Draco
si guardò nervosamente attorno, mentre si recava alla stanza che avrebbe
accolto le loro ore di lezione supplementare.
Non
che fosse nervoso, che diavolo, ero Potter! Sfigato
Potter! L’aveva fronteggiato da anni e, anche con il singhiozzo, Draco faceva
ancora la sua figura!
Guardandosi
ancora una volta per vedere se qualcuno l’avesse visto
recarsi lì entrò chiudendosi velocemente la porta alle spalle.
Non
che avesse qualcosa da nascondere, ma se si veniva a
sapere in giro che dava una mano a Potter…Dio solo sapeva cosa sarebbe
accaduto. Già era nella merda per il suo piccolo problemino…
Per
l’occasione fece apparire un’aula che era le perfetta copia
di quella di Pozioni e si accomodò al posto dietro la cattedra, attendendo
l’allievo.
Non
passò molto tempo che quella testa dai capelli confusi fece capolino nella
stanza – Malfoy? –
- Alla buon’ora Potter! -
-
Sono in ritardo solo di cinque minuti! – sbottò il moro sistemandosi al primo
calderone che trovò.
-
Cinque minuti del mio tempo. – soffiò invece Malfoy stendendosi sulla sedia e
posando le sue gambe sulla cattedra in una posa tanto comoda quando sgrabata.
Harry
lo squadrò accigliato – allora, Da dove iniziamo? –
-
Da quello che ti pare Potter. Che vuoi fare? -
Draco
ci pensava a poco alla lezione a dire il vero. Gli premeva solo sapere se
Potter fosse la sua salvezza o meno. Se, alla fine di
tutto, giudicava che lo era, probabilmente si sarebbe
imposto di pedinarlo a vita. Certo non avrebbe fatto bene alla sua reputazione,
ma la propria salute aveva la meglio sulle costrizioni
sociali!
-
Mi serve imparare la pozione di stamattina. -
Draco
alzò un sopracciglio scettico – Bene, prendi gli
ingredienti e inizia. –
-
Come? – sbottò harry – E tu cosa fai? -
-
Ti aspettavi che ti guidassi passo per passo magari tenendoti la mano, Potter?
– fece sarcastico – Io guardo! …E
nel caso intervengo. Funziona così, su a lavoro! –
Draco
Malfoy sembrava avere riacquistato il suo solito carattere. Harry sbuffò e si
mise a lavorare tranquillamente anche se ogni tanto
sentiva l’altro sussultare e si spaventava.
Ogni
volta che Draco singhiozzava Harry sobbalzava spaventato. A dire il vero Malfoy
sapeva bene che, a dirla tutta, quei singhiozzi,
seppur frequenti per il criteri del moretto, per lui erano poca cosa.
Non
riusciva a crederci! Singhiozzava davvero relativamente di meno in presenza di Potter. Si stava già preparando
psicologicamente a pedinarlo…
Mentre lavorava, Harry si sentiva osservato. Certo, avere gli occhi
grigi del biondo fissi su di lui era normale, ma lo stesso
lo innervosiva.
Tuttavia dopo un po’ si fermò e respirò profondamente.
- Che c’è?- fece Draco – Perchè ti sei fermato? -
-
E’ scritto “Lasciare bollire per 1 ora”- recitò.
-
Bene, allora mettiti seduto e aspetta – disse
semplicemente il maestro.
Harry
si guardò attorno come a vedere se c’era qualcosa da fare. Draco aveva trovato
come unico passatempo il guardarlo, ma certo non voleva ricambiare il favore!
Si
avvicinò alla cattedra e si sedette accanto al biondo.
-
Che dia..- singhiozzò – volo… -
Harry
non disse nulla. Si sedette solamente e aspettò.
Malfoy
lo studiò. Se ne accorse solo in quel frangente: avere
Potter vicino lo agitava.
Harry
portava il suo stomaco a livello singhiozzo e infatti
subito parti a raffica spaventando non
poco il moro che lo guardò interrogativo e scosso. Cercò di calmarsi,
inutilmente. Probabilmente allontanandosi da Harry si sarebbe tranquillizzato,
ma non voleva sentirsi ribeccare “Che c’è hai paura di
me Malfoy?”
Come
si sarebbe giustificato poi?
Bene,
appurato che in verità Harry lo agitava maggiormente realizzò
che poteva anche dirsi concluso il suo esperimento. Nemmeno Potter era un
antistress decente, quindi era proprio vero che era del tutto inutile come essere vivente!
Rimuginò
su questo per circa una mezz’oretta. Voleva almeno vedere quanto schifo avesse fatto quella dannatissima pozione così da prenderlo
in giro a vita.
Però quel silenzio lo agitava maggiormente, meglio dire qualcosa,
magari un bel litigio avrebbe smorzato il nervosismo.
Si
girò aprendo la bocca come a voler dire qualcosa però si bloccò.
Harry
apriva e chiudeva gli occhi come se cercasse disperatamente di rimanere
sveglio.
A
Draco ribollì il sangue nelle vene. Come poteva rischiare di addormentarsi così
dal nulla in sua presenza?!
Stava
per gridargli di svegliarsi, di dormire la notte invece che lì, di ballare la
tarantella se fosse necessario per non dormire, e
tutta una serie di sfottò pur di destarlo, ma le parole gli morirono in gola
quando d’improvviso Harry si appoggiò alla sua spalla addormentandosi
completamente.
Ci
volle un po’ Malfoy per recepire il messaggio. Per
comprendere che Harry James oPotter se la dormiva alla grossa sulla sua spalla.
Dormiva
sulla sua spalle...Dormire…Spalla.
Aveva
i capelli disordinati sul collo e gli provocavano un leggerò
solletico, però non si mosse…né singhiozzò.
Draco
rimase immobile ad ascoltare il respiro pesante del moretto quasi elemosinando
un singhiozzo che in realtà non voleva. Certo, non lo voleva in generale questo
problema, ma ora, soprattutto, non lo voleva perchè avrebbe
svegliato l’allievo e così, Harry Potter, si sarebbe allontanato.
Non
che fosse tranquillo… a dire il vero era totalmente
confuso, nervoso e sentiva lo stomaco contorcersi, ma non riusciva a
singhiozzare nemmeno a volerlo.
Forse
perchè il suo libello di nervoso aveva sorpassato di gran
lunga lo status singhiozzo e ora sentiva solamente i battiti accelerati
e sì… tanto caldo.
Respirò
profondamente resistendo all’impulso di appoggiare lui stesso il proprio capo
su quello del moretto per imitarlo.
Si
ricordò, però, della pozione e dunque, con rammarico ben celato, lo svegliò.
-
Potter, non siamo qui per dormire! Svegliati! La mia spalla non è un cuscino! -
Harry
scattò all’improvviso e si raddrizzò. Guardò prima Draco poi il calderone, confuso.
– Eh? –
-
La pozione. – indicò la pentola a bollire.
Il
biondo dovette ammettere che Harry da appena sveglio era quasi divertente,
aveva gli occhi completamente persi e confusi.
-
Ah si…- bofonchiò con voce roca – La pozione. -
Si
alzò lentamente, probabilmente neanche rendendosi conto di dov’era appoggiato,
con chi fosse in stanza, né perchè fosse in quella
stanza con la sua nemesi.
Raggiunse
il calderone e lo guardò con aria confusa.
Draco
quasi sorrise vedendolo così rincitrullito e si sollevò, raggiungendolo.
-
Certo che hai dormito proprio profondamente per non riuscire a tornare nel
mondo dei vivi…- sospirò – La mia spella è comoda allora! -
Di
tutta risposta il moro lo guardò vago, poi si appoggiò
ancora a Malfoy ma stavolta sul petto ampio, provocando nel biondo un insolito
batticuore e un rossore tenue sulle guance.
-
Vuoi svegliarti cretino di un Griffondoro?! – scattò
fintamente disgustato.
A
dire il vero non sapeva come mai, ma gli faceva quasi piacere avere un contatto
tanto intimo con lui. Quasi come se non si odiassero.
Odiare…
Già,
chissà come era cominciata questa cosa della nemesi.
D’accordo che c’era sempre stata questa rivalità tra Griffondoro e Serpeverde,
però con lui era una cosa del tutto...personale.
Harry
non lo ascoltò nemmeno, probabilmente il tremore del torace avvertito alle
parole del biondo lo rilassò ulteriormente tanto che Harry si accomodò meglio
avvolgendo Draco con le braccia provocandogli un sussulto.
Non
pensava che Potter potesse raggiungere tali limiti d’idiozia, e non immaginava
certo che averlo attaccato a lui come una cozza allo scoglio, come se Draco
fosse un comodissimo cuscino, lo facesse in qualche
modo rilassare.
-
Potter…- sibilò sottovoce Draco – Guarda che se non ti svegli ti bacio come si
confà alle belle principesse delle fiabe. E tu non sei né una principessa né
bella… -
Bugia
per metà. E’ vero: non lo trovava bello, Potter era un BELLISSIMO ragazzo.
La
pozione, totalmente abbandonata a se stessa, iniziò a bollire e rovesciarsi per
terra e Draco fu costretto a allontanare il moro da
sé, bruscamente, per spegnere il fuoco così da limitare i danni.
Harry
cadde a terra, finalmente svegliandosi e subito guardò Malfoy che si ritrovava le
braccia tutte impiastrate di crema verde.
-
Potter, questa me la paghi!- sobillò rabbioso verso di lui.
Harry
stavolta era sveglio del tutto e immediatamente cercò di aiutarlo portandolo ad
un lavandino fatto apparire dalla stanza per l’occasione.
La
pozione era bollente e, sicuramente, Draco aveva le braccia ustionate.
Ed
era tutta colpa di Potter!
-
Santo cielo, mi dispiace Draco. Davvero… - continuava ripetere lavandogli le
braccia – Mi sono addormentato non so come, scusami, sul serio… -
Non
sembrava ricordare nulla dell’abbraccio e del resto. Stranamente Malfoy si
rammaricò della cosa.
Singhiozzò.
E
gli era pure tornato il singhiozzo…non serviva proprio a niente Potter!
Poi,
però si accorse di una cosa…
-
Come mi hai chiamato?! -
-
Eh? – fece Harry accertandosi di aver fatto andare via
ogni traccia di pozione.
-
Prima come mi hai chiamato? –
- “Malfoy”…come
dovevo chiamarti? –
-
Mi hai chiamato Draco! –
I
loro occhi s’incatenarono e Malfoy vide Harry arrossire e abbassare lo guardo sulle ferite, sicuramente per evitare il confronto.
-
Non ci ho fatto caso. – sospirò mesto, poi rialzò il
viso sorridendo – Vedo che non hai un graffio, meno
male. –
Ma
Draco se ne fregava delle braccia. Era rimasto fisso a guardare il sorriso
sollevato di Harry.
Un
sorriso di Potter…rivolto a lui. Solo per lui.
Socchiuse
gli occhi e si avvicinò piano. Sentiva il respiro del moretto farsi sempre più
vicino e caldo. Harry avrebbe avuto tutto il tempo di evitarlo, invece non si
mosse, lasciò che Draco si accostasse totalmente, chiudendo gli occhi e eliminò le distanze.
Si
baciarono con dolcezza e timorosamente, quasi fossero le labbra a scottare. Poi
si separarono e i loro occhi si incrociarono.
-
Perchè? – chiese subito Harry.
-
Non lo so. – ammise l’altro.
Senza
dire una parola il moro finì di pulire le braccia del biondo e le asciugò. Per
fortuna erano del tutto illese.
-
Forse è meglio che ti fai vedere in infermeria – disse
dopo un po’.
Malfoy
annuì. – Sì effettivamente è meglio. -
- Quindi…ciao… - disse sulla soglia della porta il moro. Draco
si limitò a guardarlo. Aprì la bocca come per dire qualcosa ma ci ripensò.
-
Si…ciao…- disse poi.
Harry
andò via lasciandolo solo.
Draco
strinse un paio di volte le mani per testarne la sensibilità.
Aveva
baciato Potter….
Potter
aveva baciato lui…
Strinse
gli occhi e poi semplicemente iniziò a correre all’inseguimento della nemesi,
che durò poco in quanto Harry arrivò trafelato davanti a lui spaventandolo.
-
Non voglio dimenticare! – disse con voce ferma – Mi hai
baciato! Che significa Draco? -
Lo
aveva chiamato Draco. Ancora.
-
Significa che se mi chiami ancora “Draco” non mi
limiterò a punirti con un bacio! – scattò lui arrossendo.
Harry
spalancò i suoi occhi smeraldini sorpreso – Draco! – esclamò sfidandolo – Draco,
Draco, Draco, Draco..!! –
-
Allora te le cerchi! – disse semplicemente il biondo, afferrandolo e tirandolo
nella stanza della necessità per punirlo, magari divorando le sue labbra e
restare lì, in quella stanza, tutto il pomeriggio, la notte, e magari, tutti i
giorni a venire.
Da
quel giorno il singhiozzo di Draco svanì gradualmente. Ogni tanto tornava a
bussare alla sua porta quando era stressato per la
scuola, o per aver litigato con Potter, ma aveva imparato a controllarlo. Era facile infondo: Distrarsi scopandosi a sangue il golden
boy!
Un
giorno Blaise si ritrovò solo con il biondo.
- Quindi ti è passato il singhiozzo. -
-
Si.-
-
Come hai fatto? –
- Come è venuto, è andato via. –
Blaise lo studiò con attenzione - Quindi il fatto che ti vedi con Potter non centra nulla? –
E
fu così che Draco…singhiozzò!
Fine.
Salve!
Ecco il finale tanto atteso…. Si fa per dire!XDD
Spero
non vi deluda troppo!>_< A me non è passato
così, magari mi passasse così, ma dovevo pur trovare un modo di farglielo
passare!
Grazia
e tutti quelli che hanno recensito e perdonate se non vi nomino…ç_ç
Funny