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Autore: LunaGorgosprizza    09/09/2012    1 recensioni
Bene, non ho mai scritto una FF a capitoli, quindi siate clementi, vi prego xD
La storia si svolge dopo la Seconda Guerra Magica: George è disperato e vuole trovare un modo per ritrovare suo fratello. Torna a Hogwarts, per trovare qualcosa e gli si presenta un aiuto inaspettato.
«Doveva farlo: George Weasley doveva tornare a Hogwarts. Sì, era difficile dopo quello che era successo, ma doveva.
Chi lo sa, magari suo fratello era ancora là come fantasma... Perché no?
Il problema era uno solo: da dove iniziare?
Di certo non poteva fare tutto da solo.»
Beh spero che vi piaccia, buona lettura :)
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley, Luna Lovegood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dopo l'incoraggiamento e l'aiuto di Luna, i Tiri Vispi Weasley avevano ripreso a funzionare. Certo, non come prima, ma sembrava che non fosse mai cambiato nulla.
Al negozio George era aiutato da Ron: lui diceva che George aveva bisogno di una mano per gestire il negozio, perché non ce l'avrebbe fatta da solo, ma in realtà era solo preoccupato che facesse qualcosa di stupido, voleva tenerlo d'occhio.
Dopo varie settimane che il negozio aveva aperto di nuovo, George aveva deciso di invitare Luna alla Tana. Dopotutto, era il minimo che potesse fare, per tutto l'aiuto che lei gli aveva dato, così le inviò un gufo il prima possibile e la risposta non tardò ad arrivare.
Quella domenica, la ragazza si presentò puntualmente alla Tana e bussò alla porta. Ad aprire fu la signora Weasley, che la accolse calorosamente in casa.
Luna entrò immediatamente, si guardò un po' intorno con il suo solito sguardo sognante, poi si chinò verso la borsa e ne tirò fuori una bottiglia con uno strano infuso violaceo all'interno.
-E' infuso di Radigorda. Mio padre ed io l'abbiamo preparato per voi- Disse sorridendo la ragazza, porgendo la bottiglia alla signora Weasley, che la prese in mano e le lanciò una rapida occhiata.
-Oh, grazie cara, non dovevi- Le rispose cordialmente Molly, che andò a riporre la bottiglia su uno scaffale della cucina. -E' bello che tu sia qua, George ha insistito così tanto perché tu venissi- Ridacchiò.
Luna si lasciò sfuggira un lieve "Ah sì?", senza accorgersi che le sue guance si erano tinte di un rosa più acceso.
La sognora Weasley annuì e si affrettò ad invitare la ragazza a sederti: -Su, accomodati pure, non vorrai stare in piedi tutto il giorno!-
La ragazza si sfilò la borsa e si sedette sul divano, poggiandola accanto a sé. Era tentata di chiedere dove si trovasse George, ma non le parve il caso, così riprese a guardarsi un po' intorno, soffermandosi sull'orologio. Si alzò per avvicinarvisi ed osservarlo da più vicino: -Oh, che orologio interessante!-
La signora Weasley stava per rispondere, ma fu interrotta da un rumore improvviso, proveniente dal piano superiore.
Un rumore di vetri che si rompono, poi un grido.
Luna si voltò di soprassalto e si precipitò su per le scale.
La porta della camera di George era semichiusa, così entrò preoccupata: -George che cos'è succ..- Ma non finì la frase. George era in terra, in ginocchio davanto ad uno specchio ormai in frantumi.
I piccoli pezzi caduti a terra brillavano alla luce del sole, la mano di George era coperta di tagli.
-George!- Si precipitò da lui, inginochiandoglisi davanti. -George, cos'è successo?!- Il tono della sua voce era cambiato: adesso si sentiva la preoccupazione nella sua voce.
Il ragazzo non rispose. Aveva le guance rigate di lacrime, gli occhi gonfi.
Luna abbassò lo sguardo verso la mano ferita: -George, sei pieno di sangue! Vieni, devi medicarti!-
Cercò ti ritarlo su, ma George non si muoveva da lì.
Finalmente si decise a parlare, tra un singhiozzo ed un altro: -E' lì, Luna. Fred. Ogni volta che mi guardo allo specchio. Vedo lui, non vedo me. E' sempre lì che mi guarda, ma io non posso toccarlo, non posso più abbracciarlo.-
E via, le lacrime ricominciarono a scendere.
Luna rimase in silenzio, ad ascoltare le sue parole.
Ad un tratto gli posò una mano sulla guancia, voltandogli la testa verso di lei: -Guardami, George. Ricordi cosa ti ho detto ai Tiri Vispi Weasley?-
George scosse la testa, guardandola con gli occhi rossi per le lacrime.
-Non fa niente. Mia mamma mi diceva sempre che le cose che perdiamo trovano sempre il modo di tornare da noi alla fine, anche se non ce lo aspettiamo. E sarà così anche questa volta-
-Ma come? Lui è morto, Luna, è morto- Quelle parole parvero risuonare nella sua testa all'infinito.
-Tu fidati di me- Lo guardò dritto negli occhi: uno sguardo di incoraggiamento. Quello sguardo, in qualche modo, riuscì a far sentire George un po' meglio.
-Adesso alzati, quella sembra una brutta ferita- disse indicando la mano di George.
Il ragazzo si alzò lentamente, aiutato da Luna.
-Adesso siediti sul letto, io torno subito, d'accordo?- E detto questo la ragazza uscì dalla stanza e scese le scale per andare a chiedere alla signora Weasley dove trovare qualcosa per medicarlo. Fortunatamente la tròvò a metà strada.
Le spiegò quel che era successo, e Molly scosse la testa. Aveva uno strano sguardo perso.
-Aspetta qui.. Ti porto ciò che ti serve..- Disse, e un po' intontita scese le scale per andare a cercare qualcosa per medicare George.
Luna lanciava continuamente occhiate verso la camera di George. Teneva le mani incrociate tra loro, si mordicchiava un labbro per il nervosismo.
Finalmente Molly arrivò con tutto l'occorrente e fece per porgerlo a Luna.
-Stai bene, cara?- Le chiese notando la sua aria un po' strana.
-Eh? Oh, sì, sì, sto benissimo- Si affrettò a rispondere, poi prese ciò che le aveva portato Molly, e dopo averla ringraziata tornò velocemente in camera di George, chiudendosi la porta alle sue spalle.
-Eccomi qua- Disse con un piccolo sorriso sulle labbra. Si sedette accanto a George, poi prese un fazzoletto ed un po' di dinisfettante.
-Adesso dammi la mano-
George allungò la mano ferita e Luna cominciò a disinfettarla.
-Brucerà un po', ti avverto- Gli disse continuando a medicarlo.
Quando ebbe finito di disinfettarrlo gli fasciò la mano.
-Ecco qua, finito-
-Grazie..- Rispose debolmenete George, accennando ad un sorriso. -Mi dispiace, speravo di passare una giornata tranquilla quando saresti venuta qua..-
-E da quando tu passi giornate tranquille? Non preoccuparti-
George non aveva ancora ritirato la mano. Rimase fermo lì, per un po', quando alla fine mosse appena la sua mano, prendendo quella di Luna, che abbassò lo sguardo verso le loro mani.
-Salvami, Luna.- George alzò la testa verso di lei, la guardò con uno sguardo quasi supplicevole.
-Da cosa?- Chiese la ragazza, sorpresa.
-Non lo so. Tutto.- Rispose il ragazzo.
Luna, che fino ad ora era rimasta ferma, accarezzò lievemente la mano di George.
-Lo farò, George. Ricordati cosa ti ho promesso: riuscirò a farti sorridere di nuovo.-

Ed ogni volta che Luna glielo ricordava, si sentiva improvvisamente meglio.. Ma forse era proprio Luna che riusciva a farlo star meglio.

  
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