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Autore: Letterenascoste    03/09/2012    3 recensioni
"Ma se tredici volte buongiorno mi dirai, tu sgarbato non sarai. Un buongiorno mi dirai e una lumachina avrai"
"Non le dirò tredici volte buongiorno e non voglio quella stramaledettissima lumachina... cioè, voglio dire, lumaca cornuta"
"Se una lumaca non vorrai... tu da solo rimarrai"
Così Severus Piton ancora confuso da quel gioco di parole, guardò la nuova docente girargli le spalle e andarsene con il suo cestino pieno di lumache, mezza sporca di muco... un po' ovunque.
"Buongiorno!" le urlò da lontano.
"Un Buongiorno tu mi hai detto" gli urlò contro Johanna "Te ne mancano dodici, bel culetto!"
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Cuor di Burro.

Capitolo secondo:

Il primo giorno di scuola Johanna era molto agitata, non era mai stata molto brava nel parlare in pubblico e si sa che gli studenti sono molto malevoli quando c'è da criticare un insegnate.

"Forse non avrei dovuto accettare" diceva a Tremor mentre faceva su e giù per la sua stanza.

Toc Toc.

Johanna si precipitò alla porta e mise subito le mani sulla maniglia, poi ripensò che poteva essere di nuovo Silente, così chiese: "Chi è?"

"Minerva, cara"

Johanna aprì la porta felice di rivedere la sua vecchia insegnante di trasfigurazione.

"Buongiorno"

"Buongiorno, buongiorno" rispose velocemente la McGranitt "Mi manda Albus per assicurarmi che tu ti stia trovando bene, almeno per ora, e se hai bisogno di qualsiasi cosa sappi che puoi tranquillamente rivolgerti a me"

"Solidarietà femminile" affermò Johanna stringendo con un forza un pugno.

"Si" disse la McGranitt un po' incerta "Allora" continuò poi uscendo dalla stanza "sarà meglio che ti lasci, così hai tempo per prepararti. Peccato per quei capelli corti, ti avrei potuto fare uno splendido chignon!"

"Grazie lo stesso" urlò Johanna vedendo ormai la professoressa lontana.

Non capendo il perchè la McGranitt le avesse detto di prepararsi sebbene lei fosse già pronta (probabilmente perchè indossava un lungo camicione scolorito e una calzamaglia dai mille colori), Johanna senza troppi indugi si recò in Sala Grande: obiettivo colazione.

Johanna prese il suo solito posto e, fortunatamente per lei, trovò solo Hagrid a farle compagnia.

"Buongiornooo" disse la donna sorridendo al mezzo gigante.

"Oh... Buongiorno professoressa!" rispose Hagrid tra un cucchiaio di budino ed un altro "Come sta?"

"Molto bene grazie. Anche se devo dire" disse Johanna molto velocemente "che sono un po' nervosa per il fattto che dovrò parlare davanti a tanti studenti e sa... io non ho mai parlato davanti a tante persone. Si, perchè poi mi viene l'ansia, il mal di pancia... mamma mia che mal di pancia! E il prurito, un sacco di prurito lungo i gomiti che non si può immaginare.
Una sola volta parlai davanti a tanta gente durante il matrimonio di mio fratello, fu un vero disastro perchè feci un gesto inconsulto e allora tutta la torta cadde nel ponce e lo sposo urlava, la sposa piangeva, le damigelle erano piene di torta e ponce ed urlavano nevroticamente contro di me.
Fu davvero uno strazio, mi ricordò tanto quando al funerale di mio nonno per sbaglio feci cadere la bara nel fiume... Insomma io che ne potevo sapere che giusto giusto sotto il ponte poteva esserci un fiume"

"Beh..." disse Hagrid "Almeno è atterrato sul morbido"

"Povero nonno Alfred" disse Johanna tra le nuvole "Non lo abbiamo più trovato"

"Allora le consiglio di non portare mai studenti nelle vicinanze di un fiume, di un mare o di un lago... Se te ne perdi uno credo che qualcuno farà storie!"

Johanna ringraziò il buon Hagrid dei consigli e si alzò "Mi auguri buona fortuna!"

Johanna boniaramente si recò nella sua aula e, dopo qualche minuto, vide che già gli studenti erano tutti in aula.
Appello.
Presentazione: "Buongiorno ragazzi. Come ha già annunciato ieri il nostro caro Silente e come avrete sicuramente capito dato che ci troviamo in un'aula di pozioni e, per Merlino, avete dei calderoni davanti, io sono la vostra nuova insegnante di Pozioni.
Johanna Richardson, ho trentadue anni, vivo con il mio gatto Tremor nella periferia di Londra.
Sin da piccola ho avuto una predilezione per l'arte delle pozioni, ricordo ancora la prima volta che feci scoppiare la mia polisucco"
Johanna per un attimo si perse nei suoi pensieri e gli studenti la guardarono divertiti.

"Meglio lei che Piton" disse Ron.

"Piton" disse Johanna ridestandosi "Si, ecco... Volevo parlarvi del professor Piton! Siccome so quanto sia difficile cambiare insegnante, voglio adeguarmi alle sue abitudini così che voi non subiate un brusco cambiamento. Quindi..." disse poi sedendosi in cattedra "Vi prego di riferirmi ogni dettaglio delle sue lezioni così che potrò aiutarvi a non confondervi"

Il resto della lezione fu davvero intenso e pieno di anneddoti sulle lezioni del professor Piton.


Alla fine nel blocchetto di appunti di Johanna vi era scritto:
  • Togliere punti ai Grifondoro.
  • Prendersela con Neville Paciock.
  • Ogni tanto insultare Potter (una/due volte al giorno a seconda dell'umore)
  • Non lavarmi i capelli.
  • Dare punti omaggio ai Serpeverde anche solo perchè camminano correttamente.
  • Usare un tono sgarbato.
  • Assegnare troppi compiti così, per il gusto di far soffrire gli studenti.
  • Prendersela con Neville Paciock (nel caso non l'avessi fatto prima!)

'Sicuramente avranno esagerato' pensò Johanna riguardando i suoi appunti mentre i ragazzi uscivano dall'aula.

"Paciock, guarda dove cammini invece di essere sempre stanulato come un Troll" 

Johanna alzò lo sguardo e nascose il suo blocchetto di appunti: Severus Piton stava avanzando verso la cattedra.

"Le porto le chiavi della dispensa degli ingredienti per le pozioni. Se qualcosa dovesse mancare la prego di rivolgersi al sottoscritto. Arrivederci"
 detto ciò Severus Piton, come era entrato, se ne uscì.

"Buongiorno lei deve essere la nuova professoressa di pozioni" disse tra se e se Johanna "Oh si, sono io e lei deve essere il professor Piton. Piacere. Oh no, piacere mio. Spero che si trovi bene ad Hogwarst. beh sa, già ci sono stata come studentessa, ma ormai sono passati taaaanti anni e..."

"Ehm, ehm" fece Gazza entrando nella stanza "Tutto bene?" chiese stringendo un po' gli occhi così da poter vedere meglio.

"Oh si... Ogni tanto parlo da sola, quando mi sento invisibile."


   
 
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