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Autore: tunechi    05/09/2012    25 recensioni
justin è un ragazzo misterioso, il solito tipo che finisce sempre in punizione ma che allo stesso tempo è desiderato dalla maggior parte della popolazione femminile a scuola. madison sembra essergli molto simile, ma solo suo padre conosce la verità sul conto del ragazzo.
impossibile, proibito, quello che loro chiamavano semplicemente amore.
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“Allora chi sei? Non ti ho mai visto prima.” Gli domandai.
“Tu chi vorresti che io fossi?” Mi rispose il ragazzo prima di scoprire quella sua bianchissima dentatura apparentemente perfetta.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Justin’s.


La vidi imprecare contro la macchinetta, che probabilmente le aveva mangiato i soldi per l’ennesima volta. Era così buffa… Ma allo stesso tempo estremamente sensuale.
Era decisamente eccitante avere quella visuale del suo fondoschiena ma il fatto di non poterlo toccare era davvero frustrante.
“Credo che tu ti sia appena aggiudicata il titolo di novellina, Cooper.” Le sussurrai a pochi centimetri dall’orecchio.
Credo non si fosse accorta della mia presenza alle sue spalle, non se lo aspettava, fece infatti cadere a  terra un paio di monetine, probabilmente dallo spavento, poi si voltò all’improvviso tentando di ricomporsi imbarazzata.
“Chi sei tu per dire che sono io la novellina? Perché non torni in Canada, pft, odio quel posto.” Incrociò le braccia sul petto, poi mi diede le spalle, senza rivolgermi più parola.
Continuava a premere a caso i tasti della macchinetta, ma invano, perché quell’ammasso di ferraglia sembrava deciso a non cedere.
“Ti sei svegliata male o hai le mestruazioni?” Azzardai.
“Oh cazzo, perché per voi maschi, se una ragazza è nervosa deve per forza avere il ciclo?”
Mestruazioni. Ora è sicuro.
“Non c’è un perché, è così è basta.”


Madison’s.

“Non è colpa mia, ci sono due fidanzatini davanti alle macchinette e non sono ancora riuscito a prendere niente, te la porto fra qualche minuto la merenda.”
Agghiacciai all’istante. Justin se ne accorse e cercò di trattenere le risate. Idiota.
“Non ho più fame.”
“Aspetta Cooper, ti sei dimenticata i soldi a terra!” Sentii i suoi passi dietro di me, con tutta probabilità mi stava inseguendo con quella sua camminata da pinguino. L’idea mi fece scappare un sorrisino idiota che decisi abolire all’istante. Quel tipo non lo conoscevo neppure e tentava in tutti i modi di prendersi gioco di me… Beh, non bastava questo?
“Credi me ne possa fottere qualcosa di quei due spiccioli?”
Gli risposi acida.
“Ehi si può sapere che ti prende?” Inarcò il sopracciglio sinistro provocando così delle piccole fossette sulla fronte.
Sembra quasi sia fatto di  ceramica, come può essere così… Oddio no, che diavolo di pensieri, mi sento il cervello esplodere, e non riesco a capire perché ho questo strano presentimento che le mie guance siano color porpora in questo istante. Dannazione, mi odio, è ufficiale.
“Niente, non mi prende niente.” Sbottai nervosa.
Continuavo a camminare svelta per i corridoi con il biondino a fianco. Nessuno dei due scuciva una parola e stavo quasi per invitarlo a lasciarmi sola quando interruppe i miei pensieri.
“Sei un cubo di rubik, io non riesco a…” Lo interruppi all’istante, alzando il tono della voce in modo da sovrastare la sua: “Senti, se non ti vado bene lasciami perdere, non ho bisogno di te, novellino.” Non so perché reagii in quel modo. Ero nervosa quella mattina… Solite discussioni con papà.
All’improvviso scoppiò in una leggera risata, poi disse: “Io amo i cubi di rubik.”
Quell’espressione seria e risoluta sul mio volto scomparve, per dare spazio ad un dolce sorriso. Era sincero, almeno questo lo avevo capito.
Continuava a guardarmi, come se si aspettasse una risposta, o meglio, la pretendesse.
“Ora è meglio se vada a lezione, fra poco finisce l’intervallo e inglese avanzato mi aspetta… A dopo Justin.”
Dissi prima di regalargli uno dei miei migliori sorrisi, uno di quelli sinceri, d’altronde era stato carino nei miei confronti.
“Aspetta!”
Sentii afferrarmi il polso e fui costretta a girarmi.
“Che c’è?” Lo guardai stranita.
“Anche io ho inglese avanzato, adesso.”
“Ah, perfetto.”
Roteai gli occhi e lo afferrai per l’indice della mano, trascinandomelo per i corridoi sotto lo sguardo attonito di molti.
Mi voltai verso Justin scorgendo il suo sorriso malizioso stampato in viso, così mi decisi a mollare la presa.

“Chi è il ragazzo che sta con la Cooper?”
“Però, mica male il biondino, ma chi è?”
“Tette, culo, tette, culo, tette, Cooper.”
Patetico.
Scossi energicamente il capo già chino prima di entrare finalmente in aula.

Presi posto e Justin mi affiancò in quel banco vuoto, come se fossi stata io a chiedergli esplicitamente di farlo.
“Vedo che sei molto apprezzata… Dai ragazzi di questa scuola intendo.”
“Beh, non mi interessa di ciò che pensano gli altri sul mio conto.”
Feci spallucce e cominciai a scarabocchiare sulle pagine ancora candide del mio nuovo quaderno degli appunti. Avrei fatto di tutto pur di non incontrare il suo sguardo, perché ogni volta che succedeva, accadevano cose strane in me…
“Non ti fa piacere… piacere?”
Mi chiese stupito.
“Non piacere a certi ragazzi. Mi guardano come se… Non lo so, mi sento sotto pressione e le mie insicurezze vengono a galla, e io odio quando accade. È così strana come cosa?”
Oddio cosa ho detto. A chi l’ho detto e soprattutto perché l’ho fatto?
“Suppongo di no.”
Rispose sicuro.
In quel momento ebbi paura che andasse a spifferare quello che gli avevo confidato al resto della scuola, poi trovai il modo di scacciare via quel pensiero.
“Cosa c’è che non va allora?”
Gli chiesi curiosa. Lui mi dava del “cubo di rubik”, ma forse non si rendeva conto di quanto misterioso e difficile da comprendere poteva essere.
“Beh… Troppi ragazzi che ti ronzano intorno, dovrò trovare un modo per far capire agli altri che sei una mia preda.”
Calcò bene sulla penultima parola e poi si voltò verso la finestra a fissare qualcosa a me impercettibile.
Io? Una sua preda? Avvampai all’istante. Solitamente io ero la ragazza stronza, mi piaceva anche fare la parte della dura, però quel fottuto biondino mi stava facendo andare in merda. Svuotai la mente da tutti quegl’inutili pensieri e risposi: “Ehi, frena novellino, io non sono la preda di nessuno, tantomeno tua.”
“Pensavo fossimo arrivati alla fase Justin, novellino mi sa tanto da pivello…” Sbuffò prima di passarsi una mano fra le ciocche color del grano.
“Beh non è quello che sei?”
Lo provocai.
Si concesse un breve ghigno, poi si voltò verso di me con sguardo serio, e molto lentamente si avvicinò sempre di più.
Dio, il mio cuore. È come se abbia appena afferrato le valige gridando “Io parto per i Caraibi, gente!”.
Mi sta per baciare per la seconda volta, ok, ora ne sono certa. E non sono l’unica ad essersene accorta, Cher, (mia acerrima nemica, nonché capo cheerleader) è appena entrata in classe, e a quanto pare è più sorpresa di me dal gesto del biondo a pochi centimetri da me.
Justin, già… I nostri nasi si sfiorano, voglio dire, per quale motivo un ragazzo si avvicina in quel modo ad una ragazza? Per canticchiarle la Macarena?
E perché diavolo non dico niente? Da una parte vorrei stampargli una cinquina in viso, a costo di farmi male ad una mano, mentre dall’altra mi ripeto “Ancora due secondi e lo faccio”. Peccato che quei due secondi stiano durando fin troppo...
“Suppongo di non esserlo per te.” Tenne lo sguardo fisso sul mio viso per tre secondi buoni (si, conto i secondi, problem?) fino a quando il professor Brown irruppe in classe come di sua abitudine. Justin si ricompose con calma, come se avesse previsto tutto nei minimi dettagli, mentre il mio cuore aveva appena deciso di andarci di corsa ai Caraibi, annientando la mia povera cassa toracica.
Non riuscivo a capire se il mio battito fosse così accelerato a causa del professor Brown che era entrato all’improvviso, o del biondino che mi ritrovavo a fianco. Mi sarei odiata in entrambi i casi, quindi cercai di smetterla di pensarci e concentrarmi sulla lezione appena iniziata.
Esatto, cercai, perché mi fu davvero impossibile non sentire lo sguardo di Justin pesarmi addosso come un enorme macigno. E la cosa peggiore poi, fu che non gli dissi nulla, feci come se non l’avessi notato, mentre dentro di me desideravo ardentemente risultare il più bella e interessante possibile ai suoi occhi. Patetica.
L’ora trascorse lentamente, la lezione noiosa del professor Brown non rese il tutto più semplice, anzi…

Era strano, non conoscevo quasi nulla di lui, eppure mi sentivo dannatamente attratta da quel ragazzo, e nonostante i tentativi che feci per allontanarmici, mi ritrovai sempre in quello stesso banco ad inglese avanzato, o alle macchinette, con la sola speranza di ritrovarmelo dietro. Perché? Non ne idea, e intendiamoci, non ci tengo a saperlo.



Lunedì,
Martedì, Mercoledì, Giovedì…
Una settimana dopo.


 

“Ieri le cheerleader stavano già mettendo gli artigli addosso a Justin, quanto odio quelle arpie...” Sbottai infilandomi anche la seconda scarpa.
La mia migliore amica mi guardò subito con aria stranita, poi alzò un sopracciglio in segno interrogativo.
“Cioè, non pensare che mi piaccia, ti sbagli Becky, è solo che mi da fastidio questa loro possessività nei confronto di tutti i ragazzi carini della scuola.” Mi giustificai.
Ok ho detto davvero “ragazzi carini” riferendomi anche a Justin? Voglio evaporare.
“Pensare che ti piaccia? Io non l’ho mai fatto, tu invece?” Chiese lei maliziosa.
“Stai scherzando, spero.”

“Non è affatto male il ragazzo, se non ci pensi tu potrei anche…” La interruppi.
“Becky!” Esclamai con gli occhi sgranati dallo stupore.
“Ok, scherzavo! È tutto tuo, tranquilla.”
“Non è che è tutto mio, è che…”
“È tutto chiaro, non aggiungere altro Madison.”
Mi interruppe lei prima di farmi l’occhiolino.
Era per questo che l’amavo, dannazione mi conosceva meglio di quanto io conoscessi me stessa!
Raccolsi lo zaino da terra e insieme a Becky mi diressi a scuola, non a conoscenza di quanto sarebbe stato sconvolgente ciò che mi aspettava…


***


hi ladiesss.
prima di ogni cosa vorrei ringraziare tutte le faighe che hanno letto, recensito o aggiunto ai preferiti questa ff, per me significa il mondo. fdvnjhvnf. c: grazie mille davvero.
non voglio farvi perdere troppo tempo, sappiate però che presto succederà una cosa un po’… scioccante. (?) fra justin e madison ovviamente.
non anticipo altro, alla prossima belle, recensite e fatemi sapere cosa ne pensate, se no non continuo. uù
-valeria.


ah, questa è una foto di come mi immagino la bellissima Madison Cooper. c:

 madison cooper.


ovviamente questo è Justin. uù
justin c:

  
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