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Autore: Robix    24/03/2007    20 recensioni
L’incontro fu casuale, l’aiuto inaspettato, la fuga obbligatoria e la convivenza decisamente forzata… anche se a pensarci bene, a volte, non tutti i mali vengono per nuocere!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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NOTE DELL'AUTORE:
FINITA! Stavolta per davvero.
Spero che questo ultimo capitolo possa placare la vostra sete di vendetta. La mia è stata ripagata.
E' stata dura ma sono felice di averla finita.
Mi scuso, prostrandomi ai vostri piedi inginocchiata sui ceci, per averci messo così tanto tempo ma capita delle volte di perdere l'ispirazione e visto che sono abbastanza pignola, non mi piace scrivere qualcosa tanto per... ho preferito aspettare e fare le cose per bene.
Vi ringrazio di cuore per averla letta ed aver atteso tanto pazientemente la sua conclusione.
Un saluto speciale a chi mi è stato sempre vicino (alla carissima Dany G.) e a chi più di altri ha continuamente commentato (li ho già nominatio tutti nello scorso capitolo) Grazie anche a tutti coloro che hanno letto pur senza lasciare prova del loro passaggio.
Mi farò presto viva ma per allora vi auguro buon week-end e vi abbraccio forte Rob ^__^

Capitolo 46°: La resa dei conti – II parte

“Che facciamo ora?” sussurrò una voce celata dal cappuccio, in cashemire e seta, del proprio mantello.
“Restiamo immobili e aspettiamo” fu la risposta appena udibile che provenne dalla sua destra.
Nessuno obiettò, ne replicò. Ad occhio attento si sarebbe potuto notare solo un’impercettibile cenno della testa dei tre cappucci vicini.
“Ci sono proprio tutti” aggiunse la medesima voce di poco prima senza distogliere lo sguardo dal centro del salone dove erano riuniti tutti i mangiamorte ancora attivi e latitanti dopo la caduta di Voldemort.
“Già, ne manca solo uno” sussurrò invece tremante l’incappucciato alla sua sinistra il quale, barcollò lievemente a causa della debolezza, ma si sentì sostenere saldamente da una mano amica.
“Come ti senti?”
“Stato meglio” ansimò ringraziandolo mentalmente per il pronto intervento.
“Non saresti dovuto venire”
Un sospiro in parte seccato ma comunque conscio degli evidenti limiti fisici di quel momento, parlò più di mille parole e preoccupò l’altro ancor di più.
“Qualunque cosa accada…” bisbigliò stancamente venendo però interrotto dall’amico che ribattè troncandolo a sua volta “Sai che non potrei mai”
“Lo so, ma non pensare a me. Posso badare a me stesso”
“Draco” sibilò con tono d’ammonimento.
“Blaise ti prego, Harry, Hermione e Ron, vengono prima di tutto il resto. Anche di me e te” fu la replica appena mormorata del biondo “Non permettere che facciano loro del male” aggiunse poco dopo stando ben attento che i due amici accanto a loro non lo udissero.
Un silenzio obbligato sancì il tacito accordo, mentre il moro deglutiva silenziosamente quello che gli parve un magigno. Non avrebbe dovuto acconsentire che i suoi amici lo seguissero in quel covo di assassini. Stavano rischiando molto, forse troppo e tutto a causa sua, per aver voluto accompagnarlo.
Cosa avrebbe fatto se Hermione o Ron fossero stati scoperti, torturati o peggio uccisi?
Come avrebbe potuto vivere con quel rimorso sulla coscienza?
Senza contare che Draco era troppo debole per potersi difendere o contrastare qualsivoglia incantesimo, anche il più innocuo e Harry, il suo Harry, stava rischiando più di tutti. Per lui, perché lo amava.
“Blaise” sussurrò teso Draco riportandolo alla realtà “Promettimelo!”
“Avete sentito?” chiesero Ron ed Hermione in allerta udendo le parole di Zabini Senior “Cosa facciamo ora?” domandarono cercando a fatica, stringendosi nelle spalle nascosti dai loro mantelli, di trattenere l’ansia crescente.
“Zitti e fermi. Sapete cosa fare se le cose dovessero degenerare” sibilò Zabini stringendo saldamente la presa sulla propria bacchetta.

“Non ci obblighi ad ucciderli senza neanche aver avuto il piacere di guardarli negli occhi” esclamò Zabini portandosi le braccia al petto ma senza che i quattro all’angolo dessero segni di cedimento emotivo.
“Siete sicuri?” domandò Harry mantenendo un’imperturbabilità fin troppo anomala.
“Più che sicuri” fu la risposta del mangiamorte alla sua destra ormai certo che tale calma invidiabile, fosse solo di facciata.
“Non vorrei farvi pentire di questa scelta” rincarò il ragazzo sereno scatenando l’ira dei presenti.
“ORA POTTER” gridarono Astor e Morgan all’unisono puntando le loro bacchette contro il grifondoro il quale, per tutta risposta, si avvicinò e con un gesto della mano storse i polsi dei due uomini sino a far perdere loro l’arma che cadde a terra tintinnando sul freddo marmo nero, dopodichè autorevole esclamò “A tempo debito sarà fatto e sarà peggio per voi ma prima, ho un conto in sospeso da chiarire”
“Come osi sciocco ragazzo” gemette Sinclair massaggiandosi il polso e notando che nessuno dei mangiamorte presenti in sala era intervenuto in loro aiuto, sembrava quasi non avessero notato quanto stava accadendo dinanzi ai loro occhi.
“Ma come è possibile che non facciano nulla?” si domandò l’uomo il quale, scorgendo le espressioni rilassate e divertite dei compagni, un istante dopo comprese “E’ un incantesimo d’illusione” sussurrò colpito dalle abilità magiche che Harry continuava a dimostrare.
“Esatto” replicò il cercatore che notando le facce stizzite di entrambi, spiegò “Loro non vedono, ne sentono ciò che vediamo e sentiamo noi e sarà così sino a quando lo riterrò più opportuno”
“Che significa Potter, che giocheremo alle belle statuine?”
“Significa che al momento credono di vedere e udire voi due sbraitare contro di me, più che convinti che siate perfettamente padroni della situazione. Peccato che non sia proprio così”
“Si può sapere che diavolo vuoi Potter?” insorse Zabini furente “Perché sei venuto?”
Il moro sorrise e rispose “Ho siglato un patto, non potevo esimermi”
Zabini socchiuse gli occhi a due fessure mentre l’amico esplose “Idiota, si è fatto fregare come un pivellino. L’ha condotto sino a noi”
Harry annuì ma magnanimo, lanciando uno sguardo a Zacarias che rideva soddisfatto con gli amici di sempre, aggiunse “Si decisamente ne ho un po’ approfittato ed ho ribaltato a mio favore questa situazione ma devo ammettere, sebbene mi secchi parecchio spezzare una lancia a favore di un essere spregevole quanto suo figlio, che è stato molto abile nel farmi siglare quel patto. E’ riuscito a toccare un argomento a me molto caro”

“Blaise che facciamo, guarda cosa gli stanno facendo” balbettò Hermione in panico nel vedere i mangiamorte infierire sul suo migliore amico.
“Dobbiamo intervenire” sussurrò Ron fortemente in ansia per il moro il quale, pur ribattendo a tono alle provocazioni dei due mangiamorte, non sembrava affatto essere in controllo della situazione.
“Ragazzi stiamo calmi, Blaise ha ragione, non dobbiamo intervenire a meno che non sia strettamente necessario” ansimò Draco a cui la vista si stava appannando e sentiva che le forze lo stavano abbandonando.
“BLAISE” mormorò poco più forte l’amica attirando la sua attenzione che sino ad allora era rimasta fissa sul trio a centro sala.
“C’è qualcosa di strano” fu la risposta del moro che senza dare nessun altra spiegazione mormorò “Revelo illusio” ed ecco che all’improvviso ciò che udirono e videro fu nettamente diverso da ciò che sino a pochi istanti prima stavano osservando. I tre amici sussultarono, Hermione fece per confermare i sospetti che aveva avuto l’amico, ma prima che nessuno di loro potesse dire alcunchè, il serpeverde bisbigliò un “Zitti” che non ammetteva repliche.

“Spiegati Potter, hai fatto tutto questo casino per mio figlio?” domandò cattivo Zabini facendo sussultare il giovane in questione “Tutta questa pagliacciata per convincere Blaise che non è un mago oscuro? Spiacente di deluderti mio caro, anche se non vuole ammetterlo, Blaise è e resterà sempre un potentissimo mago oscuro. E’ sangue del mio sangue, non te lo scordare”
“E’ vero lo è, non può certo rinnegare le sue origini, come del resto non posso farlo io avendo durante l’ultimo duello con Voldemort assimilato tutti i suoi poteri e le sue conoscenze. Ma c’è una sottile differenza tra lei e suo figlio, una banalità se vogliamo puntualizzare, che vi rende però totalmente diversi. Che fa di lei un assassino e rende invece Blaise, speciale”
La parte in causa sentì il proprio cuore pompare frenetico a quelle parole ed un piccolo sorriso riconoscente, spuntò sulle sue labbra.
“Ti prego risparmiami la solfa trita e ritrita che ciò che conosce non fa di lui un mangiamorte bensì come agisce rispetto a ciò che conosce è ciò che dice veramente chi è. Blaise, che lo voglia o no, è uguale a me, ce l’ha nel DNA” sibilò maligno l’uomo mentre il figlio tremando di rabbia sotto al suo mantello perse il sorriso accennato di poco prima.
“Sbagliato, ciò che vi differenzia è la libertà” esclamò il grifone serenamente “Blaise, è libero di scegliere. Non è incatenato come lo è lei ad una causa persa, non deve per forza adempiere ad un destino creato per lui da un pazzo mitomane, arso dal desiderio di prevaricazioe e morte. Blaise può ma soprattutto, sa scegliere tra cosa è bene e cosa è male. E mi spiace deluderla ma lo fa egregiamente”
“Libero arbitrio Potter? Credi che tutti i presenti, siano sotto l’influsso perenne di un imperio collettivo? Sveglia, siamo così perché lo abbiamo scelto noi, non di certo perché ce l’hanno imposto. Crediamo in ciò che facciamo, è questo che fa di noi ciò che siamo” sibilò Sinclair inconsapevole di aver solo rafforzato quanto detto poco prima dal moretto il quale, sorridente, si limitò ad un assai esplicito “Appunto”
“Appunto che?” tuonò Morgan Sinclair.
“Lieto che concordiate con me. Ciò che pensiamo e crediamo, condiziona le nostre azioni e le nostre azioni dipingono la persona che siamo. Seguendo il ragionamento appena fatto è impossibile non notare quanto Blaise sia unico, in quanto sia i suoi pensieri che le sue azioni parlano per lui.
“Certo che lo è, è mio figlio. Tutti noi siamo esclusivi e speciali” sbottò Zabini venendo fermamente interrotto da Harry che smentendolo puntualizzò “No lo è perché è rimasto se stesso, perché ha scelto di non essere come lei! E’ talmente palese” esclamò il moro aprendo le braccia e rincarando poco dopo “E’ stato cresciuto in virtù di diventare un efferato mangiamorte ma ha scelto di non farsi marchiare, poteva subire scelte non sue ma si è ribellato pur sapendo a cosa andava incontro. E’ una persona corretta, sensibile, umana, anche se ferita non l’ho mai visto o sentito una volta meditare vendetta. Ha un’intelligenza fuori dal comune ed una perspicacia innata che sa usare nel migliore dei modi e che sfrutta per fare del bene”
“Ti piacerebbe vero Potter? Ma Blaise così come tutti i suoi amici, Draco compreso, sono ne più ne meno, ciò che noi abbiamo deciso che loro siano. Sono i nostri figli, non vorrai conoscerli meglio di noi?” sibilò Sinclair mentre Zabini annuiva “Non ti è mai venuto in mente che possano mentire a seconda di ciò che vogliono ottenere?” chiese l’uomo facendo imprecare mentalmente sia Blaise che Draco.
“Sono maghi potenti, consapevoli che conoscenza non è sinonimo di superiorità. Li sottovalutate se pensate che siano così succubi del vostro volere. Draco è lontano anni luce da Lucius Malfoy e Blaise, Merlino, è totalmente all’antitesi rispetto a suo figlio Zacarias. Lui si che è, ciò che lei ha deciso che fosse. Ma Blaise no, lui è migliore. Le sue abilità vanno ben oltre ciò che lui stesso immagina, lo so perché avrebbe potuto uccidermi un milione di volte in questi ultimi mesi. Non sono mai stato tanto vulnerabile come da quando lo frequento, ma invece ha scelto di amarmi e di donarmi il suo cuore”
“Questo dimostra solo che è un idiota Potter e che merita una punizione esemplare” esclamò acido e risentito Zabini senior a cui venne in aiuto l’amico che aggiunse sibilando malignamente “Blaise è un’opportunista e presto ti renderai conto che ti ha solo usato. Voleva prendersi qualcosa o qualcuno e non ha esitato a giocare secondo le tue regole. Se non glielo avessi permesso, si sarebbe preso ciò che voleva comunque, che tu fossi d’accordo con lui oppure no. Credimi quando non gli servirai più ti butterà via, anche se spero vivamente che prima ti torturi un pò”
“Non ti muovere” sussurrò Draco bloccando l’amico che era scattato a quell’ultima affermazione.
“Come osa paragonarmi a quel bastardo di suo figlio” disse impercettibilmente Blaise digrignando i denti ed anticipando di un solo secondo la reazione di Harry.
“Ora capisco da chi ha preso suo figlio tanto cinismo e tanta bastardaggine”
“Non credevo che Zacarias fosse riuscito ad innervosirti così tanto?” ghignò l’uomo.
“Suo figlio è un vile, un codardo, non sa combattere lealmente e quando si sente messo alle strette, usa i mezzi più sporchi per avere la meglio. Immagino glielo abbia insegnato lei?” domandò duro il ragazzo ignorando la provocazione.
“Te la sei presa così tanto per uno sciocco duello oscuro, andiamo Potter, Blaise è ancora vivo se non sbaglio?” rise Sinclair.
“Non avrei mai permesso che gli accadesse qualcosa. Blaise si è battuto contro Zacarias senza usare la magia nera, scegliendo di combatterlo lealmente e senza scendere a subdoli giochetti. Ha vinto, dimostrando ancora una volta di essere migliore. Solo quando Zacarias, conscio di non avere altre possibilità per farlo capitolare che scagliare contro Draco un Avada Kedavra, è stato obbligato ad accettare dei compromessi pur di salvare la vita del suo migliore amico.
“In amore e in guerra tutto è permesso Potter, non lo sapevi?” domandò Zabini un istante dopo.
Harry scuotè lievemente la testa e sibilò “Strano credevo che benché mangiamorte aveste anche voi una sorta di codice di condotta, ma evidentemente mi sbagliavo”
“POTTER” tuonarono all’unisono i due uomini stanchi da tante parole a dir loro inutili “SI PUO’ SAPERE CHE DIAVOLO VUOI? NON CI HAI ANCORA RISPOSTO?” gridò Astor Zabini.
“Punirvi per aver commesso atti atroci tra cui l’assassinio dei signori Granger, assicurarmi che non possiate mai più far del male a nessuno e farvi rimpiangere di aver solo osato sfiorare con un dito la persona che amo”
“Che pena Potter, Zacarias l’avrà anche strapazzato un po’ ma non ha subito nulla che non avesse meritato” disse Zabini inconsapevole di quanto quelle parole fossero fuori luogo e lontane dalla verità “Delle volte servono le maniere forti per far capire certe lezioni” aggiunse Sinclair malignamente.
“Se lo dite voi, che maniere forti siano” sibilò il moro che impedendo ai due mangiamorte d’intervenire, fece in modo che anche Zacarias venisse coinvolto in quella discussione a tre. Sorpreso il moretto si guardò intorno realizzando che nulla di ciò a cui aveva assistito sino a quel momento era vero.
“Che cazzo sta succedendo?” domandò giusto un attimo prima di venire bloccato da catene invisibili al centro di quell’insolito gruppetto.
“POTTER CHE COSA PENSI DI FARE” urlò cercando di divincolarsi ma senza riuscire a muovere neanche un dito.
“Dimmi Zacarias come ci si sente quando qualcuno ti lega ad un muro, rendendoti vulnerabile ed incapace di poterti difendere?” chiese il bel grifone che con un movimento repentino della mano strappò la camicia del ragazzo lasciandolo ansimante a torso nudo.
“Smettila cosa pensi di fare?” fu la replica dell’altro.
“Voglio risposte” soffiò Harry al suo orecchio facendolo rabbrividire.
“Quale risposte Potter, sei pazzo”
“Cosa si prova quando altre persone assistono alla tua pubblica umiliazione? Dimmi, come ti senti?” sibilò facendo strisciare la propria bacchetta sul petto affannato del giovane che notato lo sguardo disgustato del padre, non potè esimersi dal sussurrare “Non lo fare”
“Fare cosa?” ringhiò Harry strattonandogli i capelli all’indietro “Non dirmi che ti vergogni di avere i loro occhi puntati su di te, eppure dovresti essere abituato a fare certe cose davanti ad occhi indiscreti. O forse è più bello quando sei tu, a torturare qualcun altro?”
“Puoi torturarmi quanto vuoi, ma non ammetterò mai niente” mugugnò con voce strozzata.
“Ma io non ho fretta e neanche loro” disse mentre i suoi occhi si facevano color rubino e la sua voce scendeva di due ottave indicando due esseri ripugnanti che sorridendo malignamente s’inchinarono prostrandosi ai piedi del loro padrone.
“Li riconosci?” domandò Harry mostrando la pagina del libro delle ombre che serviva a creare creature ributtanti.
“Co.. come fai ad averlo tu?” chiese Zacarias notando che il prezioso volume fosse tornato in possesso del grifondoro.
“Magia” rispose calmo il suo aguzzino facendo cenno ai due esseri di avvicinarsi.
“POTTER FERMA QUEI COSI” gridò il giovane Sinclair che non potè impedire ad un brivido sinistro di percorrergli tutta la spina dorsale “NON FARLI AVVICINARE” urlò vedendoli strisciare verso di sè, con i loro occhi neri terrificanti e quella bocca deforme da cui scivolava una schifosissima bava del medesimo colore “AH PADRE, PADRE” sbaritò sentendosi afferrare le gambe da quelle braccia raggrinzite e scarne quasi scheletriche, come tutto il loro corpo del resto, che emettevano tra l’altro un odore fetido di uova marce, praticamente insopportabile.
“NOOO, POTTER.. AAHHHH” urlò quando quelle unghie imputridite gli si conficcarono nella carne procurandogli solchi profondi e facendolo gemere di dolore “BASTAAA” imprecò più forte sentendoli leccare lascivamente e mordere a sangue il suo addome.
“Fa male?” domandò Harry con una voce che sembrava provenire dall’oltre tomba.
“SIIII” ansimò Sinclair cercando di scalciare i due esseri che ad ogni colpo ricevuto sembravano invece acquisire nuove forze.
“Ora riesci ad immaginare cosa si prova quando il tuo corpo viene violato da qualcosa di sporco ed immorale?” sibilò Harry al suo orecchio facendogli sbarrare gli occhi per il terrore.
“Po.. Potter ti prego non lo fare.. non..” balbettò sentendo i propri pantaloni lacerarsi in più punti e le putride mani dei due esseri scivolare lungo le sue gambe per lasciare al loro passaggio, graffi e ferite che iniziavano a bruciare “NOOO” urlò nuovamente strattonando le braccia ma ferendosi a causa dei ferri invisibili che lo tenevano prigioniero “NOOO TI PREGO, TI PREGOOO, MI FANNO SCHIFO, SCHIFO!” implorò tremante.
“Mi preghi? Dovresti sapere che un mago oscuro non implora, non supplica e non invoca mai il perdono. E’ da deboli e tu non lo sei giusto Zacarias?” gli chiese facendogli scivolare la bacchetta sulla guancia “Tu sei un mago forte, potente, che si prende sempre ciò che vuole” ringhiò ferino.
“LUI ERA MIO” strepitò più forte il giovane il quale, vedendo apparire il medesimo tavolo in noce massiccio intarsiato da striature metalliche ormai arrugginite, usato a suo tempo per infierire ulteriormente sul corpo già straziato di Blaise, perse di colpo la parola iniziando a scuotere furioso la testa.
“Potter dove vuoi arrivare?” domandò Sinclair senior annoiato. In effetti ai loro occhi Zacarias non stava subendo niente, era solo legato e impossibilitato a parlare “Non abbiamo tempo da perdere” rincarò mentre il figlio implorava disperato che lo aiutasse.
Il moro non rispose, sorrise maligno e continuò con la sua tortura.
“Dimmi Zacarias, ti ricorda niente quel tavolo?” gli domandò mentre uno dei due demoni putrescenti succhiò parte del suo inguine scoperto, lasciando un’orrida scia nera e rossa sulla sua pelle esposta. L’essere aveva poco prima morso l’anca del giovane facendolo sanguinare.
“NO POTTER TI SCONGIURO, FARÒ QUELLO CHE VUOI, DIRÒ TUTTO, MA NON FARLO, TI PREGO, NON COSÌ” urlò in lacrime mentre una delle lunghissime e irregolari unghie del secondo demone lo feriva poco sopra il pube.
“Non sei diverso da loro Zacarias, sei una bestia anche tu. Dovresti trovarti bene con i tuoi simili” sibilò cattivo Harry che con un colpo di bacchetta scaraventò il ragazzo sul tavolo.
“AAH DIO SANTO” ansimò dolorante sbattendo la faccia contro il tavolo rivivendo per un istante ciò che lui aveva inferto a Blaise “CONFESSERÒ DI AVERLO VIOLENTATO” ammise rabbrividendo nel pensare a come si era comportato lui in quella medesima situazione “LO GIURO, MA FAGLI SPOSTARE QUELLA MANO… AAHHHHH POTTER, NOOOO” quasi si sgolò sentendosi stringere l’interno coscia e le sue parti intime, con una cupidigia brutali.
“Voglio che tu ripeta parola per parola ciò che ti urlava Blaise in quel momento” gli sussurrò dopo avergli divaricato le gambe ed essersi appoggiato alla schiena nuda di lui. Il giovane Sinclair sussultò, solo una misera parte dei suoi boxer, praticamente quasi a brandelli, lo dividevano dal suo torturatore e da quei due esseri ripugnanti. Balbettando, iniziò a dire “No Zacarias.. non lo fare.. ti prego.. non voglio.. ti prego.. mi fai male.. no.. Zac nooo.. ti scongiuro”
“Dimmi, gran bastardo, cosa ti ha fatto credere che invece ti incitasse a continuare?” ringhiò il moro furente.
“Nien..te” sussurrò “Lo sapevo eppure.. ho continuato a.. a..”
“DILLO BASTARDO” gridò Harry rompendo il secondo incantesimo di illusione e rendendo partecipi anche i due mangiamorte di quella confessione “L’ho violentato” mormorò tra i singhiozzi.
“NON TI SENTO” gridò il moro spingendo il bacino contro le sue natiche tese e contratte per la paura.
“HO ABUSATO DI LUI QUEST’ESTATE, DAVANTI A PAULINE E STEPHAN. L’HO VIOLENTATO BENCHE’ MI PREGASSE DI NON FARLO. VOLEVO PUNIRLO PERCHE’ MI AVEVA LASCIATO. DESIDERAVO PRENDERE SOLO CIÒ CHE RITENEVO MIO E ME NE SONO FREGATO CHE BLAISE POTESSE SOFFRIRE” urlò Sinclair scoppiando a piangere come un bambino ed implorando Harry di non fargli subire la stessa sorte.
Il moro si scansò dopo aver riacquistato un aspetto normale, occhi e voce avevano ripreso i loro tratti abituali. Lanciò uno sguardo di puro odio al giovane e sollevantolo con uno strattone, precisò “Non sono come te Zacarias, non ho bisogno di abusare sessualmente di qualcuno per avere la meglio. Come vedi ci sono incantesimi di illusione altrettanto spiacevoli e potenti per ottenere le cose, ma decisamente meno vili e infami. Ora sai cosa si prova in certi frangenti, mi auguro che ti sia passata la voglia di ripetere certi atti ignobili”
Il ragazzo non replicò, tremava da capo a piedi e sconvolto si guardò incredulo. Non vi era segno sul suo corpo delle torture appena subite. I suoi abiti erano intatti e nessun essere orripilante lo aveva mai sfiorato, leccato o morso. Era stato tutto un inganno magico per fargli confessare quelle atrocità. Esausto si accasciò a terra e continuò a piangere in silenzio.
Sinclair non osava guardare l’amico mangiamorte in faccia. Durante la confessione del figlio lo aveva visto con la coda dell’occhio stringere convulsamente i pugni. Probabilmente lo avrebbe ucciso se non ci fosse stato quel legame di sangue a proteggerlo. Astor aveva troppo rispetto nei suoi confronti, ma di sicuro lo sguardo schifato che si era limitato a rivolgergli era stato solo il preludio di un’atroce vendetta. Rivalsa che lui, per certo, non avrebbe mai osato impedire.
Morgan fece per sibilare qualcosa di terribile a Zacarias ma una voce lo anticipò dicendo “Non si stupisca così tanto, in fondo è suo figlio”
I due mangiamorte si voltarono e trovarono accanto ad Harry una figura incappucciata che poco dopo si rivelò.
“Blaise” sussurrò il padre vedendolo.
“Padre” disse lui sostenendo il suo sguardo di sfida “Mi sembravi insolitamente teso” esclamò sarcastico.
“Non avrei dovuto? stai certo che pagherà per ciò che ha fatto” sibilò l’uomo.
“Non ti scomodare, non ce n’è bisogno. Come hai detto, non ho subito nulla che non avessi meritato” lo freddò dimostrandogli tutto il suo disprezzo. L’uomo fece per replicare ma l’amico lo anticipò “Signor Zabini, credevamo sarebbe rimasto nel suo angolino a fingere di essere altrove” punzecchiò Sinclair.
“Quale angolino?” domandò il giovane sereno.
“Quello” rispose il padre voltandosi ma notando che le quattro figure incappucciate fossero ancora dove credeva di averle lasciate.
“Cos’è Potter, un altro incantesimo di illusione?” domandò l’uomo digrignando i denti.
“No, nessun incantesimo. Quelli sono veri e sono qui per voi” esclamò il ragazzo che vide Blaise avvicinarsi a Zacarias e sussurrargli ad un orecchio “Ti è piaciuto Zac?” l’altro scosse la testa e lo fissò ammutolito “Suppongo di no e scommetto che neanche tu riuscirai a scordare questa esperienza tanto facilmente” aggiunse allontanandosi prima che potesse replicare qualsiasi cosa.
“Accio libro delle ombre” recitò Harry ritrovandosi il prezioso volume tra le braccia non appena il bel cacciatore fu di nuovo al suo fianco.
“POTTER” gridarono i due uomini facendo un passo avanti.
“I ragazzi?” domandò invece lui a Blaise ignorando l’urlo del tutto ininfluente ed ordinando un più che deciso “Fermi”
“Tornati, Draco stava male. Hanno riafferrato la passaporta poco fa”
“Perché non sei tornato anche tu?” chiese mentre con la bacchetta sguainata e puntata sui due mangiamorte, fece loro segno di recuperare Zacarias e andarsi ad unire ai loro compari i quali, scioccati, un istante dopo realizzarono di essere stati ingannati sino a quel momento.
“Mi mancavi” sussurrò Blaise regalandogli un piccolo sorriso.
“Tra poco ce ne andiamo” gli disse mantenendo sempre lo sguardo fisso su quella folla di assassini “Devo solo fare delle presentazioni” aggiunse passandogli il libro delle ombre perché lo custodisse.
“Signori volevate sapere chi fossero quelle quattro figure incappucciate là in fondo, bhè è con grange onore che vi presento Gym Ross, capo della sezione Auror del Ministero della Magia e tre suoi fidati collaboratori” esclamò mentre contemporaneamente i quattro abbassarono i loro cappucci e puntarono le bacchette.
Come potete notare, sono molto felici di vedervi tutti qui riuniti. Specialmente coloro che avevano spergiurato sulla loro stessa vita di non aver nulla a che fare con il Signore Oscuro. Aprendo il libro delle ombre prima, li avete richiamati con una passaporta speciale creata dal professor Silente che ha consentito loro di rintracciarvi” spiegò il moro notando la confusione sul viso di Sinclair e compagni.
“Siate cortesi, non fateli arrabbiare, sanno essere parecchio scontrosi se provocati. E poi fuori c’è l’intero dipartimento Auror che aspetta solo un loro cenno per intervenire” aggiunge scatenando il panico. Molti mangiamorte tentarono la fuga ma vennero schiantati sul posto, altri colpiti di striscio ed altri ancora legati da manette magiche.
“Che stupido dimenticavo, se vi state chiedendo perché non riuscite ad usare le vostre bacchette, è molto semplice… le ho bloccate” e detto questo, dopo aver salutato con la mano Zabini, Sinclair e la Lestrange, afferrò Blaise per la vita e si smaterializzò al limitare della foresta proibita.

“Stai bene?” domandò il serpeverde stringendolo forte a sé.
“Si e tu? Come va la spalla?”
“Merlino ho avuto così paura che ti facessero del male”
“Te l’avevo detto che sarebbe andato tutto bene. Perché non ti fidi mai?” chiese serio il moretto.
“Perdonami” sussurrò il bel prefetto appoggiando il viso tra la spalla e l’incavo del collo dell’altro.
“Hai rischiato molto a venire” gli sussurrò il grifone a fior di labbra accarezzandogli dolcemente una guancia.
“Sono il figlio di un mangiamorte, conosco i loro incantesimi di controllo e di antintrusione”
“Non avresti dovuto venire comunque” puntualizzò il grifone.
“Lo so, ma stavo impazzendo” confessò il moro rubandogli un casto bacetto.
“Quando vi ho sentiti, credevo vi avrebbero scoperti” mormorò incamminandosi verso la scuola, tenendolo per mano.
“Ma se eravano sopra al loggione, come hai fatto?”
“Amore quando sei nei paraggi, il mio cuore batte più forte” scherzò Harry tralasciando di spiegargli che aveva attivato diversi incantesimi di rivelazione.
“Grazie” sussurrò Blaise giunto ormai dinanzi al portone della scuola.
“Per cosa?”
“Lo sai, per tutto e in particolare per Zacarias”
“Meritava una lezione” esclamò Harry varcandolo.
“Sono certo che non se la scorderà per un bel pezzo” sorrise Blaise compiaciuto.
“Spero di non averti fatto rivivere brutti momenti” disse Harry fermandosi a guardarlo in viso. In quel momento era maledettamente bello avvolto da quel mantello da mangiamorte.
“Tranquillo, è tutto passato ormai”
“Sicuro?”
“Sicurissimo” sorrise rincarando poco dopo “Certo che facevano proprio schifo quei cosi, ma come hai fatto?”
“Un incantesimo di illusione contenuto nel libro delle ombre. Me lo mostrò Silente la sera del patto, per farmi capire quanto fosse perisoloso quel piccolo volumetto dall’aria tanto innocente. L’ho recitato ed ho fatto credere a Zacarias di avere il libro, in realtà ce l’aveva ancora suo padre”
“Accidenti, avevi previsto tutto” sussurrò colpito.
“Non proprio, la morte di Draco non l’avevo prevista. Ma sono felice che tu l’abbia riportato da noi”
Blaise si rabbuiò “Ti ho deluso?” chiese abbassando lo sguardo.
“No amore, hai fatto la cosa giusta. Se Zacarias non avesse lanciato la maledizione contro Draco avresti finito il duello senza usare incantesimi oscuri. Sei stato eccezionale” lo rassicurò dolcemente sollevando di nuovo il suo bel viso.
“Mai quanto te stasera” fu la replica dell’altro che sentì prepotente il desiderio di dimostrargli tutta la sua gratitudine.
Harry sorrise “Non esagerare” disse perdendosi ad osservare i suoi splendidi occhi blu.
“Che ne dici di fare un saltino nel bagno dei prefetti?” propose Blaise mordendosi sensuale un labbro.
“Ora?”
“Si ora!” rispose malizioso tirandolo a sé “Voglio strapparti questo mantello e buttarti nella vasca in modo da poter ammirare il tuo corpo bagnato fradicio e voluttuosamente fasciato dai vestiti umidi. Voglio godermi ogni tuo muscolo tornito risaltare nella stoffa inzuppata e poi voglio strappartela di dosso a morsi”
“Solo?” chiese il grifondoro provocante.
“Quello è solo l’inizio” ammiccò Blaise facendolo rabbrividire di piacere.
“Mi piacerebbe molto, non immagini nemmeno quanto, ma forse dovremmo prima fare un salto in infermeria a controllare come sta Draco e rassicurare un paio di persone”
“Se proprio insisti” esclamò il moro impadronendosi famelico delle sue labbra mentre le sue mani vagavano ovunque “Ma io ci passerei più tardi” aggiunse sospingendolo contro il muro incurante che i ritratti alle pareti li stessero spiando tra il curioso e lo scandalizzato.
“Amore questo si chiama oltraggio al pudore e tra meno di un minuto Silente verrà avvertito da uno dei suoi ritratti chiaccheroni” sussurrò Potter rubandogli un ultimo bacio appassionato “Meglio contenerci” disse afferrandolo per mano e dirigendosi da Madama Chips.
Come previsto il loro arrivo fu più che gradito ma nascondeva anche un retrogusto meno piacevole.
“SIGNOR ZABINI LEI E IL SUO AMICHETTO SIETE DUE INCOSCENTI. SAPETE COSA AVETE RISCHIATO?”
“Si signore” mugugnò Blaise venendo travolto dall’ira di Piton e dagli sguardi taglienti della Chips la quale, oltretutto, annuiva decisa.
“IMMAGINO ABBIA UNA SCUSA PIU’ CHE PALUSIBILE PER AVER DISOBBEDITO AD ORDINI PRECISI?” ringhiò il professore.
“Ero preoccupato per Harry, signore” rispose notando con la coda dell’occhio il bel Malfoy scuotere la testa “Mi sentivo responsabile”
“RESPONSABILE DEL MIO CREPACUORE, CERTO” tuonò puntando il dito contro il ragazzo che indietreggiò allarmato “POTTER SA BADARE A SE STESSO”
“Si, lo so signore”
“NO, SEMBREREBBE DI NO” sibilò ad una spanna dal suo viso.
“Immagino di essere in punizione, signore?” balbettò il cacciatore il quale, notando lo sguardo omicida del suo capocasa, si pentì immediatamente di quell’uscita infelice.
“PERCHÉ NE DUBITAVA? LO SARETE PER MOLTO, MOLTO TEMPO” urlò Piton ancora fuori di sé per la fuga.
“Avevo ragione io, dovevamo andarcene prima a fare il nostro bagno” pensò il moro ma si guardò bene dal dirlo ad alta voce.

… TRE SETTIMANE DOPO E PARECCHIE DETENZIONI SCONTATE …

“Neville ma sai che fine hanno fatto Harry ed Hermione, non li trovo da nessuna parte?”
L’amico scosse la testa ancora assorto nella lettura di erbologia. Poi giusto un attimo prima che Ron varcasse il ritratto della signora grassa, urlò “Aspetta credo siano in biblioteca. Accennavano all’obbligo di dover fare accurate ricerche e test attitudinali”
“Per cosa?” chiese il rosso sempre più scettico.
“Non saprei, non stavo ascoltando un granchè”
“Se non ricordo male, sono usciti insieme” disse Seamus spostando la sua regina che venne frantumata da quella di Ginny che sorrise compiaciuta.
“E’ vero” aggiunse Lavanda “Herm gli ricordava che stasera finiva qualche punizione”
“Ma no, Harry ha farfugliato qualcosa sul Quidditch e l’importanza di farsi la doccia, mentre Herm elogiava la stamberga strillante e quanto la aiutasse a fare sogni tranquilli” intervenne Padma continuando a mettersi lo smalto “Se ci capisci qualcosa?”
L’amico annuì, fece marcia indietro e serafico si risedette sul divano. Meglio attenderli dov’era, tutto poteva sopportare fuorchè beccare i propri amici in atteggiamenti inequivocabili dopo lughi giorni di totale astinenza dai due serpeverde.
“E poi questo compito di difesa contro le arti oscure può anche aspettare” pensò cominciando a sorridere fra sé ricordandosi di ciò che gli aveva raccontato Harry una sera.
“Che c’è Ron, che ti ridi?”
“Oh niente pensavo” sussurrò mettendosi a rileggere ciò che aveva appena scritto.
“A cosa?” domandò la sorella.
“A quanto possa essere rilassante il bagno dei prefetti” rispose sornione guardando l’orologio. Mancavano solo dieci minuti e avrebbe incontrato la sua Pansy.

“Signor Malfoy ho un po’ freddo, ci pensa lei a scaldarmi?” ansimò Hermione nella stamberga strillante praticamente nel medesimo istante in cui un fascinoso moretto di serpeverde, maledettamente bello e provocante quella sera, venne sbattuto contro le piastrelle della doccia negli spogliatoi al campo da Quidditch.
“Dove eravamo rimasti?” chiese una voce che si perse nella nebbiolina complice, dovuta al vapore acqueo, che li avvolgeva e rendeva quel luogo molto intrigante.
“Stavi per rendere realtà una mia fantasia” sussurrò Blaise a fatica sentendolo scendere a mordergli il collo mentre l’acqua tiepida continuava a lambire i loro corpi eccitati.
“Ah già” mormorò il grifone sollevandolo desiso mentre le gambe di lui gli si cingevano dietro la schiena “Ora ricordo perfettamente” furono le ultime parole che pronunciò e che anticiparono un’esclamazione di totale appagamento del suo ragazzo.



  
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