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Autore: saveyou    31/08/2012    2 recensioni
«Non capirò mai il divorzio. Come puoi stare vent’anni con una persona, amarla più di chiunque altro, passare con lei i momenti più belli della tua vita e poi finire per odiarla e non parlarle più? Sembra una cosa impossibile, ma è così. E' come crearsi una nuova vita. Nella vita precedente avevi tutto, amore, figli, casa, una famiglia e tanti momenti felici, nella tua nuova vita ti dimentichi di tutto questo e impacchetti la tua vecchia vita per non averla mai più, e la cosa più brutta è che neanche ti manca. Non ti mancano gli anni più belli della tua vita, li hai dimenticati e hai finito per odiarli. Le persone che ci avevano fatto parte ormai non ti parlano più e tu cerchi di evitarle, quando prima avevi tutto in comune con loro, ora non hai niente. E poi la tua nuova vita è più bella. Questo non lo capirò mai.»
Sono un'adolescente, sbaglio continuamente, voglio sempre avere ragione, preferisco passare il mio tempo con amici anzichè con la famiglia, faccio continuamente errori di cui mi pento ma sono troppo arrogante per ammetterlo. E la gente che mi sta intorno è sempre più complicata.
helis.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2.

Mi svegliai la mattina sulla poltrona del salotto, evidentemente Liam aveva convinto mia madre a farmi rientrare in casa e mi aveva portato in braccio fin lì.
Con gli occhi ancora mezzo socchiusi per il sonno guardai l’orologio appeso sopra la porta scorrevole della cucina, erano le 8.30 il che significava che mia madre era già andata al lavoro da un pezzo. Mi alzai e feci colazione, ormai era troppo tardi per andare a scuola così non mi presi neanche la briga di prepararmi. Liam invece c’era andato sicuramente, non si sarebbe mai sognato di saltare gli ultimi giorni prima della fine della scuola.
Già, finalmente quella sottospecie di prigione stava finendo, ed io speravo con tutto il cuore che mi sarei potuta ritirare per sempre, così non avrei più oltrepassato quel vecchio cancello giallo che ogni mattina alle 8 meno un quarto si apriva agli studenti per farli entrare nel loro incubo peggiore.

Mi lavai e rimasi un po’ a guardare quella ciocca fucsia che si distingueva nella mia chioma bionda, perchè l’avevo fatto?! Ah già, me lo ricordavo bene.
Scesi nuovamente in salotto a guardare la tv quando mi squillò il cellulare.
«Pronto?» risposi ancora assonnata.
«Ehi simpaticona, stasera facciamo un’uscita tutti insieme ti va di venire?» era Niall, uno dei migliori amici di Liam.
«Grazie per il complimento, chi sarebbe il ‘tutti’?»
«I soliti, io, Liam, Zayn, Louis, Katy e dovrebbe venire anche Emily.»
«Emily? Non la sopporto, quella ragazza mi sta estremamente sul cazzo. E poi Harry non c’è?»
«No, va a una serata in discoteca.» mi rispose secco.
«Mh okay, dimmi l’ora e il posto.»
«Alle 9.30 davanti alla gelateria, poi ci facciamo un giro per il parco.»
«Okay boss, a dopo.» chiusi la chiamata e ripresi il telecomando.

Un’uscita non era una cattiva idea, dopotutto anche loro erano della specie di ‘amici’ e mi divertivo quando uscivamo tutti insieme, era un modo in più per non sembrare l’asociale acida della città. L’unico problema era Zayn. Eravamo stati 4 mesi insieme e avevamo rotto qualche settimana fa, io provavo ancora qualcosa per lui e lui per me, ma non eravamo fatti per stare insieme, nonostante continuassimo ad illuderci del contrario.
Tutta la comitiva sapeva della tensione che c’era tra noi e ogni volta che uscivamo tutti insieme ci lasciavano soli e finiva sempre male. Male nel senso che finivamo per baciarci e riinnamorarci l’uno dell’altra. Ma stavolta non l’avrei permesso, non volevo ricadere nella trappola.
Mentre ero intenta nei miei pensieri sentii qualcosa che mi leccava la mano e guardai giù; era Spike, il mio pastore tedesco.
«AMORE MIO! Come sei bello stamattina, mi sei mancato tanto ieri sai?»
Parlavo con quella vocina da ritardata mentale, ma Spike mi faceva quell’effetto, lo amavo più di me stessa e avrei dato la mia stessa vita per lui.

La mattinata volò e verso le 2.00 arrivò come al solito Liam a farmi compagnia, mentre mia madre stava, come al solito, con le sue amiche. O almeno voleva farmi credere che fosse così.
«Ehi Payne, vieni stasera giusto?» gli aprii la porta sorridente e lo abbracciai.
«E tutto questo buonumor.. Ah c’è Spike.» mi sorrise e accarezzò il mio cucciolo, che ormai cucciolo non era più.
«Beh, devi venire?» gli domandai di nuovo insistente.
«Eh? Ah, si certo. C’è anche Zayn lo sai?»
«Sì lo so, ma non mi interessa. Passerò una bellissima serata con te e.. gli altri.»
«Liz, chi vuoi prendere in giro? È più che evidente che provi ancora qualcosa per lui.»
«E anche se fosse? Basta tenersi tutto dentro e far finta di niente, prima o poi me ne dimenticherò e passerà tutto.» cominciarono a tremarmi le labbra, dicevo ogni volta la stessa cosa ma ci cascavo sempre e mi innamoravo di quegli occhi nocciola e non resistevo più.
«Non è il modo giusto per risolvere la situazione.»
«Oh ma io so qual è il modo giusto, semplicemente mi viene più facile sbagliare.»
Alzò un sopracciglio e mi mandò un’occhiataccia ma non aggiunse altro, sapeva che era inutile discutere con me. Mangiammo e passammo tutto il pomeriggio insieme come facevamo sempre, lui provava a farmi studiare e io continuavo a mangiare.

Mia madre arrivò verso le 6, ma era come se non ci fosse, non ci consideravamo neanche, salutò Liam e si mie a fare le sue faccende.
«JESSICA VIENI IMMEDIATAMENTE QUI!» sentii un grido proveniente dal bagno, sarebbe stata l’ennesima predica. Oggi non me l’aveva ancora fatta.
Mi alzai dal letto dov’eravamo coricati io e Liam e raggiunsi mia madre.
«Sì?» le risposi con tutta la tranquillità del mondo.
«Guarda qua, guarda un secondo! Quanta roba mia vedi qui? Niente, è tutta roba tua questa. Il tuo pigiama, i tuoi pantaloncini, guarda c’è anche un reggiseno. Quante volte devo dirti che devi imparare a ritirarti la tua roba? Jessica non ce la faccio più, hai sedici anni e devi avere un minimo di responsabilità. E poi ho trovato di nuovo i piatti della tua colazione sul tavolo, almeno quelli li potevi sciacquare e ritirare. E perchè ci sono popcorn sul divano?! JESSICA RESPONSABILITA’, HAI SEDICI ANNI.» era nera, quasi più nera del solito. Il bello è che quella ramanzina me la faceva ogni santo giorno e ogni volta era sempre più convincente, non si stancava mai di ripetermi le stesse cose.
«Okay, dopo ritirerò. » feci per andarmene ma lei continuò a gridarmi contro.
«Dopo?! Jessica d’ora in poi o ritiri tutto subito o non esci più.»
Presi il mio reggiseno e i pantaloncini che c’erano in bagno e li lanciai in camera mia. «Contenta?!»
«Contenta? Il rispetto è andato a farsi fottere?» quando iniziava a dire parolacce significava che era davvero arrabbiata. «No no signorina mia, ora separi la roba sporca da quella pulita e vai a sciacquare i piatti, immediatamente.»
«Lo faccio dopo, ora non ne ho voglia.»
«Basta non ce la faccio più, io non ti lavo, stiro o preparo più niente, ti devi arrangiare da sola. Me ne andrò in giro con le mie amiche e farò finta di non conoscerti, passa una bella vita, ma questa è casa mia e se trovo qualcosa nelle mie zone te lo brucio, e non scherzo.»
«Nelle tue zone?! In giro con le tue amiche?! Ma chi vuoi prendere in giro?! Lo so che sono mesi che stai scopando con quel rimbambito di Stan, non ho più dieci anni. Non vuoi più occuparti di me?! Bene, passa la tua bella vita con la casa ordinata e accendendo falò per casa, portati Stan qui e fatelo nel mio letto se volete.» Andai in camera e presi una borsa infilandoci mutande, reggiseni, magliette e pantaloni, dopodichè presi la mano di Liam e uscimmo. «Stasera non aspettarmi, e neanche domani.» uscii di casa più arrabbiata che mai mentre mia madre mi guardava allibita, mi faceva andare su tutte le furie quando si rivolgeva così a me. E per un po’ di tempo non sarei riuscita a guardare in faccia mia madre dopo quello che le avevo detto.

Per tutto il tragitto verso casa di Liam non spiccicammo parola e come entrammo le uniche parole che Liam disse a sua madre furono: «Stasera Jessica rimane a dormire, ora andiamo in camera mia a preparaci che dobbiamo uscire, ciao.»
Io andai direttamente in bagno e iniziai a prepararmi, prima ero pronta, meglio era. Fino a quando non uscimmo non si sentiva una mosca volare, Liam sapeva che quando succedevano queste cose con mia madre era meglio non parlarmi per non farmi diventare ancora più di pessimo umore.

Verso le 9:15 uscimmo e io non mi sentivo pronta a rivedere Zayn.
«Come stai?» mi chiese Liam mentre passeggiavamo.
«Eh? Io? Oh, di merda.» gli risposi con tutta la tranquillità del mondo.
«Liz fai finta di niente, io cercherò di non lasciarvi soli neanche un secon..»
«Ehi Payne stai tranquillo e vedi di fare colpo su Katy, tanto lo so che ti piace da un secolo. E anche a lei piaci. Quindi pensa solo a lei e non preoccuparti per me.» gli feci un sorriso e lo vidi agitarsi.
«Q-quindi potrei piacerle?» scoppiai a ridere e lo guardai negli occhi.
«Qualunque ragazza sarebbe fortunata ad avere un ragazzo come te al suo fianco.»
«Lo dici perchè sei mia amica, non lo pensi davvero.»
«Possibile.» mi misi a ridere e scappai via inseguita da Liam.
Ma la mia allegria finì ben presto perchè arrivati alla gelateria c’erano già tutti, compreso lui.
Mi fermai a qualche metro da loro e vidi tutti zittirsi mentre Zayn si girava lentamente verso di me e mi puntava i suoi occhi color nocciola addosso. Non riuscii più a spiccicare parola e mi si seccarono le labbra. Mi fissavano tutti, compreso Liam.
«Ehi..» mi fece Zayn. «Ti posso parlare?»
«No.» sentii gli occhi lucidi e corsi via senza guardarmi dietro nascondendomi in un vicoletto. Avevo le lacrime agli occhi e non vedevo niente.
Improvvisamente sentii qualcuno che mi prendeva da dietro e io lo abbracciai convinta che fosse Liam.
«Liam non ce la faccio.» dissi tra un singhiozzo e l’altro.
«A fare cosa??» quella non era la voce di Liam. Mi staccai immediatamente dalla sua presa e lo squadrai da testa a piedi allarmata.
«Zayn.. » mi asciugai gli occhi velocemente e tirai su col naso. «Che ci fai qui?»
«Liz, io vorrei che..»
«Non chiamarmi Liz, solo Liam può chiamarmi così.» si avvicinava sempre più verso di me e io tentavo di allontanarmi lentamente da lui, ma ad un certo punto mi prese le mani e avvicinò sempre più il suo viso al mio.
«Jess, voglio solo rimettere le cose a posto, io ti amo ancora e so che anche tu provi qualcosa per me.»
«Zayn, io non..» non riuscii a finire la frase che sentii le sue labbra sulle mie e il suo profumo sempre più intenso. Per un momento mi lasciai trasportare, ma dopo qualche secondo mi staccai, rendendomi conto di quello che stavo facendo.

«Perchè l’hai fatto?» gli chiesi senza guardarlo negli occhi.
«Jess, io posso renderti felice.»
«E perchè fino ad ora non l’hai fatto?»





Ehilàààà, sono tornata.
Questo capitolo non è il massimo, lo ammetto, ma questa storia è ancora agli inizi e può sicuramente migliorare.
Grazie a tutti per le recensioni e per aver letto il primo capitolo, sono felice che a qualcuno sia piaciuto.
Comunque, per una settimana starò via e il prossimo lo pubblico appena torno, se volete chiedermi qualcosa su twitter sono @saveyou_ e.. Non so più cosa dire.
Grazie ancora.

  
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