido e manipolabile come al solito: gli occhi color nocciola del ragazzo erano maledettamente seri e Lily non poté non abbassare lo sguardo imbarazzata.
"Scusa."
"Non dovresti dirlo a me, Lunastorta c'è rimasto male. Ma lui ti capisce tranquilla." mormorò lui mentre le fa scivolare un braccio intorno alle spalle "Sfogati ma non farlo su chi si preoccupa per te, ok?"
Lily si irrigidì a quel contatto stretto salvo poi lasciarsi andare contro di lui.
"Avevi detto che era solo un pazzo, James. Ho paura per quello che potrebbe fare." rispose con un fil di voce.
Pensare che avrebbe potuto uccidere tutti quelli che amava la atterriva: i suoi genitori, gli amici, la professoressa, Poppy.. E se una volta affidato il suo bambino ad una famiglia i mangiamorte avessero ucciso proprio loro?
Quel pensiero la scosse talmente tanto che non poté trattenersi da un pianto liberatorio contro la spalla di James Potter che la strinse a se in silenzio appollaiato com’era sul bracciolo della poltrona.
Da quel giorno le braccia di Potter per Lily non furono più morse da cui sfuggire quotidianamente, diventarono un riparo nelle sere di solitudine assoluta, un luogo di comprensione dove poteva sentirsi sicura e alleggerita dal peso del suo segreto anche alla luce del sole.
Non ne fece mai parola con James, né lui sospettò mai nulla eppure qualcosa nacque tra loro. Quel ragazzo aveva tutto ciò di cui Lily aveva bisogno e glielo donava senza nemmeno rendersene conto. Non furono in pochi a notarlo e ben presto la cosa fu sulla bocca di tutti.
Minerva stessa osservava la vita di quella ragazza prendere pieghe così inaspettate: chi lo avrebbe detto che la Evans avrebbe ceduto alle insistenze di Potter?
Era cosciente forse più di lei del legame che si stava creando tra lei e quello scapestrato: da Natale Lily aveva preso a vivere come in un mondo a parte, precludendosi ogni sorta di felicità come in una sorta di autopunizione per quanto fatto.
Minerva lo reputava un comportamento inutile che non faceva bene né a lei, né al piccolo, né ai suoi amici.
Si era rinchiusa in quella corazza così impenetrabile da essersi allontanata da tutti; eppure Potter era riuscito a penetrarla fino a giungere al suo nucleo: era l'unico che la faceva sorridere, l'unico con cui lei si sfogava e con cui era la vera se stessa senza nemmeno accorgersene.
In quel clima di angoscia e incertezza, James diventò per Lily un punto fermo e per la prima volta a detta di Minerva fece qualcosa di veramente utile e d intelligente.
Peccato che quella notte di fine maggio non poté far nulla.
Era una notte calda e afosa come poche se ne erano sentite, Lily non era riuscita a mangiare nulla a cena e dopo una serata passata a guardare Sirius e Minus fare un combattimento idiota di modellini di carta insieme a James si era ritirata in camera stanca e in preda ad una strana ansia.
Sprofondò in un sonno irregolare e leggero sudando per il forte caldo.
Immagini di sangue e dolore. Pianti infantili, grida e…
Un urlo aveva svegliato l’intero dormitorio femminile facendo precipitare tutte al letto di Lily che pareva abbracciarsi la pancia e piegarsi su se stessa.
“La professoressa! Chiamate la Mc Grannit.” aveva urlato in preda a forti dolori.
Pochi minuti dopo la professoressa era al suo fianco ad invitarla a respirare lentamente e calmarsi mentre evocava una barella per trasportarla in infermeria.
“La signorina Evans starà bene, mi aveva già informata di avere un’infezione gastrointestinale. Non c’è niente che io non debba sapere.” aveva fatto presente a tutta la torre prima di uscire di corsa ed aver sigillato la signora grassa nel caso Potter fosse stato anche solo tentato di mettere il naso fuori.
“Resisti Evans. Resisti per tutti.”
***
“Minerva è in anticipo!” la informa preoccupata Poppy mentre fanno stendere la ragazza sul letto della stanzetta verde “Non troppo ma sempre in anticipo! Secondo me è colpa di quel macchinario..”
“Poppy, muoviti a visitarla! Non c’è tempo per questo!” la rimbecca la professoressa.
“Non dirmi come lavorare!” fu a risposta secca.
Eppure Poppy si mise subito all’opera costatando che il parto si era aperto e che il travaglio era molto veloce ed il parto imminente.
“Lily? Lily, ascoltami! Ora devi sentire e fare tutto quello che ti dico.”
La ragazza fradicia di sudore, con il viso stravolto di dolore e paura tremava tutta ma annuì decisa.
“Respira lentamente e inizia a spingere insieme ai respiri che fai. Andiamo, pian piano..”
“S-si.. Pian piano..” biascica la ragazza mentre inizia a seguire le indicazioni dell’infermiera.
Minerva non poteva che detergerle il sudore e cercare di non finire di mangiarsi tutte le unghie delle sue mani curate.
“Minerva datti una calmata o nella tua forma di animagus non ti rimarrà nemmeno un artiglio!” le raccomandò Poppy facendo quasi scappare una risatina a Lily tra le urla.
La professoressa in tutta risposta distolse lo sguardo ed infilò le mani nelle maniche della vestaglia scozzese.
La donna si sentiva bruciare di impazienza, di paura, di ansia.. In fondo in quella stanza stavano diventando tutte madri no? Quel bambino era di tutte e tre, ognuna di loro aveva contribuito alla sua vita ed ora..
“Andiamo Evans.. Ce la puoi fare. Spingi! Spingi! Si sono rotte le acque adesso sarà più semplice.. Vai così, si perfetto.. Un attimo di riposo e ancora.”
Ci volle un’ora quasi prima che Madama Chips riuscì a vedere la testa e altri dieci minuti prima che un fagottino roseo sporco di sangue e placenta si trovasse tra le sue mani. Minerva lo accolse prontamente tra i lembi di un asciugamano caldo mentre emetteva il suo primo vagito.
Lo osservò: era semplicemente perfetto così piccino, con pochi capelli a occhio e croce castani sulla testolina. Chissà come sarebbero stati i suoi occhi..? Quelli della madre? Oh sarebbe stato incantevole ma anche quelli del adre sono molto belli..
“V-voglio vederlo..” sussurrò la ragazza con voce roca.
“Lily.. E’ un maschio.. Sano e davvero.. Bello.. Congratulazioni.”
La ragazza sorrise allungando le mani verso la creaturina.
“Congratulazioni a tutte noi, professoressa.”
Minerva rimase senza fiato e lentamente lasciò il piccolo tra le braccia della vera madre.
“Ehy.. Eri tu che mi davi tutti quei calci, eh?” lo salutò la ragazza accarezzandolo piano “Mi mancherai, lo sento già adesso..”
Minerva si sentiva strana: vuota, piena, strana, triste, felice.. Quel bambino..
Era tutto quello che avrebbe voluto e tutto quello che non aveva mai potuto avere.
“Hai.. Hai pensato a come chiamarlo?”
“Io.. Pensavo.. Un volta lessi un libro di avventure e il suo protagonista si chiamava Rhys. Vorrei chiamarlo così. Rhys.. E chissà quale cognome.. Sappiamo già chi..”
“Non ancora e comunque i primi giorni è meglio se gli sei vicina tu. Ha bisogno di allattare al tuo seno e tu hai bisogno che lui lo faccia.”
Lily annuì mentre cullava il piccolo ancora un pochino.
“Ma adesso è ora di renderci tutte presentabili, soprattutto voi due!” gracchiò una Poppy commossa “Andiamo signorina Evans dia a me, te lo riporterò rosa e profumato.”
Ridacchiarono.
Era finita?
Oh no..
Il meglio o forse il peggio doveva ancora venire. E per la sfortuna del piccolo Rhys molto presto.


Spazio Autrice:
Salve! Finalmente un nuovo capitolo! Potremmo anche dircelo.. E' stato letterlamente "un parto". Pessima battuta lo so.
Arriati a questo punto le cose si faranno interessanti, molto interessanti! Perché se di guai finora non ce ne sono stati tra poco ce ne saranno a bizzeffe.
Allora vorei ringraziare in particolar modo Ellinor, Chiaramalfoypotter, Fri rapace e Xtina__ per le loro recensioni. Grazie ragazze!
Spero che la storia continuerà ad interessarvi :3
Per Fri: L'eco ha una lunga storia che affonda le sue radici negli anni '40. Immagino che apparecchi enormi fossero operativi per quegli anni.
   
 
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