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Autore: Eristena_Merisi    11/09/2012    5 recensioni
Questa storia parla di due ragazzi che conosciuti su un social network e che finalmente possono trascorrere tre mesi insieme. Un'amicizia nulla più che sfocerà in una notte bollente su cui ci si è tanto scherzato prima. Buona lettura!
Genere: Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aspetto che entrino tutti e due in macchina e poi sorrido sadicamente andando ad aprire il porta bagagli.

Di certo non potevo guidare con quelle scarpe con il tacco, e scalza non mi trovavo molto a mio agio.

Una fortuna che avevo sempre le mie amate Ken Block Shoes a portata di mano .

Le allacciai fin sopra gettando i tacchi e chiudendo di fretta.

Entrai in macchina e chiusi la portiera sotto i sguardi attenti dei miei compari.

Tirai giù il mio finestrino e accesi una sigaretta guardandoli uno per uno.

- Avete fame? – Guardai l’orologio su quadrante e supposi che l’ora di mangiare era bella che passata.

- Beh in effetti … qui vicino c’è una pizzeria possiamo andarci a piedi così non spendi neanche i soldi della benzina, non credi sia meglio?-

Anthony conosceva molto bene come amavo sfogarmi quando avevo i nervi a mille e stava cercando in tutti i modi di non farmi accendere quel quadrante.
Non lo ascoltai e rifeci la stessa domanda a Silvio che mi rispose:

- Sto morendo dalla fame anche io, dai andiamo a questa pizzeria – Per un attimo brontolò anche il mio di stomaco ma avevo altri programmi per la testa, così ispirai un’altra boccata dalla sigaretta e mi misi comoda sul sedile guardando lo sterzo.

- Beh a me non me ne fotte un cazzo se avete fame, ora vi allacciate le cinture e state zitti e buoni, tranne te!- indicai Silvio che si spaventò un attimo indietreggiando verso il finestrino e annuì- sai fare il navigatore?-

Aspettai con ansia la sua risposta, tamburellando le dita sullo sterzo, consapevole del fatto che non conoscevo una minima curva di quel posto.

- Beh intendi tipo “tra 200 metri svolta  a sinistra?- Lo guardai con uno dei miei migliori sguardi da seria killer e sentii una risata partire da Anthony.

- Se me le dai tu le indicazioni mi sa che prima che finisci di parlare ci ritroviamo per qualche fosso ..amò? – Guardai dallo specchietto Anthony che alzò la testa in segno che mi stava ascoltando.

- Ho finito 34 volte il campionato con la Ford Puma in Collin McRae 4, mi ci chiudevo a sentire il navigatore, non lontano da qui, ghiaia fine per il 12 %, il resto è asfalto ruvido, le tue ruote vanno bene penso, la strada la so a memoria solo che ci sono vari tornanti e parecchie terze.-

Sono cresciuta derapando per le strade di Rocca Massima dove tornanti e seconde devono essere le cose elementari per non suicidarti giù per qualche dirupo.

Diedi un altro tiro alla sigaretta e la buttai fuori dal finestrino e guardai Silvio ad occhi bassi.
- Fai salire Tony davanti e tu mettiti dietro e allacciati le cinture e guai a te se le togli-
In meno di un secondo già era sceso e stava facendo salire Anthony per mettersi dietro.

Si sistemarono sui sedili e guardai la cinture se erano bel allacciate.

Mi fidavo ciecamente della mia guida ma gli imprevisti per la strada potevano sbucare in qualsiasi momento, e in più la via mi era sconosciuta.

Alzo il sedere dal mio sedile sotto i loro sguardi e caccio da sotto, una cintura da rally. Senza dire una parola l’allaccio al sedile di Anthony e tirando vedo se è ben salda. Spingo sul freno per vedere se funziona bene e gliel’allaccio io personalmente.

- Tu non ti metti la cintura?-  Anthony mi guardava preoccupato come una mamma che rimprovera il figlio che esce senza giubbotto in pieno inverno.

- Porto i leggins la cintura non me serve- Dopo questa battuta squallida, regolo gli specchietti e alzo il sedile come piace a me.

Non sono un mostro d’altezza anzi, parlandoci chiaro sono una tappa ma nella mia macchina mi piace fare l’ignorante.
Mi metto ben dritta sul sedile guadagnando vari punti in eleganza.

Poggio la mano sulle chiavi e mi guardo Anthony che mi fissa tra l’eccitato e l’impaurito.
- Mi metti paura sai? – Sorrido seraficamente e giro la chiave ingranando la prima. Intono a me ci sono solo poche macchine sul fondo del parcheggio dei dipendenti e così decido di fargli provare il primo brio proprio qui dentro.

- Tenetevi forte – Sento Silvio incominciare ad agitarsi dietro ed Anthony e sistemarsi comodo allisciando le cinture.

Mentre sgaso per sentire i giri del motore fare impazzire le mie cellule accendo lo stereo mettendo il cd delle colonne sonore di Fast and Furious.

Cazzo dovevo driftare, mica andare a comprare il latte.

Continuo ad accelerare non tenendo nessuna marcia sotto e il rumore mi incomincia a riempire la testa. Mi manda su di giri  ed è proprio quello che voglio ottenere.

- Non fiatate e non chiedetemi nulla, l’unica voce che voglio sentire è quella del navigatore- Metto play e mentre sta partendo la soundtrack ti Tokyo Drift ingrano la marcia e accelero come una matta spostandomi al centro del piazzale.

E’ tutta una questione di precisione sui tempi e di attenzione. Metto come sottofondo nella mia testa la musica e mi drogo nel sentire i giri del motore.
Mi posiziono al centro esatto lontano dalle macchine e scalo velocemente ingranando la prima e tirando il freno a mano e girando lo sterzo tutto a sinistra. Sento la macchina che incomincia a ballare impegnandosi in un volteggio nel suo testacoda. Accelero come una matta e rido mentre sento Silvio didietro agitarsi.
Vedo tutta la polvere alzarsi intorno a me e quando sto per perdere la visuale chiamo Anthony che si affretta a guidarmi.

-Quando esci dal parcheggio siamo in pieno centro ed è trafficato. Ti porto io ad un posto dove divertirti ora fai la brava bambina.-

Esco dal mio testacoda dosandomi con l’acceleratore e impugnando lo sterzo con una sola mano, metto la seconda dirigendomi verso l’uscita.
Anthony a differenza di Silvio che borbotta di dietro sembra più tranquillo, azzarderei a dire divertito.

- Lo sai che ci sono le telecamere in tutta la città? – Silvio incomincia a farmi la lista delle petizioni da pagare per tutte le bravate che potrebbe fare una matta come me.
Non lo ascolto neanche e mi intrufolo nel traffico con Anthony vicino che guarda divertito le vetrine e le strade che brulicano di gente.

Accarezzo lo sterzo come una gatta che si struscia alla gamba del suo padrone. E’ un gesto che mi ha sempre fatto sentire meglio.
Mentre svicoliamo per la città a passo d’uomo per via del traffico guido con il ginocchio sinistro appoggiando sullo sterzo solo l’indice della mano destra.

- Non si guida più con le mano?- Silvio stava cominciando a snervarmi così approfitto del traffico che ha fermato la macchina per girarmi verso i sedili di dietro e guardarlo brutto.

- Scendi?- Gli chiedo con un sorriso innocente mentre gioco distrattamente con i capelli di Anthony.

Si gira a guardare fuori dal finestrino e si rilassa dicendo a bassa voce:
- Fai come vuoi, basta che non ti becchi una multa, qui di pattuglie ce ne sono tante.- Ottenuta la risposta che volevo mi rigiro e mi rimetto comoda.
Il traffico si allenta uscendo dal corso e giriamo in una strada secondaria dove si procede scorrevolmente.

Nemmanco me l’avessi tirata, appena fatti trecento metri mi ritrovo una paletta davanti all’auto che mi obbliga a fermarmi.
Mhm.. senza cintura, senza mani sullo sterzo … la macchina è modificata… okkey sono quasi quasi fottuta.

Sento Anthony sussurrarmi:
- Guai in vista-
Scendo dalla macchina con la mia espressione migliore da bimba innocente e saluto gli agenti. Non avranno più di trent’anni, posso giostrarmela bene la situazione. In più sono anche carini, uno biondo con occhi azzurri e l’altro moro con la carnagione olivastra.

- Signorina lo sa che lei è momentaneamente da ritiro della patente?-
Li guardo con occhi da cerbiatta appoggiandomi una mano sul petto e una sul cofano.

- Oddio agenti dovete scusarmi ma sentirmi così stretta in petto mi da le palpitazioni e.. e.. e.. – Guardo il mio corpetto e allento di poco i lacci scoprendo la scollatura. Vedo Anthony girarsi dall’altra parte con un sorriso che preannuncia una risata stampato in viso. Ha capito cosa volevo fare.

Gli agenti intanto mi squadrano come se fossi carne da taglio e io mi fingo scioccata.
- Signorina questa non è una buona scusa! – Il secondo agente , con dei fogli in mano mi si avvicina anche lui guardandomi assai bene.

- Eh sapete, mi hanno tamponato da poco e quindi mi agito subito nella macchina, ho preso la patente da poco , sento ancora il colpo della frusta tormentarmi, mi mi.. mi.. spavento facilmente io non pensavo che.. che… - 

Cerco di farmi uscire le lacrime e le sento subito pungermi agli occhi.
Okkey sono un’attrice nata.
- Si tranquillizzi, non siamo qui per spaventarla – Il primo dei due mi si avvicina sorridendo inebetito e mi appoggia una mano sulla spalla come conforto. Non so quale Dio mi stava fermando dall’impulso di scansarlo.

Annuisco guardandolo come una lepre che se ne sta in mezzo alla strada accecata dai fari di una macchina.

- Controlliamo i documenti – L’altro si era posizionata davanti alla macchina per controllare l’assicurazione.

- Certo, ecco li cerco subito – Con fare teatrale appoggio un ginocchio sul mio sedile sporgendomi verso il cruscotto dando ai due amici in divisa, una bella visione dei mio fondoschiena fasciato in pelle nera.

Mentre cerco i documenti, e sculetto leggermente come una pantera, sento Anthony sforzarsi disumanamente per non scoppiare a ridere e Silvio che mi sussurra:
- Questi invece della multa mesà che te vogliono fa la revisione, ma non alla macchina, giocatela bene.-

- Ecco qui!- Metto fuori la gamba e restando semi piegata gli porgo i documenti dovendomi schiarire la voce per riportare i loro sguardi intenti ad osservare non di certo i fogli che avevo in mano.

- Patente e libretto – Il biondo incomincia a controllare che sia tutto in regola mentre l’altro continua a divorarmi con gli occhi.  Mi sembrava quasi di sentire il criceto che muoveva la rotellina nel suo cervello.

Si accese tutt’ad un tratto come se avesse scoperto che la lampadina di neuroni non era ancora fulminata.

- Mi dispiace ma dobbiamo perquisirla – La mia maschera da bambolina cadde per un attimo ma la raccolsi subito.

- Oddio non sono una malvivente!-  E certo, perché tu becchi una ragazza con un bel culo che guida senza cintura, e la cosa più logica è pensare che sia armata o che nasconda qualcosa.
Vedo Silvio battersi il palmo della mano sulla fronte e scuotere la testa sconsolato dalla stupidità maschile.

- E’ una prassi mi dispiace – Mi accompagna davanti al mio cofano e mi fa appoggiare entrambe le mano sul cofano mentre con un piede mi fa divaricare  le gambe. Che mi tocca fare!
- Si rilassi – Ma chi se agita! Sono disposta pure  a darti il numero di telefono,  se mi apri il cofano mi passo la gioventù in gatta buia!

Guardo Anthony davanti a me con uno sguardo malizioso e lui ammicca sfilandosi le cinture e scendendo dall’auto.

- Buonasera, voi siete? – Finalmente si sono accorti che non c’ero solo io nella macchina! Il biondo chiede loro i documenti mentre il moro incomincia  a palparmi le spalle andando subito sul mio seno, per poi scendere sui fianchi, controllare per bene che non ci sia qualcosa di strano sulle mie chiappe e sulle mie cosce. Si perché logicamente con i leggins attillati potrei nasconderci un Uzi e sotto al corpetto potrebbe esserci una Browning .. ma logicamente però.
Ripete la “prassi” dai polpacci in su soffermandosi “giustamente” sulle parti che potrebbero nascondere qualcosa quali culo e tette … ma giustamente però.

- Hey guarda che son geloso, sono il ragazzo- Anthony lo guarda un po’ malamente mentre mi palpa il seno, e il moro di scansa fissandolo sconcertato.

- Sono apposto agente?-  Interrompo lo sguardo omicida di Anthony e riportando l’attenzione dell’agente su di me. Mi rigiro appoggiandomi come una pin up al cofano con sedere, e guardandolo ancora con quell’espressione innocente.

- Si si , tutto in regola potete andare. – Li salutiamo cordialmente ringraziandoli e sculettando mi rimetto in macchina mentre mi consigliano di allacciare le cinture e guidare con prudenza.
Metto in moto, mi allaccio la cintura e svolto la curva salutandoli con la mano e sorridendogli caldamente.

Appena svolto al curva scoppiamo tutti e tre a ridere.

- Sei la mejo!- Silvio mi mette una mano sulla spalla e sono costretta a fermarmi sul ciglio della strada perché non riesco a tenere gli occhi aperti per il gran ridere.
Anthony si piegava in avanti con il fiato corto mentre rideva con le lacrime agl’occhi.

- Sembravi una brava ragazza appena uscita da un forte trauma, volevo fare il video ti giuro!- Sghignazzava senza ritegno coprendosi gli occhi con un braccio.
Appena ci fummo ripresi, mi accesi una sigaretta e abbassai il finestrino per portare una mano di fuori mentre guidavo piano.

Anthony mi aveva portato in una strada quasi deserta preannunciando che tra poche curve ci sarebbe stata una ex pista da rally, che cosa potevo desiderare di più?
- Da qui in poi ci sono sette kilometri da pura adrenalina- Mi aveva fatto svoltare in un cancello aperto al buio con la strada quasi dissestata.

- Cambio programma, ve state tutti zitti, prima mi faccio la strada pian pianino e me la guardo da sola poi si mette la musica e si stringe il culo che a rivenire all’indietro si fa la via di traverso-
Spiegai loro quello che volevo intendere e incominciai a camminare calma , non superando i trenta, con i finestrini tutti abbassati a studiare per bene ogni curva e ogni rettilineo. Nella macchina regnava il silenzio, a parte la musica dello stereo.

Vidi la fine della strada, terminare con una piazzola , a non più di 100 metri di distanza, così spinsi l’acceleratore a manetta e appena entrai nella piazzola in quarta, scalo bruscamente e inchiodo prima di schiantarmi sul muro di roccia. La mia intenzione non è non ammazzarmi, ma direi più semplicemente …  girare la macchina direi.

Sento Silvio urlare di dietro, che stiamo per ammazzarci e Anthony stringere lo sportello come a volersi ancorare.

Giro tutto lo sterzo verso destra e rilascio bruscamente la frizione schiacciando il gas. Sento il bloccaggio immediato delle ruote dovuto alla grande differenza di velocità tra il treno e i giri del motore. Sento Pandorina incominciare a sculettare mentre perde l’aderenza posteriore e si gira in derapata alzando la polvere sottostante.
In una frazione di secondo mentre doso acceleratore e freno giocando di tacco e punta, giro la macchina di 180°, fermandola con il freno a meno.
La perfezione mi avrebbe fatto un baffo.
Partono risate isteriche dai miei compari e Anthony si allunga quando più gli permette la cinta schioccandomi un bacio sulla guancia e scompigliandomi di poco i capelli.

- Tenetevi forte – Incomincia  a sgasare stando ferma , senza marcia mentre vedo la polvere salire più alta della macchina a farmi da scenario.
La via l’avevo studiata e assimilata in me centimetri dopo centimetro mentre fingevo di guardarla distrattamente. Ora era arrivato il momento che lei studiasse me e cercasse di non prendere fuoco mentre la bruciavo.
 

Ma ciao! Si son stata cattiva ad aggiornare così tardi, ma ogni volta che pubblico per me è un momento speciale e non me la sentivo di farlo prima.
Come al solito vi ho lasciato con la suspense in gola e l’odio per le mie manine che tagliano i capitoli nei momenti sempre meno opportuni xD
Ringrazio animatamente WING che è la mia fan numero 1!
Grazie mille tesoro, senza di te non avrei avuto lo sprint per continuare veramente a scrivere.
Ringrazio di cuore anche Pako che è sempre così ansioso di leggere il continuo di questa stramba storia.
Ed infine ringrazio tutti voi, che siete arrivati fin qui, un bacio a chi recensirà e uno a chi silenziosamente sta per chiudere questa storia avendola apprezzata ugualmente.
Grazie di cuore <3
 

   
 
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