Con l'inizio di settembre
voglio imbarcarmi in un esperimento...proverò a scrivere una
long fic su Itachi e Sasuke più precisamente una future fic,
dove Itachi torna in vita (magari!)
Come detto è un esperimento, penso che aggionerò
una volta al mese o ogni 15 giorni circa, dipende da come e quanto
riuscirò a scrivere e anche se la fic piacerà
ovviamente XD
Intanto eccovi il primo capitolo...vediamo come si evolverà
l'esperimento. Spero vi piacerà^^
Titolo: Una Nuova vita - Un buio risveglio
Fandom: NARUTO
Rating: Verde
Spoiler: volume 61
Personaggi: Sasuke e Itachi principalmente
Disclamer: NARUTO e i suoi personaggi sono
proprietà del maestro Masashi Kishimoto.
Riassunto: C'era disperazione e speranza
insieme in quella parola urlata da quell'unica voce che aveva il
diritto di pronunciarla. Itachi si voltò verso quel suono,
ma non vide nulla. Sentì la mano di Sasuke prendere la sua,
stringerla con forza e la voce di lui chiamarlo ancora. Ma davanti ad
Itachi il mondo si presentava come una vasta distesa di nero assoluto.
Sbatté le palpebre ma nulla cambiò. Si
portò una mano sul volto e capì quello che
già aveva intuito fin da subito. I suoi occhi non gli
appartenevano più, quegli stessi occhi che ora lo stavano
guardando lacrimando come non erano avvezzi a fare…
UNA NUOVA VITA
Un buio risveglio
Rumori confusi furono la prima cosa che percepì. Pochi
istanti dopo insieme al vento che accarezzava la sua pelle riconobbe in
quei rumori delle voci che si facevano sempre più forti e
riconoscibili. Riconobbe singhiozzi e pianti sommessi. Nella sua vita
ne aveva sentiti fin troppi e molti provocati proprio dalle sue azioni.
In quella stessa vita che sicuramente era certo fosse giunta al
termine, due volte per giunta. Eppure ora sentiva un terreno duro sotto
la schiena e percepiva chiaramente l'aria entrare e uscire dal suo
corpo in un respiro che non ricordava potesse essere così
semplice e naturale, ma che gli morì in gola nel momento in
cui riconobbe senza possibilità di errore una voce
stagliarsi sopra le altre.
"Nii-san!"
C'era disperazione e speranza insieme in quella parola urlata da
quell'unica voce che aveva il diritto di pronunciarla. Itachi si
voltò verso quel suono, ma non vide nulla. Sentì
la mano di Sasuke prendere la sua, stringerla con forza e la voce di
lui chiamarlo ancora. Ma davanti ad Itachi il mondo si presentava come
una vasta distesa di nero assoluto. Sbatté le palpebre ma
nulla cambiò. Si portò una mano sul volto e
capì quello che già aveva intuito fin da subito.
I suoi occhi non gli appartenevano più, quegli stessi occhi
che ora lo stavano guardando lacrimando come non erano avvezzi a fare
...
Sasuke si asciugò le lacrime in fretta, aiutando il fratello
ad alzarsi a sedere mentre la sua voce riprendeva vigore rivolgendosi
verso gli altri presenti che Itachi non tardò a riconoscere.
"è colpa vostra. Questi occhi - disse portandosi una mano ad
arpionare il proprio volto - sono i suoi avreste dovuto
trapiantarglieli come vi avevo chiesto. Il vostro Hokage è
un buon a nulla!"
Sakura alzò il capo di scatto trafiggendo con lo sguardo
quel ragazzo che tanto amava. "Il nostro Hokage buona nulla ti ha
appena ridato tuo fratello rinunciando alla sua vita in cambio!"
inveì la ragazza tentando di ignorare il dolore al cuore che
si faceva ancor più profondo nel dover dire quelle parole.
Sasuke però tacque limitandosi a distogliere lo sguardo da
lei e a stringere inconsapevolmente ancora di più la mano
attorno a quella di Itachi che nello stesso istante ne sentì
anche un’altra poggiarsi con forza sulla spalla.
“Bentornato Itachi”
Naruto si rivolse a lui con voce ferma, ma nonostante
l’Uchiha avesse perso l’uso della vista non gli fu
difficile capire che nei grandi occhi azzurri del ragazzo nuotava una
tristezza di profonda perdita.
“Cosa…” tentò di chiedere
sentendo la sua voce uscire dalle labbra roca e debole.
Naruto si asciugò la faccia con la manica della giubba e
tentò un sorriso stentato. “Nonna Tsunade ha usato
una tecnica segreta per farti tornare nel tuo corpo e prima
di…” si fermò, cercando di placare
nuovamente quell’ondata di tristezza che aveva provato a
ricacciare in gola attimi prima.
“…prima di morire – riprese Sakura
intuendo fin troppo bene i pensieri dell’amico – ha
detto che avrebbe fatto il possibile per curare la sua malattia
respiratoria.”
Itachi annuì con un cenno della testa portandosi la mano al
petto e capendo ora il perché riuscisse a respirare con tale
facilità.
“…e vi conviene che ci sia riuscita altrimenti
io…”
Itachi liberò la mano che il fratello gli teneva ancora,
alzandola a livello del volto di lui bloccando sul nascere qualsiasi
minaccia. Sasuke sgranò gli occhi e abbassò il
capo stringendo i denti nel tentativo di calmarsi.
Naruto e Sakura si sorpresero per qualche istante nel notare come
l’amico si fosse immediatamente zittito in risposta ad un
solo semplice gesto del fratello.
La ragazza depositò a terra con delicatezza il corpo senza
vita di Tsunade, ora tornata al suo vero aspetto di anziana donna. Le
passo gentilmente una mano sul volto raggrinzito chiudendole gli occhi
in un gesto di saluto e ringraziamento. Poi si alzò
avvicinandosi ad Itachi che ancora rimaneva seduto vicino al fratello.
“Itachi-san – chiese la giovane Kunoichi
– mi permetta di verificare se la maestra sia riuscita a
curare la sua malattia”
Itachi annuì di nuovo lasciando che la giovane donna gli
ponesse una mano sul petto. Sakura verificò con attenzione
le condizioni del ninja appena tornato in vita e una volta finita la
sua veloce valutazione allontanò la mano che perse la
luminosescenza dovuta al controllo del chackra.
“La maestra è…era – si
corresse - il miglior medico che sia mai esistito. Il flusso di chackra
è leggermente anomalo, ma non ci sono problemi gravi. Con
una buona dose di riposo e qualche giorno di ospedale sarà
in grado di riprendere una vita normale…almeno a livello
respiratorio…per gli occhi purtroppo…”
“Va bene così…”
commentò il ninja in risposta.
“Non va bene per nulla. – ribatté con
forza Sasuke tirando un pugno al terreno – Questi sono i tuoi
occhi, riprenditeli!”
“Sasuke… – questa volta fu la voce del
fratello e non un suo gesto a fermare l’ira del ragazzo.
– seguimii” lo invitò alzandosi e
facendo pochi passi prima di inginocchiarsi vicino al corpo esanime
della vecchia Hokage. Sasuke rimase al suo fianco senza accucciarsi
osservando pieno di biasimo la figura distesa ai suoi piedi.
Naruto e Sakura rimasero a guardare i due fratelli chiedendosi come
Itachi avesse fatto ad alzarsi e a spostarsi a fianco di Tsunade con
quella precisione senza poter vedere. Il ragazzo nel frattempo
cercò, tastando, la mano della donna e la prese tra le sue.
Sotto le sue mani delicate sentì un pelle rugosa e
raggrinzita che copriva una mano piccola e debole ben lontana da quella
che immaginò essere stata in gioventù. Itachi non
aveva mai visto di persona quella donna, ne aveva solo sentito parlare
come medico e ninja eccezionale. Il pensiero di essere stato il motivo
della sua morte era per lui un altro peso da aggiungere al suo grande
fardello.
“Non avreste dovuto – cominciò
rivolgendosi alla donna distesa – non meritavo un vostro
sacrificio…”
“Certo che lo meritavi” urlò Sasuke
abbassandosi a livello del fratello. Itachi si volse con lentezza verso
di lui. Le palpebre chiuse e le labbra che descrivevano una linea
immobile. Non pronunciò sillaba nemmeno questa volta, rimase
li a sostenere uno sguardo che non poteva vedere finché
Sasuke abbassò nuovamente la testa vinto ancora una volta
dalla sola presenza dell’altro. Itachi tornò a
rivolgersi a Tsunade
“Vi prometto che userò questa vita che mi avete
donata per proteggere Konoha con tutte le mie forze come Itachi Uchiha
della foglia” concluse accompagnando le mani di lei ad unirsi
sul petto e li le lasciò chinando ancora il capo.
Naruto e Sakura si asciugarono le silenziose lacrime che si accorsero
stavano rigando i loro volti, mentre Sasuke ancora in ginocchio vicino
al fratello strinse con forza i pugni stritolandosi i palmi fino a
farsi venire bianche le nocche delle mani. I capelli gli oscuravano il
volto e i denti schioccavano tra loro nel tentativo di fermare le
parole che, sentiva, volevano eruttare come un vulcano, vomitando odio
e disprezzo ancora una volta verso quel villaggio che suo fratello, si
rese conto, non avrebbe mai smesso di amare.
Si senti le lacrime pizzicargli gli occhi al pensiero che suo fratello
non gli avesse ancora rivolto la parola se non per riprenderlo o
zittirlo come fosse un bambino capriccioso, mentre avesse onorato
quella donna con parole di fedeltà che voleva,
egoisticamente, fossero per lui solo. Le lacrime però
sgorgarono solo qualche istante dopo, per un motivo completamente
diverso, quando Itachi senza preavviso si volse verso di lui
circondandogli il corpo con le sue braccia e stringendolo forte a
sé.
“Perdonami Sasuke” gli sentì dire
solamente e quando alzò gli occhi e vide una lacrima
solitaria scendere da una delle palpebre chiuse di Itachi
lasciò andare tutto il risentimento, tutto l’odio
e il rancore che aveva provato. Libero di essere di nuovo il bambino
che era Sasuke ricambiò quell’abbraccio tanto
desiderato, stringendo con tanta forza le vesti sulla schiena del
fratello che pensò si sarebbero strappate da li a poco.
Itachi lasciò che il suo fratellino lo stritolasse nella sua
morsa fino a che sentì il suo giogo farsi più
lieve notando a quel punto che Sasuke stava crollando…troppo
emotivamente provato da quel susseguirsi di eventi in pochi minuti.
Sasuke stesso si rese conto di non essere più lucido e pochi
istanti prima di perdere conoscenza pregò che le braccia che
lo reggevano non fossero un’illusione. E cosi si
lasciò andare con nelle orecchie il suo nome pronunciato da
tre voci diverse…