2
– Idiot guys
Katherine
Dopo lunghe ore
di viaggio, il mio
aereo è finalmente arrivato a Nashville.
“Ascolta
tuo padre, è meglio se
parti” mi ha consigliato mia mamma qualche giorno fa e io,
guardandola storta,
mi sono sentita tradita.
Si, tradita,
perché ho sempre
pensato che io e lei fossimo sempre state dalla stessa parte, la parte
contro
mio padre, e invece? Da quando mia mamma approva quello dice lui?
È assurdo!
“Cosa?”
le ho chiesto sbalordita.
“Credevo mi avresti aiutata a convincerlo a farmi rimanere
qui!” ho aggiunto,
gridando quasi.
“Ti
prego Katherine, non cominciare!
Trovo che sia giusto per te cambiare aria” mi ha detto lei
con tono calmo, come
se non si fosse accorta che io avevo appena alzato il tono di voce.
“Non
ho bisogno di cambiare aria! So
benissimo cosa voglio e cosa mi fa bene!” ho insistito, ma
invano.
“E
sentiamo, cosa vuoi fare?” mi ha
sfidato mia mamma, rimanendo tutta orecchi.
“Cosa
voglio fare? Passare tutta
l’estate con Tori e Oliver, qui in Texas! Cosa farei in un
campo estivo nel
Tennessee? Una piccola esploratrice che si diverte a studiare il
comportamento
delle marmotte? O a imparare come accendere il fuoco? Ma
andiamo!” ho
cominciato ad alterarmi sul serio, molto infastidita dalla situazione.
“Non
è il campeggio dei boyscout,
Katherine! È un campo estivo per ragazzi della tua
età! Papà ha detto che fanno
fare molti sport”.
“Al
diavolo gli sport!” le ho urlato
in faccia, poi le ho dato le spalle per uscire dalla cucina e correre
in camera
mia, dove poi mi sono chiusa a chiave e ho messo la musica a tutto
volume.
Escape the
fate, per intenderci.
Subito poco
dopo essermi buttata sul
letto, ho sentito qualcuno bussare alla porta.
“Kat,
abbassa la musica!”.
Ho riconosciuto
la voce di mio papà
e, avendocela maggiormente con lui, mi sono alzata dal letto e ho
alzato la
musica ancora di più. “Chi cazzo se ne
frega” mi sono detta tra me e me, poi mi
sono buttata nuovamente sul letto, ignorando tutti gli altri richiami
dei miei;
alla fine sapevo che prima o poi mi avrebbero lasciata in pace.
Beh, ma non per
molto.
Il giorno dopo
mi hanno ancora
parlato del campo estivo.
“Tu
hai bisogno di rilassarti” mi ha
ripetuto mia mamma. Perfetto, ci mancava solo lei a farmi arrabbiare;
mio papà
a quanto pare non bastava.
Ogni volta che
lei mi parlava di sto
cazzo di campo la ignoravo, certa che prima o poi non avrebbe
più toccato
l’argomento, fin quando poi, la sera, ho visto mio
papà tornare a casa con un
biglietto aereo.
Avrei voluto
spaccare qualsiasi cosa
in quel momento; le mie mani tremavano incessantemente per il nervoso.
“Ma
si, che sparisca! Così non vedrò
per un bel po’ le vostre facce!” ho urlato dopo
aver strappato via dalle mani
di mio papà il biglietto per Nashville e adesso eccomi qui,
sola in un
aeroporto a me sconosciuto.
Sono incazzata,
tanto per cambiare:
per un mese e mezzo non potrò vedere i miei amici e per di
più non potrò
suonare la chitarra, infatti non ho potuto portarla con me.
Motivo? I miei
me l’hanno chiusa in
cantina!
“Non
ti servirà” mi ha detto mio
padre. Oh, fanculo!
E il cellulare?
Confiscato anche
quello, roba da matti. Per fortuna ho le mie sigarette con me.
Dopo aver
girovagato per l’aeroporto
per trovare l’uscita, mi dirigo trascinando il mio trolley
dietro di me verso
un taxi, prenotandolo.
-Campo estivo
“Forever Young”, per
favore- ordino al tassista appena salgo sull’autovettura
gialla. Forever Young,
che nome del cazzo. Mi sento la bocca amara ad averlo pronunciato.
-Subito
signorina- mi risponde
l’uomo gentilmente e poco dopo parte.
Per fortuna non
ci metto molto ad
arrivare e, appena scendo dal taxi, dopo aver pagato il viaggio,
comincio a
guardarmi attorno: qui è pieno zeppo di alberi, siepi e
staccionate di legno;
molti ragazzi appena arrivati scorrazzano di qua e di là
allegramente mentre vicino
all’entrata del campo –dove si alza
l’alta insegna verde “Forever Young”- ci
sono due signore che parlano con un megafono.
-Benvenuti ad
un nuovo anno del
campo estivo ragazzi! Rincontrerete gli amici dell’anno
scorso, praticherete i
nostri sport di sempre e vi divertirete!- dice una tizia sulla
quarantina dai
capelli corti e biondi. Penso che sia la direttrice.
-Andate tutti
al centralino per
recuperare le chiavi dei vostri bungalow!-prende parola
l’altra signora,
leggermente più bassa dell’altra e coi capelli
rossicci lunghi fino alle
spalle. Chissà, magari è la vice, oppure
l’assistente della direttrice.
Oh, che cazzo
ne so.
Do ascolto
all’ordine di
quest’ultima e mi avvio alla ricerca del centralino. Varco
l’entrata del campo
e voltandomi a destra, appena dietro la pedana dove stanno urlando
quelle due
galline, noto un’insegna con scritto
“centralino” e vado lì a passi svelti;
voglio sistemare subito il mio bagaglio nel mio bungalow.
-Come ti
chiami, cara?-mi chiede la
signora che c’è dietro il bancone in legno.
-Katherine
Ortega- rispondo
tranquillamente. La tizia occhialuta controlla una specie di registro
con dei
nomi e subito dopo mi vengono consegnate le chiavi. Uhm, bungalow
numero 81.
È
meglio se comincio ad avventurarmi
per il campo, voglio arrivare al bungalow il prima possibile.
-Ehi ciao!-
sento un qualcuno che mi
saluta. Mi volto e trovo un ragazzo biondo, occhi azzurri, pelle rosea
e
espressione da coglione. E questo chi cazzo è?
-Ciao- ricambio
il saluto facendo
una smorfia spontaneamente.
-Hai delle
belle poppe, tesoro- mi
dice il tipo facendomi l’occhiolino. Come scusa?
-Screanzato!-
esclamo e gli tiro un
ceffone in piena faccia, facendogli emettere un verso. Ma come si
permette di
prendere in giro la mia seconda di tette?
Ad un tratto
sento delle risate da
parte di un gruppo di ragazzi, immagino anche loro idioti come questo
biondino
dalla faccia paragonabile ad una cacchetta di piccione.
-E chi lo
pensava che Horan sarebbe
stato capace di farlo?- dice uno di loro continuando a ridere.
Quei tizi non
oso nemmeno guardarli
in faccia e me ne vado a passi svelti verso il mio bungalow, disperso
chissà in
quale parte del campo.
Bah, lo sapevo
che qui ci vengono solo
dei bambocci! Il posto non s i dovrebbe chiamare “Forever
young” ma “Forever
idiot”!
Brittany
-Louiiiis!-
chiamo il ragazzo più
bello del mondo non appena lo vedo ridere con quegli altri quattro
babbuini.
Mr. Doncaster
si guarda intorno e,
dopo avermi trovata, apre il suo viso in un sorriso smagliante.
-Briiit!- urla
il mio nome
sistemandosi in un lampo il ciuffo.
Comincio a
corrergli incontro come
una deficiente e lui mi raggiunge. Appena ci incontriamo, Louis mi
prende in
braccio facendomi fare una giravolta, poi mi rimette a terra, dove
giacciono i
miei due bagagli che avevo mollato poco prima di stringermi al mio
inglesino.
-Che bello
rivederti, mi sei
mancata- mi dice lui dolcemente, facendomi arrossire.
-Anche tu mi
sei mancato, Lou-
ammetto dandogli un buffetto sulla guancia.
Oh, quanti
gliene ho dati l’anno
scorso!
-Ehi Brit,
ciao!- sento la voce di
Zayn salutarmi e mi volto verso di lui, dove dietro la sua schiena
trovo Harry,
Liam e Niall che, stranamente, si massaggia una guancia.
-Ciaooo!- mi
apro in un sorriso
ancora più grande per salutare quegli altri pazzi dei miei
amici d’estate e, a
turno, abbraccio tutti.
Dopo aver abbracciato Niall, noto che la guancia che poco fa si stava massaggiando è rossa come un pomodoro e.. a forma di cinquina!
Dopo aver abbracciato Niall, noto che la guancia che poco fa si stava massaggiando è rossa come un pomodoro e.. a forma di cinquina!
-Che ti
è successo?- chiedo al
biondino sfiorando con un dito la sua guancia arrossata.
-Ehm..-
comincia la frase
imbarazzato, guardando per terra e sorridendo lievemente.
-E’
stato schiaffeggiato da una
ragazza a cui ha detto che ha delle belle poppe!- parla Harry
divertito,
cominciando a ridere. Mi contagia subito.
-Dio ragazzi,
siete appena arrivati
e già vi date alle solite cazzate?- chiedo io, ma lo
ammetto, non sono poi così
sorpresa.
Mi ricordo
quando Zayn doveva dire a
Joelle che odia i francesi (che non è vero, tra
l’altro) ma in compenso ci ha
guadagnato degli spicci! Ho ancora impressa nella mente la faccia che
ha fatto lei
quando lui gliel’ha detto, povera!
A proposito,
spero di rivedere
Joelle. E anche Devonne, ma dove saranno?
-Credimi,
quest’anno ne faremo a
migliaia- dice convintissimo Louis.
-Sono proprio
curiosa- lo sfido
guardandolo con un sopracciglio alzato e un ghigno malizioso. Da questi
cinque
pazzi c’è d’aspettarsi di tutto.
Bonnie
Chissà
se ho fatto bene ad accettare
la proposta di Hilary; a prima impressione sembra tutto così
bello qui al
campo.
Infilo le
chiavi nella serratura
dorata, le giro due volte e apro lentamente la porta lignea.
Guardo
l’interno del bungalow
timidamente affacciandomi con la testa, rimanendo con il corpo dietro
il grande
pezzo rettangolare. Uh, non c’è nessuno.
Mi decido ad
entrare completamente
nella casettina e chiudo
alla mie spalle
la porta.
È
carino qui: sia le pareti che il
pavimento sono in legno, dando all’ambiente una particolare
aria montanara; al
centro c’è disteso un grande tappeto a tinta unita
lilla ed è coperto su tre
lati dai letti che vi sono sopra, anch’essi lilla, grazie ai
lenzuoli dello
stesso colore del tappeto; c’è un comodino per
letto, un armadio, una scrivania
e, sulle pareti, pochi quadri sparpagliati di qua e di là.
Non male per un
bungalow femminile. Mi chiedo se siano tutti uguali.
Poggio la mia
grossa valigia di
pelle sul letto vicino alla finestra. Si, questo sarà il mio
letto, ho deciso.
Mi ci siedo sopra, vicino al mio bagaglio.
Uhm,
chissà chi occuperà il bungalow
con me, sono proprio curiosa!
Sul volantino
che mi ha dato mia
sorella avevo letto che le camere venivano condivise a tre e, per
questo
motivo, sono un po’ agitata: io sono un po’ timida,
non mi sarà facile
attaccare subito bottone con le altre ragazze.
Per scaricare
un po’ la tensione,
decido di cominciare a sistemare i miei vestiti nell’armadio,
cercando comunque
di non occupare tutto lo spazio. Per fortuna sotto le ante ci sono
anche tre
cassetti.
Inizio a
posizionare ordinatamente
le mie magliette nel primo cassetto e, dopo averne messe dentro
quattro, mi
capita tra le mani la canottiera blu che Gordon mi ha regalato per il
compleanno, precisamente due mesi fa.
La osservo per
bene, facendomi
passare davanti agli occhi la scena in cui Gordon ha insistito a
farmela
provare dopo averla scartata di fretta. Aveva detto che ero bellissima
e che mi
donava il blu.
L’aveva
fatto apposta a regalarmi
proprio quella canottiera, dato che c’è stampata
la tour Eiffel in tinta
argentata e con scritto Paris sotto. Gordon sapeva quanto adoro e sogno
Parigi.
Sospiro nel
ricordare il momento in
cui questa canottiera mi è stata regalata e sento che le
lacrime stanno per
scendere dai miei occhi, ancora un volta.
All’improvviso,
sento qualcuno entrare
e mi ricompongo in un lampo. Lascio ricadere la canottiera blu nella
valigia e mi
volto di scatto verso la porta che si sta aprendo. Da lì,
vedo entrare una
ragazza dai capelli neri e un fisico mingherlino. Mi guarda quasi
spaventata,
ho qualcosa di strano?
-Ehm..ciao- la
saluto timidamente
scuotendo una mano e sistemandomi i capelli dietro un orecchio con
l’altra.
-Chi sei?- mi
chiede anziché
ricambiare il mio saluto. Ci rimango un po’ di merda.
-Sono Bonnie,
una tua compagna di
stanza- mi presento.
-Ma come?
Questo bungalow non è..
solo per me?- mi domanda la ragazza.
-No. Non li
vedi gli altri due
letti?- le indico i due mobili uguali.
-Oh, merda!
Perfetto! - esclama con
una punta d’ironia, mollando il suo trolley dietro di se.
Rivolge lo sguardo a
terra, grattandosi la testa e sbuffa.
Uhm, ho il
presentimento che questa
ragazza sia molto “simpatica”.
-Comunque
sono Kat- aggiunge, dopo
aver rialzato lo sguardo su di me e decide di raggiungermi per
stringermi la
mano. Spontaneamente, le sorrido, anche se lei non ricambia.
Hello world! c:
Ed ecco a voi il nuovo capitolo!
Prima di tutto vorrei ringraziarvi per la recensioni bellissime del prologo, davvero :3
prometto che in questi giorni risponderò a tutte, spero solo di trovare il tempo..
sono molto contenta che l'inizio di questa storia vi sia piaciuto e spero che siano di vostro gradimento anche i prossimi capitoli!
ci tengo a precisare una cosa su Katherine.. da questo capitolo non si capisce molto, ma per chiarirvi le idee vi dico che i suoi genitori sono separati in casa!
Per questo entrambi sono nella stessa abitazione e Kat non sopporta alcuni loro atteggiamenti.. ma nella continuazione della storia si capirà tutto un pò meglio, vedrete ;)
Uhm, secondo voi cosa succederà di interessante durante questa vacanza?
ve lo dico io, tutto e di più (?)
per ora rimaniamo sul vago..uhm.
Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento; esprimete le vostrte opinioni con una recensione! :3
ciaooo, alla prossima! :)
Hello world! c:
Ed ecco a voi il nuovo capitolo!
Prima di tutto vorrei ringraziarvi per la recensioni bellissime del prologo, davvero :3
prometto che in questi giorni risponderò a tutte, spero solo di trovare il tempo..
sono molto contenta che l'inizio di questa storia vi sia piaciuto e spero che siano di vostro gradimento anche i prossimi capitoli!
ci tengo a precisare una cosa su Katherine.. da questo capitolo non si capisce molto, ma per chiarirvi le idee vi dico che i suoi genitori sono separati in casa!
Per questo entrambi sono nella stessa abitazione e Kat non sopporta alcuni loro atteggiamenti.. ma nella continuazione della storia si capirà tutto un pò meglio, vedrete ;)
Uhm, secondo voi cosa succederà di interessante durante questa vacanza?
ve lo dico io, tutto e di più (?)
per ora rimaniamo sul vago..uhm.
Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento; esprimete le vostrte opinioni con una recensione! :3
ciaooo, alla prossima! :)