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Autore: Girl_on_fire    02/09/2012    1 recensioni
"Decisi di tenere per me i miei pensieri,e di non dire a Edward che io in verità ci avevo pensato eccome. Decisi di congedarlo con un bacio. Decisi di dirgli che andava tutto bene.
Mentii."
Solo il prologo è narrato dal punto di vista di Bella, il resto verrà descritto da Renesmee, ormai cresciuta e alle prese con non pochi problemi.
Non vi anticipo niente, non sarebbe giusto.
Leggete e vedrete.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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1
 
Mi svegliai al buio.
Anche se non vedevo niente,gli odori di quella stanza trapelavano di particolari.
Mi rigirai piano nel letto,fino a riuscire a scrutare il display della sveglia che segnava le due e venticinque.
Affondai il viso nel cuscino ed inspirai.
Il dolce profumo di Jake mi inebriava la mente.
Ero così felice!
Del resto,ero felice come ogni notte passata con lui.
La sua stanza era la più remota del grande casolare dei Black, e dava direttamente nella radura.
Adesso che il mio sguardo si era abituato all’oscurità,potevo osservare il quieto paesaggio notturno che si estendeva per ettari dietro alla grande vetrata socchiusa,che occupava una delle quattro pareti in legno massiccio.
Negli ultimi mesi (soprattutto di notte) avevo imparato a conoscere l’ambiente in cui Jake viveva nei minimi particolari e anche se ormai lo conoscevo come le mie tasche aveva sempre un che di affascinante.
La camera era piccola e disordinata,ma non sporca.
I vestiti più vecchi erano accatastati sulla sedia,mentre quelli più recenti (tipo quelli della sera prima) sul pavimento.
Un sorrisetto comparve quando notai i brandelli del mio vestito verde acqua sparsi per terra.
A casa avevo esaurito le giustificazioni per così tanti capi rovinati in soli tre mesi, e non sapevo più cosa inventarmi.
Un alito di vento entrò dalla finestra e mi fece rabbrividire.
-Dovresti coprirti-
Un sussurro mi avvertì che un minimo rumore,ancora una volta,era riuscito a catturare l’attenzione di Jacob.
Mi voltai piano,assaporando ogni momento e come sempre,rimasi senza parole.
La sua bellezza era estenuante,faceva mozzare il fiato.
Il corpo scuro,abbronzato,riluceva sotto la flebile luce della luna,che ne evidenziava i contorni ed i particolari.
L’espressione del viso era serena,gli zigomi scolpiti erano piegati in un mezzo sorriso.
Per un breve istante mi persi nei suoi occhi color mogano brillante.
Amavo quello sguardo.
Sapeva essere sarcastico e nello stesso tempo intenso.
Incredibilmente sexy.
Mi avvicinai piano,fino a sfiorare con le labbra le sue.
Intrecciai le mani nei suoi capelli,mentre le sue premevano contro la mia schiena e,un minuto prima di completare l’opera con un’appassionante bacio,sussurrai tre brevi parole.
-Così va meglio…-
Ogni contatto fisico che avevo con lui,anche se minimo,mi trasmetteva scariche sempre più intense.
Bastava solo una carezza,uno sfioramento,a farmi andare su di giri.
Liberai una gamba e le lenzuola,che ormai non servivano più, caddero a terra.
Lo avvolsi con le gambe e continuai a baciarlo,sempre più intensamente.
Di solito non esitava,ma questa volta mi interruppe.
Tornai al mio posto,con un sospiro.
Era una delle poche volte in cui venivano a controllarci, e l’infallibile udito di Jake aveva previsto l’arrivo di un ospite indesiderato.
Mi alzai piano e infilai una larga maglia di cotone a maniche corte,presi le lenzuola dal pavimento e le stesi in modo da coprire sia me che Jacob.
Di nuovo a letto,chiusi gli occhi e regolai il respiro,fino a sembrare addormentata.
Una mano,però,era rimasta intrecciata a quella di Jake,per permettermi di “parlargli” mentre il controllore finiva l’ispezione.
I brandelli del vestito,intanto, erano svolazzati sotto al letto.
Ormai avvertivo anch’io il tonfo sordo di dei passi che venivano verso la camera.
Cercai di far rallentare il battito cardiaco,ma ero proprio arrabbiata.
Possibile che dopo così tanti mesi ancora non si fidavano di noi?
Immaginai che fosse stato uno dei licantropi a farci una visita notturna,perché i vampiri non avrebbero mai fatto così tanto rumore e sarebbero difficilmente stati captati anche dal finissimo udito di Jacob.
Odiavo Sam.
Aveva ancora dei pregiudizi sulla mia relazione con Jake.
Dopo tutto quel tempo!
Ormai nessuno poteva più fermare il mio cuore che aveva preso a battere a mille per la furia.
Stavo per aprire gli occhi e correre incontro a Sam per sgridarlo,quando la porta si spalancò e Seth si precipitò dentro,senza fare caso alla mia presenza.
-DOVETE SBRIGARVI!! STA SUCCEDENDO!-
Mi alzai e guardai Jake.
Neanche lui aveva capito.
-Cosa c’è Seth?!-
-STA SUCCEDENDO ADESSO!-
-Cosa?- avevo ancora la voce impastata dal sonno
-E’ IN ANTICIPO! E’ IN ANTICIPO!!-
-MI VUOI SPIEGARE PERCHE’ CAVOLO STAI URLANDO!-
Adesso anche Jacob gridava.
-E’ IN ANTICIPOOO..!-
-Seth,spiegati..-
-DI DUE MESI!-
-Cos…-
Mi bloccai.
Sapevo perfettamente che stava succedendo.
Guardai Jake,che aveva capito prima di me e si stava già vestendo.
Misi un paio di jeans sbiaditi e tenni la maglia di cotone che avevo,mi precipitai fuori senza neanche indossare le scarpe.
Affondavo i piedi nudi nel terreno fresco di rugiada,correndo come una forsennata verso il furgoncino di Jacob.
Salii dietro,lasciando i ragazzi davanti.
Ero frastornata,stava succedendo tutto troppo in fretta.
-Da quanto Emily è in travaglio?-
Jake sembrava così calmo,ma sapevo che aveva i nervi a fior di pelle.
-Poco tempo,una mezz’oretta al massimo-
Sgranai gli occhi.
Mezz’ora?
Povera Emily.
-Carlisle dice che sarà un parto molto difficile-
Avvertii un tremolio nella voce di Seth.
-Insomma,forse tu li puoi aiutare…hai già assistito ad un parto difficile,no?-
Cadde il silenzio.
Si sentiva solo il rumore che faceva Seth battendo i denti.
Un ringhio cupo ruppe la tensione.
-Non era la stessa cosa- disse Jake a denti stretti.
Gli posai entrambe le mani sulle spalle.
-Shh,calmati,va tutto bene..-
Frenò di colpo.
Eravamo arrivati.
Le luci erano tutte accese,e sul portico c’erano un sacco di persone.
Amici,familiari,conoscenti,tutti erano accorsi per assistere alla nascita del/la figlio/a di Sam ed Emily.
Solo nonno Carlisle e di conseguenza papà sapevano il sesso del bambino,perché i genitori non avevano voluto conoscerlo.
Volevano che fosse una sorpresa.
E lo era stata!
Con ben due mesi di anticipo!!
Le urla che arrivavano da dentro erano strazianti.
Fuori riconobbi fra tutti i visi abbronzati,quattro colore del gesso.
I miei zii e zie.
Alice,Jasper,Rosalie ed Emmet erano in piedi,davanti all’ingresso.
Alice mi sfrecciò davanti,seccata.
-Come siamo eleganti- replicò,sarcastica.
Odiava quando non curavo l’abbigliamento.
-Scusa,zia,eravamo un po’ di fretta,sai com’è,Emily sta partorendo- risposi con lo stesso sarcasmo,solo più dolcemente.
Mi squadrò dall’alto in basso e guardò inorridita i miei piedi infangati.
-Non chiedo niente-
Sorrisi.
Un istante dopo una coperta arrivò dal nulla a scaldarmi le spalle.
In effetti faceva freddo.
Mi voltai e vidi zia Rose sorridermi.
La abbracciai e tutte e tre ci incamminammo verso gli altri.
 
Erano passate più di quattro ore e ancora niente.
Guardavo nervosamente le lancette dell’orologio e contavo i secondi.
Quattro,strazianti ore e trentasette minuti altrettanto fastidiosi.
E le urla non cessavano.
Di tanto in tanto vedevo Sue che usciva e prendeva coperte o altra acqua calda.
Jake era rimasto immobile in una poltrona.
Mi alzai e andai da lui.
Restammo entrambi a fissare la porta per un po’.
Basta.
Lo abbracciai.
Non doveva sentirsi così.
All’inizio il suo corpo si era irrigidito,ma poi si era sciolto stringendomi a sé.
-Oh,Ness…-
-Shh,va tutto bene,andrà tutto bene…-
Lo baciai sul collo,poi andai su,fino alla guancia e infine alle labbra.
Mi sedetti su di lui e aspettammo,ancora abbracciati.
Sprofondò il viso nei miei capelli.
-Ti amo- sussurrò
Sorrisi e mi appoggiai totalmente,cullata dal suo respiro.
 
-Dorme?-
La voce di mamma aveva interrotto il mio sonno senza sogni.
-Da più di tre ore. Era stanca-
Il petto su cui ero adagiata aveva vibrato forte,scrollandomi di dosso il sonno.
Aprii piano le palpebre e m’invase la luce splendente del giorno.
Cavolo. Era già mattina.
E io mi ero addormentata!
Mi alzai in piedi di scatto e per poco non caddi a terra.
Due braccia mi avevano sorretta.
Papà.
-Ehm…Buongiorno!-
-Sei sempre la solita…quante volte ti avrò detto di non alzarti così di scatto?-
-Mai abbastanza!!-
La voce di zio Emmett era forte e possente.
-Emmett? Ti ho già detto di non fare battute quando sgrido mia figlia…-
La finzione nel tono di papà era quasi comica.
-Hai preso da tua madre…-
-Hei!!!-
Mamma si alzò in piedi con le mani sui fianchi.
-Cioè,fammi capire…quando cade ha preso da Me e quando batte Emmett a braccio di ferro ha preso da te?!-
Papà sorrideva beatamente.
-Ehm,Bella,cerchiamo di omettere certe informazioni…-
A Emmett non piaceva che in giro si spargesse la voce che io l’avevo battuto a braccio di ferro…
-Edward,esigo delle scuse!-
Mamma non aveva neanche finito di parlare che papà la teneva già tra le braccia baciandola.
Mi rilassai,sedendomi accanto a Jake,che mi trasse sopra di sé,nella mia posizione iniziale.
-Buongiorno…-
Un altro bacio.
Stavo diventando matta.
Non mi ero ancora guardata intorno,wow.
C’era parecchia gente.
Tutto il branco dei licantropi,i Cullen,i parenti di Emily e Sam, gente che non avevo mai visto,Sue,nonno Charlie e Billy.
Questi ultimi due ci osservavano compiaciuti.
Mi staccai da Jake,imbarazzata.
Andai ad abbracciare mamma e restai accanto a lei.
-Credo di sapere dove sono finiti tutti i tuoi vestiti- mi sussurrò pianissimo.
Arrossii ancora di più.
Jake quasi si strozzò con l’acqua che stava bevendo.
Mentre tossiva la porta si spalancò e uscì nonno Carlisle.
Aveva in braccio un fagottino bianco,piccolo e candido.
Ci fece segno di non fare rumore e sussurrò poche parole.
-Vi presento Nathalie-
Una femmina!
Avevo sperato tanto che fosse una bambina,anche perché il branco dei licantropi pullulava di maschi…beh,almeno di uno di loro non mi dispiaceva…
Papà mi disse piano –Non sperare troppo in fretta…-
Ed esattamente un secondo dopo che ebbe finito la frase dalla stanza uscì Sam con in braccio un altro fagottino.
-E questo è Stefan-
Un altro bambino!
Ecco perché il parto era durato così tanto!!
Sam tornò dentro con entrambi i piccoli fra le braccia e il nonno fece segno a me e a Jake di entrare.
Ci alzammo e seguimmo il neo-padre.
Emily era sdraiata sul lettone,stremata ma felice.
Sam le diede Stefan e si sedette accanto a lei.
-Sono bellissimi- mi congratulai con Emily.
La ragazza aveva gli occhi gonfi dal pianto di commozione e la gola secca dal tanto urlare,e ci mise un po’ a formulare una frase.
-Ci hanno messo un po’,ma credo che ne sia valsa la pena-
Ridemmo tutti,non per la comicità in sé della frase ma tanto più per sfogarci.
Ne avevamo bisogno.
-Volevamo chiedervi una cosa- aggiunse Emily mentre accarezzava il visetto di Nathalie.
-Insomma…vorreste essere i padrini?- finì Sam.
D’un tratto mi intenerii.
Come avevo fatto a dubitare che Sam mi volesse bene?
Corsi ad abbracciarli.
-Sì,sì,sì! Come non potremmo?!-
Jake mi venne vicino e mi posò le mani sulle spalle.
-Certo,accettiamo. Grazie-
Solo ora mi ero accorta che Nathalie si era svegliata, e che mi fissava in un modo stranissimo.
I grandi occhioni verdi erano spalancati a scrutare lo strano mondo in cui era capitata.
Iniziò ad urlare,allungando le braccine verso di me.
Mi avvicinai e la presi in braccio con delicatezza.
Mi strinse forte e affondò il viso nei miei capelli lunghi,giocando con le ciocche cremisi e rossastre e sorridendo.
Le sorrisi anch’io.
-Ciao,piccolina-
  
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