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Autore: ElenaDobrevSomerhalder    04/09/2012    3 recensioni
[IN REVISIONE]
Una storia dove i personaggi andranno al College in altre città, incontreranno nuove persone e, ovviamente, nuovi pericoli. Fino alla 3° stagione segue la serie TV.
Prima parte di una trilogia.
AMBIENTAZIONE TEMPORALE: alla fine dell'estate che segna il passaggio al College (5° stagione)
AMBIENTAZIONI GEOGRAFICHE: Mystic Falls, Durham, Los Angeles
PERSONAGGI PRINCIPALI: Elena, Damon, Stefan, Caroline, Bonnie, Nuovo Personaggio
PERSONAGGI SECONDARI: Klaus, Rebekah, Matt, Meredith, Jeremy, Tyler, Elijah, Kol, Katherine, Nuovi Personaggi
COPPIE: Damon/Elena, Stefan/Elena, Klaus/Caroline, Matt/Rebekah, Stefan/Meredith, altre nuove coppie
CAPITOLI: 22
ESTRATTO DAL 2° CAPITOLO:
Ad Elena venne in mente di prendere dei fiori dal vasto giardino attorno al loft[...].
Quando ne raccolse una busta piena [...] si voltò per tornare dentro, ma si ritrovò Damon davanti.
«Ti sei lasciata sfuggire il fiore più bello di tutto il giardino. Tieni.» le disse senza nascondere un doppio senso nella frase, porgendole una stupenda rosa rossa.
«Non volevo ferirmi con le spine.» gli rispose a tono Elena.
«Basta toccare i punti giusti.» continuò sull'onda dei significati nascosti Damon, prendendole la mano e facendole appoggiare il pollice e l'indice dove la rosa non aveva spine.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Your Love Saved Me - Chapter 7
Capitolo 7 - Start of Something New


«Succederà, ora ne sono certa.» sentenziò Caroline.
«Non è un problema, tesoro, verrai da me e non avrai più nulla da temere.» commentò Klaus dolcemente.
«Ma no! Cos'hai capito?» gli disse ridacchiando «Tesoro, sei sempre il solito… Comunque le ragazze hanno capito.».
Le ragazze scossero la testa con sguardi smarriti.
Caroline sbuffò, stufa di sentirsi una stupida che parla da sola. «Quei due! Non avete visto le fiamme nei loro occhi e come erano protettivi l'uno nei confronti dell'altro? Oh, è così bello assistere a queste cose!» disse loro sognante.
«Niente affatto Caroline, scendi coi piedi per terra e smettila di sognare. Alyssa finirà male se proverà a rispondere ancora così a Damon.» la schernì irritata Elena.
«Amore, mi sa che ti sbagli.» la contraddisse Stefan «Damon…con lei è…tenero. Fa strano dirlo, ma è così. La tratta come se fosse un cimelio di famiglia interamente fatto di vetro fragilissimo.» le disse timoroso.
«E fa bene, quella ragazza è un tesoro. Non mi dispiacerebbe affatto se si mettessero insieme. Di sicuro lei non avrebbe altri ragazzi in testa.» disse Rebekah guardando di sbieco Elena, che si irrigidì. In quel momento Elena avrebbe voluto conficcarle un paletto nel cuore, tanto non l'avrebbe uccisa, ma almeno l'avrebbe ferita.
Calò il silenzio nella stanza, ma dopo qualche secondo di imbarazzo Bonnie ruppe il ghiaccio.
«Io comunque non sono d'accordo con te: possiamo stare qui, nel loft siamo al sicuro. Non posso permettermi di lasciar perdere l'università come possono invece fare loro.» spiegò a Klaus.
«Non succederà nulla se lasci da parte l'università per un po'. Che poi mi chiedo perché ti preoccupi? Sei una strega: sdoppiati, infonditi conoscenza, fa qualsiasi incantesimo possibile, perché sappi che io voglio che Caroline sia a Los Angeles, al sicuro, con me, e se tu decidi di non venire son sicuro che lei vorrà stare qui con te, e di conseguenza tutti gli altri. E la cosa non mi renderebbe affatto felice.» le disse Klaus, con il suo tono quasi minatorio.
«Se fosse così facile per noi streghe fare incantesimi avremmo tutte vite meravigliose!» commentò irritata Bonnie, ma Klaus non le diede corda.
Elena, Bonnie, Caroline e Rebekah decisero di andare a parlare per fatti loro in camera di Caroline, mentre Klaus, Stefan e Matt rimasero a discuterne in salotto. Dopo circa mezz'ora le ragazze tornarono giù, e comunicarono ai ragazzi che alla fine erano d'accordo con l'idea di Klaus: alla prossima sparizione Elena, Stefan, Caroline e Bonnie si sarebbero trasferiti provvisoriamente da Klaus, Rebekah e Matt.
Restava solo da sapere cosa avevano deciso Damon e Alyssa.

Alyssa si liberò improvvisamente dall'abbraccio di Damon.
«Sai che ti dico? La vita è mia, per cui decido io cosa farne. E io ho deciso di rischiare. Non puoi costringermi ad andare a Los Angeles.» gli disse decisa Alyssa, guardandolo negli occhi.
«Testarda, eh?» commentò sarcastico lui.
«Direi determinata, piuttosto.» ribatté Alyssa, incrociando le braccia.
Damon sbuffò giocosamente, e le disse «Per questa volta hai vinto tu, ma
solo perché tu sei venuta a stare a Durham e se non mi avessi incontrato non saresti in mezzo a questi casini.».
Alyssa sorrise trionfante, e Damon la prese in braccio di sorpresa.
«Torniamo a casa, piccola ribelle» le sussurrò affettuosamente baciandole la fronte, e a velocità vampiresca, come l'aveva portata lì, la riportò al loft.
«Io e Alyssa resteremo qui. Effettivamente lei non corre nessun rischio ed è venuta qui per frequentare l'università, non per seguirci nelle nostre dispute sovrannaturali.» annunciò Damon agli altri.
«Però prima o poi verrai a trovarci lo stesso, vero?» chiese delusa Rebekah ad Alyssa.
«Certo Bekah, puoi giurarci! Non mi perderei mai una cosa simile!» le rispose giocosamente.
«A proposito di perdersi…che fine hai fatto ieri sera?» chiese perfidamente Elena.
Alyssa rimuginò per un po' sulla risposta da dare, ma c'era un problema: «Onestamente non mi ricordo nulla…» le rispose.
Damon guardò preoccupato Stefan, il quale aveva intuito dalla risposta di Alyssa che suo fratello le aveva fatto dimenticare quel che era successo durante la serata.
«Come? Non ti ricordi del ragazzo con cui sei uscita fuori dal locale?» continuò ad interrogarla Elena, pensando che Alyssa volesse nascondere di aver conosciuto qualcuno a Damon.
«Quale ragazzo?» chiese confusa Alyssa. Lei non si ricordava nessun ragazzo. Ricordava solo di essersi divertita con loro a bere qualche drink e ballare in pista.
«Ragazze, sicuramente eravate ubriache, magari talmente tanto che non ricordate nulla. E magari tu hai confuso Alyssa con qualche altra ragazza.» disse Damon, riferendosi infine ad Elena.
«Non sono stupida, Damon. So riconoscere le persone.» gli rispose irritata Elena.
Damon stava per risponderle male, ma Alyssa lo anticipò: «Ubriache o no, io mi ricordo che sei venuto in camera mia e sei rimasto a dormire con me,» Caroline e Rebekah si guardarono facendosi un cenno d'intesa alla rivelazione di Alyssa «perché ero turbata. Ma non mi ricordo da cosa. È come se avessi un vuoto di memoria.».
Tutti si guardarono e capirono cosa stava succedendo: Damon aveva cancellato i ricordi di Alyssa riguardo quella sera. Ma non riuscirono a capire la cosa più importante: perché?
«Effettivamente abbiamo bevuto parecchio ieri sera. Forse ti ricordi di Damon perché nel frattempo la sbornia ti stava passando.» la rassicurò Bonnie.
«Già. Anche io non ricordo molto, a parte che tu ed Elena avete litigato non so perché. Probabilmente era per quello che eri turbata.» disse Caroline ad Alyssa, mentre velocissima fece cenno ad Elena di reggerle il gioco, in modo che l'umana non la vedesse.
Elena annuì, e Alyssa sembrò credere a quel che le avevano detto.
«Forse avete ragione» disse Alyssa rivolgendosi a Damon, Caroline e Bonnie. «Ho bevuto troppo e ho pure litigato con te. Ti chiedo scusa anche se non ricordo perché abbiamo litigato, son sicura che non ci succederebbe più da sobrie.» disse poi candidamente ad Elena, che si sentì in colpa per come l'aveva trattata.
«Già, non succederebbe ancora.» le disse Elena, guardando Stefan che la stava osservando con uno sguardo pieno di rimprovero.
Tutti quanti continuarono a chiacchierare, cambiando argomento ovviamente, ma dopo mezz'oretta Klaus fece cenno a Caroline di seguirlo al piano di sopra per stare un po' di tempo da soli. Caroline passò di proposito affianco a Damon, e in modo che non riuscisse a sentirla Alyssa gli sussurrò: «Dovrai spiegarci al più presto cos'è successo ad Alyssa, lo sai vero?». Damon annuì impercettibilmente ma in modo che Caroline lo notasse, e lei seguì Klaus un po' più tranquilla. Si era affezionata a quella ragazza anche se non andava proprio a genio ad Elena, e sperava non le fosse successo niente di grave.

Dopo aver passato il weekend a divertirsi con Klaus, Matt e Rebekah, le ragazze e Damon erano tornati alla solita routine, e di conseguenza all'università. All'uscita le ragazze stavano aspettando Damon, che quando arrivò lanciò le chiavi della macchina a Caroline.
«Io e Alyssa torniamo a casa stasera.» spiegò alle ragazze, mentre Alyssa lo guardava sorpresa.
«Perché?» gli chiese Alyssa.
«Ricordi che mi hai chiesto se avevo dei piani migliori per il weekend? Ora che Bekah è tornata a Los Angeles ti posso mostrare la risposta, no?» le rispose Damon.
«Certo.» gli disse dolcemente Alyssa, poi rendendosi conto che c'erano anche Elena, Caroline e Bonnie si corresse dicendogli con tono più freddo: «Voglio dire, non ho grandi cose da fare, quindi perché no…».
Caroline stava quasi per scoppiare a ridere vedendo la scena, ma si trattenne per non scatenare chissà quale spropositata reazione da parte di Elena, che li stava già guardando irritata.
«Ci vediamo stasera, allora! Buon divertimento!» disse ironicamente Caroline ad Alyssa, e insieme ad Elena e Bonnie si avviarono verso la macchina di Damon per fare ritorno al loft.
«Certo che sai proprio come mettere in imbarazzo le persone….» disse Alyssa a Damon quando le ragazze se n'erano andate.
«Ti ho messa in imbarazzo?» chiese stupito.
«Un po'. Più che altro per Elena. Hai visto come ci guardava?!» rispose tesa Alyssa.
«Non m'importa un bel niente di come ci guarda Elena, o di quel che pensa. E non dovrebbe importare nemmeno a te.» le rispose prendendola per mano e iniziando ad incamminarsi.
«Non me la dai a bere, Damon. Ricordati che vi ho visti quel giorno in giardino quando ti ho conosciuto e in più mi hai fatto conoscere tutta la vostra storia. Un amore così non svanisce da un giorno all'altro.» gli disse Alyssa.
«Quando perdi la fiducia, l'amore non conta come prima. Non ti è mai successo di amare qualcuno, ma non riuscire più a starci insieme per aver perso la fiducia in lui e avere avuto sempre tutti i dubbi possibili e immaginabili che ti frullavano in testa?» le chiese, ricordando il sogno di Alyssa in cui si era intromesso.
«Purtroppo sì, e so che è terribile. Ma quando mi è successo io ero solo una ragazzina, e quella adesso potrei definirla benissimo una cotta da adolescente. Ma tu ed Elena vi amate, davvero. Lo vedono tutti.»
«Come tutti vedono che lei sta con mio fratello.» sputò Damon, poi aggiunse con tono vago: «E poi io ho altri interessi…».
«Altri interessi? Cos'è, vuoi passare all'altra sponda?» chiese sopresa e ironica al tempo stesso Alyssa.
«Cosa?! Ma che dici, no! Non fa assolutamente per me…» rispose ridacchiando Damon.
«E allora?» chiese impaziente Alyssa.
«Perché ti interessa tanto?» gli chiese giocoso Damon, fermandosi davanti a lei.
Alyssa si trovò con lo sguardo incatenato a quello di Damon. Nel suo sguardo si poteva palpare l'attesa, vera e pura. Alyssa abbassò la testa, guardando distrattamente per terra, a destra e sinistra, dovunque capitasse, cercando di non incontrare di nuovo quegli occhi di ghiaccio.
«Curiosità…sai come siamo noi donne…» rispose esitante Alyssa, con lo sguardo ancora rivolto a terra.
«E tu pensi che io ci creda?» le chiese Damon, con un sorrisetto dipinto sul volto.
«È così. Mi vuoi dire dove mi stai portando?» chiese agitata Alyssa.
«Ottima tattica quella di cambiare discorso. Ma non ti risponderò, finché non risponderai onestamente anche tu.» la punzecchiò Damon.
Alyssa lo superò e iniziò a camminare senza meta, finché Damon non la raggiunse e la prese per mano. Una scarica passò dalle mani dei due lungo tutto il loro corpo, e i loro sguardi si incontrarono. Alyssa, imbarazzata, distolse lo sguardo e tornò a guardare la strada davanti a sé. In silenzio si fece guidare da Damon, sperando di arrivare al più presto dove desiderava lui.
Quando arrivarono in una via isolata Damon si fermò.
«Sali in spalla.» disse ad Alyssa.
«Cosa?! Perché?» chiese stupita lei.
«Ci vuole mezz'ora di macchina per arrivarci. Vuoi ancora andare a piedi o preferisci che ti ci porti io in un batter d'occhio?» le spiegò Damon.
Alyssa non ribatté, semplicemente si mise dietro Damon, lui si chinò e se la tirò sulle spalle, Alyssa si strinse a lui poi chiuse gli occhi avendo già provato quel genere di spostamento, e quando sentì che Damon si era fermato, li riaprì.
Davanti a lei vi era un'immensa distesa d'acqua circondata da un breve tratto di sabbia, il tutto immerso nella natura.
«Falls Lake. Ricordi quando mi son fatto quel viaggetto improvvisato? Son passato anche da qui. Dopo aver ricevuto la tua chiamata.» le disse Damon.
«È bellissimo…» disse estasiata Alyssa.
«Già. Vieni.» le disse prendendole la mano, e insieme arrivarono sulla sabbia, vicino a un piccolo rilievo. Damon si sedette appoggiando la schiena alla parete, e fece cenno ad Alyssa di accomodarsi lì accanto appoggiandosi su di lui. Lei lo fece, e Damon l'abbracciò. Rimasero così, nel silenzio più assoluto, ad osservare quella meraviglia della natura, per diverso tempo.
«Mi rispondi, allora?» si decise a chiederle poi Damon, dopo una continua lunga lotta nella sua testa.
«A cosa?» gli chiese Alyssa, che era ancora sovrappensiero.
«Al perché ti interessa tanto sapere quali sono i miei interessi ora. Io ti ho risposto, portandoti qui.»
Alyssa alzò la testa dal suo petto, lo guardò e poi sbuffò sommessamente. Si distese un po' più in là poi, appoggiando la testa sul torace di Damon, voltata verso di lui, provocandogli un leggero brivido di sorpresa.
«Non lo so.» gli rispose.
«Alyssa, non lo sai o non me lo vuoi dire? Perché se non lo sai, te lo spiego io. Altrimenti, se proprio non me lo vuoi dire, farò finta di niente, ma per te sarà un'occasione persa.» le disse malizioso.
«Non lo so, davvero. So solo che…mi interessano le cose che riguardano te.» gli confidò.
«Allora mi tocca spiegartelo.» fece giocosamente finta di essere spazientito Damon «Adesso ascolta tutto quello che ti dice il tuo corpo.».
Alyssa non capì cosa intendeva, fin quando Damon avvicinò la mano alla sua maglietta e le sfiorò la pancia con le dita, disegnando figure astratte su di essa.
«Allora?» le chiese.
«Mi fai quasi il solletico.» gli rispose dubbiosa Alyssa, celando l'emozione.
«Ah-ah, sbagliato. Andiamo avanti.» le disse, iniziando a salire più su, toccandole le mani. Strinse le dita alle sue, e gliele carezzò, mentre i suoi occhi color ghiaccio passavano dalle mani agli occhi di Alyssa.
«Adesso?» le chiese.
«Non lo so.» rispose.
«Alyssa, puoi dire tutto quello che ti passa per la testa. Non sono un tipo che giudica, dovresti saperlo.»
«Tranquillità, sicurezza.» disse sommessamente Alyssa.
«Meglio. Prossima.» disse Damon, facendo poi scorrere lentamente le dita sul braccio, arrivando fino al collo. Rimase così in attesa di una parola da parte di Alyssa.
«Paura.» disse lei.
«Paura? Alyssa, non ti morderei nemmeno se fossi immersa in una pozza di sangue.» le dichiarò, e Alyssa si rassicurò.
«Agitazione, allora.» si corresse Alyssa, mentre Damon cominciava di nuovo a scorrere le sue dita sul corpo di Alyssa. Le sue dita si posarono dietro l'orecchio di Alyssa continuando a muoversi su quella ristretta zona.
Lei deglutì e tenne chiusi gli occhi per un po'.
«Brividi.» gli disse con voce tremolante.
Damon le fece cenno di tirarsi su, e Alyssa si mise seduta affianco a lui com'erano all'inizio. Damon ripartì dall'orecchio e le sfiorò tutto il contorno del viso fino ad arrivare alle labbra. Passò delicatamente da un angolo della bocca all'altro, con un tocco leggero, e Alyssa non riuscì ad aprir bocca. Pian piano avvicinò il suo viso, poggiando la fronte a quella di Alyssa, e la guardò negli occhi affamato di quel contatto. Sfiorò il naso di Alyssa col suo, e con le labbra vicinissime alle sue le sussurrò: «Non stai dicendo niente, piccola.».
Alyssa inspirò profondamente un paio di volte con gli occhi chiusi, e senza riaprirli gli sussurrò: «Perché sono troppe sensazioni insieme.».
«Belle o brutte?» chiese preoccupato Damon allontanando un po' il viso, ricordando quello che era successo qualche giorno prima.
«Belle.» gli sussurrò Alyssa, riaprendo gli occhi.
I loro visi si cercavano l'un l'altro, ma era come avvicinare due calamite di polarità uguale: quando si avvicinavano troppo si respingevano.
«Alyssa, io non ti bacerò, perché non so se è quel che vuoi davvero. Ma se vuoi baciarmi, allora fallo al più presto, perché mi stai facendo impazzire.» le sussurrò col respiro affannato.
Alyssa sfiorò con le mani le guance di Damon, e gliele carezzò. Il suo sguardo era come una biglia del flipper, sballottolata di qua e di là, il cui campo da gioco era il viso di Damon.
Alyssa avvicinò un po' di più, pian piano, le sue labbra a quelle di Damon, mentre il suo cuore batteva all'impazzata, tanto che le sembrava volesse uscirle dal petto.
Passarono istanti interminabili, finché finalmente le loro labbra si sfiorarono. Alyssa poggiò dolcemente le sue a quelle di Damon, mentre lui la stringeva a sé. Alyssa riusciva a percepire l'emozione talmente forte di Damon straripare, come se la diga immaginaria che l'aveva trattenuta dentro di lui fino a quel momento si fosse distrutta in un attimo in mille pezzi. Alyssa dischiuse le labbra e Damon accolse il suggerimento, così le loro lingue si intrecciarono affannosamente, mentre le loro mani s'intrufolavano nei capelli dell'altro.
Alyssa dopo un bel po' rallentò il ritmo, e infine si staccò da Damon.
«Non possiamo.» gli disse desolata, dopo aver ripreso fiato.
«Perché?» le chiese sorpreso Damon.
«Lo sai benissimo il perché.» sussurrò Alyssa.
«No, Alyssa, non lo so. T'interessa qualcun altro? Sei ancora presa da qualche tuo ex?» le chiese irritato.
«No,
a me non interessa nessun altro e io non sono presa da nessun ex.» gli disse Alyssa seccamente.
Damon capì che si riferiva invece a lui. «Ancora con quel discorso? Alyssa, diamine, come faccio a convincerti che di Elena non m'importa più nulla?!» le disse quasi urlando.
«Non lo so. E anche se ci riuscissi, a lei importa ancora di te quindi il problema rimarrebbe.» sussurrò triste Alyssa.
«Lei ha scelto mio fratello e io son felice per lui. Ma sono felice soprattutto perché facendolo, Elena mi ha fatto aprire gli occhi, mi ha fatto vedere diversamente il mondo, e mi ha fatto scoprire la cosa più bella che conosca. Mi ha fatto vedere te, Alyssa. E non la ringrazierò mai abbastanza per avermi trattato così male da farmi tornare nella realtà, facendomi capire che lei non mi ha mai amato nel modo che credevo io e che ho solo vissuto in un'illusione. Non m'importa un bel niente di quel che penserà quando ci vedrà insieme. Non m'importa se si pentirà, saranno solo affari suoi. E se ci tieni almeno un po' a me, non dovrebbe importare nemmeno a te. Lo sai perché ti ho portata qui? Perché se tu non mi avessi chiamato, io non sarei più tornato a Durham. Forse sarei andato a Mystic Falls, o dalla rabbia avrei abbandonato anche quel posto pieno di ricordi e me ne sarei andato in giro per il mondo vagando senza meta. È solo grazie a te che son tornato indietro. È solo grazie a te che non mi son lasciato andare. Ed è solo grazie a te se ho ancora il coraggio di provare dei sentimenti. Io non ci rinuncio. Non rinunciarci anche tu, se provi qualcosa per me. Soprattutto non rinunciarci per colpa di Elena e di quello che c'è stato in passato tra me e lei. Ma se invece c'è altro sotto, che non mi hai detto o non mi vuoi dire, allora mi farò da parte e ti lascerò stare, se è quel che vuoi.» disse a cuore aperto Damon.
Alyssa aveva gli occhi lucidi. Le parole di Damon l'avevano toccata nel profondo. Mai poteva pensare che una persona la ritenesse tanto importante, perché non si era mai sentita degna d'affetto sincero. Si strinse nel petto di Damon e cercando di cacciare indietro le lacrime gli sussurrò: «Non c'è nient'altro sotto. Ho solo paura che un giorno Elena cambi idea e tu torni da lei perché io non sarò abbastanza per te. Ma nemmeno io voglio rinunciarci.».
«E allora non farlo. Ti giuro che non dovrai mai preoccuparti di Elena.
Mai. Capito? E non dire mai più che non sei abbastanza per me, perché non è affatto così.» le sussurrò dolcemente Damon mentre le carezzava i capelli e la schiena, stringendola sempre di più a sé, e Alyssa annuì ancora stretta a lui.
Dopo essersi calmata, Alyssa alzò il viso, incontrando gli occhi di Damon.
«Non rinuncerò a te.» gli sussurrò dolcemente.
«Non rinuncerò a te.» le fece eco lui con lo stesso tono.
Le loro labbra s'incontrarono di nuovo, affamate d'amore e cariche di passione. Alyssa si mise poi a cavalcioni su di lui mentre continuavano a baciarsi, provocandogli un gemito. «Mi farai scoppiare il cuore se continui così.» le sussurrò affannato Damon, e Alyssa per tutta risposta sorrise ed intrufolò le sue mani tra i capelli corvini del vampiro, attirando il viso a sé. Damon la strinse delicatamente con un braccio per paura di farle male, preso dalla foga, mentre con l'altra mano dolcemente le tirò indietro i lunghi e morbidi capelli togliendoglieli da davanti al viso.

Damon e Alyssa passarono il resto della giornata come se al mondo ci fossero solo loro due: si baciarono, si rotolarono nella sabbia, si rincorsero lungo la riva, fecero vari giochi con la sabbia, e passeggiarono lungo la riva mano nella mano. Si erano divertiti, rilassati ma soprattutto si erano finalmente incontrati. Si misero nel posto esatto in cui erano arrivati, abbracciati allo stesso modo ma più stretti e attesero il tramonto che stava per arrivare. Alyssa si accucciò sul petto di Damon, tremando un po'. Damon si accorse che aveva freddo, così si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle, ricevendo in cambio un gran sorriso e un dolcissimo sguardo di Alyssa.
«Vuoi tenerlo nascosto per un po' e svelarlo pian piano?» gli chiese Alyssa.
«No, niente affatto. Voglio poterti baciare anche nel nostro salotto!» le rispose Damoon facendole l'occhiolino. Ma vedendo che non rispondeva e aveva un'aria preoccupata gli chiese: «T'imbarazzi a baciarmi davanti ad altre persone?».
«Cosa? No no! Mi piace baciarti e non m'importa un bel niente se c'è qualcun altro. Però forse vivendo con altre persone secondo me sarebbe meglio fare con calma, gradualmente.» gli rispose lei leggermente preoccupata.
«T'informo che Caroline è già da tempo che ci vede assieme, e così Elena, per questo ha iniziato a fare scenate. Bonnie e Stefan hanno il sospetto, ma sono del genere "finché non vedo non credo". Quindi direi che ormai non c'è nulla da nascondere. Loro sanno che se non avessi visto qualcosa di speciale in te non avrei passato tutto quel tempo con te e non ti avrei chiesto di venire a vivere con noi. Diciamo che i passaggi li abbiamo già passati.» le disse sorridente Damon.
Alyssa rimase sorpresa da quel che le aveva detto Damon, così annuì e basta.
Ammirarono silenziosamente il cielo tingersi di sfumature rosse, arancioni e violacee, stringendosi forte mentre li raggiungeva il profumo della sera.
Quando anche l'ultimo sprazzo di luce se ne andò, dopo essersi baciati un'ultima volta in quella meraviglia della natura, Damon prese in spalla Alyssa e tornarono a casa.
Quando entrarono in salotto mano nella mano c'erano solo Caroline e Bonnie.
«Prima che me lo chiediate: Stefan ed Elena sono usciti, il perché fatevelo spiegare da Stefan che è meglio. Voi vi siete divertiti?» disse Caroline appena li vide.
«Tu che dici?» disse Damon alzando la sua mano intrecciata a quella di Alyssa, che arrossì.
«Non vedo niente di strano, state sempre mano nella mano voi due!» disse tranquillamente Caroline.
«Visto? Che ti avevo detto io?» sussurrò Damon ad Alyssa.
«Caroline, credo che tu debba leggere tra le righe…» le disse Bonnie.
«Io e Alyssa stiamo insieme. E ora che lo sapete non avrete più bisogno di spettegolare tutto il giorno.» disse loro Damon, abbracciando Alyssa.
«Oddio, ma è fantastico! Lo sapevo Bonnie, lo sapevo! Che ti avevo detto? Mi sa che mi hai passato un po' dei tuoi poteri a questo punto!» disse tutta allegra Caroline, e corse ad abbracciare i due.
«Ok! Ok, Caroline! Basta ti prego!» la scongiurò Damon, cercando di divincolarsi dalla sua stretta.
«Scusate, è che siete proprio belli!» quasi strillò Caroline.
«Non sarebbe meglio frequentarvi per un po' e poi annunciarlo al mondo intero?» chiese loro Bonnie, con un implicito riferimento ad Elena.
«Non è necessario, siamo sicuri di quel che stiamo facendo, e direi che in quanto a frequentazione abbiamo trascorso molto più tempo insieme noi di tanti altri che ora fanno coppia fissa.» le rispose Damon, anche lui con un implicito riferimento a Stefan ed Elena.
«Forse è meglio che vada a farmi una doccia, sono tutta piena di sabbia.» disse Alyssa, sentendo che si stava creando tensione, e decise di lasciarli tra loro in modo che parlassero in tutta libertà.
«Ah già, piccola, hai ragione. Allora vai pure, ci vediamo dopo. Ma sappi che se ci metti tanto non esiterò ad entrare in bagno e tirarti fuori dalla vasca io stesso.» le disse dolcemente Damon, avvicinando il viso al suo, mentre Alyssa era arrossita come non mai. Si baciarono dolcemente, poi Alyssa andò al piano di sopra lanciandogli occhiate languide.
«Hai una vaga idea di cosa succederà quando Elena vedrà una scena del genere?» gli fece notare Bonnie.
«Sì, e non m'interessa, può fare tutte le scenate che le pare. Però vi devo chiedere un favore: potreste parlare prima voi con Elena e convincerla in qualche modo a darsi una calmata? Non voglio più sopportare questa situazione, e Alyssa si sente sotto pressione vedendo le sue reazioni.» chiese Damon.
«Credo ci abbia già pensato Stefan a farle dare una calmata. È arrivata qui che era fuori di testa per la tua idea di uscire con Alyssa, tanto da prendersela con Stefan e dirgli che non fa mai niente per lei e non la porta mai da nessuna parte.» lo informò Bonnie.
«Davvero gli ha detto così?» chiese stupito Damon interrompendola.
«Esattamente. Così Stefan le ha detto che l'avrebbe portata fuori, però non sarebbe stata una giornata solo di svago e piacere, perché dovevano parlare seriamente.» concluse Bonnie.
«Ahia! Prevedo guai…» disse Damon, ma proprio in quell'istante il portone si aprì ed entrarono Stefan ed Elena, mano nella mano, tranquilli come non mai.
Ma quando Elena vide Damon s'irrigidì.
Stefan salutò tutti, in particolare il fratello, e gli chiese dove avesse lasciato Alyssa.
«Nella doccia.» rispose d'istinto, ma vedendo gli sguardi di Stefan ed Elena specificò: «Siamo appena tornati e lei è andata a farsi una doccia. Forse è l'unico momento che abbiamo per potervi dire cos'è successo venerdì sera, se ancora lo volete sapere.».
«Io lo voglio sapere assolutamente.» disse subito Caroline, e gli altri annuirono. Tutti volevano sapere. Così Damon iniziò a raccontare: «Vi avevo seguite per assicurarmi che andasse tutto bene. Ho seguito Alyssa quando è uscita fuori con quel ragazzo e ho visto che si baciavano, per cui mi sono allontanato. Ma poi ho sentito Alyssa gridare, così son corso indietro e mi son trovato davanti una scena che mi ha fatto bollire il sangue: quel bastardo stava toccando Alyssa ovunque, anche dove non gli era permesso, tenendola prigioniera contro al muro. Aveva i pantaloni abbassati, e stava…stava per…».
«Damon, calmati, credo che tutti abbiamo capito come è andata a finire purtroppo…» gli disse Caroline vedendolo pieno di rabbia e con gli occhi lucidi.
«No, non è andata come pensi. L'ho fermato prima che arrivasse al peggio. Avrei voluto farlo in mille pezzi, ma Alyssa era lì ed era già sotto shock, così l'ho soggiogato ad andarsene e a non ripetere mai più una cosa del genere. Ho accompagnato Alyssa a casa, ma ovviamente era stravolta, e le ho chiesto se voleva essere soggiogata per dimenticare l'orribile serata. Non ha voluto, ma quella sera non è riuscita a dormire finché non sono tornato. Il mattino seguente, dopo la mia ennesima richiesta, ha accettato di farle dimenticare tutto, a patto che la soggiogassi in modo da stare più attenta in futuro. Per questo poi non ricordava niente. Voi ovviamente dovrete far finta di non sapere nulla di tutto ciò. Ok?» terminò Damon.
Elena, Caroline, Bonnie e Stefan erano rimasti senza parole. Non sapevano proprio cosa dire, e anche se l'avessero saputo, non ci sarebbero state parole adatte al momento.
«Fratello, ti va di andarci a prendere un drink al pub? Ne avrei proprio bisogno.» disse poi Damon a Stefan.
«Certo, andiamo.» gli rispose Stefan, che diede un dolce bacio ad Elena e raggiunse il fratello che lo stava aspettando davanti al portone.
«Trattatemela bene, mi raccomando!» disse Damon a Caroline e Bonnie riferendosi ad Alyssa, e poi uscì insieme a suo fratello.
Le ragazze rimasero sole, e iniziarono a chiacchierare.
«Allora, com'è andata la giornatina con Stefan?» chiese Caroline facendo la pettegola come sempre.
«Bene, abbiamo chiarito. Non me ne sono resa conto prima, ma ultimamente mi sono comportata davvero male con lui. E ora che ne sono consapevole non lo farò più soffrire.» confidò Elena.
«Sei sicura che non t'importa più nulla di Damon, Elena?» chiese Bonnie, preoccupata.
Elena sospirò. «Sì, ne sono sicura. Ho scelto di stare con Stefan perché amo lui. Damon mi attraeva, ma gli manca qualcosa di Stefan.» disse poi.
«Sì, la noia e tristezza costante.» disse sarcastica Caroline.
Bonnie ed Elena la guardarono di sbieco, e lei si giustificò dicendo che almeno era sincera.
Elena sorrise divertita: Caroline non sarebbe cambiata mai, per fortuna.
«Quindi a questo punto Damon può fare quel che vuole, no?» tastò il terreno Bonnie, prima di rivelare la notizia del giorno.
«Sì, esattamente quel che vuole. Ormai siamo due cose a parte.» rispose tranquilla Elena.
«Bene, perché sta proprio facendo quel che vuole.» disse Bonnie, che ancora non aveva il coraggio di dare la notizia ad Elena.
«Buon per lui.» affermò Elena soddisfatta.
«Lui e Alyssa si sono messi insieme.» le disse Caroline di getto.
Elena guardò le due amiche con un'espressione che definirla sorpresa sarebbe un eufemismo, e deglutì più volte prima di aprir bocca.
«Damon sta insieme ad Alyssa?» chiese dubbiosa Elena. Caroline e Bonnie annuirono.
«Da quando?»
«Da oggi.» le rispose Caroline.
Elena si prese un momento per assimilare la notizia, poi, piuttosto tranquilla, chiese: «E voi, che ne pensate?».
«Elena, io son sincera, lo sai. Sono contenta per loro. Damon si merita di andare avanti ora che tu stai con Stefan, e Alyssa mi è sempre sembrata una brava ragazza.» disse Caroline.
«E io son d'accordo con lei, anche se credo che potessero dare la notizia con più calma e non subito.» aggiunse Bonnie.
Elena annuì soltanto. Dopotutto era stata la sua scelta a fare partire tutto il resto, quindi avrebbe potuto prendersela solo con se stessa. Sentì dei passi poi, e vide Alyssa che scendeva dalle scale.
«Sarà meglio che esca per il momento, e poi ho fame, scusatemi.» disse sottovoce Elena e se ne andò in cucina, decisa poi ad uscire. Quando Alyssa arrivò giù lei non c'era più.
Alyssa guardò Caroline e Bonnie, e poi si guardò attorno.
«Damon dov'è?» chiese leggermente tesa.
«È uscito con suo fratello. Credo gli stia dicendo di voi in questo momento.» le rispose sorridente Caroline.
«Speriamo vada tutto bene.» sospirò Alyssa.
«Perché dici così?» le chiese Caroline.
«Promettetemi che non lo direte a nessuno, nemmeno a Damon.» disse Alyssa, e dopo che Caroline e Bonnie annuirono continuò: «Vedete, nella mia vita son quasi sempre stata mollata dai ragazzi con cui son stata. E sapere di Damon ed Elena non migliora la cosa. La mia paura è che prima o poi lui mi lasci per tornare da lei, se dovesse mollare Stefan.».
«Ehi, Alyssa, tu ci tieni a lui?» le chiese apprensiva Caroline.
«Certo che ci tengo! Lui è l'unico che non mi ha fatta soffrire e mi ha sempre trattata come nessuno mi ha trattata mai. Lui
è unico.» disse Alyssa arrossendo.
«Allora non devi aver paura di nulla. Secondo me lui ha finalmente trovato ciò che cercava da un'esistenza intera: una persona che ricambiasse completamente i suoi sentimenti, senza fratelli o altri di mezzo. E tu sei proprio quella persona, Alyssa. Credi che ti lascerà andare così facilmente? Credi che rinuncerà a quel che ha sempre cercato? Io non credo proprio…» le disse Caroline sincera più che mai.
«E a quanto pare Elena e Stefan sembra si siano finalmente chiariti. Elena ci ha detto che per lei Damon può fare quel che gli pare perché lei ama Stefan. Io ti consiglio di vivertela senza troppe paranoie.» disse Bonnie ad Alyssa.
Alyssa sorrise serenamente: «Grazie di cuore, ragazze. Non avete idea di cosa significhi per me poter contare su di voi.».

Damon e Stefan erano arrivati al pub e si stavano accomodando al bancone.
«Allora, a cosa dobbiamo questa improvvisa voglia di stare un po' di tempo col tuo fratellino?» chiese beffardamente Stefan a Damon.
«Dobbiamo festeggiare.» rispose felice Damon.
«Cosa esattamente?» chiese curioso Stefan.
«La nuova vita di tuo fratello, con una donna tutta per sé.» rispose fiero e contento Damon.
Stefan alzò un sopracciglio. «Congratulazioni fratello.» gli disse dandogli una pacca sulla spalla, «Vediamo se indovino chi è: Alyssa?» gli disse poi sfottendolo.
Bastò il sorriso di Damon a rispondere per lui.
«Allora festeggiamo in due.» disse Stefan.
«Perché?» chiese confuso Damon.
«Primo: perché se ti sei innamorato di un'altra lascerai perdere Elena, anche se ultimamente l'hai evitata lo stesso; secondo: perché io ed Elena ci siamo chiariti e mi ha giurato che ama solo me e che non le importerà più nulla di quel che fai.» gli spiegò Stefan con una punta d'ironia.
«Ottimo! Allora brindiamo subito!» disse Damon al fratello, e ordinò due whiskey, uno per lui e uno per Stefan.
«Ai due fratelli Salvatore e alle loro DUE donne!» brindò ironico Damon, e Stefan fece tintinnare il suo bicchiere contro quello del fratello.


Nuovo capitolo, ma soprattutto….nuova coppia!!! Che ne pensate del Dalyssa? (O Damyssa, come la preferite?)
Sto scrivendo questa nota in piena notte, perciò scusatemi se non si capirà una mazza xD, ma arrivati a questo punto è il momento di spiegarvi il senso del titolo: il diamante nero è Damon
(Cit: "Nelle tradizioni occidentali il diamante è simbolo di sovranità universale e di incorruttibilità e, quindi, simboleggia le virtù morali come la sincerità e la fedeltà. Il diamante è per eccellenza il simbolo della limpidezza, della perfezione, e della resistenza." Il tutto è unito al colore nero, colore caratteristico di Damon, che simboleggia l'oscurità.) mentre la piuma di pavone è Alyssa (Cit: "Simbolo del volo, la piuma evoca opportunità, leggerezza, lievità; emblema della negazione della gravità e di tutti gli ostacoli, di un sollevarsi da terra senza fatica e di un ridiscendere controllabile. Il tipo di piuma più simbolico è quella di pavone. Il pavone è l’uccello che più assomiglia alla leggendaria fenice, e per questo uno dei suoi significati è proprio la rinascita, la pienezza della vita. Ma il suo piumaggio meraviglioso non lascia dubbi su quale sia il suo significato principale: la bellezza. In India è considerato anche un simbolo di amore eterno."). Come abbiamo visto in questo capitolo, Damon si apre ad Alyssa, che riesce a scalfire la sua corazza, come ha già fatto in passato, quando lui l'ha aiutata.
Quindi Alyssa, la piuma di pavone, riesce a scalfire Damon, il diamante nero, e ad arrivare alla parte più profonda di lui, ed ecco il significato di "Come può una piume di pavone fendere un diamante nero?".
Per "Your Love Saved Me" invece è un concetto ricorrente, ovvero come l'amore può salvare o aiutare qualcuno. Un esempio c'è anche in questo capitolo, quando Damon dice ad Alyssa: "È solo grazie a te che son tornato indietro. È solo grazie a te che non mi son lasciato andare. Ed è solo grazie a te se ho ancora il coraggio di provare dei sentimenti.". L'affetto (perché definirlo amore è prematuro) che prova nei confronti di Alyssa l'ha salvato da una latitanza eterna.
In questa settimana comunque cercherò di spiegare tutto questo con più calma e soprattutto meglio nel blog e nella pagina Facebook!
Su entrambi ho iniziato a mettere le cosiddette Soundtrack (o colonne sonore) della storia, però ve ne anticipo una di questo capitolo, precisamente sul pomeriggio al lago di Damon e Alyssa: "Speechless" - The Veronicas.

La traduzione è QUI.

Vi aspetto al prossimo capitolo!

ElenaDobrevSomerhalder

   
 
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