«Succederà, ora ne sono certa.» sentenziò Caroline.
«Non è un problema, tesoro, verrai da me e non avrai
più nulla da temere.» commentò Klaus dolcemente.
«Ma no! Cos'hai capito?» gli disse ridacchiando
«Tesoro, sei sempre il solito… Comunque le ragazze hanno
capito.».
Le ragazze scossero la testa con sguardi smarriti.
Caroline sbuffò, stufa di sentirsi una stupida che parla da
sola. «Quei due! Non avete visto le fiamme nei loro occhi e come
erano protettivi l'uno nei confronti dell'altro? Oh, è
così bello assistere a queste cose!» disse loro sognante.
«Niente affatto Caroline, scendi coi piedi per terra e smettila
di sognare. Alyssa finirà male se proverà a rispondere
ancora così a Damon.» la schernì irritata Elena.
«Amore, mi sa che ti sbagli.» la contraddisse Stefan
«Damon…con lei è…tenero. Fa strano dirlo, ma
è così. La tratta come se fosse un cimelio di famiglia
interamente fatto di vetro fragilissimo.» le disse timoroso.
«E fa bene, quella ragazza è un tesoro. Non mi
dispiacerebbe affatto se si mettessero insieme. Di sicuro lei non
avrebbe altri ragazzi in testa.» disse Rebekah guardando di
sbieco Elena, che si irrigidì. In quel momento Elena avrebbe
voluto conficcarle un paletto nel cuore, tanto non l'avrebbe uccisa, ma
almeno l'avrebbe ferita.
Calò il silenzio nella stanza, ma dopo qualche secondo di imbarazzo Bonnie ruppe il ghiaccio.
«Io comunque non sono d'accordo con te: possiamo stare qui, nel
loft siamo al sicuro. Non posso permettermi di lasciar perdere
l'università come possono invece fare loro.» spiegò
a Klaus.
«Non succederà nulla se lasci da parte l'università
per un po'. Che poi mi chiedo perché ti preoccupi? Sei una
strega: sdoppiati, infonditi conoscenza, fa qualsiasi incantesimo
possibile, perché sappi che io voglio che Caroline sia a Los
Angeles, al sicuro, con me, e se tu decidi di non venire son sicuro che
lei vorrà stare qui con te, e di conseguenza tutti gli altri. E
la cosa non mi renderebbe affatto felice.» le disse Klaus, con il
suo tono quasi minatorio.
«Se fosse così facile per noi streghe fare incantesimi
avremmo tutte vite meravigliose!» commentò irritata
Bonnie, ma Klaus non le diede corda.
Elena, Bonnie, Caroline e Rebekah decisero di andare a parlare per
fatti loro in camera di Caroline, mentre Klaus, Stefan e Matt rimasero
a discuterne in salotto. Dopo circa mezz'ora le ragazze tornarono
giù, e comunicarono ai ragazzi che alla fine erano d'accordo con
l'idea di Klaus: alla prossima sparizione Elena, Stefan, Caroline e
Bonnie si sarebbero trasferiti provvisoriamente da Klaus, Rebekah e
Matt.
Restava solo da sapere cosa avevano deciso Damon e Alyssa.
Alyssa si liberò improvvisamente dall'abbraccio di Damon.
«Sai che ti dico? La vita è mia, per cui decido io cosa
farne. E io ho deciso di rischiare. Non puoi costringermi ad andare a
Los Angeles.» gli disse decisa Alyssa, guardandolo negli occhi.
«Testarda, eh?» commentò sarcastico lui.
«Direi determinata, piuttosto.» ribatté Alyssa, incrociando le braccia.
Damon sbuffò giocosamente, e le disse «Per questa volta hai vinto tu, ma solo perché tu sei venuta a stare a Durham e se non mi avessi incontrato non saresti in mezzo a questi casini.».
Alyssa sorrise trionfante, e Damon la prese in braccio di sorpresa.
«Torniamo a casa, piccola ribelle» le sussurrò
affettuosamente baciandole la fronte, e a velocità vampiresca,
come l'aveva portata lì, la riportò al loft.
«Io e Alyssa resteremo qui. Effettivamente lei non corre nessun
rischio ed è venuta qui per frequentare l'università, non
per seguirci nelle nostre dispute sovrannaturali.»
annunciò Damon agli altri.
«Però prima o poi verrai a trovarci lo stesso, vero?» chiese delusa Rebekah ad Alyssa.
«Certo Bekah, puoi giurarci! Non mi perderei mai una cosa simile!» le rispose giocosamente.
«A proposito di perdersi…che fine hai fatto ieri sera?» chiese perfidamente Elena.
Alyssa rimuginò per un po' sulla risposta da dare, ma c'era un
problema: «Onestamente non mi ricordo nulla…» le
rispose.
Damon guardò preoccupato Stefan, il quale aveva intuito dalla
risposta di Alyssa che suo fratello le aveva fatto dimenticare quel che
era successo durante la serata.
«Come? Non ti ricordi del ragazzo con cui sei uscita fuori dal
locale?» continuò ad interrogarla Elena, pensando che
Alyssa volesse nascondere di aver conosciuto qualcuno a Damon.
«Quale ragazzo?» chiese confusa Alyssa. Lei non si
ricordava nessun ragazzo. Ricordava solo di essersi divertita con loro
a bere qualche drink e ballare in pista.
«Ragazze, sicuramente eravate ubriache, magari talmente tanto che
non ricordate nulla. E magari tu hai confuso Alyssa con qualche altra
ragazza.» disse Damon, riferendosi infine ad Elena.
«Non sono stupida, Damon. So riconoscere le persone.» gli rispose irritata Elena.
Damon stava per risponderle male, ma Alyssa lo anticipò:
«Ubriache o no, io mi ricordo che sei venuto in camera mia e sei
rimasto a dormire con me,» Caroline e Rebekah si guardarono
facendosi un cenno d'intesa alla rivelazione di Alyssa
«perché ero turbata. Ma non mi ricordo da cosa. È
come se avessi un vuoto di memoria.».
Tutti si guardarono e capirono cosa stava succedendo: Damon aveva
cancellato i ricordi di Alyssa riguardo quella sera. Ma non riuscirono
a capire la cosa più importante: perché?
«Effettivamente abbiamo bevuto parecchio ieri sera. Forse ti
ricordi di Damon perché nel frattempo la sbornia ti stava
passando.» la rassicurò Bonnie.
«Già. Anche io non ricordo molto, a parte che tu ed Elena
avete litigato non so perché. Probabilmente era per quello che
eri turbata.» disse Caroline ad Alyssa, mentre velocissima fece
cenno ad Elena di reggerle il gioco, in modo che l'umana non la vedesse.
Elena annuì, e Alyssa sembrò credere a quel che le avevano detto.
«Forse avete ragione» disse Alyssa rivolgendosi a Damon,
Caroline e Bonnie. «Ho bevuto troppo e ho pure litigato con te.
Ti chiedo scusa anche se non ricordo perché abbiamo litigato,
son sicura che non ci succederebbe più da sobrie.» disse
poi candidamente ad Elena, che si sentì in colpa per come
l'aveva trattata.
«Già, non succederebbe ancora.» le disse Elena,
guardando Stefan che la stava osservando con uno sguardo pieno di
rimprovero.
Tutti quanti continuarono a chiacchierare, cambiando argomento
ovviamente, ma dopo mezz'oretta Klaus fece cenno a Caroline di seguirlo
al piano di sopra per stare un po' di tempo da soli. Caroline
passò di proposito affianco a Damon, e in modo che non riuscisse
a sentirla Alyssa gli sussurrò: «Dovrai spiegarci al
più presto cos'è successo ad Alyssa, lo sai vero?».
Damon annuì impercettibilmente ma in modo che Caroline lo
notasse, e lei seguì Klaus un po' più tranquilla. Si era
affezionata a quella ragazza anche se non andava proprio a genio ad
Elena, e sperava non le fosse successo niente di grave.
Dopo aver passato il weekend a divertirsi con Klaus, Matt e Rebekah, le
ragazze e Damon erano tornati alla solita routine, e di conseguenza
all'università. All'uscita le ragazze stavano aspettando Damon,
che quando arrivò lanciò le chiavi della macchina a
Caroline.
«Io e Alyssa torniamo a casa stasera.» spiegò alle ragazze, mentre Alyssa lo guardava sorpresa.
«Perché?» gli chiese Alyssa.
«Ricordi che mi hai chiesto se avevo dei piani migliori per il
weekend? Ora che Bekah è tornata a Los Angeles ti posso mostrare
la risposta, no?» le rispose Damon.
«Certo.» gli disse dolcemente Alyssa, poi rendendosi conto
che c'erano anche Elena, Caroline e Bonnie si corresse dicendogli con
tono più freddo: «Voglio dire, non ho grandi cose da fare,
quindi perché no…».
Caroline stava quasi per scoppiare a ridere vedendo la scena, ma si
trattenne per non scatenare chissà quale spropositata reazione
da parte di Elena, che li stava già guardando irritata.
«Ci vediamo stasera, allora! Buon divertimento!» disse
ironicamente Caroline ad Alyssa, e insieme ad Elena e Bonnie si
avviarono verso la macchina di Damon per fare ritorno al loft.
«Certo che sai proprio come mettere in imbarazzo le
persone….» disse Alyssa a Damon quando le ragazze se
n'erano andate.
«Ti ho messa in imbarazzo?» chiese stupito.
«Un po'. Più che altro per Elena. Hai visto come ci guardava?!» rispose tesa Alyssa.
«Non m'importa un bel niente di come ci guarda Elena, o di quel
che pensa. E non dovrebbe importare nemmeno a te.» le rispose
prendendola per mano e iniziando ad incamminarsi.
«Non me la dai a bere, Damon. Ricordati che vi ho visti quel
giorno in giardino quando ti ho conosciuto e in più mi hai fatto
conoscere tutta la vostra storia. Un amore così non svanisce da
un giorno all'altro.» gli disse Alyssa.
«Quando perdi la fiducia, l'amore non conta come prima. Non ti
è mai successo di amare qualcuno, ma non riuscire più a
starci insieme per aver perso la fiducia in lui e avere avuto sempre
tutti i dubbi possibili e immaginabili che ti frullavano in
testa?» le chiese, ricordando il sogno di Alyssa in cui si era
intromesso.
«Purtroppo sì, e so che è terribile. Ma quando mi
è successo io ero solo una ragazzina, e quella adesso potrei
definirla benissimo una cotta da adolescente. Ma tu ed Elena vi amate,
davvero. Lo vedono tutti.»
«Come tutti vedono che lei sta con mio fratello.»
sputò Damon, poi aggiunse con tono vago: «E poi io ho
altri interessi…».
«Altri interessi? Cos'è, vuoi passare all'altra sponda?» chiese sopresa e ironica al tempo stesso Alyssa.
«Cosa?! Ma che dici, no! Non fa assolutamente per me…» rispose ridacchiando Damon.
«E allora?» chiese impaziente Alyssa.
«Perché ti interessa tanto?» gli chiese giocoso Damon, fermandosi davanti a lei.
Alyssa si trovò con lo sguardo incatenato a quello di Damon. Nel
suo sguardo si poteva palpare l'attesa, vera e pura. Alyssa
abbassò la testa, guardando distrattamente per terra, a destra e
sinistra, dovunque capitasse, cercando di non incontrare di nuovo
quegli occhi di ghiaccio.
«Curiosità…sai come siamo noi donne…»
rispose esitante Alyssa, con lo sguardo ancora rivolto a terra.
«E tu pensi che io ci creda?» le chiese Damon, con un sorrisetto dipinto sul volto.
«È così. Mi vuoi dire dove mi stai portando?» chiese agitata Alyssa.
«Ottima tattica quella di cambiare discorso. Ma non ti
risponderò, finché non risponderai onestamente anche
tu.» la punzecchiò Damon.
Alyssa lo superò e iniziò a camminare senza meta,
finché Damon non la raggiunse e la prese per mano. Una scarica
passò dalle mani dei due lungo tutto il loro corpo, e i loro
sguardi si incontrarono. Alyssa, imbarazzata, distolse lo sguardo e
tornò a guardare la strada davanti a sé. In silenzio si
fece guidare da Damon, sperando di arrivare al più presto dove
desiderava lui.
Quando arrivarono in una via isolata Damon si fermò.
«Sali in spalla.» disse ad Alyssa.
«Cosa?! Perché?» chiese stupita lei.
«Ci vuole mezz'ora di macchina per arrivarci. Vuoi ancora andare
a piedi o preferisci che ti ci porti io in un batter d'occhio?»
le spiegò Damon.
Alyssa non ribatté, semplicemente si mise dietro Damon, lui si
chinò e se la tirò sulle spalle, Alyssa si strinse a lui
poi chiuse gli occhi avendo già provato quel genere di
spostamento, e quando sentì che Damon si era fermato, li
riaprì.
Davanti a lei vi era un'immensa distesa d'acqua circondata da un breve tratto di sabbia, il tutto immerso nella natura.
«Falls Lake. Ricordi quando mi son fatto quel viaggetto
improvvisato? Son passato anche da qui. Dopo aver ricevuto la tua
chiamata.» le disse Damon.
«È bellissimo…» disse estasiata Alyssa.
«Già. Vieni.» le disse prendendole la mano, e
insieme arrivarono sulla sabbia, vicino a un piccolo rilievo. Damon si
sedette appoggiando la schiena alla parete, e fece cenno ad Alyssa di
accomodarsi lì accanto appoggiandosi su di lui. Lei lo fece, e
Damon l'abbracciò. Rimasero così, nel silenzio più
assoluto, ad osservare quella meraviglia della natura, per diverso
tempo.
«Mi rispondi, allora?» si decise a chiederle poi Damon, dopo una continua lunga lotta nella sua testa.
«A cosa?» gli chiese Alyssa, che era ancora sovrappensiero.
«Al perché ti interessa tanto sapere quali sono i miei interessi ora. Io ti ho risposto, portandoti qui.»
Alyssa alzò la testa dal suo petto, lo guardò e poi
sbuffò sommessamente. Si distese un po' più in là
poi, appoggiando la testa sul torace di Damon, voltata verso di lui,
provocandogli un leggero brivido di sorpresa.
«Non lo so.» gli rispose.
«Alyssa, non lo sai o non me lo vuoi dire? Perché se non
lo sai, te lo spiego io. Altrimenti, se proprio non me lo vuoi dire,
farò finta di niente, ma per te sarà un'occasione
persa.» le disse malizioso.
«Non lo so, davvero. So solo che…mi interessano le cose che riguardano te.» gli confidò.
«Allora mi tocca spiegartelo.» fece giocosamente finta di
essere spazientito Damon «Adesso ascolta tutto quello che ti dice
il tuo corpo.».
Alyssa non capì cosa intendeva, fin quando Damon avvicinò
la mano alla sua maglietta e le sfiorò la pancia con le dita,
disegnando figure astratte su di essa.
«Allora?» le chiese.
«Mi fai quasi il solletico.» gli rispose dubbiosa Alyssa, celando l'emozione.
«Ah-ah, sbagliato. Andiamo avanti.» le disse, iniziando a
salire più su, toccandole le mani. Strinse le dita alle sue, e
gliele carezzò, mentre i suoi occhi color ghiaccio passavano
dalle mani agli occhi di Alyssa.
«Adesso?» le chiese.
«Non lo so.» rispose.
«Alyssa, puoi dire tutto quello che ti passa per la testa. Non sono un tipo che giudica, dovresti saperlo.»
«Tranquillità, sicurezza.» disse sommessamente Alyssa.
«Meglio. Prossima.» disse Damon, facendo poi scorrere
lentamente le dita sul braccio, arrivando fino al collo. Rimase
così in attesa di una parola da parte di Alyssa.
«Paura.» disse lei.
«Paura? Alyssa, non ti morderei nemmeno se fossi immersa in una
pozza di sangue.» le dichiarò, e Alyssa si
rassicurò.
«Agitazione, allora.» si corresse Alyssa, mentre Damon
cominciava di nuovo a scorrere le sue dita sul corpo di Alyssa. Le sue
dita si posarono dietro l'orecchio di Alyssa continuando a muoversi su
quella ristretta zona.
Lei deglutì e tenne chiusi gli occhi per un po'.
«Brividi.» gli disse con voce tremolante.
Damon le fece cenno di tirarsi su, e Alyssa si mise seduta affianco a
lui com'erano all'inizio. Damon ripartì dall'orecchio e le
sfiorò tutto il contorno del viso fino ad arrivare alle labbra.
Passò delicatamente da un angolo della bocca all'altro, con un
tocco leggero, e Alyssa non riuscì ad aprir bocca. Pian piano
avvicinò il suo viso, poggiando la fronte a quella di Alyssa, e
la guardò negli occhi affamato di quel contatto. Sfiorò
il naso di Alyssa col suo, e con le labbra vicinissime alle sue le
sussurrò: «Non stai dicendo niente, piccola.».
Alyssa inspirò profondamente un paio di volte con gli occhi
chiusi, e senza riaprirli gli sussurrò: «Perché
sono troppe sensazioni insieme.».
«Belle o brutte?» chiese preoccupato Damon allontanando un
po' il viso, ricordando quello che era successo qualche giorno prima.
«Belle.» gli sussurrò Alyssa, riaprendo gli occhi.
I loro visi si cercavano l'un l'altro, ma era come avvicinare due
calamite di polarità uguale: quando si avvicinavano troppo si
respingevano.
«Alyssa, io non ti bacerò, perché non so se
è quel che vuoi davvero. Ma se vuoi baciarmi, allora fallo al
più presto, perché mi stai facendo impazzire.» le
sussurrò col respiro affannato.
Alyssa sfiorò con le mani le guance di Damon, e gliele
carezzò. Il suo sguardo era come una biglia del flipper,
sballottolata di qua e di là, il cui campo da gioco era il viso
di Damon.
Alyssa avvicinò un po' di più, pian piano, le sue labbra
a quelle di Damon, mentre il suo cuore batteva all'impazzata, tanto che
le sembrava volesse uscirle dal petto.
Passarono istanti interminabili, finché finalmente le loro
labbra si sfiorarono. Alyssa poggiò dolcemente le sue a quelle
di Damon, mentre lui la stringeva a sé. Alyssa riusciva a
percepire l'emozione talmente forte di Damon straripare, come se la
diga immaginaria che l'aveva trattenuta dentro di lui fino a quel
momento si fosse distrutta in un attimo in mille pezzi. Alyssa
dischiuse le labbra e Damon accolse il suggerimento, così le
loro lingue si intrecciarono affannosamente, mentre le loro mani
s'intrufolavano nei capelli dell'altro.
Alyssa dopo un bel po' rallentò il ritmo, e infine si staccò da Damon.
«Non possiamo.» gli disse desolata, dopo aver ripreso fiato.
«Perché?» le chiese sorpreso Damon.
«Lo sai benissimo il perché.» sussurrò Alyssa.
«No, Alyssa, non lo so. T'interessa qualcun altro? Sei ancora presa da qualche tuo ex?» le chiese irritato.
«No, a me non interessa nessun altro e io non sono presa da nessun ex.» gli disse Alyssa seccamente.
Damon capì che si riferiva invece a lui. «Ancora con quel
discorso? Alyssa, diamine, come faccio a convincerti che di Elena non
m'importa più nulla?!» le disse quasi urlando.
«Non lo so. E anche se ci riuscissi, a lei importa ancora di te
quindi il problema rimarrebbe.» sussurrò triste Alyssa.
«Lei ha scelto mio fratello e io son felice per lui. Ma sono
felice soprattutto perché facendolo, Elena mi ha fatto aprire
gli occhi, mi ha fatto vedere diversamente il mondo, e mi ha fatto
scoprire la cosa più bella che conosca. Mi ha fatto vedere te,
Alyssa. E non la ringrazierò mai abbastanza per avermi trattato
così male da farmi tornare nella realtà, facendomi capire
che lei non mi ha mai amato nel modo che credevo io e che ho solo
vissuto in un'illusione. Non m'importa un bel niente di quel che
penserà quando ci vedrà insieme. Non m'importa se si
pentirà, saranno solo affari suoi. E se ci tieni almeno un po' a
me, non dovrebbe importare nemmeno a te. Lo sai perché ti ho
portata qui? Perché se tu non mi avessi chiamato, io non sarei
più tornato a Durham. Forse sarei andato a Mystic Falls, o dalla
rabbia avrei abbandonato anche quel posto pieno di ricordi e me ne
sarei andato in giro per il mondo vagando senza meta. È solo
grazie a te che son tornato indietro. È solo grazie a te che non
mi son lasciato andare. Ed è solo grazie a te se ho ancora il
coraggio di provare dei sentimenti. Io non ci rinuncio. Non rinunciarci
anche tu, se provi qualcosa per me. Soprattutto non rinunciarci per
colpa di Elena e di quello che c'è stato in passato tra me e
lei. Ma se invece c'è altro sotto, che non mi hai detto o non mi
vuoi dire, allora mi farò da parte e ti lascerò stare, se
è quel che vuoi.» disse a cuore aperto Damon.
Alyssa aveva gli occhi lucidi. Le parole di Damon l'avevano toccata nel
profondo. Mai poteva pensare che una persona la ritenesse tanto
importante, perché non si era mai sentita degna d'affetto
sincero. Si strinse nel petto di Damon e cercando di cacciare indietro
le lacrime gli sussurrò: «Non c'è nient'altro
sotto. Ho solo paura che un giorno Elena cambi idea e tu torni da lei
perché io non sarò abbastanza per te. Ma nemmeno io
voglio rinunciarci.».
«E allora non farlo. Ti giuro che non dovrai mai preoccuparti di Elena. Mai.
Capito? E non dire mai più che non sei abbastanza per me,
perché non è affatto così.» le
sussurrò dolcemente Damon mentre le carezzava i capelli e la
schiena, stringendola sempre di più a sé, e Alyssa
annuì ancora stretta a lui.
Dopo essersi calmata, Alyssa alzò il viso, incontrando gli occhi di Damon.
«Non rinuncerò a te.» gli sussurrò dolcemente.
«Non rinuncerò a te.» le fece eco lui con lo stesso tono.
Le loro labbra s'incontrarono di nuovo, affamate d'amore e cariche di
passione. Alyssa si mise poi a cavalcioni su di lui mentre continuavano
a baciarsi, provocandogli un gemito. «Mi farai scoppiare il cuore
se continui così.» le sussurrò affannato Damon, e
Alyssa per tutta risposta sorrise ed intrufolò le sue mani tra i
capelli corvini del vampiro, attirando il viso a sé. Damon la
strinse delicatamente con un braccio per paura di farle male, preso
dalla foga, mentre con l'altra mano dolcemente le tirò indietro
i lunghi e morbidi capelli togliendoglieli da davanti al viso.
Damon e Alyssa passarono il resto della giornata come se al mondo ci
fossero solo loro due: si baciarono, si rotolarono nella sabbia, si
rincorsero lungo la riva, fecero vari giochi con la sabbia, e
passeggiarono lungo la riva mano nella mano. Si erano divertiti,
rilassati ma soprattutto si erano finalmente incontrati. Si misero nel
posto esatto in cui erano arrivati, abbracciati allo stesso modo ma
più stretti e attesero il tramonto che stava per arrivare.
Alyssa si accucciò sul petto di Damon, tremando un po'. Damon si
accorse che aveva freddo, così si tolse la giacca e gliela mise
sulle spalle, ricevendo in cambio un gran sorriso e un dolcissimo
sguardo di Alyssa.
«Vuoi tenerlo nascosto per un po' e svelarlo pian piano?» gli chiese Alyssa.
«No, niente affatto. Voglio poterti baciare anche nel nostro
salotto!» le rispose Damoon facendole l'occhiolino. Ma vedendo
che non rispondeva e aveva un'aria preoccupata gli chiese:
«T'imbarazzi a baciarmi davanti ad altre persone?».
«Cosa? No no! Mi piace baciarti e non m'importa un bel niente se
c'è qualcun altro. Però forse vivendo con altre persone
secondo me sarebbe meglio fare con calma, gradualmente.» gli
rispose lei leggermente preoccupata.
«T'informo che Caroline è già da tempo che ci vede
assieme, e così Elena, per questo ha iniziato a fare scenate.
Bonnie e Stefan hanno il sospetto, ma sono del genere "finché
non vedo non credo". Quindi direi che ormai non c'è nulla da
nascondere. Loro sanno che se non avessi visto qualcosa di speciale in
te non avrei passato tutto quel tempo con te e non ti avrei chiesto di
venire a vivere con noi. Diciamo che i passaggi li abbiamo già
passati.» le disse sorridente Damon.
Alyssa rimase sorpresa da quel che le aveva detto Damon, così annuì e basta.
Ammirarono silenziosamente il cielo tingersi di sfumature rosse,
arancioni e violacee, stringendosi forte mentre li raggiungeva il
profumo della sera.
Quando anche l'ultimo sprazzo di luce se ne andò, dopo essersi
baciati un'ultima volta in quella meraviglia della natura, Damon prese
in spalla Alyssa e tornarono a casa.
Quando entrarono in salotto mano nella mano c'erano solo Caroline e Bonnie.
«Prima che me lo chiediate: Stefan ed Elena sono usciti, il
perché fatevelo spiegare da Stefan che è meglio. Voi vi
siete divertiti?» disse Caroline appena li vide.
«Tu che dici?» disse Damon alzando la sua mano intrecciata a quella di Alyssa, che arrossì.
«Non vedo niente di strano, state sempre mano nella mano voi due!» disse tranquillamente Caroline.
«Visto? Che ti avevo detto io?» sussurrò Damon ad Alyssa.
«Caroline, credo che tu debba leggere tra le righe…» le disse Bonnie.
«Io e Alyssa stiamo insieme. E ora che lo sapete non avrete
più bisogno di spettegolare tutto il giorno.» disse loro
Damon, abbracciando Alyssa.
«Oddio, ma è fantastico! Lo sapevo Bonnie, lo sapevo! Che
ti avevo detto? Mi sa che mi hai passato un po' dei tuoi poteri a
questo punto!» disse tutta allegra Caroline, e corse ad
abbracciare i due.
«Ok! Ok, Caroline! Basta ti prego!» la scongiurò Damon, cercando di divincolarsi dalla sua stretta.
«Scusate, è che siete proprio belli!» quasi strillò Caroline.
«Non sarebbe meglio frequentarvi per un po' e poi annunciarlo al
mondo intero?» chiese loro Bonnie, con un implicito riferimento
ad Elena.
«Non è necessario, siamo sicuri di quel che stiamo
facendo, e direi che in quanto a frequentazione abbiamo trascorso molto
più tempo insieme noi di tanti altri che ora fanno coppia
fissa.» le rispose Damon, anche lui con un implicito riferimento
a Stefan ed Elena.
«Forse è meglio che vada a farmi una doccia, sono tutta
piena di sabbia.» disse Alyssa, sentendo che si stava creando
tensione, e decise di lasciarli tra loro in modo che parlassero in
tutta libertà.
«Ah già, piccola, hai ragione. Allora vai pure, ci vediamo
dopo. Ma sappi che se ci metti tanto non esiterò ad entrare in
bagno e tirarti fuori dalla vasca io stesso.» le disse dolcemente
Damon, avvicinando il viso al suo, mentre Alyssa era arrossita come non
mai. Si baciarono dolcemente, poi Alyssa andò al piano di sopra
lanciandogli occhiate languide.
«Hai una vaga idea di cosa succederà quando Elena vedrà una scena del genere?» gli fece notare Bonnie.
«Sì, e non m'interessa, può fare tutte le scenate
che le pare. Però vi devo chiedere un favore: potreste parlare
prima voi con Elena e convincerla in qualche modo a darsi una calmata?
Non voglio più sopportare questa situazione, e Alyssa si sente
sotto pressione vedendo le sue reazioni.» chiese Damon.
«Credo ci abbia già pensato Stefan a farle dare una
calmata. È arrivata qui che era fuori di testa per la tua idea
di uscire con Alyssa, tanto da prendersela con Stefan e dirgli che non
fa mai niente per lei e non la porta mai da nessuna parte.» lo
informò Bonnie.
«Davvero gli ha detto così?» chiese stupito Damon interrompendola.
«Esattamente. Così Stefan le ha detto che l'avrebbe
portata fuori, però non sarebbe stata una giornata solo di svago
e piacere, perché dovevano parlare seriamente.» concluse
Bonnie.
«Ahia! Prevedo guai…» disse Damon, ma proprio in
quell'istante il portone si aprì ed entrarono Stefan ed Elena,
mano nella mano, tranquilli come non mai.
Ma quando Elena vide Damon s'irrigidì.
Stefan salutò tutti, in particolare il fratello, e gli chiese dove avesse lasciato Alyssa.
«Nella doccia.» rispose d'istinto, ma vedendo gli sguardi
di Stefan ed Elena specificò: «Siamo appena tornati e lei
è andata a farsi una doccia. Forse è l'unico momento che
abbiamo per potervi dire cos'è successo venerdì sera, se
ancora lo volete sapere.».
«Io lo voglio sapere assolutamente.» disse subito Caroline,
e gli altri annuirono. Tutti volevano sapere. Così Damon
iniziò a raccontare: «Vi avevo seguite per assicurarmi che
andasse tutto bene. Ho seguito Alyssa quando è uscita fuori con
quel ragazzo e ho visto che si baciavano, per cui mi sono allontanato.
Ma poi ho sentito Alyssa gridare, così son corso indietro e mi
son trovato davanti una scena che mi ha fatto bollire il sangue: quel
bastardo stava toccando Alyssa ovunque, anche dove non gli era
permesso, tenendola prigioniera contro al muro. Aveva i pantaloni
abbassati, e stava…stava per…».
«Damon, calmati, credo che tutti abbiamo capito come è
andata a finire purtroppo…» gli disse Caroline vedendolo
pieno di rabbia e con gli occhi lucidi.
«No, non è andata come pensi. L'ho fermato prima che
arrivasse al peggio. Avrei voluto farlo in mille pezzi, ma Alyssa era
lì ed era già sotto shock, così l'ho soggiogato ad
andarsene e a non ripetere mai più una cosa del genere. Ho
accompagnato Alyssa a casa, ma ovviamente era stravolta, e le ho
chiesto se voleva essere soggiogata per dimenticare l'orribile serata.
Non ha voluto, ma quella sera non è riuscita a dormire
finché non sono tornato. Il mattino seguente, dopo la mia
ennesima richiesta, ha accettato di farle dimenticare tutto, a patto
che la soggiogassi in modo da stare più attenta in futuro. Per
questo poi non ricordava niente. Voi ovviamente dovrete far finta di
non sapere nulla di tutto ciò. Ok?» terminò Damon.
Elena, Caroline, Bonnie e Stefan erano rimasti senza parole. Non
sapevano proprio cosa dire, e anche se l'avessero saputo, non ci
sarebbero state parole adatte al momento.
«Fratello, ti va di andarci a prendere un drink al pub? Ne avrei proprio bisogno.» disse poi Damon a Stefan.
«Certo, andiamo.» gli rispose Stefan, che diede un dolce
bacio ad Elena e raggiunse il fratello che lo stava aspettando davanti
al portone.
«Trattatemela bene, mi raccomando!» disse Damon a Caroline
e Bonnie riferendosi ad Alyssa, e poi uscì insieme a suo
fratello.
Le ragazze rimasero sole, e iniziarono a chiacchierare.
«Allora, com'è andata la giornatina con Stefan?» chiese Caroline facendo la pettegola come sempre.
«Bene, abbiamo chiarito. Non me ne sono resa conto prima, ma
ultimamente mi sono comportata davvero male con lui. E ora che ne sono
consapevole non lo farò più soffrire.»
confidò Elena.
«Sei sicura che non t'importa più nulla di Damon, Elena?» chiese Bonnie, preoccupata.
Elena sospirò. «Sì, ne sono sicura. Ho scelto di
stare con Stefan perché amo lui. Damon mi attraeva, ma gli manca
qualcosa di Stefan.» disse poi.
«Sì, la noia e tristezza costante.» disse sarcastica Caroline.
Bonnie ed Elena la guardarono di sbieco, e lei si giustificò dicendo che almeno era sincera.
Elena sorrise divertita: Caroline non sarebbe cambiata mai, per fortuna.
«Quindi a questo punto Damon può fare quel che vuole,
no?» tastò il terreno Bonnie, prima di rivelare la notizia
del giorno.
«Sì, esattamente quel che vuole. Ormai siamo due cose a parte.» rispose tranquilla Elena.
«Bene, perché sta proprio facendo quel che vuole.»
disse Bonnie, che ancora non aveva il coraggio di dare la notizia ad
Elena.
«Buon per lui.» affermò Elena soddisfatta.
«Lui e Alyssa si sono messi insieme.» le disse Caroline di getto.
Elena guardò le due amiche con un'espressione che definirla
sorpresa sarebbe un eufemismo, e deglutì più volte prima
di aprir bocca.
«Damon sta insieme ad Alyssa?» chiese dubbiosa Elena. Caroline e Bonnie annuirono.
«Da quando?»
«Da oggi.» le rispose Caroline.
Elena si prese un momento per assimilare la notizia, poi, piuttosto tranquilla, chiese: «E voi, che ne pensate?».
«Elena, io son sincera, lo sai. Sono contenta per loro. Damon si
merita di andare avanti ora che tu stai con Stefan, e Alyssa mi
è sempre sembrata una brava ragazza.» disse Caroline.
«E io son d'accordo con lei, anche se credo che potessero dare la
notizia con più calma e non subito.» aggiunse Bonnie.
Elena annuì soltanto. Dopotutto era stata la sua scelta a fare
partire tutto il resto, quindi avrebbe potuto prendersela solo con
se stessa. Sentì dei passi poi, e vide Alyssa che scendeva dalle
scale.
«Sarà meglio che esca per il momento, e poi ho fame,
scusatemi.» disse sottovoce Elena e se ne andò in cucina,
decisa poi ad uscire. Quando Alyssa arrivò giù lei non
c'era più.
Alyssa guardò Caroline e Bonnie, e poi si guardò attorno.
«Damon dov'è?» chiese leggermente tesa.
«È uscito con suo fratello. Credo gli stia dicendo di voi in questo momento.» le rispose sorridente Caroline.
«Speriamo vada tutto bene.» sospirò Alyssa.
«Perché dici così?» le chiese Caroline.
«Promettetemi che non lo direte a nessuno, nemmeno a
Damon.» disse Alyssa, e dopo che Caroline e Bonnie annuirono
continuò: «Vedete, nella mia vita son quasi sempre stata
mollata dai ragazzi con cui son stata. E sapere di Damon ed Elena non
migliora la cosa. La mia paura è che prima o poi lui mi lasci
per tornare da lei, se dovesse mollare Stefan.».
«Ehi, Alyssa, tu ci tieni a lui?» le chiese apprensiva Caroline.
«Certo che ci tengo! Lui è l'unico che non mi ha fatta
soffrire e mi ha sempre trattata come nessuno mi ha trattata mai. Lui è unico.» disse Alyssa arrossendo.
«Allora non devi aver paura di nulla. Secondo me lui ha
finalmente trovato ciò che cercava da un'esistenza intera: una
persona che ricambiasse completamente i suoi sentimenti, senza fratelli
o altri di mezzo. E tu sei proprio quella persona, Alyssa. Credi che ti
lascerà andare così facilmente? Credi che
rinuncerà a quel che ha sempre cercato? Io non credo
proprio…» le disse Caroline sincera più che mai.
«E a quanto pare Elena e Stefan sembra si siano finalmente
chiariti. Elena ci ha detto che per lei Damon può fare quel che
gli pare perché lei ama Stefan. Io ti consiglio di vivertela
senza troppe paranoie.» disse Bonnie ad Alyssa.
Alyssa sorrise serenamente: «Grazie di cuore, ragazze. Non avete
idea di cosa significhi per me poter contare su di voi.».
Damon e Stefan erano arrivati al pub e si stavano accomodando al bancone.
«Allora, a cosa dobbiamo questa improvvisa voglia di stare un po'
di tempo col tuo fratellino?» chiese beffardamente Stefan a Damon.
«Dobbiamo festeggiare.» rispose felice Damon.
«Cosa esattamente?» chiese curioso Stefan.
«La nuova vita di tuo fratello, con una donna tutta per sé.» rispose fiero e contento Damon.
Stefan alzò un sopracciglio. «Congratulazioni
fratello.» gli disse dandogli una pacca sulla spalla,
«Vediamo se indovino chi è: Alyssa?» gli disse poi
sfottendolo.
Bastò il sorriso di Damon a rispondere per lui.
«Allora festeggiamo in due.» disse Stefan.
«Perché?» chiese confuso Damon.
«Primo: perché se ti sei innamorato di un'altra lascerai
perdere Elena, anche se ultimamente l'hai evitata lo stesso; secondo:
perché io ed Elena ci siamo chiariti e mi ha giurato che ama
solo me e che non le importerà più nulla di quel che
fai.» gli spiegò Stefan con una punta d'ironia.
«Ottimo! Allora brindiamo subito!» disse Damon al fratello,
e ordinò due whiskey, uno per lui e uno per Stefan.
«Ai due fratelli Salvatore e alle loro DUE donne!»
brindò ironico Damon, e Stefan fece tintinnare il suo bicchiere
contro quello del fratello.
Nuovo capitolo, ma soprattutto….nuova coppia!!! Che ne pensate del Dalyssa? (O Damyssa, come la preferite?)
Sto scrivendo questa nota in piena notte, perciò scusatemi se
non si capirà una mazza xD, ma arrivati a questo punto è
il momento di spiegarvi il senso del titolo: il diamante nero è
Damon (Cit:
"Nelle tradizioni occidentali il diamante è simbolo di
sovranità universale e di incorruttibilità e, quindi,
simboleggia le virtù morali come la sincerità e la
fedeltà. Il diamante è per eccellenza il simbolo della
limpidezza, della perfezione, e della resistenza." Il tutto è
unito al colore nero, colore caratteristico di Damon, che simboleggia
l'oscurità.) mentre la piuma di pavone è Alyssa (Cit:
"Simbolo del volo, la piuma evoca opportunità, leggerezza,
lievità; emblema della negazione della gravità e di tutti
gli ostacoli, di un sollevarsi da terra senza fatica e di un
ridiscendere controllabile. Il tipo di piuma più simbolico
è quella di pavone. Il pavone è l’uccello che
più assomiglia alla leggendaria fenice, e per questo uno dei
suoi significati è proprio la rinascita, la pienezza della vita.
Ma il suo piumaggio meraviglioso non lascia dubbi su quale sia il suo
significato principale: la bellezza. In India è considerato
anche un simbolo di amore eterno.").
Come abbiamo visto in questo capitolo, Damon si apre ad Alyssa, che
riesce a scalfire la sua corazza, come ha già fatto in passato,
quando lui l'ha aiutata.
Quindi Alyssa, la piuma di pavone, riesce a scalfire Damon, il diamante
nero, e ad arrivare alla parte più profonda di lui, ed ecco il
significato di "Come può una piume di pavone fendere un diamante
nero?".
Per "Your Love Saved Me" invece è un concetto ricorrente, ovvero
come l'amore può salvare o aiutare qualcuno. Un esempio
c'è anche in questo capitolo, quando Damon dice ad Alyssa:
"È solo grazie a te che son tornato indietro. È solo
grazie a te che non mi son lasciato andare. Ed è solo grazie a
te se ho ancora il coraggio di provare dei sentimenti.". L'affetto
(perché definirlo amore è prematuro) che prova nei
confronti di Alyssa l'ha salvato da una latitanza eterna.
In questa settimana comunque cercherò di spiegare tutto questo
con più calma e soprattutto meglio nel blog e nella pagina
Facebook!
Su entrambi ho iniziato a mettere le cosiddette Soundtrack (o colonne
sonore) della storia, però ve ne anticipo una di questo
capitolo, precisamente sul pomeriggio al lago di Damon e Alyssa: "Speechless" - The Veronicas.
La traduzione è QUI.
Vi aspetto al prossimo capitolo!