Darren era seduto sul divano di
casa Hummel-Hudson, accanto a Finn,
e stavano guardando la partita. Il problema era che lui aveva perso qualsiasi
interesse per il football un bel po' di tempo prima, ormai si limitava a
guardarlo di tanto in tanto, e non era esattamente aggiornato su tutti i
risultati. Finn teneva in mano un bicchiere di latte
e a Darren venne in mente la scena che avevano girato
durante la puntata del ballo scolastico. Aveva amato quella scena, aveva un
gran significato, con Blaine seduto lì con il padre e il fratellastro di Kurt come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Ne aveva discusso con Chris la mattina
prima delle riprese, cercando di capire se a Blaine
in verità piacesse o meno il kilt.
Fino a quel momento, Darren non aveva ancora visto
Chris nel suo costume di scena quindi non poteva esattamente dire se a lui piacesse, ma l'idea sembrava
notevole.
All'inizio voleva che in qualche modo rimanesse una sorpresa fino alle riprese
effettive – ma poi aveva riflettuto che ad
ogni modo avrebbero dovuto girarla più volte, quindi perché farsi problemi?
Aveva chiesto a Chris di dirgli quando avrebbe indossato il kilt. E di certo
non era pronto a vedere Chris con indosso qualsiasi cosa tranne che il kilt, il
che significava che stava indossando soltanto dei leggings
neri che gli stavano straordinariamente bene e...
"No! Non posso crederci che l'abbia
mancata! L'ha mancata di brutto!"
Finn stava indicando la
tv in modo frenetico mentre saltava su e giù dal suo posto, il che fece
sorridere Darren. Scosse la testa e tornò ai propri
pensieri. Beh, quantomeno all'argomento generale, perché era sicuro che Kurt
gli avrebbe fatto delle domande se l'avesse trovato con un'erezione mentre
guardava una partita di football con Finn.
Darren adorava trascorrere il
proprio tempo con il cast di Glee. Erano delle
persone meravigliose, come una grande famiglia di buffoni. Tuttavia ultimamente
apprezzava principalmente la compagnia di Chris. E per un sacco di ragioni,
soprattutto perché condividevano gli stessi interessi e molto
altro ma anche per un qualche motivo che Darren non capiva del tutto. O fingeva di non capire. Forse
era per il modo in cui il suo cuore accelerava ogni volta che i loro occhi si
incrociavano, o per il calore che si diffondeva attraverso il suo corpo ogni
volta che le loro spalle si urtavano. Forse era soltanto l'influenza del
personaggio.
Kurt entrò in salotto con in
mano un bicchiere di succo d'arancia appena spremuto.
"Ragazzi, Carole dice che
la cena sarà pronta tra venti minuti."
Si guardò intorno con sguardo
esitante, chiaramente incerto su dove sedersi. Darren
gli sorrise e gli fece cenno di sedersi sulle sue gambe.
Kurt lanciò un'occhiata a Finn, guardingo, mentre si avvicinava.
"Sei sicuro?"
bisbigliò a Darren.
"Sì, certo! Dobbiamo
comportarci normalmente e tutto il resto..."
Kurt poggiò il bicchiere sul
tavolino e si sedette accanto a Darren, allungando le
proprie gambe sulle sue. Rimase immobile per un momento prima di stringersi un
po' a Darren quando questi avvolse il braccio sano
intorno ai suoi fianchi, poggiando quello ingessato sul suo ginocchio.
"Stai bene?" gli
chiese Kurt.
"Penso di sì... tu?"
"Perché non dovrei?"
"Beh, c'è qualcun altro
nel corpo del tuo ragazzo..."
"... lo fai sembrare
vagamente osceno."
Si guardarono ed esplosero in un eccesso di
risate isteriche che fece ottenere loro uno sguardo incredulo da parte di Finn.
"Ragazzi, sapete bene che
odio quando fate così. Sembra sempre che stiate ridendo di me."
Kurt si girò verso Finn e sorrise.
"Non capiresti,
amico."
Finn gli
rivolse uno sguardo accigliato e tornò a guardare la partita, scuotendo la
testa.
Darren aveva
smesso di ridere e adesso stava studiando l'espressione di Kurt con discrezione
mentre il ragazzo più giovane sorseggiava il succo. Era molto più difficile
capire le sue espressioni rispetto a quelle di Chris, ed era tutto dire
considerando che quell'uomo, quando voleva, sapeva metter su un'incredibile
faccia da poker.
Kurt indossava sempre la sua
maschera quando parlava con qualcuno che non fosse Burt o Blaine,
ma diventava sempre più fragile man mano che sembrava cominciare a fidarsi di Darren.
"La cena è pronta!",
li chiamò Carole.
Finn balzò
su dal divano e si diresse verso la cucina quasi in un'unica mossa. Darren scostò le braccia dal corpo di Kurt per permettergli
di alzarsi, ma lo trovò, invece, intento a fissarlo, con un dolore inspiegabile
nello sguardo.
"Cosa c'è che non va,Kurt?
Kurt sbatté le palpebre
rapidamente e scosse la testa.
"Mi dispiace, è soltanto
che... vorrei davvero baciarti in questo momento, ma ho la sensazione che sarebbe
comunque come tradire perché tu hai solo l'aspetto
di Blaine e... la cosa mi confonde."
Darren poté
sentire le proprie guance tingersi di rosso. Ad essere onesti non gli avrebbe
dato fastidio lasciare che Kurt lo baciasse... ma, per essere davvero onesti, sentiva di essere meno attratto da Kurt di quanto non lo fosse da
Chris. Il che era strano.
Non che lui fosse davvero attratto da Chris, né niente del
genere.
O, beh, forse sì, in modo
assolutamente etero. Come se, come se
avesse saputo che Chris era bello.
Davvero bello.
E ovviamente quello significava
anche che lui non pensava al bell'aspetto di Chris in nessuna situazione
inappropriata.
No. Assolutamente.
"E' comprensibile sentirsi
confusi..."
"Tu non sembri
esserlo."
"Oh credimi, lo sono anche
io. Però tu sei Kurt, nel tuo corpo.
Con le tue espressioni e tutto.
Quelle che io vedo in Chris solo mentre stiamo riprendendo. Quindi io capisco
la differenza. Per te è un po' più difficile..."
Kurt nascose il viso nelle
mani, sospirando.
"Sto cominciando a dare un
po' di matto."
"Sì, anche io... ma non
preoccuparti, sono sicuro che troveremo un modo per far tornare ognuno al
proprio posto... e tu sarai di nuovo con Blaine in men che non si dica!"
"... Spero davvero che tu
abbia ragione..."
A quel punto Kurt si alzò e
allungò la mano verso Darren, per condurlo in cucina.
Okay, adesso avrò l'occasione di scoprire
se sono un bravo attore o meno.
Si sedette tra Kurt e Carole,
facendo un respiro profondo.
Quando Blaine
uscì dal bagno, il cielo stava già diventando un po' più scuro. Chris aveva
quasi finito di mettere nella sacca tutte le cose di Blaine
- beh, di Darren. Chris sollevò lo sguardo su di lui
e ridacchiò.
"Mi dispiace Blaine ma - devi tenere i capelli liberi. Darren non usa mai il gel se può evitarlo..."
Blaine si accigliò.
Beh... in verità aveva senso, a giudicare da quello che
aveva sentito/letto su di lui, Darren non sembrava
esattamente il tipo di ragazzo che potesse amare la pettinatura di Blaine.
"Avanti dai, ti aiuto a
togliere il gel."
Chris chiuse la sacca e spinse Blaine nuovamente dentro il bagno.
"Ad ogni modo, grazie per
l'aiuto."
"Non ringraziarmi, è
assolutamente naturale!"
Blaine sorrise.
"Okay, soltanto... metti
la testa nel lavandino... tipo, beh, in realtà letteralmente -"
"... non possiamo usare la
doccia?"
"Il soffione della doccia
è bloccato al muro, dai su..."
Blaine sospirò e si piegò con attenzione mentre Chris apriva il rubinetto.
"C'è dello shampoo da
qualche parte?"
"Nella doccia."
Blaine sentì Chris allontanarsi, così comincio a passare le dita della mano senza
l'ingessatura tra i capelli.
"Ehi, non toccare -"
Chris scacciò via la sua mano,
sostituendola con la propria.
"Dannazione, hai versato
l'intero tubetto?"
Blaine arrossì. Beh, avanti, cosa ti
aspettavi? I miei ricci sono indomabili! Rabbrividì mentre Chris faceva
scorrere il liquido freddo tra i suoi capelli, ma si rilassò in fretta non
appena il ragazzo più alto cominciò a far scorrere le dita con delicatezza.
Sembrava quasi un massaggio, uno di quelli che Kurt gli faceva le notti in cui
dormivano insieme, subito prima di addormentarsi, in quel glorioso momento
durante il quale loro erano così persi l'uno nell'altro che sarebbe potuto
precipitare un aereo fuori dalla finestra e non se ne sarebbero accorti.
"Kurt...", sospirò così piano che Chris
probabilmente non lo sentì neppure.
Tenne gli occhi chiusi per
tutto il tempo, non soltanto per evitare che ci finisse dentro dell'acqua ma
anche per il timore che Chris potesse notare il dolore che vi era celato se
solo si fosse avvicinato abbastanza per guardare.
Chris chiuse il rubinetto e
allungò a Blaine un piccolo asciugamani.
"Ecco... ehm, hai...
bisogno che sia io a farlo, o..."
"Nah,
ce la faccio da solo, mi limiterò... ad asciugarli abbastanza da non bagnare...
i miei vestiti..."
Chris gli sorrise e gli diede
una pacca sulla spalla.
"Ti aspetto di là."
"Ok."
Chris non aveva ancora neanche
oltrepassato la soglia della porta che le lacrime cominciarono a scorrere lungo
le guance di Blaine. Singhiozzò silenziosamente e
prese un respiro profondo, coprendo il viso con l'asciugamano morbido, prima di
provare ad asciugare i capelli.
Ci mise alcuni minuti a
calmarsi per poi poter raggiungere Chris, seduto sul letto, intento a giocare ad
Angry Birds.
"Stai bene? I tuoi occhi
sono un po'... oh, dannazione, ti ho fatto finire dello shampoo negli
occhi?"
"Cosa? No, no, Io sono...
Sto bene."
"Oh... allora va
bene...", disse con un tono consapevole, "A questo punto credo che
possiamo andare."
Chris afferrò le due borse e si
alzò, uscendo dalla stanza, Blaine lo seguì a
distanza ravvicinata, col cuore che galoppava. Non si era mosso da quella
stanza fin da quando si era svegliato. Non sapeva nulla del mondo al di fuori
ad eccezione della vista offerta dalla finestra.
"Chris... Come farò a
tornare indietro?"
"L'uomo più alto si voltò.
Anche lui sembrava preoccupato, anche se non lo lasciava trapelare.
"Non ne ho idea,
onestamente. Ma troveremo un modo. Potremmo anche chiamare il Dottore se dovessimo
averne bisogno."
Blaine sollevò un sopracciglio, confuso, prima che ogni cosa tornasse al proprio
posto nella sua mente.
"Aaaah,
il Dottore, ho capito, pensavo intendessi... un dottore umano... E' così strano
sentirti citare tutta questa roba fantascientifica invece di musical di Brodway..."
Chris rise.
"Parecchie persone
rimangono sorprese. Io sono totalmente un nerd, accettalo... Oddio, l'avevo
completamente dimenticato!".
Si diede una manata sulla
fronte.
"... cosa?", chiese Blaine preoccupato.
"Della ragazza di Darren!"
"Allora, Blaine, cosa farai mentre le Nuove Direzioni sono a New
York?"
"... aspetterò
pazientemente le chiamate di Kurt? No, in verità no, cioè, sì, farò anche
quello, ma ehm... Penso che principalmente... studierò per i miei esami finali.
Ed in più ci aspettano... alcune esibizioni in varie case di riposo."
"Sei sicuro che non ci sia un modo per farti venire con noi?", chiese Finn.
"... gente, lasciatelo in
pace, avete fatto già abbastanza domande..."
Darren rivolse a Kurt uno sguardo di ringraziamento quando il controtenore
afferrò la sua mano, stringendola. Burt e Carole lo avevano quasi assillato con
le domande negli ultimi dieci minuti. Darren aveva
provato a non inventare troppe cose che si sarebbero rivelate completamente
false - ma pensandoci meglio, tutti quegli eventi non sarebbero stati mandati
in onda in ogni caso dunque non importava davvero. Sarebbe bastato lasciare una
nota a Blaine... da qualche parte...
Una volta che tutti ebbero
finito di mangiare le proprie ali di pollo e piselli, Carole si alzò per lavare
i piatti, Darren si alzò per seguirla - unicamente
per essere spinto nuovamente sulla propria sedia. Dopo che furono passati un alcuni secondi,
Kurt si strinse a Darren e sussurrò "quell'eccessiva cortesia era un gesto molto
da Blaine", cosa che fece ridacchiare il
riccio.
Carole aprì il
frigo e prese una piccola torta e una ciotola di crema pasticcera, che posò sul
tavolo.
"Buon
appetito!"
Finn si fiondò entusiasta sulla torta, ricoprendo la sua
fetta con un grande quantità di crema. Darren sorrise
ed era quasi riuscito a raggiungere il coltello quando Kurt scacciò via la sua
mano e lo prese al suo posto, per tagliare due pezzi di torta e servirli.
"Sei l'ospite, non devi
fare nulla. Inoltre, dovresti essere servito per primo", lanciò a Finn
un'occhiata di ammonimento, "e avere le porzioni più abbondanti."
Darren sorrise quando Finn roteò gli occhi. Finirono di
mangiare in relativo silenzio, che tutti e tre interruppero quando ebbero
finito di mangiare per chiedere un'altra fetta di torta. Era assolutamente
deliziosa. Darren cercò di trovare un modo di
mangiare diverso dal suo solito Non-mi-interessa-chiunque-stia-guardando-ho-fame-ed-è-tutto-così-buono
e leggermente più raffinato del solito, ma alla fine si trovò del cioccolato
sull'angolo della bocca. Kurt sorrise e allungò la mano.
"Hai del
cioccolato...", lo pulì con uno strofinio del pollice, "...qui."
Soltanto allora sembrò
realizzare cosa aveva appena fatto, si ritrovò ad arrossire intensamente mentre
le guance di Darren si coloravano di una tonalità
simile di rosso. Né Burt né Carole se ne accorsero, troppo presi dalla loro conversazione,
mentre Finn, invece, stava lanciando loro un'occhiata
sospettosa.
"Scusa", sussurrò
Kurt, "forza dell'abitudine, non intendevo -"
"Kurt, non scusarti, hai
agito normalmente, è quello che dovremmo fare..."
"Già... allora, se hai
finito di mangiare... andiamo al piano di sopra."
Si alzarono e lavarono i loro
piatti prima di dirigersi verso la camera di Kurt.
"E' decisamente più carina
senza tutte le telecamere."
Kurt sorrise e si sedette sul
proprio letto.
"Sì, immagino... mi piace
stare qui. Ma preferivo la mia stanza nel seminterrato. Mi permetteva... di
avere più libertà. Adesso non posso ascoltare Lady Gaga
ad un volume troppo elevato, altrimenti Finn risponde
con Bon Jovi."
"Dov'è la stanza dei
vostri genitori?"
"Al piano di sotto -
adesso siamo al piano di sopra. Riesco a sgattaiolare fuori dalla casa senza
farmi sentire da loro."
Ghignò.
"Ti è mai capitato di
farlo?"
"Ehm...", Kurt
arrossì, "...sì, un po' di volte... tre, a dir la verità."
A giudicare dal colore sulle
sue guance, Darren intuì che l'aveva fatto per
vedersi con Blaine.
"Raccontami tutto!"
Darren si sedette accanto a lui, con la schiena poggiata contro la testata del
letto, esaltato. Doveva decisamente ricordare tutte quelle storielle e
raccontarle a Chris.
"Beh, la prima
volta... è successa... ad un certo punto tra il momento in cui abbiamo fatto Misery e... la morte di Pavarotti". guardò Darren come per assicurarsi che fosse a conoscenza di
entrambi gli eventi, "Blaine e io abbiamo
cominciato a mandarci messaggi dall'istante in cui me ne sono andato dalla
Dalton, e stavamo parlando di film appena usciti nelle sale. Ho citato Beastly, dicendo che avrei voluto vederlo
davvero, davvero tanto. Ci ha messo di più a rispondere, ma erano già le dieci
di sera, dunque ho pensato che magari si fosse addormentato. E invece no, mi ha
chiesto se volevo andare allo spettacolo delle undici a Lima e mi ha detto che
in ogni caso ormai era solo a dieci minuti da casa mia, così se per caso non
avessi avuto voglia di andare al cinema, saremmo potuti
uscire comunque. potuti stare in giro."
Darren aveva un sorriso smagliante.
Secondo lui, Blaine provava qualcosa per Kurt fin dall'inizio, ma aveva
dovuto reprimere i suoi sentimenti e comportarsi da mentore, senza considerare
alcuna possibilità di una relazione nel futuro.
Nonostante quello,
nell'episodio "La Nostra Canzone", prima con la ramanzina di Kurt
riguardo "Blaine e il coro", e poi quando
aveva cantato Blackbird, Kurt si era finalmente
mostrato interamente se stesso, senza più provare a fare colpo né nulla di
simile, e finalmente Blaine aveva notato quello che
inconsciamente era stato lì per tutto il tempo, in attesa. Così aveva messo da
parte le sue convinzioni e si era deciso a provarci.
"... sfortunatamente
avevano fatto il tutto esaurito, così invece di andare semplicemente in un
altro cinema, siamo andati al parco. Abbiamo cantato, riso e parlato. Ogni cosa
era così, assolutamente perfetta. Nessuno che ci vedesse, tentasse di ferirci
né altro. Era passata da poco l'una quando Blaine mi
ha riaccompagnato a casa. In quel momento mi ha abbracciato. Non l'aveva mai fatto prima. Sono andato a letto con
il suo profumo ancora addosso..."
Darren ci mise un minuto per accorgersi che Kurt stava piangendo, le sue spalle
tremavano debolmente. Si fece più vicino e con attenzione avvolse i fianchi
dell'altro con le proprie braccia. Kurt si appoggiò contro di lui e chiuse gli
occhi.
"E' soltanto che è così...
difficile... Perché tu sei qui... ma non sei lui e... lui non c'è..."
Darren si morse un labbro. Sì, era estremamente preoccupato. No, ovviamente la
situazione non lo feriva quanto feriva Kurt. Sì, sperava di poter tornare a
casa. Sì, avrebbe voluto essere con Chris in
quell'esatto momento, più di ogni altra cosa.
“Le cose andranno meglio, non
ti preoccupare, lo prometto... semplicemente... dormiamoci sopra e capiremo
cosa fare domani. Forse a quel punto Chris e Blaine
avranno pensato ad una soluzione. Forse quando apriremo gli occhi io sarò di
nuovo a Los Angeles e tu sarai con Blaine."
Kurt singhiozzò e
prese un fazzoletto dal comodino, per asciugarsi le guance.
"E'
un'assurdità. Dovrei essere io a consolare te."
Darren sorrise.
"Sì... Beh,
non ho perso la testa quanto te, quindi mi riserverò il privilegio di
consolarti. Avanti dai, prepariamoci per andare a dormire e dopo potrai dirmi
le altre due storie!"
Le labbra di Kurt
si distesero lievemente.
"Okay... però
un secondo, non è un problema per te dividere il letto?"
"No no, non
c'è nessun problema, io e Chris dormiamo sempre insieme!"
Kurt inarcò un
sopracciglio.
"-no, no, nello stesso letto, dormiamo nello
stesso letto", arrossì, "non... sai... Se facciamo tardi a casa
dell’uno o dell’altro e siamo troppo stanchi per prendere un taxi dividiamo il
letto.”
E io
custodisco questi momenti con cura perché ho la possibilità di guardarlo mentre
dorme e sembra un angelo ancor più del solito. No, non mi sto trasformando in
Edward Cullen. E lo faccio in modo assolutamente non
inquietante e non innamorato. Mi limito ad ammirare la bellezza che la Terra a
volte crea.
Kurt annuì e si alzò lentamente, dicendo a Darren
di usare il bagno di fianco alla camera di Finn,
mentre lui avrebbe usato il proprio.
Quando Darren tornò in camera, Kurt si stava
ancora spalmando della crema sul viso. Darren si
infilò sotto le coperte, canticchiando canzoni Disney a tra sé e sé.
"Era ovvio che fossi un fan della Disney..."
Darren voltò la testa verso di lui e quasi soffocò con il respiro - Kurt aveva indosso
dei pantaloni di felpa troppo grandi e una maglietta consunta del club sportivo
della Dalton, i suoi capelli erano stati lasciati liberi, e un piccolo sorriso
faceva mostra di sé sul suo viso.
"... c'è
qualcosa che non va?"
"S-scusa, per un secondo ho pensato...", scosse la
testa, mentre il cuore galoppava furiosamente, "ho pensato che fossi
Chris, è... Mi dispiace..."
"...
fidanzata?"
"S-sì... scusa, mi sono dimenticato di... accennarlo fino a
questo momento."
Blaine sbiancò.
"Oh no, no, no... dobbiamo dirle di me. Cosa farò?
Non posso far finta di stare con una ragazza! Dobbiamo dirglielo o capirà che
c'è qualcosa che non va. Vero?"
"Non credo sia
a Los Angeles in questo momento... Ha uno spettacolo ad Atlanta o qualcosa del
genere..."
Blaine colse la lieve asperità nel tono di Chris mentre parlava
di lei. Devo dedurre una punta di
gelosia?
"Sì, è la... cantante...
e bassista, credo, di un gruppo chiamato "Shoot
The Freak". Si chiama Mia."
Sì, tono decisamente acido.
"Oh, okay...
E'... ha un bel carattere?"
Pressione, pressione, pressione!
"Penso di sì,
per quale altro motivo dovresti... cioè, Darren dovrebbe stare con lei?
Tuttavia l'ho incontrata tre volte appena. E una di queste era completamente
sbronza e continuava a ripetere che Darren bacia bene
e che avrebbe voluto un bacio come quelli che Blaine
dà a Kurt, e che avrei dovuto considerarmi fortunato per aver avuto la
possibilità di riceverlo. Un'altra volta l'ho incrociata ad uno dei concerti di
Darren, lei se ne stava andando perché aveva uno
spettacolo anche lei e ci siamo semplicemente salutati prima di andare ognuno
per la propria strada."
Blaine cominciò a notare delle piccole esplosioni nello
sguardo di Chris, di quelle che avvengono nel momento in cui parli di qualcosa
che ti infastidisce ma non puoi darlo a vedere. Erano state sostituite per un
breve momento da un lampo di orgoglio, tuttavia, non appena aveva menzionato la
frase "come Blaine bacia Kurt".
Che era strano,
perché supponendo che avesse compreso il tutto correttamente, fino a quel
momento avevano mandato in onda un solo
bacio. Il primo. E se ne erano scambiati di più bollenti ed appassionati dopo
quello. Dunque se Darren nemmeno baciava la sua
ragazza in quel modo...
"E la terza
volta?"
"Lei, uhm... è
passata a trovare Darren al suo appartamento per
fargli una sorpresa, dato che era tornata con un giorno di anticipo da New
York. Era la nostra serata con cucina italiana così Darren
stava preparando gli spaghetti, e io stavo cucinando la salsa e io... non
volevo, sai, essere di troppo e trattenermi troppo a lungo, non quando si erano
appena ricongiunti, così abbiamo bevuto insieme un bicchiere di vino e abbiamo
parlato per un po' mentre Darren finiva di preparare
la cena, e poi li ho lasciati da soli. Darren aveva
insistito perché rimanessi a guardare Lilly e il
Vagabondo, come avevamo deciso... ma ho semplicemente preferito lasciarli da
soli e alla fine sono uscito con alcuni degli Usignoli che erano a Los Angeles
in quel momento. E' stato divertente."
Sorrise debolmente.
Insieme raggiunsero la macchina di Chris, ed entrarono all'interno.
"Quasi speravo
che avessi un autista..."
"Non volevano
che attirassimo l'attenzione su di noi. La gente comincia a riconoscere le
macchine del cast di Glee e loro, ci danno la caccia,
più o meno..."
Per gran parte della strada
rimasero in silenzio, mente Blaine ammirava la
stranezza costituita dalla città di Los Angeles alle sei del pomeriggio, quando
le persone avevano finito di lavorare ma era ancora troppo presto per dare
inizio alla vita mondana. Chris gli diede alcune notizie sui luoghi davanti ai
quali passarono durante la guida, come quale scena era stata girata dove oppure
chi si poteva incontrare in un determinato bar, e così via.
"Sai, dato che domani
pomeriggio non dobbiamo andare sul set, potrei farti fare un giro della
città!"
Gli occhi di Blaine si illuminarono.
"Davvero? Saresti disposto
a farlo? Oddio, mi piacerebbe da morire! Vorrei davvero vedere Hollywood
Boulevard! E Santa Monica, e Beverly Hills... Oh, anche Kurt sarebbe uscito
fuori di testa all'idea... E anche Rodeo Drive!"
"Ok, ok, allora forse ci
serviranno un paio di giorni... potremmo anche fare un salto al set, se vuoi
vedere com'è."
"Sicuro! Ma... dobbiamo
comunque provare a farmi tornare nel mio mondo..."
Entrambi annuirono con
espressione seria. Chris parcheggiò l'auto in una strada deserta, di fronte ad
un edificio enorme, tutto bianco e nero. Uscirono dall'auto e Chris prese le
chiavi di Darren dalla sua borsa, aprendo il portone
perché potessero entrare all'interno. Una volta raggiunto l'appartamento, Chris
girò le chiavi nella toppa ma rimase fermo.
"Ok, dunque, penso che ci sarà
un po' un casino... ma non preoccuparti. E'... un tipo pulito di
confusione."
Blaine aggrottò le sopracciglia ed entrò all'interno. E a quel punto capì cosa
intendesse Chris. Alla fine di un piccolo corridoio c'era una stanza piuttosto maestosa,
chiaramente utilizzata come soggiorno, sala da pranzo e studio, a giudicare dai
diversi strumenti, e spartiti musicali sparsi su tutto il pavimento, nonché dal
divano confortevole e dallo schermo al plasma sul muro, accanto al quale vi
erano numerosi scaffali pieni di DVD. C'era un tavolo abbastanza grande da
permettere a sei persone di mangiare senza urtarsi a vicenda con i gomiti,
circondato da sedie male assortite. Davvero tante sedie. Sulle pareti beige
erano appesi un sacco di poster di film, musical e concerti, oltre che ad un
sacco di fotografie di Darren con varie persone -
gran parte delle quali Blaine riconobbe come
appartenenti agli Starkid - e una con Chris, nella
quale entrambi erano vestiti con la divisa della Dalton, senza i blazer, con le
cravatte allentate, ridendo e sorridendosi a vicenda.
"E' davvero una gran bella
foto", sussurrò Blaine, avvicinandosi, "ne
ho una molto simile nella mia stanza..."
Chris si mosse verso la foto e
toccò la cornice.
"Era il primo giorno in
cui io ho girato una scena con l'uniforme. Darren a
detto che mi stava bene ma che probabilmente le fangirl
avrebbero sentito la mancanza dei miei jeans super aderenti... quello che so è
che di sicuro io non l'ho sentita!" scherzò.
Blaine arrossì.
"Sì, beh, io preferisco i
jeans aderenti...", borbottò.
Si sentì un leggero ronzio e
Chris si toccò in automatico la tasca, per poi capire che non era il suo
cellulare ad aver suonato e fare uno scatto verso la borsa per tirare fuori il
telefono di Darren.
"Un messaggio! Da... tua
madre."
Sorrise e allungò a Blaine l'apparecchio.
"Che devo fare? Leggerlo?
Deve essere una cosa privata!"
"Sì, ok, ma se non leggi e
rispondi potrebbe preoccuparsi. E già che ci sei, potresti mandare un messaggio
anche a Mia. Scommetto che sarebbe piuttosto arrabbiata se scoprisse che hai
avuto un incidente leggendo su internet, prima che tu abbia la possibilità di
dirglielo. Porterò le borse in camera da letto."
"Aspetta! Rimani qui
stanotte, vero? Non mi lascerai solo?"
"Mi pare ovvio,
sciocchino. Non preoccuparti, starò qui."
Chris sorrise e si allontanò. Blaine sbloccò lo schermo dell'iPhone
e lesse il messaggio della mamma di Darren - in
risposta ad uno che Chris le aveva mandato prima. Chiedeva se Darren fosse uscito dall'ospedale e se stesse davvero bene.
Blaine digitò una breve risposta e pressò il bottone
"invio" prima di tentare di capire cosa dire a Mia. "Ho appena avuto un incidente ma sto bene,
non c'è bisogno che tu venga". Non. Esisteva.
Tornò alla cartella messaggi e
trovò una serie di SMS sotto il nome di Mia. Cliccò e cominciò a leggere da
alcuni messaggi più vecchi, per capire di cosa stessero parlando. La
conversazione finiva circa dieci messaggi prima dell'ultimo, il che era strano
- lui teneva la maggior parte degli
SMS di Kurt per almeno un mese prima di cancellare i più insignificanti (ed
erano davvero pochi) e sapeva che la maggior parte delle persone amavano
rileggere i messaggi da piccioncini che la propria ragazza/il proprio ragazzo
mandava. Cominciò a leggere, incuriosito.
- Darren,
dobbiamo parlare, posso chiamarti?
- Mi stanno truccando, che
succede?
- E' abbastanza urgente, non
puoi prendere una pausa?
- Devo girare una scena in
un'ora e i miei capelli non si decidono ad appiattirsi, scrivi.
-... ok, allora, avrei voluto
dirtelo di persona o almeno a voce... Darren, io non
ce la faccio più a continuare così. Non posso continuare a fingere di non
notare come lo guardi. Non posso ignorare il fatto che non sei felice quando il
fatto che io sia lì significa che potrai stare meno tempo con lui. Non posso
pretendere che quando hai perso completamente la testa l'altro giorno fosse per
una ragione totalmente differente dalle voci sul fatto che lui abbia un
fidanzato.
- Mia, di che stai parlando?
- Sto parlando di Chris. Credi
che non me ne accorga?
- Sei ubriaca, di nuovo? Non
c'è niente tra me e lui!
- Lo so. Perché sei troppo
educato per tradirmi con lui. Almeno nella realtà. Ti ho sentito l'altra notte.
- Cooooooooosa?
Davvero, Mia, lascia perdere. E' soltanto un malinteso, ti chiamo tra due ore
per parlarne.
- Darren,
stavi facendo un sogno erotico su di lui. L'altra notte quando sono arrivata e
lui era lì, hai detto di essere troppo stanco per fare qualsiasi cosa, e dopo
mi sono svegliata quando hai cominciato a mormorare nel sonno. Soltanto che non
era il MIO nome che ripetevi, ma il SUO. E non dirmi che è successo soltanto
una volta, perché succede sempre più di frequente. All'inizio lo trovavo divertente
ma dopo ho capito di cosa si trattava davvero, perché i tuoi sogni non hanno
sempre incluso voi due senza vestiti addosso. Ti ho sentito. Sei innamorato di
lui, Darren.
- ...sono ETERO, Mia.
- Ti prego.
Non provare a negarlo. So che sei attratto da lui, come minimo, ma condividete
troppe cose perché sia davvero possibile che non provi nessun sentimento. Lo
guardi come eri solito guardare me. O in modo perfino più intenso. Come se non
avessi visto niente di più bello in tutta la tua vita.
- Mia, quello
che stai dicendo non ha alcun senso, ti sto pregando, smettila, ti chiamo
appena ho finito di girare e così possiamo risolvere il tuo piccolo problema di
gelosia!
- No, Darren, è finita. Cioè, di notte dormi con le sue
magliette. Hai tutte le sue canzoni di Glee sull'iPod. Anche la canzone di Mellencamp.
Non voglio più vivere una bugia.
C'era un
intervallo di venti minuti prima della risposta di Darren.
- Mi
dispiace, Mia. Mi dispiace davvero tanto.
- Lo so.
- Non avrei
dovuto farti questo. Ti prego, non dirglielo... né a chiunque altro. Sto ancora
cercando di capire...
- Non lo
farò, non preoccuparti. Addio, Darren. Spero davvero
che le cose tra di voi possano funzionare. E' stato bello conoscerti.
Darren non aveva risposto all'ultimo messaggio. Quella
conversazione era avvenuta tre giorni prima. Blaine
resistette alla tentazione di sollevare il pugno in aria. Tuttavia non poteva
dirlo a Chris. Doveva fargli cogliere i segnali e indicargli la direzione giusta,
cosicché una volta che ognuno fosse tornato nel posto a cui apparteneva quei
due avrebbero finalmente aperto gli occhi e visto cosa avevano di fronte.
"Ogni
cosa è al proprio posto. Cosa diceva la mamma di Darren?"
"Ha
chiesto se stavo bene, così l'ho rassicurata."
"... hai
scritto a Mia?"
Oh, bene, Anderson... adesso le cose si fanno
difficili.