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Autore: Ciajka    01/09/2012    6 recensioni
Dal diario di John Watson,Grifondoro.
Le sue giornate alla scuola di magia risulteranno essere più avventurose e interessanti dopo la conoscenza di Sherlock Holmes, Serpeverde.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Non ci sono voluti molti giorni prima che le lezioni riprendessero normalmente. In questo lasso di tempo mi sono reso conto che sono messo piuttosto male, dal punto di vista dello studio. Ho cercato così di concentrarmi sui libri, straniandomi da tutte le più possibili tentazioni e distrazioni. Avrò ben dieci prove da superare alla fine del mese!
E per fortuna, adesso che Jim Moriarty è definitivamente scomparso,  anche i casi tanto amati da Sherlock sono diminuiti drasticamente. E se da una parte è un bene, dall’altra è un male, per il mio amico. Infatti, nel giro di pochi giorni è diventato sempre più scontroso e irrequieto.
“Non è possibile che non accada nulla!” è la sua nuova cantilena.
E io non faccio altro che sospirare, perché non posso di certo aiutarlo, no? O almeno.. Non nel senso che lui intende. Mica posso organizzare io dei casi particolari solo per farlo contento!
E poi.. In questi giorni stare vicino a Sherlock mi fa sentire strano, ogni volta che lo vedo mi si stringe lo stomaco e comincio ad innervosirmi. E mi viene in mente solo un immagine nella mia testa: il bacio che ci siamo scambiati nel giardino della scuola.
Da allora non abbiamo più menzionato a questo fatto, ognuno di noi due fa finta che non sia accaduto nulla. 
Poi non so se Sherlock effettivamente pensi a questo, insomma.. Forse lo ha resettato dalla sua memoria e io sono l’unico idiota che da peso a quel bacio.. Perché mi sembra che l’unico che ha questi tipi di problemi sono io. Vorrei scappare quando lo vedo! E se da una parte vorrei guardarlo, osservarlo, ammirarlo, dall’altra non vorrei mai incrociare il suo sguardo.
Ma non è paura, quella la conosco piuttosto bene, è qualcos’altro.. 
 
“John, qualcosa non va?”
Era ovvio che prima o poi Sherlock avrebbe dedotto qualcosa.
“N-no.” tentennai, sistemando il materiale di incantesimi nel banco. Si trattava della quintultima lezione di questa materia, l’agenda mi ricordava malignamente che i G.U.F.O. si avvicinavano sempre di più.. 
“Sicuro? Negli ultimi tempi sembri.. Diverso.” 
Ero sicuro che aveva già capito tutto, ma probabilmente, pensai, si era reso conto che essere diretti provoca solo danni. Comunque cercai di fare l’evasivo: “Non è nulla, ci sono gli esami tra poco. Sono preoccupato perchè non ho studiato tantissimo in questi ultimi tempi..” 
“Certo.” affermò il mio amico, pensieroso.
La lezione era intanto iniziata. L’insegnate stava ricapitolando tutti i diversi incantesimi da ricordare per il test che dovremo affrontare e ogni studente prendeva appunti diligentemente, cosa che mai prima era accaduta.
Tutti gli studenti prendevano appunti, a parte uno, ovviamente. Nemmeno faccio il nome.
“John..” lo sentii sussurrare “Senti.. Quella cosa che.. Abbiamo fatto.. Quella notte.. Dopo che Moriarty è morto..”
Stava alludendo a quello? Al bacio? Veramente? Oddio, perché le sue parole, immaginai ascoltate da un esterno, mi sembravano così.. così sporche? Uno potrebbe pensare a qualcos’altro.. Mi maledii, ovviamente, per quei pensieri.
“Beh, ecco” continuò il mio amico a stenti “Per me..”
“Non era nulla.” risposi in fretta e furia, in completo panico. Mi maledii ancora. Si, perché non era effettivamente nulla, però non potevo ammettere che ci fosse qualcosa. E poi eravamo in classe! Non volevo che qualcuno ci sentisse!
“Oh.” fu il commento di Sherlock, che chiuse immediatamente la bocca.
Mi sentii in colpa come mai prima. Rinchiusi la mia faccia, bollente, tra le mani.
“Senti Sherlock..” iniziai, anche se non sapevo cosa dire di preciso “Forse in quel momento io..noi..”
“Va bene.” mi bloccò, un po’duramente “Non c’è bisogno di spiegare.”
“No, veram-”
“Va bene così.”
“Signor Holmes e signor Watson, avete scambiato la mia lezione per la ricreazione?” la pungente voce dell’insegnante ci fece ritornare coi piedi per terra.
“Ci scusi..” mormorai.
“Scuse, scuse, è facile scusarsi dopo..” brontolò il mago“Sembra che non vi interessi passare gli esami.”
Rimasi in silenzio, per non provocare ulteriormente l’insegnante già abbastanza adirato per conto suo.
Perfino Sherlock preferì rimanere muto, cosa che mi sbalordì un poco. Pensavo, con terrore, che avrebbe potuto tranquillamente ribattere in modo svogliato o petulante.. 
La lezione ricominciò e ben presto mi ritrovai a sperare che finisse al più presto, tanto era lenta e noiosa.
Inoltre per tutto il resto dell’ora non riuscii nemmeno a spostare gli occhi nella direzione di Sherlock.
 
All’uscita dell’aula Sherlock sfrecciò via, senza degnarmi di uno sguardo. Non sono sicuro ma penso di averlo offeso.. Si, perché sono un maledetto idiota! 
 
Forse la cosa si sistemerà nel giro di qualche giorno. Lo spero proprio. È stato tutto un malinteso, no? Sono io che ho dato per scontato che lui si riferisse ad una cosa.. E forse lui ne pensava un’altra.. 
Oddio, mi sto inventando così tante scuse!  Sono patetico!
 
Ah, ne “La Gazzetta del Profeta” di questa mattina ho letto la notizia dell’attacco di Hogwarts. Strano che hanno aspettato così tanto tempo a pubblicarla.. Pensavo che ormai non lo facessero più. 
Ma leggendo ho capito il motivo: hanno aspettato a far volare la notizia dopo che gli agenti del Ministero hanno finalmente concluso di indagare dietro il nome di Jim Moriarty. 
Stando all’articolo, “lo studente di Serpeverde era di famiglia altolocata e purosangue. Certe voci dicono che i genitori facevano parte della truppa di Mangiamorte del Signore Oscuro e che rimasero uccisi durante una di quelle spaventose missioni omicide. Dopo quell’accaduto il figlio ereditò il possedimento del padre ma, finché non divenne maggiorenne, visse sotto la tutela dello zio materno.” L’articolo continuava dicendo che probabilmente fu colpa di questo zio, praticante attivo di Magia Nera, che fece nascere nel ragazzo la curiosità per queste Arti Oscure “Inoltre Jim Moriarty possedeva una reattiva e spiccata intelligenza che, mischiata al divertimento e alla bramosia per il potere, hanno reso l’animo del ragazzo malvagio.” 
Le modalità dell‘attacco erano un po‘ evasive e poco chiare ma si marcava per bene che “ non si sono riscontrate vittime, solo qualche ferito non grave grazie all’intervento degli insegnanti e da alcuni studenti coraggiosi.”
L’articolo concludeva dicendo che “tutti gli studenti che hanno aiutato Jim Moriarty nei suoi oscuri scopi, durante questo e i precedenti anni scolastici, hanno subito pesanti sanzioni, in particolare Sebastian Moran, che è stato sospeso da Hogwarts e trasferito al Carcere dei Giovani Maghi, per scontare una pena di 5 anni.”
 
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È passata una settimana e io e Sherlock non abbiamo scambiato più di quattro parole in croce.
Sto male, per questo.  Ora tutti e due ci evitiamo a più non posso, io per codardia, lui.. non saprei. 
I miei amici di Grifondoro e perfino Molly continuano a chiedermi cosa è successo, se per caso abbiamo litigato o cosa. 
E io non so mai cosa rispondere perché non so neppure io cosa è realmente successo. Abbiamo litigato? Ma nessuno dei due ha alzato la voce o ha offeso realmente l’altro. Ma se non abbiamo litigato, allora che abbiamo fatto?
Sta di fatto che mi manca Sherlock. Mi manca il suo carattere lunatico, le sue deduzioni inappropriate, la sua voce piena, i suoi occhi privi di pudore ma così belli. Mi manca la sua risata. 
Mi manca.
Ma per la prima volta in vita mia mi manca la forza per sistemare le cose. Si, perché desiderare una semplice amicizia, come quella che è sempre stata, ormai è impossibile. Qualcosa si è incrinato tra noi, ed è una crepa che è impossibile da riparare. 
 
Con la notizia dell’attacco di Hogwarts, ora mia madre mi scrive ogni giorno una lettera per chiedermi se va tutto bene e se sono ancora vivo. Esiste cosa più snervante?!
 
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Ormai manca una settimana ai G.U.F.O e non riesco più neanche a vedere i libri di scuola. Mi fanno venire la nausea. Tra pozioni, storia della magia, incantesimi, trasfigurazione, erbologia e compagnia bella, adesso non riesco più a fare un pensiero decente senza tirare in ballo qualche nozione imparata in modo confusionaria dai libri scolastici. Sto impazzendo!
In più Sherlock continua ad ignorarmi categoricamente! E questo non mi fa certamente sentire meglio! Mi sento peggio di uno straccio strappato e buttato dentro un cestino sporco..
 
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Oggi la monotonia della mia tipica giornata da studente ansioso è stata ribaltata, in un modo che non avrei mai pensato prima. 
Allora, tutto è iniziato qualche minuto prima che finisse l’ultima lezione di erbologia.
La professoressa stava concludendo il suo ripasso quando un rumore di vetri e vasi rotti, proveniente dalla serra vicina, non la bloccò. Lei corse ad affacciarsi ad una finestrella che dava sulla serra dove era avvenuto tutto quel trambusto e impallidì vistosamente. 
Con voce incrinata ci disse che potevamo andare, che la lezione era finita, ma io, spinto dalla curiosità e dalla voglia di aiutare, le chiesi cosa è successo e se potevo dare una mano.
“Oh, Watson.. Molto gentile da parte tua.” sospirò la professoressa “Un aiuto mi ci vorrebbe proprio! Vedi, nella serra vicina sono entrate un gruppo abbastanza numeroso di salamandre giganti che stanno distruggendo tutte le piante!” 
Sbirciai dalla finestrella e vidi quelle grosse lucertolone viscide mordicchiare alcuni poveri arbusti.
“Probabilmente qualcosa ha rotto il vetro della serra e ha fatto entrare quelle creature. Alla fin fine non sono tanto pericolose, però se si avvicinano alle mandragore potrebbe accadere il finimondo!”
“Non si preoccupi, le fermerò io.” la rassicurai
“Bene, così io intanto vado in cerca del varco e lo chiudo.”
Stavo per entrare nella serra quando una terza voce, che io conoscevo molto bene, disse: “Vengo anch’io.”
Mi girai incredulo, pensavo che Sherlock Holmes se ne fosse andato immediatamente quando l’insegnante aveva proclamato la fine della lezione. Ma mi sbagliavo. 
“Perfetto.” sorrise la professoressa “In due farete anche più in fretta.”
 
“E-hm” mi schiarii la voce, appena fummo soli. Non sapevo cosa dire, tanto per rompere il ghiaccio. Qualcosa tipo Ah, non mi sarei mai aspettato che mi avresti dato una mano! ma era una bugia bella e buona, perché era molto da Sherlock intervenire quando succedeva qualcosa. Probabilmente il fatto che c’ero anch’io non faceva molta differenza. Oppure Così ancora insieme,eh? No, no, potrebbe interpretarlo male. O Ecco, in questa scuola non ci si può mai stare tranquilli. Sembra una di quelle frasi fatte delle persone di una certa età.. Oppure ..
“Pietrificus totalus!” lo sentii gridare contro una salamandra. Quest’ultima divenne pietra all’istante, senza il tempo di emettere neanche un verso.
“Oh.” fu il mio stupidissimo commento.
“Beh, che fai li impalato?” mi domandò piuttosto scontrosamente, mentre puntava un’altra di quelle tozze creature “Non fermerai di certo le salamandre standotene li immobile a fare nulla.”
“Oh.” ripetei, poi aggiunsi un “Scusa” un po’ mangiucchiato, per poi maledirmi per averlo fatto, perché non c’era affatto motivo di scusarsi! Ma mi ripresi, più o meno subito, incominciando a lanciare l’incantesimo di pietrificazione.
“Appena le abbiamo trasformate tutte in sassi, le trasporteremo fuori dalla serra e le libereremo.” mi spiegò “Tanto per mettere in chiaro il piano.”
“Certo, certo, l’avevo capito.” mentii. 
“Anche se hai avuto un inizio piuttosto indecente, non hai perso mano a lanciare incantesimi.” mi disse, tra un pietrificus totalus e l’altro “Tenendo conto che non ti sei più allenato dopo l’attacco dei non-morti.” 
Ero indeciso se prenderlo come un complimento o meno e,mentre ci pensavo su, Sherlock aggiunse: “Passi troppo tempo sui libri.”
Alzai gli occhi al cielo “Eccome se passo il tempo sui libri! Abbiamo degli esami tra qualche giorno, se non ti ricordi!”
Sherlock sbuffò vistosamente “Noiosi.”
“Cos-?” lanciai un incantesimo che mancò completamente il suo bersaglio: al posto suo tramutò in pietra un povero rampicante “Senti, devi studiare! I G.U.F.O. sono importanti, non bisogna prenderli sotto gamba!”
“Non li sto prendendo sotto gamba. Poi, devi tenere conto che non sono così complicati, la commissione esterna sembra piuttosto permissiva, e non sono difficili come i M.A.G.O.”
“Se lo dici tu!” mi arresi. 
“Certo.”
“Oh, immagino.”
“Decisamente.”
“Non avrei mai detto nulla in contrar-”
La nostra lotta per l’ultima parola fu interrotta da un terrificante trambusto che proveniva nella stanzetta vetrata vicina. Ci scambiammo un’occhiata, poi corremmo fino a dove proveniva quel rumore. Sembrava che qualcuno avesse rovesciato una dozzina di vasi di terracotta contemporaneamente. Inoltre, più ci avvicinavamo, più sentivamo in sottofondo uno strano ronzio. 
Sherlock mi superò con uno slancio ed entrò con un balzo nella stanzetta, con un espressione determinata stampata in viso. Ma improvvisamente quell’espressione mutò di colpo in qualcosa più spaventata. Infatti il Serpeverde uscii velocemente da li, mi prese per un braccio e mi trascinò in un angolino appartato, con l’idea di nasconderci.
“Cosa?” mi sembrava impossibile vedere uno Sherlock impaurito “Cosa c’è li dentro?”
Appena finii la frase il mio desiderio venne esaudito.
Un’enorme vespa fece capolino nella serra, e quando dico enorme, intendo proprio enorme. Era più o meno alta come me! Ed ecco spiegato quello strano ronzio: erano le ali dell’insetto, che in azione, producevano quel fastidioso suono.
“Quella non è una salamandra!” mi ritrovai a frignare.
“Non me l’aspettavo..” sentii sussurrare Sherlock “Per colpirla dovrei usare l’incantesimo Incendio, ma bisogna avere una buona mira. Se manchiamo il bersaglio rischiamo di incendiare tutto.”
“Faccio io.” lo rassicurai “Ho un ottima mira.” una delle poche qualità per cui vado fiero, aggiunsi mentalmente.
“Lo so, basta che non ti distrai.”
“Basta che non ci sia nessuno che mi distragga dicendo cose assurde.” 
Ci scambiammo un occhiataccia, che poi si tramutò in un mezzo sorriso divertito.
Mi lanciai verso la vespa, che nel frattempo stava girando senza una precisa meta, e lanciai l’incantesimo Incendio. 
Delle fiamme azzurre colpirono l’enorme insetto proprio sull’addome, il quale incominciò a friggere dal calore, mentre l’essere aveva incominciato a urlare per lo spavento e per il dolore. 
Improvvisamente il pungiglione che si trovava in fondo all’addome partì di getto verso la mia direzione. 
Mi abbassai proprio all’ultimo secondo: lo sentii sfiorarmi la punta dei capelli e incastrarsi nel muretto che si trovava alle mie spalle. 
Sospirai di sollievo, ma fu solo un secondo, perché la vespa incendiata si era diretta verso un’aiola e le fiamme avevano incominciato a propagarsi. 
“Aguamenti!” urlò Sherlock alle piante, spegnendo il fuoco. “Bisogna uccidere la vespa, John! Non lasciarla mezza viva! Così incendierà tutto!”
Lanciai una fattura diretta verso la testa dell’essere, trapassandola interamente.
La vespa cadde con un tonfo, immobile. Il getto d’acqua che proveniva dalla bacchetta di Sherlock la inondò, in modo da far morire tutte le fiamme.
“Forse era meglio se la colpivo direttamente con una fattura.” dissi, pensieroso.
“Si, ma se la mancavi l’avresti fatta arrabbiare. Non penso che ritrovarsi quel pungiglione nello stomaco sia molto piacevole.”
Volevo ribattere, ma l’entrata dell’insegnante mi bloccò.
“Che cosa è successo? Ho sentito dei rum- Oh!” quando vide il corpo di quell’insetto spalancò gli occhi “E quella da dove sbuca?”
“Probabilmente è stata questa vespa a fare il buco nella serra. Dia un’occhiata a quel magazzino.” spiegò Sherlock, indicando la stanzetta dove aveva trovato l’essere.
Quando entrammo a dare un’occhiata vedemmo infatti che la parete a vetrata era completamente in frantumi. .
“Ecco qui il buco.” mormorò l’insegnante. “Reparo!” Nel giro di qualche secondo il vetro era di nuovo splendente, come se non fosse successo nulla. 
“Avete corso un bel pericolo! Quella era una vespa vampiro cresciuta a dismisura! Se vi pungeva.. Oh, non voglio neanche pensarci!” ci disse l’insegnante.
“Il peggio è passato.” la tranquillizzai.
“Tutta colpa dei rifiuti di pozioni! L’ho sempre detto che dovrebbero eliminarli, invece di accumularli in quelle cisterne! Così gli insetti vanno a curiosare e diventano delle spaventose mutazioni!” continuò la maga, innervosita come non avevo mai visto prima.
“Quindi sono stati gli scarichi delle pozioni a modificare le sue dimensioni..” riflettè Sherlock “Ma è grandioso!” 
“Grandioso un corno, Sherlock.” lo rimproverai “Ci ha quasi ammazzato.”
“Comunque, ragazzi, come siete messi con le salamandre?” ci chiese la professoressa, ripresa dal momento di nervosismo.
Lanciammo un occhiata in giro “Io non ne vedo più neanche una.” dissi.
“Bene.” sorrise la maga “Casomai controllerò io, voi avete già fatto un ottimo lavoro. Potete pure andare.”
 
Trasportammo le salamandre che avevamo pietrificato all’esterno e le ammassammo in un punto del giardino.
“Nel giro di mezz’ora o poco più ritorneranno normali.” spiegò Sherlock.
“Si, lo so come funziona un incantesimo di pietrificazione, Sherlock.” ribattei.
“Era solo per ricordartelo, John.” sorrise divertito il Serpeverde.
Involontariamente sorrisi di rimando.
“Comunque ho capito cosa farò in futuro.” mi disse Sherlock con uno strano tono di voce, misto tra l’esaltato e l’impressionato.
“Si?” chiesi, non sapendo se avere paura o no della sua risposta.
“L’allevatore di api giganti!” gridò, al settimo cielo “Magnifico, magnifico, magnifico!”
“Cosa?” lo guardai come se fosse diventato improvvisamente pazzo. “Così dopo la scuola tu vorresti allevare.. cosa?”
“Ma no, John!” mi rimproverò sorridendo “Non finito la scuola, ma quando non sarò più in grado di professare il mio ruolo di consulente mago!” 
“Consulente mago?” e pensai: ok, Sherlock sembra veramente impazzito. Non è che l’insetto lo ha punto da qualche parte? “Cosa sarebbe?”
“L’ho appena inventato!” disse raggiante il mio amico “Quando un mago o una strega non sa come comportarsi in una determinata situazione, chessò, non sa che incantesimo usare per uccidere qualche strana creatura che ha attaccato la sua dimora, o ci sono dei strani fatti che si ripetono inspiegabilmente, o, semplicemente ci sono dei misteri, allora chiama me per risolverli!”
Lo guardai a bocca aperta, poi iniziai a ridere: “Oddio, Sherlock! Questo si che è il lavoro fatto a tua misura!”
“Lo so. Mica l’ho inventato per niente!” disse orgoglioso il mio amico.
“E dopo.. questo.. Hai intenzione di allevare api giganti!” mi asciugai le lacrime, che erano spuntate da quanto avevo riso.
“Certo! Preparerò delle pozioni in grado di aumentare la loro massa e di rendere il loro miele speciale! Pensa miele fosforescente al buio! Oppure miele con proprietà curative e anti-invecchianti! O miele che aumenta le difese immunitarie dell’organismo! Stupendo!”
Ripresi a ridere di gusto, sentendo quell’elenco di cose impossibili, ma che dette da Sherlock probabilmente sarebbero diventate realtà.
“Eppure quando hai visto quella vespa vampiro non mi sembravi così entusiasta!” 
“Beh, John..” la sua esaltazione si affievolì un poco “Non me l’aspettavo!”
“Una vespa che ti prende di sorpresa! Questa poi!” mi facevano male perfino i polmoni da quanto me la stavo spassando “Dovevi vedere la tua faccia!”
“Beh, non che la tua fosse tanto meglio! Quando l’hai vista pure tu, hai incominciato a frignare come un bambinello!” cominciò a ridacchiare Sherlock.
“Oh sì! È vero!” ammisi “Cos’è che avevo detto?”
“Quella non è una salamandra!” imitò la mia voce, anche se non ci riuscì molto a causa delle risa.
“Oddo sì! Che cosa idiota!”
“Verissimo!”
Non mi sembrò vero risentire di nuovo la risata di Sherlock! In quel momento sembravano passati secoli dall’ultima volta che avevamo riso così di gusto.
In quel momento mi inondò anche un senso di tristezza: e se fosse stato l’ultimo? Dopo ci ritroveremo forse a guardarci con imbarazzo e non ci parleremo più? Finito questo scroscio di risate saremo in grado di affrontare un nuovo argomento? 
Mi venne un groppo in gola. 
Lo osservai, mentre cercava di trattenere le ultime risate, e lo trovai così.. bello. Non ci avevo mai pensato prima, non consciamente almeno.
E così, spinto da chissà quale misterioso impulso, feci la cosa più stupida della mia vita.
Mi avvicinai a Sherlock, gli presi il colletto della camicia con le due mani e lo spinsi verso di me, finché le nostre labbra non si toccarono.
Me ne stavo altamente fregando di tutto: non mi importava nulla di quello che avrebbe pensato la gente, perfino di quello che poteva pensare Sherlock. Vaffanculo al mondo! Io amavo questo ragazzo e nessuno mi avrebbe fermato!
Ma durò solo qualche istante, poi mi ritirai, imbarazzato. Davanti a me c’era Sherlock con un’espressione veramente stupita. 
Mi ritrovai a pensare: Non è che sono stato troppo…audace? Oddio, mi odierà per il resto della vita!
Così iniziai: “Uh.. Scus-” ma non feci ora a terminare quella parola che lui si attaccò nuovamente alle mie labbra, con mia immensa e piacevolissima sorpresa.
Fu un bacio molto differente rispetto a quello precedente. Questo è stato molto più.. Vediamo, come descriverlo? Passionale e umido. Si, decisamente.
 Il primo è stato poco più un contatto di labbra, questo.. Oh, beh, alla fine non riuscivo più a capire quali erano le mie e quali erano le sue, di labbra.. 
In poche parole è stato stupendo.
Quando ci staccammo avevamo il fiatone. Non so per quanto tempo siamo rimasti li, ma sinceramene non me ne importava un accidente.
Non mi ero nemmeno accorto che nel frattempo Shelock mi aveva circondato il busto con le sue braccia, mentre io gli stavo accarezzando quei capelli così vaporosi. Era come se il mio cervello e il mio corpo non fossero più collegati, e mi sentivo immensamente felice, di una felicità che non credevo neanche che esistesse.
Scoppiammo a ridere, per poi baciarci nuovamente, per poi staccarci e ricominciare a ridere.
“Sapevo che ti ci voleva tempo.” mi sussurrò Sherlock all’orecchio.
“Ci ho messo troppo?” chiesi, titubante.
“Decisamente.” 
Sorrisi, avvicinandomi alle sue labbra, ma lui si scansò proprio quando mancava un millimetro per il contatto.
“Eh, no.” mi sorrise malizioso.
“Dai!” cercai di avvicinarmi ancora, ma lui continuava a sfuggirmi.
“No,è una piccola vendetta.” continuò con lo stesso tono malizioso.
“Per cosa?”
“Per averci messo troppo tempo!” socchiuse gli occhi “Adesso devi soffrire!”
Scoppiai a ridere: “Sherlock! Che importanza ha!”
“Lo ha per me.” e detto questo mi diede un bacio sulla guancia, prima di staccarsi definitivamente: “Niente baci fino a domani.”
Feci finta di fare l’offeso: “Sei malignamente malvagio!”
“Sono o non sono un odioso Serpeverde?”
Sorrisi dolcemente a quelle parole.
Il mio odioso Serpeverde.
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Sono arrivati finalmente gli esami. Ci aspetta una lunghissima settimana: alla mattina i test teorici e al pomeriggio le prove pratiche delle rispettive materie della mattinata.
Non avrò tempo per scrivere questo diario, anche perché penso che passerò interamente il mio tempo con Sherlock, sia durante il ripasso, sia durante le pause. Quanto mi è mancata la sua  compagnia! Poi ripassare con lui è ancora più utile, perché si ricorda qualunque cosa (non so come ha trovato il tempo per studiare, ma è preparatissimo) e quindi riesce a rispondermi con chiarezza ogni domanda o dubbio che mi viene in mente.  
In più le pause tra un ripasso e l’altro sono diventate molto.. Uhm.. Che dire.. Diciamo che mi fa cadere in un dolce oblio, dove esistiamo solo ed esclusivamente io e lui. 
Niente e nessuno può intaccare questa fortezza, tantomeno la scuola.
 
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Gli esami sono finiti!!
Oddio non ci credo! Ho dovuto svolgere ben dieci test da un’ora ciascuno, per le materie di Difesa Contro le Arti Oscure, Pozioni, Storia della Magia, Erbologia, Incantesimi, Trasfigurazione, Astronomia, Cura delle Creature Magiche, Babbanologia e Divinazione.
Più le rispettive prove pratiche! Mi sono quasi ammazzato durante quella di Cura delle Creature Magiche! Dovevo passare la giornata con un Granchio di Fuoco, dargli da mangiare, pulirlo e tutto. Peccato che il mio aveva un caratteraccio e ogni volta che non lo guardavo mi dava un morso! A furia di morsi stavo per perdere la mano!
E durante la prova di pozioni ad un certo punto il miscuglio aveva cominciato a virare improvvisamente di colore e a fare strane bolle! Che spavento! Per fortuna sono riuscito a sistemare tutto in tempo!
 
In generale non mi sembra che siano andate male, certo le prove di Babbanologia, Divinazione e Astronomia non sono state brillantissime.. Ho fatto un po’ di confusione.. Però in generale penso di essermela cavata.
Aspetto solo il verdetto, che sarà reso pubblico domani mattina.
 
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Mi sono svegliato con un’ansia tutta particolare: che voto ho preso ai G.U.F.O.? 
Incredibile che quasi quasi ero più agitato questa mattina a vedere i risultati che durante le prove!
Prima di affrontare il tabellone con i voti, strinsi con foga la mano di Sherlock, che si trovava immancabilmente di fianco a me. Lui, a differenza di quasi tutti gli studenti del quinto anno, era perfettamente calmo e a suo agio. Ma la cosa non mi meravigliò più di molto.
Cercai il mio nome.. E sussultai felice: Watson John: Oltre ad Ogni Previsione. 
Non ero riuscito a passare le prove di Babbanologia e Divinazione come avevo previsto, mentre ero passato per un soffio ad Astronomia. Ma alla fine quelle materie erano le meno interessanti del corso e che probabilmente l’anno prossimo le avrei comunque abbandonate. Quindi la mia felicità era alle stelle!
Cercai ora il nome di Sherlock… E fischiai ammirato: Holmes Sherlock: Eccezionale.
Non era stato bocciato a nessuna prova, nemmeno ad Astronomia, che odiava così tanto. 
“Davvero facevi il corso di Artimanzia? Non lo sapevo.” osservai.
“Uh, si. Abbastanza interessante se non sai come passare il tempo.”
Lo guardai stupito. “D’accordo. Se lo dici tu.” Io non avevo scelto Artimanzia perché mi sembrava troppo difficile: tutti quei numeri e lettere antiche mischiate insieme.. Già faccio confusione con la lingua inglese!
“Comunque abbandonerò un po’ di corsi. Astronomia prima fra tutte.” mi disse, deciso.
“Davvero, Sherlock?” chiesi “Sei veramente sicuro? Non sei andato male.”
“È inutile.” commentò “Poi abbandonerò anche Divinazione, Trasfigurazione e Storia della Magia. Terrò solo Pozioni, Difesa Contro le Arti Oscure, Cura delle Creature Magiche, sai se devo diventare apicoltore devo sapere tutti i segreti del mestiere, Erbologia, Incantesimi e Artimanzia. Quest’ultima solo per mio divertimento personale. Può considerarsi un rimedio per la noia. Certo, preferirei ammazzarla in altri modi..” e qui mi lanciò un’occhiata maliziosa, che non ero sicuro di come interpretarla, cioè se preferiva passare il tempo con me o con i suoi casi.. “Ma, tuttavia, sempre meglio di niente.”
“Beh, è già un bel corso pieno anche con questi ristrutturamenti.” commentai. 
Inarcò le labbra in un sorriso: “E poi devo trovare il tempo per le avventure che affronteremo insieme!”
Gli lanciai un’occhiata ironica: “Le avventure che affronteremo insieme? Moriarty è morto e non credo che ci siano ancora tanti misteri da scoprire.”
“C’è sempre qualche mistero da scoprire. Basta solo saper osservare.”
E detto questo mi diede un buffetto sulla guancia.
Gli sorrisi, pensando a quanto era cambiato, in meglio, rispetto a quando l’avevo conosciuto.
 
La cerimonia di chiusura è stata strepitosa!  Il soffitto incantato della Sala Grande imitava perfettamente il cielo stellato e i fuochi d’artificio magici, che hanno lanciato quando hanno proclamato la Casa vincitrice, mi hanno proprio sbalordito! Erano coloratissimi e molto particolari! Certo, avrei preferito maggiormente vedere, nel finale, un bel grifone rosso e giallo, invece di quel tasso giallo e nero.. Ma non mi lamento! Quest’anno ho capito che ci sono cose più importanti di una Coppa delle Case. Per esempio quel ragazzo seduto al tavolo dei Serpeverde che, durante la cerimonia, non mi staccò mai quei suoi bellissimi occhi color ghiaccio di dosso e che, con le labbra incrinate in un mezzo sorriso, mi ha regalato i più bei momenti della mia vita. 
 
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Il treno è appena partito.
Nel giro di un’ora saremo in stazione e ci dirigeremo di nuovo verso le nostre dimore, per unirci di nuovo con le nostre famiglie.
Anche quest’anno è terminato. Ma non è stato un anno banale, come i precedenti, questo è stato l’anno più bello della mia vita: è stato pieno di avventure, misteri, brividi e risate. Ho conosciuto Sherlock e la mia vita è cambiata. 
E non lo dico con rimpianto, no, ma con gioia! Ringrazio il cielo quella volta che ho accettato di partecipare alla preparazione di quella strampalata pozione di risurrezione! 
A quell’epoca non avrei mai pensato che saremmo diventati amici e che mi sarei anche innamorato di lui. 
Ma questa non sarà certamente la fine del nostro viaggio…
 
“Cosa stai scrivendo?” chiese Sherlock, sbirciando il diario che John  aveva in grembo.
“Oh.nulla d’interessante.” sorrise il ragazzo “Non so come concludere la pagina.”
“Dovresti pubblicare quel diario, verrebbe fuori un bel racconto.” sghignazzò Sherlock.
“Ridi, ridi!” lo punzecchiò John “Lo so che scrivo come una gallina!”
“Non è vero.” Sherlock diventò subito serio “Puoi sempre migliorare però.”
John inarcò un sopracciglio “Si?”
“Per esempio descrivendomi di più, soffermandoti maggiormente su come lavora la mia mente e qual’è il mio metodo, oppure..” cominciò il moro.
John alzò gli occhi al cielo, per poi dire: “Oh, stai zitto!” 
“Non potrai mai obbligarmi a stare zitto, lo sai!” cominciò a ridere, mentre il biondo aveva cominciato a picchiarlo scherzosamente.
La lotta si tramutò infine in un dolce abbraccio, dove i due giovani maghi rimasero avvinghiati  per qualche istante, prima di scambiarsi un tenero bacio.
“E neanche lo vorrei.” sussurrò infine John, tra le braccia dell’altro.
 
Il treno si allontanava sempre di più da Hogwarts, sbuffando nuvolette bianche che si confondevano con le nuvole del cielo.
L’unica parola che avrebbe concluso quella pagina di diario era la parola 
                                                            FINE
 
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*Apre una bottiglia di spumante*  Yu-huu! Eccoci arrivati alla fine! *Innalza il bicchiere e ignora altamente il triste vuoto davanti a sé* 
Finalmente la mia prima fic è finita! C’è voluto così tanto tempo! 
Un po’ mi dispiace.. Mi ha accompagnato per quasi tutto l’anno scolastico (e oltre).. Però ora sono libera! Libera di scriverne un’altra! (Eh, si, non vi libererete di me tanto presto! Muhahaha!) 
 
(Si, sto già buttando giù la prossima long fic, sempre basata su Sherlock della BBC, questa volta al naturale, senza crossover o AU. Ma, questa volta la scrivo tutta prima, così non avrò problemi a pubblicarla come questa.. Non dovrete più aspettare una data indefinita per leggere i capitoli seguenti!
E contemporaneamente ne sto scrivendo un‘altra, che inizialmente doveva essere una one-shot e invece il caso ha voluto che diventasse una log fic.. Probabilmente pubblicherò prima questa che l‘altra.. Anche questa è un bel crossover! Tra Sherlock e Doctor Who! )
 
Ah, ho aspettato a far sentire la mia voce perché…. Boh, mi sembrava di rovinare tutto mettendo i miei commenti. Ma adesso che ho finito posso permettermi di distruggere tutta l’atmosfera (?) che ho creato.
Si, ovviamente lo so che nessuno starà leggendo queste righe, ma vi perderete delle chicche fantastiche (che a nessuno importa, ma I regret nothing) riguardo questa fic! 
 
-Prima di tutto: nel capitolo 1 ho parlato di “pozione per la resurrezione”, bene non esiste nel libro. Me la sono inventata di sana pianta. E voglio mettere in chiaro che quando l’ho ideata non ho affatto pensato che è impossibile far ritornare in vita i morti nel mondo di HP.. (Avevo iniziato un po’ così, non ero neanche sicura di pubblicarla).. Quindi.. facciamo finta che la pozione fa effetto solo 10 minuti dopo la morte e che deve essere preparata immediatamente ç probabilità di riuscirci 2% dei casi.
 
-Nel capitolo 3 ho fatto un elenco come ne “Uno studio in Rosso” di Conan Doyle. (per chi non l’avesse capito).
 
-Nel capitolo 4 ho fatto comparire in scena i tre dell’Ave Maria:, Stevie, Pulsifer e Harvey. I nomi non hanno delle finalità specifiche (in particolare Stevie è un minuscolo rimando a Steven Moffat (ma veramente minuscolo, perché in realtà non credo abbia quel carattere.. E probabilmente se lo viene a sapere mi ammazza.. Quindi io non ho detto nulla, ok?), Pulsifer è il nome che avevo dato al mio pokemon pidgey (do i nomi a caso quando gioco ai pokemon), appena catturato all’epoca, in pokemon Soul Silver e Harvey me lo ha suggerito Saske.Italian-Wolf)
 
-Sempre nel capitolo 4 ho fatto comparire gli scheletri maledetti.. Bene li ho copiati dal gioco di Harry Potter e Il Prigioniero di Azkaban per PC. (anche il fatto che per ucciderli bisogna colpirli due volte)
 
-Nel capitolo 6, per i messaggi criptati tra i due studenti, ho preso spunto da “la Valle della Paura” sempre di Conan Doyle
 
- Sempre nel capitolo 6 troviamo un Mark e uno Ian.. Non penso che qualcuno li abbia collegati a Mark Gatiss e al suo compagno Ian Hallard. Se invece qualcuno lo ha fatto, beh, ha tutta la mia stima.
 
-Nel capitolo 7 la successione di piccoli casi è un omaggio all’ultimo episodio della prima serie di Sherlock (BBC) “Il Grande Gioco”.
 
-Sempre nel capitolo 7, i cioccolatini con all’interno la pozione d’amore sono un’idea di EziaAuditrice.
 
-Nel capitolo 9, per la scena del bacio, mi sono rifatta a “L’avventura dei tre Garrideb”, sempre di Conan Doyle, dove c’è uno Sherlock Holmes estremamente preoccupato per il suo amico Watson, ferito da un colpo di pistola alla coscia ( “Valeva una ferita-molte ferite- scoprire quale miniera di lealtà e di affetto si nascondeva dietro quella sua maschera gelida.. “ eccetera eccetera.. penso che tutti conoscono a memoria questo passo.)
 
-Nel capitolo 11 ho fatto Lestrade piuttosto OOC.. Ne sono consapevole. È che, in qualche maniera, volevo un rimando a “Not my division” (me lo ha chiesto GiuliaSke e non potevo rifiutare!)
 
-In questo ultimo capitolo ho voluto omaggiare la visione di Sherlock come allevatore di api! 
 
-Ah, inoltre, in questo ultimo capitolo, mi sono accorta di aver fatto un piccolo, grande errore... I risultati non vengono esposti in cartelloni a fine anno, ma vengono mandati via gufo durante l'estate! Inoltre non c'è una media di tutte le materie... Scusatemi! SCUSATEMI! Non ho cambiato il testo perchè non saprei come modificarlo.. Ma ringrazio enormemente Maya98 per avermelo fatto notare! 
 
- Basta i rimandi ai capitoli sono finiti (tanto nessuno li ha letti).
 
 Volevo solo aggiungere che ci ho messo tanto a farli mettere insieme quei due perché… perché mi piace mandarla per le lunghe! È una gioia! Veramente! 
Ah, avrete notato il mio imbarazzo a descrivere le scene dei baci.. (per fortuna erano solo baci!) Già.. Volevo affossarmi quando le ho scritte! È la prima volta che descrivo qualcosa di simile! Certo, non erano nulla di così eccessivo (forse sono andata anche troppo soft) però capitemi. Con l’esperienza mi rifarò. (oddio, mi vengono i brividi al pensiero)
 
Oh, bene, sono arrivata veramente alla fine. Non mi resta che ringraziare tutte le 17 anime d’oro che hanno aggiunto la storia ai preferiti, le 46 anime che l’hanno aggiunta tra le seguite e le 6 anime che l’hanno aggiunta tra le ricordate.
 
Un particolare ringraziamento a tutti quelli che hanno commentato, tra cui Gipsiusy,  Maya98 e  bbbgster, che hanno recensito praticamente sempre (vi adoro!), poi JimmyHouse, Ciulla, Phantasia Imaginatio, Quinn Fabray, Anonyma, Douglas, dodo e Silv_, che,anche se ad un certo punto non ho più avuto loro notizie, hanno lasciato delle bellissime recensioni! 
 
In più un ringraziamento speciale a Saske-Italian-Wolf, che mi ha spronato a scriverla e pubblicarla, a GiuliaSke che mi ha alzato la mia autostima con le sue lunghissime e divertentissime chiacchierate, EziaAuditrice per i suoi fantastici commenti  e DevilSanaChan per le sue correzioni grammaticali. (Sono tutte persone provenienti dalla deviantart)
 
(Si, ho una deviantart. E anche un profilo Tumblr. Chiunque voglia aggiungermi è libero di farlo! *approfitta dello spazio per farsi pubblicità* )
 
Bene, ora ringrazio anche voi, che (forse) avete letto tutto fino a questo punto!  
Se volete dirmi come avete trovato questa storia potete farlo! Non abbiate paura! Anche se ha fatto schifo! Così almeno capisco i punti su cui migliorare! 
E mi auguro veramente tanto che mi seguirete nelle prossime fic che scriverò, le quali spero siano migliori di questa!
 
GRAZIE! A  PRESTO!
  
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