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Autore: _dirtyGreenMe_    12/09/2012    5 recensioni
"Luaks, sei sveglio?"
Nessuna risposta.
"Lukas, rispondi alla mamma, sei sveglio?" Pausa.
"No."
"Posso comunque cantarti la canzoncina?"
"Non devi cantarmi nessuna canzoncina, oggi non è il mio compleanno."
"Lo so tesoro, ma vorrei cantartela lo stesso...Tanti auguri a te, tanti auguri a te, hai sedici anni e un giorno, tanti auguri a te."
"Lasciami in pace."
Laura si sentiva morire dentro...che razza di madre snaturata si sarebbe dimenticata il compleanno del figlio? E soprattutto, che razza di madre snaturata avrebbe negato al figlio l'amore della sua vita? Ma Laura lo faceva perchè lo amava, e doveva salvarlo dalla sua voglia di distruggersi, dentro e fuori. Doveva salvare il suo bambino che si torturava anima e corpo da troppo tempo, ma quello non era il modo giusto.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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L'ultimo mese passò talmente tanto lentamente che Lukas si convinse fosse un'eternità.
Magari avevano sbagliato il conto dei giorni, magari erano passati cinque mesi anziché uno.
L'unica cosa certa era che Laura passava sempre più tempo con Marcus, che di tanto in tento si portava dietro anche Em.
Una volta chiese a Lukas cosa ne pensasse di loro due.
'' Allora, ti sembrano apposto? ''
'' Mah, si. ''
'' Che mi dici di Em? Avete fatto amicizia? ''
'' Per quanto si possa fare amicizia con uno che non sente e non parla. ''
'' E Marcus? Ti dispiacerebbe se passassimo un po' di tempo con loro? Lui mi piace davvero... ''
'' Fa come ti pare. ''
Fine della conversazione.
Sua madre gli sembrava una ragazzina. Lui le piaceva davvero? Si certo. Se avesse minimamente saputo cosa significava essere davvero innamorati di una persona, non l'avrebbe mai separato da Andrès.
Andrès...il tempo passava, eppure continuava ad essere il suo chiodo fisso, non riusciva a passare un'ora senza pensarci, ed aveva cominciato a rassegnarsi al fatto che lui avesse sicuramente trovato un ragazzo o magari una ragazza ed ora fosse felice.
In un certo senso lo sperava, sarebbe stato contento per lui.
Aveva smesso nuovamente di mangiare, così Laura, esasperata e confusa, lo spedì dallo '' strizzacervelli ''.
Lukas odiava questa stupida idea.
Credeva fosse solo un modo alquanto estremo che sua madre aveva adottato per liberarsi di lui durante i pomeriggi e le serate intere passate con Marcus.
Em di tanto in tanto si faceva vedere, e giocavano anche insieme a scacchi, solo questo.
Gli sembrava però che sua madre fosse pronta a rimpiazzarlo con il nuovo ragazzo che adorava e vezzeggiava quanto e più di lui.
Lo psicologo si faceva pagare caro, e l'unica cosa che riuscì a rilevare fu del tutto insignificante.
'' Signora, prego si accomodi. '' Cominciò durante una riunione con sua madre, quando Lukas non c'era.
'' Suo figlio è evidentemente molto frustrato, e non solo gli si legge in faccia, ma lo racconta con estrema facilità appena lei chiude quella porta. ''
Laura prese un sospiro. È brutto da dire, ma in quel periodo aveva altri fatti per la testa.
'' Vuole dire che c'è qualcosa che non va in me, perché non lo capisco? ''
Il dottore alzò gli occhi al cielo.
'' Si, è proprio così, lei è un'ottusa, signora. '' Avrebbe voluto dire, ma purtroppo non avrebbe mai potuto.
'' Non sto dicendo questo.'' Sospirò.
'' E' solo che io glielo leggo in faccia. ''
'' Ah, - fece Laura – e perché mai io no? ''
Il dottor Muds aveva una faccia che dice chiaro e tondo Ma vada a quel paese, cercò però di non farlo trapelare per ovvie ragioni.
'' Io sono uno psicologo, signora. Vede, suo figlio mi ha confidato che sono più di quattro mesi che non si masturba. ''
Laura aggrottò la fronte.
'' E' preoccupante? ''
'' Beh, si, se si considera che ha quasi sedici anni e che prima lo faceva regolarmente. E' sintomo di stress e...dovrò dirglielo, un po' di depressione. ''
La donna era talmente tanto incredula che per un momento si auto convinse che Muds fosse un ciarlatano.
'' Si può essere depressi a sedici anni? '' Chiese, tirando la testa indietro, come se la parole pronunciate dallo psicologo la colpissero troppo violentemente.
'' Certo che si può. Si può essere depressi anche a nove anni, signora. Vede, suo figlio mi racconta  spesso di un certo Andrès, e da come ne parla deve essere davvero innamorato. Mi ha detto anche che sono quasi due anni che lei gli impedisce di vederlo.''
Laura non lo lasciò finire.
'' Ma lei sa quello che è successo? È gravissimo e...''
'' Si, si lo so. '' La interruppe l'uomo, '' ma non crede che sarebbe meglio se li riavvicinasse gradualmente? ''
'' No! Questo non lo farò mai, dovesse andare della sua salute mentale! Quel ragazzo potrebbe essere pericoloso per Lukas. Io non posso perdere il mio bambino. ''
Laura si alzò dalla poltrona rossa sulla quale era seduta, e, senza nemmeno salutare, imboccò la porta e se ne tornò a casa.
Parlò a Lukas di quanto le aveva detto il medico, e il ragazzo passò le due settimane successive a pensare che quel tipo lo stavano pagando così tanto perché ricordasse a sua madre quanto era pipparolo prima e quanto non lo fosse più ora.
La cosa era snervante.
Laura però omise l'argomento Andrès, come lo psicologo omise – per fortuna – il fatto che i due avessero fatto sesso.
Lukas glielo aveva confidato scongiurandolo di non dire niente a sua madre, e l'uomo era stato di parola.
Certe volte però Lukas avrebbe preferito vivere dallo psicologo.
Era successa una cosa spiacevole, negli ultimi giorni.
Sua madre si era dimenticata del suo compleanno, come suo padre ovviamente.
Solo alcuni suoi compagni di classe lo avevano chiamato al cellulare.
Laura passava così tanto tempo con Marcus ed Em che doveva essersi scordata di avere un figlio biologico, che però non perdeva occasione per tormentare.
Quando vide il giorno cerchiato in blu sul calendario della cucina la mattina dopo era già troppo tardi.
Le venne da piangere, era diventata un mostro! Corse per il corridoio fino ad arrivare alla camera del figlio.
Toc toc.
"Lukas, sei sveglio?"
Nessuna risposta.
"Lukas, rispondi alla mamma, sei sveglio?" Pausa.
"No."
"Posso comunque cantarti la canzoncina?"
"Non devi cantarmi nessuna canzoncina, oggi non è il mio compleanno."
"Lo so tesoro, ma vorrei cantartela lo stesso...Tanti auguri a te, tanti auguri a te, hai sedici anni e un giorno, tanti auguri a te."
"Lasciami in pace."
Laura si sentiva morire dentro...che razza di madre snaturata si sarebbe dimenticata il compleanno del figlio? E soprattutto, che razza di madre snaturata avrebbe negato al figlio l'amore della sua vita? Ma Laura lo faceva perchè lo amava, e doveva salvarlo dalla sua voglia di distruggersi, dentro e fuori. Doveva salvare il suo bambino che si torturava anima e corpo da troppo tempo, ma quello non era il modo giusto.
Si rifugiò in cucina, dove aspettava Marcus, e pianse.

                                                             *************

Lukas si era svegliato da poco, cinque giorni dopo il suo compleanno, cinque giorni dopo che Andrès, affacciato alla finestra di camera sua, ebbe sussurrato '' Tanti auguri Lukas, ti amo, mi manchi. '' Per poi lasciare che una lacrima calda rigasse il suo volto ambrato.
Non aveva ancora aperto gli occhi che sentì sua madre discutere animatamente con Marcus.
'' Devi dirglielo, devi dirglielo tu! Cosa preferisci, che lo senta in televisione? Sai che ti odierà per sempre se gli fai questo? ''
Le voci erano attutite dalle pareti, ma poteva sentirle con chiarezza.
'' Come glielo dico? Si sentirà male! Ed io ho promesso che non avrei mai più avuto nulla a che fare con quel ragazzo! Dispiace molto anche a me, che credi? Sono una mamma anche io, sai? ''
'' Queste sono notizie che non si vorrebbero mai sentire. Ma quando succede una cosa così terribile, non si può nasconderla! '' Ma di che notizia parlava Marcus?
Lukas si infilò i pantaloni del pigiama e decise di raggiungerli in salotto.
Marcus era in piedi davanti a sua madre, rossa e con il volto rigato di lacrime.
Em invece se ne stava rannicchiato a guardarli sul divano, nel suo angolo di silenzio.
I due adulti si pietrificarono alla vista di Lukas sulla porta.
'' Oh, bambino mio...mi dispiace così tanto. ''
Disse sua madre, correndo ad abbracciarlo.
Lukas non disse una parola.
Anche Marcus lo abbracciò.
'' Devi essere forte, ragazzo. '' Disse.
'' Qualcuno mi spiega che succede? '' Chiese Lukas.
Sua madre si asciugò le lacrime dal volto, poi cominciò.
'' Forse è meglio se ti metti a sedere, zucchero. ''
Lukas prese una sedia dal tavolo ed eseguì, il cuore iniziava a battere più forte.
'' Vedi...il tuo, ehm, il tuo amico, Andrès. ''
Lukas spalancò gli occhi più di quanto non lo fossero già.
'' Parla mamma, ti prego! '' La implorò.
'' Lui non c'è più...ecco. È morto nella notte, ha avuto un'incidente con il suo scooter mentre tornava a casa dal lavoro. ''
Lukas chiuse gli occhi.
Lasciò che le ginocchia non gli reggessero più il peso, anche da seduto, e le lasciò cadere sul pavimento talmente tanto violentemente che si sbucciarono.
Urlò talmente forte che i vetri delle finestre vibrarono, e sembrava che persino Em potesse sentirlo.

                                                     ***************

'' Mamma, ti scrivo questa lettera per dirti che ti voglio bene.
Ti voglio tantissimo bene e ti amerò per sempre. Non sono più arrabbiato con te, e come potrei esserlo? Solo ora mi rendo conto che tutto ciò che hai fatto, giusto o sbagliato che sia, lo hai fatto per il mio bene, perché credevi fosse giusto per me. E io ti ringrazio, nonostante abbia sofferto molto.
I bei momenti con te sono stati memorabili ed innumerabili. La misura del mio amore per te è, come dice un vecchio proverbio, amore senza misura.
Scusa se non mi dilungo tanto, è che mi tremano un po' le mani.
Dì a papà che l'ho perdonato, e che gli auguro il più felice futuro con la sua fidanzata, non voglio male nemmeno a lei.
Saluta per me Marcus, e saluta Em, sono sicuro che sarebbero stati una guida ed un amico preziosi, se li avessi conosciuti meglio. Purtroppo non ho il tempo, mi capisci?
Ringrazia per me i miei compagni di classe, i miei nuovi professori, e anche quelli vecchi.
Ah, soprattutto Leanderson. Non era male, se ci penso a mente fredda.
Adesso mamma sto sorridendo, anche se tu non puoi vedermi.
Sorriderò per sempre, ricordati questo.
Vuoi una ciocca dei miei capelli? È nel secondo cassetto del mio comodino. Lo so, se lo avesi fatto una settimana fa mi avresti ucciso, ma ora non mi serviranno più. :)
Ringrazio tutte le persone che ho conosciuto, e  che mi hanno permesso di vivere esperienze buone e cattive, perché tutto mi sarà utile, da ora in poi.
Ti voglio tanto bene mamma, buonanotte per sempre.
P.S. Dì al dottor Muds che lo ringrazio per aver mantenuto la parola. Lui sa a che mi riferisco ;)
Il tuo zucchero. ''

Dopo aver lasciato la lettera sul tavolo della cucina, con le gambe che lo reggevano a fatica Lukas si avviò al piano terra.
Lo sgabuzzino del custode era rimasto inutilizzato per un sacco di tempo.
Forse non ci era entrato più nessuno da quel giorno che ci era stato con Andrès.
Entrò con facilità e, per prima cosa, accarezzò la sedia sulla quale una volta era stato seduto colui che amava.
Restò così per qualche minuto, dopo di ciò aprì il cassetto che gli aveva mostrato Andrès più di due anni fa.
Carezzò con le dita ossute la pistola.
Cercò i proiettili, erano nell'armadietto di fianco.
Carica.
Togli la sicura.
Lukas però si guardò intorno, non sopportava che quello sgabuzzino buio fosse l'ultima cosa che avesse visto.
Si affacciò alla finestra.
Stoccolma.
Era bella.
Aprì la bocca per accogliere l'estremità della revolver.
La tenne così per un po', per abituarsi al sapore metallico.
Premette il grilletto.



"Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'eterno dolore, per me si va tra la perduta gente."  (D. Alighieri)
 
'' L'amor che move il sole e l'altre stelle. '' (D. Alighieri. )


FINE.

  
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