11/09/2012
4 recensioni
Il tormentato amore di Ryuuji
-complessi d'inferiorità-
Rimasero tutti spiazzati dall’affermazione di Maki, meno Hiroto che annuiva sorridendo.
“No, aspetta… Ryuuji, quel Ryuuji, innamorato?!”
“Sì, Haruya. Quanti altri Ryuuji conosci?!”
E mentre il rosso iniziava a fare una lista di tutti i ragazzi con lo stesso nome di Midorikawa, gli altri si guardavano intorno alla ricerca della ragazza che faceva battere il cuore del loro amico.
“E di chi sarebbe innamorato, scusate?”
“Ma come, Fuusuke, non l’hai capito?”
“Hiroto, nessuno l’ha capito.”
In effetti, a parte lui e Maki, nessun altro aveva capito chi fosse la misteriosa ragazza e negli occhi di tutti aleggiava la confusione più totale, ma non mancava anche una nota di curiosità.
Strano, vista la reazione del verde giusto un minuto prima.
“Ragazzi, ma è chiaro come il sole! Non avete notato come Ryuuji si sia ripreso appena ha visto Fumiko?”
“E come si sia ri-demoralizzato dopo che ha visto quel ragazzo che le perlava?”
Sembrava che Maki e Hiroto stessero parlando a delle statue di cera provenienti direttamente da Madame Tussauds.
Inizialmente, nessuno rispose: erano rimasti tutti sorpresi dal nome appena rivelato dalla ragazza. Non se l’aspettavano di certo!
Haruya fu il primo a prendere parola: “Beh, se è tanto innamorato di lei, perché non glielo dice?”
“Oh, voi maschi siete tutti così stupidi.” Dopo quella frase, Maki si beccò un’occhiataccia di disappunto da tutti i ragazzi lì presenti, ma non se ne curò più di tanto: era risaputo che lei fosse una femminista a tutti gli effetti.
“Sì sì, dolcezza, lo sappiamo. Ora mi rispondi, se non ti disturba troppo?”
L'azzurra tirò un pugno sulla spalla del suo ragazzo, poi fese per parlare, ma Osamu la precedette:
“L’amore non è così semplice, Nagumo Haruya. L’amore è qualcosa che ti riempie di gioia, ma al contempo ti strazia il cuore, e poi ti spaventa a morte. L’amore può…” il moro continuò il suo sproloquio sull’amore sotto gli sguardi sconcertati -e annoiati- dei compagni.
Saginuma aveva l’abitudine di parlare davvero poco, ma quando iniziava un discorso si perdeva in mille ragionamenti così contorti che anche la sua professoressa di lettere faticava a seguirlo.
A salvarli, fu la campanella che come ogni mattina suonò puntuale. Ognuno si diresse nella propria aula, chi svogliato, chi ansioso e chi indifferente.
Le prime ore della mattina passarono lentamente, soprattutto per Ryuuji che non faceva altro che sospirare, guardare fuori dalla finestra, sospirare, giocare con la matita e di nuovo sospirare; della lezione, non se ne curava proprio. Ovviamente al burbero professore di matematica non sfuggì niente di tutto ciò, e ridendo malefico rifilò al povero malcapitato un bella punizione da scontare alla fine della giornata.
Secondo Maki, però, il verdino non se n’era nemmeno accorto, tanto era perso nel suo struggente sogno d’amore, infranto ancor prima d'essere iniziato.
A dir la verità, neanche lei era stata molto attenta alle lezioni mattutine, però era dieci volte più furba di Ryuuji e quindi non si era fatta scoprire.
Ciò che stuzzicava il suo interesse, comunque, era la situazione dell’amico: Ryuuji aveva un discreto successo con le ragazze, e talvolta gli era pure capitato di dover rifiutare alcune dichiarazioni. E allora perché non si faceva avanti con Fumiko?
Mentre mordicchiava distrattamente la matita, le venne un’illuminazione. Anzi, no: L'illuminazione, perché altro non poteva essere che quello.
“Possibile che…?”
A pranzo, il solito gruppetto si ritrovò al solito tavolo della mensa, a discutere.
Su cosa? Midorikawa e la sua infatuazione per la bella Fumiko, che domande.
Chiaramente, era presente anche il soggetto principale dell’argomento; tuttavia nessuno se ne curava.
“Secondo me a paura!”
“Nagumo, stupido, è ovvio che sia intimorito… chi non lo sarebbe?!”
“Ehi! La smetti di insultare la mia persona? Noi due non stavamo insieme?!”
“Certo, ma questo non mi vieta di ricordarti quanto ridotta sia la tua capacità di ragionamento.”
Le proteste del rosso vennero smorzate da un panino infilatogli in bocca a sorpresa da Suzuno, stanco della voce assillante del compagno che gli toccava sopportare -e subire- tutto il giorno.
“Hai ragione anche tu. Però dovrebbe darsi una mossa: come abbiamo visto prima, Fumiko non è di certo ignorata dalla fauna maschile.”
“Sì, concordo con Rei. Ryuu deve svegliarsi!”
Hiroto parve voler continuare, però venne interrotto dal protagonista, che dopo un'intera mattinata di assoluto mutismo si decise ad intervenire:
“Potreste smetterla di parlare di me e del mio problema come se non ci fossi?”
… silenzio totale -brusio della mensa a parte.
“Ha parlato, finalmente.” Soltanto la freddezza di Suzuno poteva rompere quell’atmosfera glaciale che si era venuta a creare.
“D’accordo, noi la smettiamo. A patto che tu ci dica il perché del tuo comportamento!”
“Non mi va, Hiroto. È un problema mio.”
“Vuoi piantarla di chiamarlo ‘problema’?! È normalissimo che un ragazzo prima o poi s’innamori!” Maki era furiosa: lei considerava l’amore una delle cose più belle al mondo, e Midorikawa lo stava macchiando.
“Per cortesia, Ryuuji, potresti smetterla di pasticciare quell’insalata? Sai, il cibo è importante e non va affatto sprecato. Nel mondo, c’è ch-”
“Sì, sì, Osamu, hai completamente ragione. Ora però c’è una questione più importante da risolvere.”
Maki, presa come non mai dall’aiutare l’amico, sbatté con forza la mano sul tavolo e si alzò in piedi troneggiando, avvantaggiata dal fatto che Midorikawa fosse seduto, sulla figura ora fattasi piccola piccola del ragazzo.
In quelle situazioni, Maki era assolutamente terrificante.
“O lo dici tu, o lo dico io.” Sentenziò col tono di un giudice di tribunale.
“Perché, lo sai già tu?”
“Amore, lei quando si tratta di cotte e cuori infranti, è sempre la prima ad arrivarci!” Reina si perse nei ricordi, ricordando di quando aveva aiutato anche lei nella sua impresa di dichiararsi ad Hiroto.
Il rosso, dal canto suo, si ricordò invece di quella mattina, quando anche lei aveva capito subito la situazione.
“Beh, ecco, io… Oh, andiamo! Cosa ve ne frega?!”
Midorikawa era in evidente imbarazzo e difficoltà. Non amava addossare il peso dei suoi problemi agli altri, specie agli amici.
Era un tipo gentile e disposta ad aiutare chiunque, ma quando era lui ad averne bisogno non voleva saperne.
“Ryuu, sei nostro amico. Mi sembra normale che vogliamo aiutarti!” Il sorriso rassicurante di Hiroto fece vacillare per un attimo la sua ostinazione a non rivelare niente, ma una certa ragazza dai capelli azzurri ancora acconciati in due stranissimi cerchi, aveva perso la pazienza.
“Tempo scaduto, verde. Ecco qual è il tuo vero problema…” tutti attendevano di nuovo la sentenza sul povero Midorikawa, non sapendo ancora una volta cosa pensare. “Tu, Midorikawa Ryuuji, hai complessi d’inferiorità!”
Si sarebbero aspettati qualsiasi motivazione, come un ‘Troppo timido’, ‘Paura del rifiuto’, ‘Fumiko non è bella abbastanza’… anche un ‘I capelli porpora di Fumiko non si abbinano bene con quelli verdi di Ryuu’.
Ma mai che l’ex-capitano della Gemini Storm avesse complessi d’inferiorità verso una ragazza!
Stentavano a crederci, infatti, tuttavia il volto arrossato del ragazzo, il suo sguardo abbassato e il fatto che tacesse… non facevano che confermare la teoria della ragazza.
“Ryuu, è vero ciò che ha detto?”
“Certo che è vero, Rei! Io ho sempre ragione…”
Ovviamente nessuno diede ascolto alle parole di Maki, aspettando invece incuriositi la risposta dell’interessato.
“Ehm… Ok, non ha più senso nasconderlo…” disse, guardando male e dal basso Maki “… ciò che ha detto lei è vero.”
Shock. Selle facce dei presenti c’era lo shock più totale.
“Ma scusa, Ryuuji… perché?”
“Non sei mica uno stupido ragazzotto ignorante e privo di personalità!”
“Appunto: Nagumo per una volta ha detto qualcosa di giusto.”
“Cosa vorresti insinuare, Fuusuke?!”
“Niente, niente…”
“Voi due! Smettetela. Ryuuji! Rispondi.” Gli ordini di Sumeragi Maki non si discutono.
“Allora, vediamo… come posso dirlo?” Midorikawa si fece pensieroso: si portò una mano al mento e alzo lo sguardo al soffitto; come si ci potesse trovare la risposta, lassù.
“Con le parole sarebbe una soluzione.”
“Fuusuke, non c’è bisogno del tuo sarcasmo ora.”
“Ah-ah, agli ordini generale Sumeragi.”
“Ho trovato! Vedete, il problema è che… Fumiko è una ragazza così bella, costantemente circondata da ammiratori molto più popolari e fighi di me; avete visto anche voi, no? Io confronto a loro sono niente… un semplice e banale ragazzo di cui lei probabilmente si è dimenticata l’esistenza. Dico, ma l'avete vista?! Io sono troppo poco per lei.”
Quest'ultima frase pronunciata da Midorikawa fece scoppiare a ridere i suoi amici, perfino Saginuma e Suzuno avevano accennato ad un sorriso!
Forse ci sarebbe stato bisogno di un breve ritorno di Reize... tanto per alzare qualche punto sopra lo zero l'autostima del ragazzo.
“Oh, Ryuu! Non dire così. Tu sei molto più intelligente e profondo di quelli là!”
“Vero! Quelli sono tutti dei montati la cui conoscenza letteraria si ferma probabilmente a Dragon Ball.”
Nonostante i tentativi di consolo di Reina e Hiroto, Ryuuji si lasciò comunque andare ad un lungo sospiro di sconforto posando la guancia sulla mano destra e chiudendo gli occhi.
“No. Così non va bene.” Maki assottigliò gli occhi aggrottando la fronte e storse la bocca, in una smorfia che indicava quanto si stava spremendo le meningi: doveva assolutamente trovare una soluzione.
In realtà, aveva già un piano in mente, ma da sola non poteva portarlo a termine.
C’era bisogno di qualcuno che conoscesse bene Ryuuji e soprattutto Fumiko. Il suo sguardo saettò all’istante verso l’altra coppia del gruppo.
Con un sorriso trionfante e una strana luce negli occhi, si avvicinò con passo leggero ai due ragazzi e mise le proprie braccia intorno al collo di entrambi.
“Hiroto, Reina. Ho bisogno del vostro aiuto!” dichiarò ridendo piano.
Midorikawa, che aveva già intuito le intenzioni dell’amica, le chiese preoccupato:
“Cosa vuoi fare?”
Sotto lo sguardo allarmato del verde e curioso ma leggermente intimorito degli altri, la ragazza si lasciò andare ad una lunga risata che pareva quasi malefica.
“Ryuuji caro, mi sembra palese: mi dichiaro ufficialmente il tuo personale Cupido!”
“Che cosa?!” Le venne chiesto in coro.
“Oh, avete capito bene miei cari. Da questo momento, dichiaro ufficialmente avviata la missione ‘Conquista del cuore di Fumiko!’”
La sua risata aumentò ancora di più, mentre il gruppo si scambiò uno sguardo avvilito pronti a ricevere ordini da una Maki più determinata che mai, e il malcapitato Midorikawa lasciò cadere la testa sul tavolo.
Sarebbe stata una lenta e massacrante tortura.
Note:
Ahem. Buonasera!
Ho aggiornato, finalmente. Dopo quasi un mese, ce l'ho fatta.
Chiedo umilmente scusa per il ritardo!
Mi dispiace molto, ma i tempi saranno più o meno questi, dato che fra cinque
Certo, tre mesi e mezzo di vacanza sono tanti, ma... no, non sono abbastanza. Non lo sono mai. D:
Al solito, spero che vi sia piaciuto questo capitolo :)
Ah, ovviamente se ci sono errori avvisatemi per favore!
Ringrazio chi legge(?) e chi recensisce(??)!
Baci
Light Blue