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Autore: surnaturelle    05/09/2012    1 recensioni
Dopo un incidente d'auto Darren e Blaine si scambiano i corpi. Riusciranno a tornare indietro?
Genere: Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Darren era seduto sul divano di casa Hummel-Hudson, accanto a Finn, e stavano guardando la partita. Il problema era che lui aveva perso qualsiasi interesse per il football un bel po' di tempo prima, ormai si limitava a guardarlo di tanto in tanto, e non era esattamente aggiornato su tutti i risultati. Finn teneva in mano un bicchiere di latte e a Darren venne in mente la scena che avevano girato durante la puntata del ballo scolastico. Aveva amato quella scena, aveva un gran significato, con Blaine seduto lì con il padre e il fratellastro di Kurt come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Ne aveva discusso con Chris la mattina prima delle riprese, cercando di capire se a Blaine in verità piacesse o meno il kilt. Fino a quel momento, Darren non aveva ancora visto Chris nel suo costume di scena quindi non poteva esattamente dire se a lui piacesse, ma l'idea sembrava notevole.
All'inizio voleva che in qualche modo rimanesse una sorpresa fino alle riprese effettive ma poi aveva riflettuto che ad ogni modo avrebbero dovuto girarla più volte, quindi perché farsi problemi?
Aveva chiesto a Chris di dirgli quando avrebbe indossato il kilt. E di certo non era pronto a vedere Chris con indosso qualsiasi cosa tranne che il kilt, il che significava che stava indossando soltanto dei leggings neri che gli stavano straordinariamente bene e...

"No! Non posso crederci che l'abbia mancata! L'ha mancata di brutto!"

Finn stava indicando la tv in modo frenetico mentre saltava su e giù dal suo posto, il che fece sorridere Darren. Scosse la testa e tornò ai propri pensieri. Beh, quantomeno all'argomento generale, perché era sicuro che Kurt gli avrebbe fatto delle domande se l'avesse trovato con un'erezione mentre guardava una partita di football con Finn.

Darren adorava trascorrere il proprio tempo con il cast di Glee. Erano delle persone meravigliose, come una grande famiglia di buffoni. Tuttavia ultimamente apprezzava principalmente la compagnia di Chris. E per un sacco di ragioni, soprattutto perché condividevano gli stessi interessi e molto altro ma anche per un qualche motivo che Darren non capiva del tutto. O fingeva di non capire. Forse era per il modo in cui il suo cuore accelerava ogni volta che i loro occhi si incrociavano, o per il calore che si diffondeva attraverso il suo corpo ogni volta che le loro spalle si urtavano. Forse era soltanto l'influenza del personaggio.

Kurt entrò in salotto con in mano un bicchiere di succo d'arancia appena spremuto.

"Ragazzi, Carole dice che la cena sarà pronta tra venti minuti."

Si guardò intorno con sguardo esitante, chiaramente incerto su dove sedersi. Darren gli sorrise e gli fece cenno di sedersi sulle sue gambe.

Kurt lanciò un'occhiata a Finn, guardingo, mentre si avvicinava.

"Sei sicuro?" bisbigliò a Darren.

"Sì, certo! Dobbiamo comportarci normalmente e tutto il resto..."

Kurt poggiò il bicchiere sul tavolino e si sedette accanto a Darren, allungando le proprie gambe sulle sue. Rimase immobile per un momento prima di stringersi un po' a Darren quando questi avvolse il braccio sano intorno ai suoi fianchi, poggiando quello ingessato sul suo ginocchio.

"Stai bene?" gli chiese Kurt.

"Penso di sì... tu?"

"Perché non dovrei?"

"Beh, c'è qualcun altro nel corpo del tuo ragazzo..."

"... lo fai sembrare vagamente osceno."

Si guardarono ed esplosero in un eccesso di risate isteriche che fece ottenere loro uno sguardo incredulo da parte di Finn.

"Ragazzi, sapete bene che odio quando fate così. Sembra sempre che stiate ridendo di me."

Kurt si girò verso Finn e sorrise.

"Non capiresti, amico."

Finn gli rivolse uno sguardo accigliato e tornò a guardare la partita, scuotendo la testa.

Darren aveva smesso di ridere e adesso stava studiando l'espressione di Kurt con discrezione mentre il ragazzo più giovane sorseggiava il succo. Era molto più difficile capire le sue espressioni rispetto a quelle di Chris, ed era tutto dire considerando che quell'uomo, quando voleva, sapeva metter su un'incredibile faccia da poker.

Kurt indossava sempre la sua maschera quando parlava con qualcuno che non fosse Burt o Blaine, ma diventava sempre più fragile man mano che sembrava cominciare a fidarsi di Darren.

"La cena è pronta!", li chiamò Carole.

Finn balzò su dal divano e si diresse verso la cucina quasi in un'unica mossa. Darren scostò le braccia dal corpo di Kurt per permettergli di alzarsi, ma lo trovò, invece, intento a fissarlo, con un dolore inspiegabile nello sguardo.

"Cosa c'è che non va,Kurt?

Kurt sbatté le palpebre rapidamente e scosse la testa.

"Mi dispiace, è soltanto che... vorrei davvero baciarti in questo momento, ma ho la sensazione che sarebbe comunque come tradire perché tu hai solo l'aspetto di Blaine e... la cosa mi confonde."

Darren poté sentire le proprie guance tingersi di rosso. Ad essere onesti non gli avrebbe dato fastidio lasciare che Kurt lo baciasse... ma, per essere davvero onesti, sentiva di essere meno attratto da Kurt di quanto non lo fosse da Chris. Il che era strano.

Non che lui fosse davvero attratto da Chris, né niente del genere.

O, beh, forse sì, in modo assolutamente etero. Come se, come se avesse saputo che Chris era bello. Davvero bello.

E ovviamente quello significava anche che lui non pensava al bell'aspetto di Chris in nessuna situazione inappropriata.

No. Assolutamente.

"E' comprensibile sentirsi confusi..."

"Tu non sembri esserlo."

"Oh credimi, lo sono anche io. Però tu sei Kurt, nel tuo corpo. Con le tue espressioni e tutto. Quelle che io vedo in Chris solo mentre stiamo riprendendo. Quindi io capisco la differenza. Per te è un po' più difficile..."

Kurt nascose il viso nelle mani, sospirando.

"Sto cominciando a dare un po' di matto."

"Sì, anche io... ma non preoccuparti, sono sicuro che troveremo un modo per far tornare ognuno al proprio posto... e tu sarai di nuovo con Blaine in men che non si dica!"

"... Spero davvero che tu abbia ragione..."

A quel punto Kurt si alzò e allungò la mano verso Darren, per condurlo in cucina. Okay, adesso avrò l'occasione di scoprire se sono un bravo attore o meno.

Si sedette tra Kurt e Carole, facendo un respiro profondo.


Quando Blaine uscì dal bagno, il cielo stava già diventando un po' più scuro. Chris aveva quasi finito di mettere nella sacca tutte le cose di Blaine - beh, di Darren. Chris sollevò lo sguardo su di lui e ridacchiò.

"Mi dispiace Blaine ma - devi tenere i capelli liberi. Darren non usa mai il gel se può evitarlo..."

Blaine si accigliò.

Beh... in verità aveva senso, a giudicare da quello che aveva sentito/letto su di lui, Darren non sembrava esattamente il tipo di ragazzo che potesse amare la pettinatura di Blaine.

"Avanti dai, ti aiuto a togliere il gel."

Chris chiuse la sacca e spinse Blaine nuovamente dentro il bagno.

"Ad ogni modo, grazie per l'aiuto."

"Non ringraziarmi, è assolutamente naturale!"

Blaine sorrise.

"Okay, soltanto... metti la testa nel lavandino... tipo, beh, in realtà letteralmente -"

"... non possiamo usare la doccia?"

"Il soffione della doccia è bloccato al muro, dai su..."

Blaine sospirò e si piegò con attenzione mentre Chris apriva il rubinetto.

"C'è dello shampoo da qualche parte?"

"Nella doccia."

Blaine sentì Chris allontanarsi, così comincio a passare le dita della mano senza l'ingessatura tra i capelli.

"Ehi, non toccare -"

Chris scacciò via la sua mano, sostituendola con la propria.

"Dannazione, hai versato l'intero tubetto?"

Blaine arrossì. Beh, avanti, cosa ti aspettavi? I miei ricci sono indomabili! Rabbrividì mentre Chris faceva scorrere il liquido freddo tra i suoi capelli, ma si rilassò in fretta non appena il ragazzo più alto cominciò a far scorrere le dita con delicatezza. Sembrava quasi un massaggio, uno di quelli che Kurt gli faceva le notti in cui dormivano insieme, subito prima di addormentarsi, in quel glorioso momento durante il quale loro erano così persi l'uno nell'altro che sarebbe potuto precipitare un aereo fuori dalla finestra e non se ne sarebbero accorti.

"Kurt...", sospirò così piano che Chris probabilmente non lo sentì neppure.

Tenne gli occhi chiusi per tutto il tempo, non soltanto per evitare che ci finisse dentro dell'acqua ma anche per il timore che Chris potesse notare il dolore che vi era celato se solo si fosse avvicinato abbastanza per guardare.

Chris chiuse il rubinetto e allungò a Blaine un piccolo asciugamani.

"Ecco... ehm, hai... bisogno che sia io a farlo, o..."

"Nah, ce la faccio da solo, mi limiterò... ad asciugarli abbastanza da non bagnare... i miei vestiti..."

Chris gli sorrise e gli diede una pacca sulla spalla.

"Ti aspetto di là."

"Ok."

Chris non aveva ancora neanche oltrepassato la soglia della porta che le lacrime cominciarono a scorrere lungo le guance di Blaine. Singhiozzò silenziosamente e prese un respiro profondo, coprendo il viso con l'asciugamano morbido, prima di provare ad asciugare i capelli.

Ci mise alcuni minuti a calmarsi per poi poter raggiungere Chris, seduto sul letto, intento a giocare ad Angry Birds.

"Stai bene? I tuoi occhi sono un po'... oh, dannazione, ti ho fatto finire dello shampoo negli occhi?"

"Cosa? No, no, Io sono... Sto bene."

"Oh... allora va bene...", disse con un tono consapevole, "A questo punto credo che possiamo andare."

Chris afferrò le due borse e si alzò, uscendo dalla stanza, Blaine lo seguì a distanza ravvicinata, col cuore che galoppava. Non si era mosso da quella stanza fin da quando si era svegliato. Non sapeva nulla del mondo al di fuori ad eccezione della vista offerta dalla finestra.

"Chris... Come farò a tornare indietro?"

"L'uomo più alto si voltò. Anche lui sembrava preoccupato, anche se non lo lasciava trapelare.

"Non ne ho idea, onestamente. Ma troveremo un modo. Potremmo anche chiamare il Dottore se dovessimo averne bisogno."

Blaine sollevò un sopracciglio, confuso, prima che ogni cosa tornasse al proprio posto nella sua mente.

"Aaaah, il Dottore, ho capito, pensavo intendessi... un dottore umano... E' così strano sentirti citare tutta questa roba fantascientifica invece di musical di Brodway..."

Chris rise.

"Parecchie persone rimangono sorprese. Io sono totalmente un nerd, accettalo... Oddio, l'avevo completamente dimenticato!".

Si diede una manata sulla fronte.

"... cosa?", chiese Blaine preoccupato.

"Della ragazza di Darren!"


"Allora, Blaine, cosa farai mentre le Nuove Direzioni sono a New York?"

"... aspetterò pazientemente le chiamate di Kurt? No, in verità no, cioè, sì, farò anche quello, ma ehm... Penso che principalmente... studierò per i miei esami finali. Ed in più ci aspettano... alcune esibizioni in varie case di riposo."

"Sei sicuro che non ci sia un modo per farti venire con noi?", chiese Finn.

"... gente, lasciatelo in pace, avete fatto già abbastanza domande..."

Darren rivolse a Kurt uno sguardo di ringraziamento quando il controtenore afferrò la sua mano, stringendola. Burt e Carole lo avevano quasi assillato con le domande negli ultimi dieci minuti. Darren aveva provato a non inventare troppe cose che si sarebbero rivelate completamente false - ma pensandoci meglio, tutti quegli eventi non sarebbero stati mandati in onda in ogni caso dunque non importava davvero. Sarebbe bastato lasciare una nota a Blaine... da qualche parte...

Una volta che tutti ebbero finito di mangiare le proprie ali di pollo e piselli, Carole si alzò per lavare i piatti, Darren si alzò per seguirla - unicamente per essere spinto nuovamente sulla propria sedia.  Dopo che furono passati un alcuni secondi, Kurt si strinse a Darren e sussurrò "quell'eccessiva cortesia era un gesto molto da Blaine", cosa che fece ridacchiare il riccio.

Carole aprì il frigo e prese una piccola torta e una ciotola di crema pasticcera, che posò sul tavolo.

"Buon appetito!"

Finn si fiondò entusiasta sulla torta, ricoprendo la sua fetta con un grande quantità di crema. Darren sorrise ed era quasi riuscito a raggiungere il coltello quando Kurt scacciò via la sua mano e lo prese al suo posto, per tagliare due pezzi di torta e servirli.

"Sei l'ospite, non devi fare nulla. Inoltre, dovresti essere servito per primo", lanciò a Finn un'occhiata di ammonimento, "e avere le porzioni più abbondanti."

Darren sorrise quando Finn roteò gli occhi. Finirono di mangiare in relativo silenzio, che tutti e tre interruppero quando ebbero finito di mangiare per chiedere un'altra fetta di torta. Era assolutamente deliziosa. Darren cercò di trovare un modo di mangiare diverso dal suo solito Non-mi-interessa-chiunque-stia-guardando-ho-fame-ed-è-tutto-così-buono e leggermente più raffinato del solito, ma alla fine si trovò del cioccolato sull'angolo della bocca. Kurt sorrise e allungò la mano.

"Hai del cioccolato...", lo pulì con uno strofinio del pollice, "...qui."

Soltanto allora sembrò realizzare cosa aveva appena fatto, si ritrovò ad arrossire intensamente mentre le guance di Darren si coloravano di una tonalità simile di rosso. Né Burt né Carole se ne accorsero, troppo presi dalla loro conversazione, mentre Finn, invece, stava lanciando loro un'occhiata sospettosa.

"Scusa", sussurrò Kurt, "forza dell'abitudine, non intendevo -"

"Kurt, non scusarti, hai agito normalmente, è quello che dovremmo fare..."

"Già... allora, se hai finito di mangiare... andiamo al piano di sopra."

Si alzarono e lavarono i loro piatti prima di dirigersi verso la camera di Kurt.

"E' decisamente più carina senza tutte le telecamere."

Kurt sorrise e si sedette sul proprio letto.

"Sì, immagino... mi piace stare qui. Ma preferivo la mia stanza nel seminterrato. Mi permetteva... di avere più libertà. Adesso non posso ascoltare Lady Gaga ad un volume troppo elevato, altrimenti Finn risponde con Bon Jovi."

"Dov'è la stanza dei vostri genitori?"

"Al piano di sotto - adesso siamo al piano di sopra. Riesco a sgattaiolare fuori dalla casa senza farmi sentire da loro."

Ghignò.

"Ti è mai capitato di farlo?"

"Ehm...", Kurt arrossì, "...sì, un po' di volte... tre, a dir la verità."

A giudicare dal colore sulle sue guance, Darren intuì che l'aveva fatto per vedersi con Blaine.

"Raccontami tutto!"

Darren si sedette accanto a lui, con la schiena poggiata contro la testata del letto, esaltato. Doveva decisamente ricordare tutte quelle storielle e raccontarle a Chris.

"Beh, la prima volta... è successa... ad un certo punto tra il momento in cui abbiamo fatto Misery e... la morte di Pavarotti". guardò Darren come per assicurarsi che fosse a conoscenza di entrambi gli eventi, "Blaine e io abbiamo cominciato a mandarci messaggi dall'istante in cui me ne sono andato dalla Dalton, e stavamo parlando di film appena usciti nelle sale. Ho citato Beastly, dicendo che avrei voluto vederlo davvero, davvero tanto. Ci ha messo di più a rispondere, ma erano già le dieci di sera, dunque ho pensato che magari si fosse addormentato. E invece no, mi ha chiesto se volevo andare allo spettacolo delle undici a Lima e mi ha detto che in ogni caso ormai era solo a dieci minuti da casa mia, così se per caso non avessi avuto voglia di andare al cinema, saremmo potuti uscire comunque. potuti stare in giro."

Darren aveva un sorriso smagliante.

Secondo lui, Blaine provava qualcosa per Kurt fin dall'inizio, ma aveva dovuto reprimere i suoi sentimenti e comportarsi da mentore, senza considerare alcuna possibilità di una relazione nel futuro.

Nonostante quello, nell'episodio "La Nostra Canzone", prima con la ramanzina di Kurt riguardo "Blaine e il coro", e poi quando aveva cantato Blackbird, Kurt si era finalmente mostrato interamente se stesso, senza più provare a fare colpo né nulla di simile, e finalmente Blaine aveva notato quello che inconsciamente era stato lì per tutto il tempo, in attesa. Così aveva messo da parte le sue convinzioni e si era deciso a provarci.

"... sfortunatamente avevano fatto il tutto esaurito, così invece di andare semplicemente in un altro cinema, siamo andati al parco. Abbiamo cantato, riso e parlato. Ogni cosa era così, assolutamente perfetta. Nessuno che ci vedesse, tentasse di ferirci né altro. Era passata da poco l'una quando Blaine mi ha riaccompagnato a casa. In quel momento mi ha abbracciato. Non l'aveva mai fatto prima. Sono andato a letto con il suo profumo ancora addosso..."

Darren ci mise un minuto per accorgersi che Kurt stava piangendo, le sue spalle tremavano debolmente. Si fece più vicino e con attenzione avvolse i fianchi dell'altro con le proprie braccia. Kurt si appoggiò contro di lui e chiuse gli occhi.

"E' soltanto che è così... difficile... Perché tu sei qui... ma non sei lui e... lui non c'è..."

Darren si morse un labbro. Sì, era estremamente preoccupato. No, ovviamente la situazione non lo feriva quanto feriva Kurt. Sì, sperava di poter tornare a casa. Sì, avrebbe voluto essere con Chris in  quell'esatto momento, più di ogni altra cosa.

“Le cose andranno meglio, non ti preoccupare, lo prometto... semplicemente... dormiamoci sopra e capiremo cosa fare domani. Forse a quel punto Chris e Blaine avranno pensato ad una soluzione. Forse quando apriremo gli occhi io sarò di nuovo a Los Angeles e tu sarai con Blaine."

Kurt singhiozzò e prese un fazzoletto dal comodino, per asciugarsi le guance.

"E' un'assurdità. Dovrei essere io a consolare te."

Darren sorrise.

"Sì... Beh, non ho perso la testa quanto te, quindi mi riserverò il privilegio di consolarti. Avanti dai, prepariamoci per andare a dormire e dopo potrai dirmi le altre due storie!"

Le labbra di Kurt si distesero lievemente.

"Okay... però un secondo, non è un problema per te dividere il letto?"

"No no, non c'è nessun problema, io e Chris dormiamo sempre insieme!"

Kurt inarcò un sopracciglio.

"-no, no, nello stesso letto, dormiamo nello stesso letto", arrossì, "non... sai... Se facciamo tardi a casa dell’uno o dell’altro e siamo troppo stanchi per prendere un taxi dividiamo il letto.”

E io custodisco questi momenti con cura perché ho la possibilità di guardarlo mentre dorme e sembra un angelo ancor più del solito. No, non mi sto trasformando in Edward Cullen. E lo faccio in modo assolutamente non inquietante e non innamorato. Mi limito ad ammirare la bellezza che la Terra a volte crea.

Kurt annuì e si alzò lentamente, dicendo a Darren di usare il bagno di fianco alla camera di Finn, mentre lui avrebbe usato il proprio.  Quando Darren tornò in camera, Kurt si stava ancora spalmando della crema sul viso. Darren si infilò sotto le coperte, canticchiando canzoni Disney a tra sé e sé.

"Era ovvio che fossi un fan della Disney..."

Darren voltò la testa verso di lui e quasi soffocò con il respiro - Kurt aveva indosso dei pantaloni di felpa troppo grandi e una maglietta consunta del club sportivo della Dalton, i suoi capelli erano stati lasciati liberi, e un piccolo sorriso faceva mostra di sé  sul suo viso.

"... c'è qualcosa che non va?"

"S-scusa, per un secondo ho pensato...", scosse la testa, mentre il cuore galoppava furiosamente, "ho pensato che fossi Chris, è... Mi dispiace..."


"... fidanzata?"

"S-sì... scusa, mi sono dimenticato di... accennarlo fino a questo momento."

Blaine sbiancò.

"Oh no, no, no... dobbiamo dirle di me. Cosa farò? Non posso far finta di stare con una ragazza! Dobbiamo dirglielo o capirà che c'è qualcosa che non va. Vero?"

"Non credo sia a Los Angeles in questo momento... Ha uno spettacolo ad Atlanta o qualcosa del genere..."

Blaine colse la lieve asperità nel tono di Chris mentre parlava di lei. Devo dedurre una punta di gelosia?

"Sì, è la... cantante... e bassista, credo, di un gruppo chiamato "Shoot The Freak". Si chiama Mia."

Sì, tono decisamente acido.

"Oh, okay... E'... ha un bel carattere?"

Pressione, pressione, pressione!

"Penso di sì, per quale altro motivo dovresti... cioè, Darren dovrebbe stare con lei? Tuttavia l'ho incontrata tre volte appena. E una di queste era completamente sbronza e continuava a ripetere che Darren bacia bene e che avrebbe voluto un bacio come quelli che Blaine dà a Kurt, e che avrei dovuto considerarmi fortunato per aver avuto la possibilità di riceverlo. Un'altra volta l'ho incrociata ad uno dei concerti di Darren, lei se ne stava andando perché aveva uno spettacolo anche lei e ci siamo semplicemente salutati prima di andare ognuno per la propria strada."

Blaine cominciò a notare delle piccole esplosioni nello sguardo di Chris, di quelle che avvengono nel momento in cui parli di qualcosa che ti infastidisce ma non puoi darlo a vedere. Erano state sostituite per un breve momento da un lampo di orgoglio, tuttavia, non appena aveva menzionato la frase "come Blaine bacia Kurt".

Che era strano, perché supponendo che avesse compreso il tutto correttamente, fino a quel momento avevano mandato in onda un solo bacio. Il primo. E se ne erano scambiati di più bollenti ed appassionati dopo quello. Dunque se Darren nemmeno baciava la sua ragazza in quel modo...

"E la terza volta?"

"Lei, uhm... è passata a trovare Darren al suo appartamento per fargli una sorpresa, dato che era tornata con un giorno di anticipo da New York. Era la nostra serata con cucina italiana così Darren stava preparando gli spaghetti, e io stavo cucinando la salsa e io... non volevo, sai, essere di troppo e trattenermi troppo a lungo, non quando si erano appena ricongiunti, così abbiamo bevuto insieme un bicchiere di vino e abbiamo parlato per un po' mentre Darren finiva di preparare la cena, e poi li ho lasciati da soli. Darren aveva insistito perché rimanessi a guardare Lilly e il Vagabondo, come avevamo deciso... ma ho semplicemente preferito lasciarli da soli e alla fine sono uscito con alcuni degli Usignoli che erano a Los Angeles in quel momento. E' stato divertente."

Sorrise debolmente. Insieme raggiunsero la macchina di Chris, ed entrarono all'interno.

"Quasi speravo che avessi un autista..."

"Non volevano che attirassimo l'attenzione su di noi. La gente comincia a riconoscere le macchine del cast di Glee e loro, ci danno la caccia, più o meno..."

Per gran parte della strada rimasero in silenzio, mente Blaine ammirava la stranezza costituita dalla città di Los Angeles alle sei del pomeriggio, quando le persone avevano finito di lavorare ma era ancora troppo presto per dare inizio alla vita mondana. Chris gli diede alcune notizie sui luoghi davanti ai quali passarono durante la guida, come quale scena era stata girata dove oppure chi si poteva incontrare in un determinato bar, e così via.

"Sai, dato che domani pomeriggio non dobbiamo andare sul set, potrei farti fare un giro della città!"

Gli occhi di Blaine si illuminarono.

"Davvero? Saresti disposto a farlo? Oddio, mi piacerebbe da morire! Vorrei davvero vedere Hollywood Boulevard! E Santa Monica, e Beverly Hills... Oh, anche Kurt sarebbe uscito fuori di testa all'idea... E anche Rodeo Drive!"

"Ok, ok, allora forse ci serviranno un paio di giorni... potremmo anche fare un salto al set, se vuoi vedere com'è."

"Sicuro! Ma... dobbiamo comunque provare a farmi tornare nel mio mondo..."

Entrambi annuirono con espressione seria. Chris parcheggiò l'auto in una strada deserta, di fronte ad un edificio enorme, tutto bianco e nero. Uscirono dall'auto e Chris prese le chiavi di Darren dalla sua borsa, aprendo il portone perché potessero entrare all'interno. Una volta raggiunto l'appartamento, Chris girò le chiavi nella toppa ma rimase fermo.

"Ok, dunque, penso che ci sarà un po' un casino... ma non preoccuparti. E'... un tipo pulito di confusione."

Blaine aggrottò le sopracciglia ed entrò all'interno. E a quel punto capì cosa intendesse Chris. Alla fine di un piccolo corridoio  c'era una stanza piuttosto maestosa, chiaramente utilizzata come soggiorno, sala da pranzo e studio, a giudicare dai diversi strumenti, e spartiti musicali sparsi su tutto il pavimento, nonché dal divano confortevole e dallo schermo al plasma sul muro, accanto al quale vi erano numerosi scaffali pieni di DVD. C'era un tavolo abbastanza grande da permettere a sei persone di mangiare senza urtarsi a vicenda con i gomiti, circondato da sedie male assortite. Davvero tante sedie. Sulle pareti beige erano appesi un sacco di poster di film, musical e concerti, oltre che ad un sacco di fotografie di Darren con varie persone - gran parte delle quali Blaine riconobbe come appartenenti agli Starkid - e una con Chris, nella quale entrambi erano vestiti con la divisa della Dalton, senza i blazer, con le cravatte allentate, ridendo e sorridendosi a vicenda.

"E' davvero una gran bella foto", sussurrò Blaine, avvicinandosi, "ne ho una molto simile nella mia stanza..."

Chris si mosse verso la foto e toccò la cornice.

"Era il primo giorno in cui io ho girato una scena con l'uniforme. Darren a detto che mi stava bene ma che probabilmente le fangirl avrebbero sentito la mancanza dei miei jeans super aderenti... quello che so è che di sicuro io non l'ho sentita!" scherzò.

Blaine arrossì.

"Sì, beh, io preferisco i jeans aderenti...", borbottò.

Si sentì un leggero ronzio e Chris si toccò in automatico la tasca, per poi capire che non era il suo cellulare ad aver suonato e fare uno scatto verso la borsa per tirare fuori il telefono di Darren.

"Un messaggio! Da... tua madre."

Sorrise e allungò a Blaine l'apparecchio.

"Che devo fare? Leggerlo? Deve essere una cosa privata!"

"Sì, ok, ma se non leggi e rispondi potrebbe preoccuparsi. E già che ci sei, potresti mandare un messaggio anche a Mia. Scommetto che sarebbe piuttosto arrabbiata se scoprisse che hai avuto un incidente leggendo su internet, prima che tu abbia la possibilità di dirglielo. Porterò le borse in camera da letto."

"Aspetta! Rimani qui stanotte, vero? Non mi lascerai solo?"

"Mi pare ovvio, sciocchino. Non preoccuparti, starò qui."

Chris sorrise e si allontanò. Blaine sbloccò lo schermo dell'iPhone e lesse il messaggio della mamma di Darren - in risposta ad uno che Chris le aveva mandato prima. Chiedeva se Darren fosse uscito dall'ospedale e se stesse davvero bene. Blaine digitò una breve risposta e pressò il bottone "invio" prima di tentare di capire cosa dire a Mia. "Ho appena avuto un incidente ma sto bene, non c'è bisogno che tu venga". Non. Esisteva.

Tornò alla cartella messaggi e trovò una serie di SMS sotto il nome di Mia. Cliccò e cominciò a leggere da alcuni messaggi più vecchi, per capire di cosa stessero parlando. La conversazione finiva circa dieci messaggi prima dell'ultimo, il che era strano - lui teneva la maggior parte degli SMS di Kurt per almeno un mese prima di cancellare i più insignificanti (ed erano davvero pochi) e sapeva che la maggior parte delle persone amavano rileggere i messaggi da piccioncini che la propria ragazza/il proprio ragazzo mandava. Cominciò a leggere, incuriosito.

- Darren, dobbiamo parlare, posso chiamarti?

- Mi stanno truccando, che succede?

- E' abbastanza urgente, non puoi prendere una pausa?

- Devo girare una scena in un'ora e i miei capelli non si decidono ad appiattirsi, scrivi.

-... ok, allora, avrei voluto dirtelo di persona o almeno a voce... Darren, io non ce la faccio più a continuare così. Non posso continuare a fingere di non notare come lo guardi. Non posso ignorare il fatto che non sei felice quando il fatto che io sia lì significa che potrai stare meno tempo con lui. Non posso pretendere che quando hai perso completamente la testa l'altro giorno fosse per una ragione totalmente differente dalle voci sul fatto che lui abbia un fidanzato.

- Mia, di che stai parlando?

- Sto parlando di Chris. Credi che non me ne accorga?

- Sei ubriaca, di nuovo? Non c'è niente tra me e lui!

- Lo so. Perché sei troppo educato per tradirmi con lui. Almeno nella realtà. Ti ho sentito l'altra notte.

- Cooooooooosa? Davvero, Mia, lascia perdere. E' soltanto un malinteso, ti chiamo tra due ore per parlarne.

- Darren, stavi facendo un sogno erotico su di lui. L'altra notte quando sono arrivata e lui era lì, hai detto di essere troppo stanco per fare qualsiasi cosa, e dopo mi sono svegliata quando hai cominciato a mormorare nel sonno. Soltanto che non era il MIO nome che ripetevi, ma il SUO. E non dirmi che è successo soltanto una volta, perché succede sempre più di frequente. All'inizio lo trovavo divertente ma dopo ho capito di cosa si trattava davvero, perché i tuoi sogni non hanno sempre incluso voi due senza vestiti addosso. Ti ho sentito. Sei innamorato di lui, Darren.

- ...sono ETERO, Mia.

- Ti prego. Non provare a negarlo. So che sei attratto da lui, come minimo, ma condividete troppe cose perché sia davvero possibile che non provi nessun sentimento. Lo guardi come eri solito guardare me. O in modo perfino più intenso. Come se non avessi visto niente di più bello in tutta la tua vita.

- Mia, quello che stai dicendo non ha alcun senso, ti sto pregando, smettila, ti chiamo appena ho finito di girare e così possiamo risolvere il tuo piccolo problema di gelosia!

- No, Darren, è finita. Cioè, di notte dormi con le sue magliette. Hai tutte le sue canzoni di Glee sull'iPod. Anche la canzone di Mellencamp. Non voglio più vivere una bugia.

C'era un intervallo di venti minuti prima della risposta di Darren.

- Mi dispiace, Mia. Mi dispiace davvero tanto.

- Lo so.

- Non avrei dovuto farti questo. Ti prego, non dirglielo... né a chiunque altro. Sto ancora cercando di capire...

- Non lo farò, non preoccuparti. Addio, Darren. Spero davvero che le cose tra di voi possano funzionare. E' stato bello conoscerti.

Darren non aveva risposto all'ultimo messaggio. Quella conversazione era avvenuta tre giorni prima. Blaine resistette alla tentazione di sollevare il pugno in aria. Tuttavia non poteva dirlo a Chris. Doveva fargli cogliere i segnali e indicargli la direzione giusta, cosicché una volta che ognuno fosse tornato nel posto a cui apparteneva quei due avrebbero finalmente aperto gli occhi e visto cosa avevano di fronte.

"Ogni cosa è al proprio posto. Cosa diceva la mamma di Darren?"

"Ha chiesto se stavo bene, così l'ho rassicurata."

"... hai scritto a Mia?"

Oh, bene, Anderson... adesso le cose si fanno difficili.

 

 

  
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