Ok lo ammetto! Non c’e l’ho fatta a lasciare un finale così triste! Non sono riuscita a non scrivere il seguito!
Se volete lasciarvi un finale triste come nel capitolo precedente quindi non leggete! xD
Se volete mettete ancora come sottofondo la canzone “Hole In My Soul”
Buona lettura!

Hole In My Soul

CAPITOLO EXTRA

Un’ altra settimana è passata…
Ieri dopo tanto tempo hai ricevuto un’altra chiamata da Gillian, ma non hai osato rispondere.

Sono le 23.30.
Sei nel tuo studio e che fai?
Hai appena finito con una squillo e già stai andando verso il tuo scaffale con i super alcolici.

Stai per afferrare la bottiglia di scotch, ma qualcosa ti ferma improvvisamente.
Senti un rumore famigliare, è da tanto che non lo senti, ma lo conosci bene, benissimo.

*tic tic tic tic tic*
E’ il rumore di un paio di scarpe con il tacco.
E’ il rumore delle scarpe con il tacco.
Lo avresti riconosciuto tra un milione di altri.

Non perdi tempo, ti precipiti fuori dalla porta.
E’ lei…
E’ Gillian.

Appena ti vede si ferma di colpo.
Rimanete entrambi immobili, e vi fissate.

Si avvicina lentamente a te, ma appena fa un passo in avanti tu rientri  velocemente tuo ufficio sbattendo la porta.
Che cosa vuole ora eh? Perché è tornata?!

Bussa alla porta.
Non rispondi.

Bussa di nuovo.
-Cal!
Nulla.

Bussa ancora.
-Cal! Cal aprimi!
Questa volta ti alzi e furioso vai ad aprire.
Non parli aspetti che sia lei a farlo.

Sospira.
-Quella donna, quella che è appena uscita di qui…  Perché ti sei ridotto così?
-Perché?! E hai pure il coraggio di chiedermelo?!
 
Sei arrabbiato, sei arrabbiato come non lo sei mai stato prima.

-Cal ma di che cosa stai parlando?!

Stai per scoppiare… Non ce la fai più…
-Sparisci per più di un anno e poi ti presenti qui all’improvviso senza avvisare e mi chiedi di che cosa sto parlando?!
-Io ho provato a chiamarti! Per un mese intero! Anche ieri! Volevo dirti che…

Non la lasci finire.
-Come ci si sente ad essere quella che mi gira il coltello nella piaga, eh? Come?
-Ma se non sei nemmeno venuto a salutarmi all’aeroporto!

Ora le lacrime incominciano a scendere lungo il suo volto.

-Perché dovrei andare a salutare una persona che mi abbandona?!
-Perché non mi hai fermata allora? Perché mi hai raccontato tutte quelle bugie, perché mi hai detto che era una buona idea?!
-Avresti dovuto accorgertene! Dopotutto era quello il tuo lavoro no?!

Si vede che non ce la fa più a sostenere la discussione,  sta tremando.

Il suo viso e zuppo di lacrime.
-Stupido! Io sono tornata per te!

Si volta e  senza parlare corre via.

Questa volta hai esagerato.
Si, è davvero troppo.
Ti porti le mani alle tempie e tiri un calcio alla porta.
Ci pensi. Lei non ha colpa, la colpa è tutta tua…
Sei tu che l’ hai evitata, sei tu che non rispondevi alle sue chiamate, sei tu che appena l’hai vista le hai gridato contro facendola scoppiare a piangere.
Se è tornata un motivo ci sarà giusto?

Non perdi altro tempo, vai a cercarla.
Nel suo vecchio ufficio, non c’è.
Nel laboratorio, nemmeno.
Sali in terrazza. Eccola lì.
Appoggiata contro la ringhiera.
Piange a dirotto.

La raggiungi.

-Gill… Io mi dispiace… Non volevo…
La abbracci. La stringi forte a te. Era da tempo che non lo facevi.
Avresti voluto farlo appena l’hai vista ma la rabbia repressa era troppa. Rabbia verso te stesso.

-Rispondi, perché lo hai fatto? Perché non mi hai fermata?
-Si vedeva sai… Si vedeva quanto eri felice con lui… Perché avrei dovuto fermarti? Era da tempo che non sorridevi così tanto da quando tu e Burns vi siete lasciati… Non volevo rovinare tutto…
-Hai ragione sembravo felice… E credevo di essere felice… Le cose tra me e Simòn sono cominciate ad andare sempre peggio… E per colpa di chi? Per colpa mia… Ho incominciato a non sopportare tutte le sue smancerie… Ogni suo piccolo difetto mi infastidiva… Quando ami una persona sei in grado di sopportare queste cose… Ho capito che non lo amavo e l’ho lasciato… Ecco perché sono tornata. Mi dispiace… non sarei mai dovuta partire.

Ti stringe ancora di più e poggia la testa sul tuo petto.
Un brivido ti percorre la schiena.

Le carezzi la tesa e le dai un bacio sulla fronte.
-No, no tesoro, tu non hai colpa, la colpa e solo mia. Mia, perché non avevo il diritto di arrabbiarmi in quel modo. Ma non ci ho potuto fare niente…  La gelosia mi stava consumando dentro e mi ha offuscato la mente.

Ti scosti un poco da lei, e con una mano le asciughi le lacrime cha ancora rigano le sue guance.
Ora riuscite a guardarvi negli occhi.
Quante volte hai rischiato di affogare in quel blu così profondo?

Anche adesso sta succedendo, e infatti non ti accorgi di esserti avvicinato vertiginosamente a lei, tanto che a separarvi ci sono poco più di 3 centimetri.

Però è lai a porre fine a quella distanza.
Ti bacia.
E tu non potevi desiderare altro.
Era da tanto. Troppo che avresti voluto che accadesse.

Le avvolgi i fianchi con le tue braccia, e ne fai scorrere delicatamente fino ai suoi capelli.

Pochi secondi dopo vi separate.
-Gill… io…
Ti interrompe.
-Ti amo Cal! Ti amo ne sono certa, perché adoro ogni tuo singolo pregio e ogni tuo piccolo difetto. Sono tornata per te, per trascorrere il resto della mia vita al tuo fianco.

Non proferisci parola.
Non sei mai stato bravo ad usarle.
Semplicemente l’abbracci e poi le dai un altro dolce bacio.

Il buco nella tua anima adesso straripa d’amore.
Il vostro.



Kaori_97
Allora che ne dite? Mi farebbe tanto piacere una recensione!