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Autore: Estel21    07/06/2004    9 recensioni
storia scritta da estel e silnen. durante la guerra dell'anello la compagnia dei 9 nn era la sola ad essere in viaggio... la storia di 4 destini che si incrociano sotto le mura di Gondor, e l'amore si mescola all'amicizia..... SONO STATI RIORDINATI I PRIMI TRE CAPITOLIDATO CHE ERANO MESCOLATI
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nota: il nome della ragazza (estel), lo sappiamo, è stato impropriamente “rubato” ad aragorn perciò chiediamo scusa. Leggete e vi prego recensite.

CAPITOLO 1:perline di vetro

 

 

Estel stava scappando dal suo villaggio,forse era questa la spiegazione alle sue lacrime,al suo volto serio .dopo due ore trascorse in quel modo si addentrò nel bosco che fino ad allora aveva costeggiato e si sedette sopra un sasso , chiudendo gli occhi. cercava di fermare il flusso impetuoso di pensieri nella sua testa ,provando a ricordare con tutte le sue forze quella sera di sei ani fa…

La musica era calda e allegra, riempiva la sala già riccamente addobbata e poi-estel non ricordava bene-il grande tavolo al centro della sala ricolmo di dolci e di fiori. E le risate , le risate di lei e di silnen. Silnen…da quanto tempo era scomparsa?Estel conservava perfettamente nella memoria il ricordo dei loro giochi e delle loro corse,e poi quella sera , e la festa.. lei e la sua amica avevano ballato tanto,finché la musica continuava non c’era modo di preoccuparsi e loro non smettevano di muoversi nei loro eleganti vestiti quasi riuscissero così a scacciare la tristezza ,la paura della guerra imminente…In occasione della festa estel era stata tutta la giornata a prepararsi,con sua madre dato che aveva solo dieci anni, aveva aspettato per un’ora immobile su una sedia che sua madre finisse di intrecciarle nei capelli perline di vetro . aveva aspettato un’altra ora perché sua madre finisse di metterle bene il suo vestito,il suo bel vestito verde nel quale i fili d’argento erano ricamati in modo perfetto ,formando un legame indissolubile tra la persona ed esso ,in un unico sfavillio di colori. appena il meticoloso lavoro fu terminato estel si ricordava di essere corsa allo specchio e….di non essersi piaciuta. Non perché non fosse stata abbastanza bella ,ma perché si vedeva strana, diversa e non si riconosceva con quella bambina che sorrideva nello specchio.

Arrivata alla festa aveva trovato silnen e tutto aveva perso importanza perché quando c’era lei contava solo esistere. dopo un po’ di tempo trascorso a ballare ,o meglio a saltare, le due bambine si erano appartate di fuori e sul balcone del palazzo si erano messe guardare le stelle.

_guarda cosa ho trovato ieri! Aveva detto silnen e le aveva porto una piccola pietra liscia e viola ,bucata a un’estremità.

_è bellissima!

_è tua! Aveva esclamato ,così, semplicemente:era fatta così

_ma…..ma….. estel non sapeva cosa dire,avrebbe voluto ricambiare e allora non disse nulla e si tagliò una treccia.

Le perline erano cadute ,tranne una che era rimasta impigliata tra i capelli castani della treccina.

Silnen aveva afferrato la treccina ,raggiante, e se l’era legata al polso come fosse un braccialetto.

Le due bambine si erano poi addormentate ,accarezzate dal vento.

Della mattina dopo la festa estel non ricordava gran ché….l’odore acre di incendio che riempiva il pensiero.. immagini distaccate le comparivano nella mente e le ritornava nel corpo la paura ,la paura senza fine e senza motivo,la voglia di piangere,il sentirsi perduta… gente che scappava…urla .fiamme… di nuovo urla e poi…le mani di sua madre che la afferravano e la portavano lontano da silnen,le chiudevano gli occhi …………..e poi di nuovo il silenzio ,inesorabile e sconfinato chele riempiva la testa ma la rendeva vuota dentro. Erano passati sei anni da quel terribile risveglio ,sei anni da quando gli uomini dell’est avevano attaccato il suo villaggio a gondor ,sei anni da quando silnen era stata catturata,sei annida quando i sui genitori e i superstiti avevano abbandonato quelle desolate regioni dell’ovest per recarsi nel mark ,al”sicuro”. durante quei tristi e freddi anni estel aveva dovuto imparare a usare la spada e a cavarsela da sola anche se aveva disperato bisogno di compagnia e di amici. non conosceva nessuno che avesse la sua età o la voglia di fermarsi ad ascoltarla perciò tutte le volte che si sentiva sola il suo pensiero correva a silnen .la pietra che gli aveva lasciato la portava al collo e passava infiniti momenti a rimirarla . finchè una mattina si era stancata di non agire.basta.BASTA.aveva deciso. era corsa via alle prime luci dell’alba con il solo pensiero di ritrovare silnen,non aveva importanza come .

 

 

Riaprì gli occhi di scatto: stava scendendo la sera…avrebbe dovuto sbrigarsi e trovare una locanda,altrimenti avrebbe dovuto dormire nel bosco . dopo mezz’ora di cammino sulla strada maestra vide luci soffuse provenire da finestre a circa dieci metri di distanza,corse incontro a quelle luci e si ritrovò davanti a un insegna che diceva: “osteria del ceppo d’oro”. Entrò nella locanda ,e guardandosi intorno vide un ambiente allegro ,attorno ai tavoli era radunata gente di tutte le razze: nani,tra un bicchiere di birra e l’altro, discutevano animatamente sui diversi metalli nobili e ognuno decantava la propria abilità nel lavorarli. Ad un altro tavolo erano riuniti cinque uomini che cantavano allegramente una vecchia canzone che piacque subito a Estel :

 

Guarda fastitocalone

Nel mare si trova più di un mostro

Ma nessuno pericoloso come questo:

Perciò se volete salvarvi la vita seguite il mio consiglio

Dei marinai il consiglio seguite

E non sbarcate su isole ignote

O ancora meglio

Nella Terra di mezzo la vostra vita fugace

In pace

trascorrete

 

finita la canzone tutta la locanda applaudì e ne chiese un’altra e quelli intonarono un strana melodia

c’è una locanda,un’allegra locanda

sotto un vecchio colle grigio

Ove la birra è così scura

Che anche l’uomo della luna

È sceso a berne un sorso……..

Estel non rimase ad ascoltare il resto e andò a cercare l’oste. questi le domandò per quanto tempo sarebbe rimasta

- si tratta solo di due giorni. Vorrei una camera .- rispose

-certo , abbiamo camere per tutte le esigenze,ve ne mostrerò una che fa proprio al caso vostro e….

ah giusto ,penso che vorrà la cena,abbiamo ottime minestre e oggi ho preparato pollo alla birra coi funghi e torta di pane al formaggio…….ma ditemi,da dove venite? È da molto che viaggiate?…allora cosa volete per cena ?avete deciso?_

chiedeva curioso l’oste senza dare il tempo per rispondere. A Estel la sua invadenza divertiva, anche perché si vedeva chiaramente che non aveva cattive intenzioni .

-sì ho deciso -rispose ridendo-prenderò il pollo con i funghi,come bevanda mi basta l’acqua,no,non vengo da molto lontano ,no ,è da poco che viaggio!

L’oste sorrise e l’accompagnò alla sua camera. Quella sera quando si addormentò Estel si senti stranamente felice e libera e sentì finalmente le sue preoccupazioni cadere tintinnando come tante perline di vetro.

 

  
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