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Autore: Gageta    15/09/2012    5 recensioni
Anno 1960.
Nella poco conosciuta cittadina di Snape, Inghilterra, nasce Sophie Stones.
All’apparenza una strega come tante altre, Sophie cresce insieme alla madre, aspettando il momento in cui potrà finalmente riunirsi a suo padre e fare ciò per cui è stata preparata fin da bambina: conquistare il mondo magico.
Tra magia, amicizie, amore e battaglie Sophie continuerà ad andare avanti per la via più buia finché qualcuno non la cambierà per sempre, riuscendo a smascherare il suo oscuro segreto.
«Non vi saranno altri Smistamenti alla scuola di Hogwarts» annunciò Voldemort. «Non vi saranno più Case. Lo stemma e i colori del mio nobile antenato, Salazar Serpeverde, basteranno per tutti, non è vero, Neville Paciock?»
«Non credo che siano tutti d’ accordo con voi su questo punto». […]
Sophie avanzava verso di lui, la folla che si faceva da parte per lasciarla passare. Aveva gli occhi arrossati come di chi aveva appena pianto molto e il viso stanco di chi non dormiva da giorni. Ma era tranquilla e determinata. Alzò lo sguardo verso di lui e lo guardò, fiera.
«Forse, prima di prendere decisioni affrettate, dovreste considerare alcune cose. Non credete… padre?»
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio, Severus Piton, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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“Black Star
Forever you will be
A shining star, shining star
Be whatever you can be, […]
You will always be a black star.
Black star”

(Black Star, Avril Lavigne) (1)

 

 

A Sofia, che credo mai lo leggerà

E a mio nonno, che mi ha sempre sostenuto e continuerà a farlo

 

Figlia della notte

“…perché la vera magia è nel cuore di ciascuno” (2)

 

 

Prologo

 

S

nape è una cittadina a poche miglia da Londra che conta poco più di trecento abitanti. Circa la metà di essi è costituita da famiglie di maghi e streghe che con molta abilità riescono a confondersi tra le persone comuni, i cosiddetti Babbani. Per questo Snape è uno di quelle città chiamate dalla popolazione magica come paese semi-magico.

Verso la fine dell’anno 1959 vi si trasferì una donna dall’aria misteriosa incinta di pochi mesi, che portava il nome di Helena Stones.

Il suo nome fu subito sulla bocca di tutti i cittadini più curiosi, parte di ogni pettegolezzo del paese. Di lei si mormorava che venisse da una potente famiglia Purosangue, trovata un giorno morta sotto le macerie della villa di famiglia. Lei ne era stata l’unica sopravvissuta e per questo si diceva che fosse stata proprio lei a causare l’esplosione che aveva ucciso i genitori.

Helena Stones, però, si mostrò fin da subito tutt’altro che come una potenziale assassina.

Ben presto seppe acquistare simpatia presso le altre famiglie magiche del paese e ogni pettegolezzo negativo su di lei svanì nel nulla, così com’era comparso.

Ciò cui gli abitanti di Snape non seppero mai dare una spiegazione e di cui Helena stessa si rifiutò di parlare, fu chi fosse il padre del bambino che stava crescendo nel suo ventre.

Fu così, che qualche mese dopo l’arrivo della donna al paese, nacque Sophie Stones e come tutti gli abitanti si aspettavano, ricevette il cognome della madre. Sophie crebbe e si rivelò presto una bambina molto intelligente. Ad appena un paio d’anni stava già in piedi su due gambe e a tre sapeva già parlare, anche se in un inglese un po’ infantile.

Fu Helena stessa a istruirla, evitandole così di farle frequentare scuole Babbane. Fin da piccola, infatti, Helena impartì alla figlia le differenze tra le varie “razze” magiche, trascinandola via ogni volta che la bambina tentava di fare amicizia con qualche bambino Babbano. Dovette però acconsentire, per non risultare troppo schiva e isolata agli occhi di tutti, che la bambina frequentasse gli altri bambini provenienti da famiglie magiche, anche se Mezzosangue.

A cinque anni Sophie fece la sua prima magia. Era un giorno come tanti e la bambina stava accompagnando la madre a fere compere nel mercato del paese. Sophie amava particolarmente quel luogo: le piaceva ammirare le varie merci esposte sui banconi e riusciva sempre a farsi dare dai commercianti più socievoli qualche frutto fresco da assaggiare. Fu proprio a uno di quei banchi di frutta e verdura che Sophie s’imbatté in un viscido rospo. Sua madre aveva appena acquistato una grande zucca da intagliare per la vicina festa di Halloween e quando Sophie fece per controllare che fosse abbastanza grossa, l’ignaro animaletto uscì da un buco sul fondo del frutto saltandole in piena faccia. La bambina, spaventata, lanciò un urlo di paura e il rospo fu scagliato in aria a tutta velocità andando a finire dritto in faccia al venditore.

Andò a finire che Helena fu costretta a trascinare via la figlia, prima che qualcuno potesse capire quel che realmente fosse successo, e che quell’Halloween non ci fu alcuna zucca ad illuminare l’ingresso di casa Stones.

Un altro episodio che segnò particolarmente l’infanzia di Sophie avvenne in una fredda mattinata di dicembre, qualche anno dopo. Quel giorno Helena era andata al mercato del paese, lasciando Sophie a casa a prendersi cura di una pianta magica che, chissà come mai, aveva deciso di non prendere più acqua e stava così appassendo. Helena era in ritardo e Sophie stava cominciando a preoccuparsi, quando finalmente la donna varcò la porta di casa. La bambina ebbe presto modo di scoprire il motivo di quel ritardo: Helena entrò in casa con un sorriso a trentadue denti e una cesta di vimini tra le braccia. Per tornare a casa dal mercato la donna doveva attraversare un ponte su un canale, ed era stato proprio in quel punto che aveva udito un lieve miagolio. Era stata così attratta da una cesta di vimini contenente un cucciolo di gatto, abbandonato lungo la riva del canale.

Tra l’animale e la bambina nacque subito una solida amicizia e Sophie lo chiamò Lumos, come il primo incantesimo che aveva appreso.

L’evento che Sophie considerò per buona parte della sua vita come il momento più bello, però, accadde la mattina del suo undicesimo compleanno. Helena tornò in cucina, dopo aver ritirato come ogni mattina, la posta sullo zerbino di casa. Tra le mani teneva un pacco di lettere che si rivelarono essere biglietti d’auguri per la figlia dalle varie famiglie magiche del paese e una spessa e pesante busta di pergamena giallastra che consegnò a un’eccitata Sophie. La busta era chiusa con un sigillo di ceralacca color porpora e recava uno stemma araldico: un leone, un corvo, un tasso e un serpente intorno a una grossa “H”.

 

Note:

1_ Le parole appartengono a una canzone di Avril Lavigne, Black Star e la traduzione della è questa:

“Stella nera
Sarai sempre
Una stella splendente, stella splendente
Sii tutto quello che puoi essere, […]
Sarai sempre una stella nera
Stella nera”

2_ Vi chiedo di memorizzare questo sottotitolo perché comparirà nuovamente più avanti. Non lo metterò a tutti i capitoli perché mi da un po’ fastidio vederlo sempre lì. Mi è venuto così, ma mi sembra di averlo già sentito da qualche parte.

 

Angolo autrice:

Bene, vi rubo qualche secondo per darvi alcune dritte.

Per prima cosa questa è una revisione di una storia che ho già pubblicato quasi un anno fa, sotto il nome di “Sophie Stones” e di cui ho scritto sei capitoli per poi lasciarla nel pensatoio fino a poco prima delle vacanze, quando l’ho riletta e ho deciso di riscriverla tutta da capo. Ho aggiunto molte cose e ne ho cambiate molte altre.

Qualcosa sulla storia. Che Sophie sia nata a Snape non è un caso, intendiamoci, è non lo è neanche che sia nata nel 1960. Ma lascio il resto alla vostra fantasia (ah, è a proposito, non so se Snape possa essere considerato un villaggio semi-magico, ma per me è così).

Ho passato un anno intero a tracciare la trama di questa storia e ora posso dire di essere pronta a pubblicarla tutta per intero senza troppe pause tra un capitolo e l’altro. Secondo un breve calcolo la storia dovrebbe contare circa 60 capitoli per la prima parte e altrettanti per la seconda.

Questo è solo il prologo ed è corto, ma i prossimi saranno molto più lunghi. Già il capitolo numero uno conta quasi dieci pagine di Word.

Per anticipazioni, informazioni e tanto altro potete trovarmi su Facebook a questo indirizzo: http://www.facebook.com/Gageta98?ref=hl .

Se siete arrivati fino a qui sappiate che vi ringrazio infinitamente e vi ringrazierò ancora di più se vorrete lasciare una recensione. Lo so, è il primo capitolo e non avete ancora la minima idea di come andrà avanti, però… bè, fate voi. Non voglio mica obbligarvi ;)

A presto, Gageta98

   
 
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