1156 Gran Bretagna
Knighton, una cittadina a sudovest di
Birmingham, ai confini con il Galles.
Il giorno aveva lasciato il suo posto all’imbrunire quando
la sagoma color carminio si materializzò di fronte le
mura di Knighton.
Sul candido volto era sparita ogni traccia d’ira funesta,
soppiantata da una decisione più inflessibile di un monte. La fierezza di
quegli occhi castani avrebbe fatto vacillare chiunque vi si
fosse rispecchiato.
Tuttavia nessuno incontrò quello sguardo.
La porta della cittadina era sguarnita di sentinelle, il
silenzio interrotto dal dolce canto degli uccelli del vespero.
Hermione s’accigliò, avvicinandosi cautamente al passaggio
libero. L’occorrente per affrontare le tenebre che sopraggiungevano era stato
abbandonato malamente a terra, accanto ad esso
giacevano dadi di legno, passatempo diffuso tra uomini d’arme.
La giovane donna osservava quei cubi intagliati,
domandandosi il motivo di una tale assenza.
Assorta nei suoi pensieri non si accorse della seconda
sagoma che aveva fatto la sua apparizione da un sentiero costeggiante le mura.
L’attutito rumore di zoccoli sulla terra alle sue spalle
fece voltare la giovane lady.
Uno stallone dal manto scuro la fissava quasi infastidito,
mentre il morso gli ingiungeva di rimanere fermo.
-Alla fine sei giunta Mylady. -
Hermione si arretrò di qualche passo, lo sguardo intimorito
da quella figura.
Il cavaliere si accigliò.
-Qualcosa ti turba?-
-Il cavallo... Credo di non
piacergli...-
L’uomo rise, allegramente stupito dalla situazione.
-Non credo che prenderti gioco della mia persona
possa aiutare la tua condizione, Lord Ronald. Ricordati che sono ancora
adirata nei tuoi confronti.-
Il cavaliere scese con un movimento
elegante dal destriero, carezzandolo sulla possente muscolatura del collo,
guardava divertito la dama.
-È bello, non è vero? Non è un purosangue eppure riesce a
tener testa anche alle cavalcature dei campioni.-
-Ciò non toglie che provi astio nei miei confronti.-
Ronald scosse la testa, osservando la donna arretrare di un
passo dopo che il cavallo si era mosso.
-Da cosa l’avresti capito? Riesci a leggergli nella mente
my lady?-
Hermione esitò prima di rispondere.
-No... Si vede che non mi ritiene degna della sua
compagnia.-
Sia destriero che cavaliere non riuscirono
a trattenere il proprio divertimento.
La donna li osservò ridere, o nitrire, con gli occhi
castani ridotti a fessure.
-Dovreste seguitare delle lezioni di portamento. Entrambi.-
Lord Ronald, con un sorriso impertinente sul volto,
s’inchinò leggermente.
Il cavallo battè nervosamente uno zoccolo per terra, strattonando poi
le redini in mano all’uomo.
-Non sembra d’accordo con il vostro pensiero, lady
Hermione.-
-Il suo comportamento non è forse la dimostrazione che io
non piaccia al tuo cavallo?-
Il sorriso dell’uomo divenne malizioso.
Non avrebbe scommesso neppure un filo d’erba che Lady
Hermione fosse sgradita al suo cavallo, anche se intelligentemente tenne per se questa considerazione.
-Perché la porta è sguarnita di sorveglianza?-
cambiò argomento la dama, volendo ignorare lo sguardo del cavaliere.
-Ritengo che sia colpa tua, Lady Hermione.-
-Mia?-
-Più propriamente del
cavaliere che hai assunto come scorta.
Non vedendovi tornare assieme ai miei uomini e a me, ha preteso che mandassi
ogni guardia a mia disposizione a cercarvi. Devo dirvi che sa essere
convincente. La mia povera testa non ha potuto molto contro le sue insistenze.-
Hermione chiuse gli occhi, come a capacitarsi di ciò che le
era stato appena riferito.
-Lord Ronald, spiegami il motivo per cui
l’avete assecondato. Sai bene che non abbisogno di scorta alcuna.-
-Credevo che riferendomi al mal di testa avessi capito lady
Hermione. Il cavaliere non mi ha lasciato un attimo di tregua, almeno fino a
quando non ho concesso ciò che chiedeva.-
-Ma arrivare a sguarnire la porta...-
Il giovane lord abbassò gli occhi al terreno.
-Devo confessare che le sue parole mi hanno instillato il
germe del dubbio, ed il trascorrere del tempo, unito alla mia coscienza hanno
prodotto tutto ciò.- disse allargando il braccio
libero per indicare i dintorni.
-Come vedi Lady hermione, io
stesso sono infine uscito alla tua ricerca. Temevo che le mie parole avessero
scatenato delle situazioni poco piacevoli per la tua persona.-
Parlava impacciatamente Lord Ronald, la sua voce pur non
avendo perduto il proprio tono, includeva in quel momento un’insicurezza che
male si addiceva all’aspetto dell’uomo.
Goffamente, per quanto il suo orgoglio e a sua
testardaggine glielo permettessero, stava porgendo le proprie scuse alla dama
che aveva di fronte.
La giovane donna lo capì, ed inconsciamente sorrise.
-Trovo sia una cosa ragionevole richiamare i tuoi uomini,
Lord Ronald. Non occorre più nessuna ricerca.-
L’uomo tornò a guardala negli
occhi,e se fosse stato ancora il ragazzino di un tempo sarebbe arrossito. Non
lo fece. Annuì con la testa, ed
abbandonate le redini, si allontanò di qualche passo dall’animale.
Raccolse dei ciuffi d’erba, chiuse gli occhi, ed iniziò una
pacata litania.
Mentre le sue labbra si muovevano pronunciando le incantate
sillabe, la sua figura iniziò a risplendere di una luce interiore, visibile
agli occhi solo grazie alla soffusa luce del tramonto, che l’avvolgeva delicatamente.
A poca distanza da lui, la donna dalle
vesti carminio socchiuse leggermente le labbra, i suoi occhi castani saettavano
lungo la figura del giovane lord come a volerne sottrarre quel calore rosso
dorato che il suo corpo emanava.
Quanto l’incanto finì, i sottili fili d’erba in mano
all’uomo si erano tramutati in fragili volatili color
smeraldo, che dopo essersi intrattenuti in gioiose acrobazie nel cielo
vespertino, partirono in direzioni opposte, alla ricerca degli uomini della
città.
-Ne ho inviata una anche al cavaliere. Spero che capisca.-
Hermione riacquistò in fretta la sua aria imbronciata.
-Sir Edward non è uno stupido.
Ciò che ha fatto è stato dettato
unicamente dalla preoccupazioni nei miei confronti.-
L’uomo si scompigliò i capelli rossicci.
-Questo mi rende lieto. Ora, Lady Hermione, ritengo sia
giunto il momento per rifocillare il mio povero corpo. Mi farai l’onore di
ospitarti alla mia tavola?-
La donna non stava più ascoltandolo dall’inizio della
frase, e aveva oltrepassato le porte della città.
Lord Ronald recuperò le redini del destriero e si affrettò
a seguire la donna.
-Non preferiresti lasciarti trasportare da un cavallo, my
lady?- chiese una volta riuscito a raggiungerla.
- Non ho intenzione di rischiare la mia vita, Lord Ronald.
Come abbiamo già appurato non sono nelle grazie del
cavallo.-
- Sono ancora dell’opinione che la vostra sia un’accusa infondata.-
Fu così che le due figure procedettero verso il castello di
Knighton discutendo, a piedi, sulle antipatie di un
destriero mezzosangue verso una graziosa dama vestita di carminio, seguiti
dall’oggetto della disputa che li osservava scocciato.
Qui è l’Autrice che vi parla...
Eccomi di nuovo qui! Decisamente non succede granchè in questo capitolo, ma mi è servito per introdurvi lui: Cavallo! Ebbene si, il quadrupede sarà il terzo protagonista di questa storia! U_U
Scherzo, scherzo, abbassate pure le falci... Inizialmente non doveva neppure esserci, solo che mentre scrivevo m’immaginavo il glorioso destriero ed il suo singolar duello di sguardi con Hermione e non ho saputo resistere... purtroppo non ho idea di come chiamarlo, se qualcuno di voi riceve l’illuminazione per i nomi-da-cavallo, me lo faccia sapere. Prima o poi dovrà pur avere un nome questa povera bestia.
Torniamo a cose serie. L’uso del voi come vedete è praticamente scomparso, questo perché il prode cavaliere non fa la sua comparsa. Dal prossimo capitolo ritorna. Inoltre, studiandomi il signor Dante ho scoperto una cosa interessante. Egli, usa il tu con chiunque incontra nel suo periglioso viaggio, tranne che con chi ritiene “superiore” o degno di grande merito. (per esempio Brunetto Latini.)
Quindi, fatti un po’ di calcoli, l’uso del tu è quello giusto per il periodo di questa FF.
Parliamo quindi degli aggiornamenti. La storia deve ancora essere scritta nella mia testa, e davvero non so come andrà avanti. Il fatto che quello che scrivo lo scrivo al momento, (non preoccupatevi, non mi mancano certo le idee), e che questo periodo dell’anno è infame, sono piena di cose da studiare, gli impegni con il coro diventano sempre più impegnativi, che con le belle giornate esco di più e lascio stare il PC, ebbene, a causa di tutto questo, gli aggiornamenti saranno mensili.. Spero comunque di riuscire a trovare più tempo per scrivere e quindi inserire capitoli “extra” nel prossimo mese.. o anche in questo, se ce la fò...
Grazie a tutti per le recensioni, grazie anche a chi ha letto, spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento.
K.f.C.
Tsukino Chan