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Autore: girlsgowild8    17/09/2012    10 recensioni
Sonny Payne è la sorella di una wedding planet sempre indaffarata a cui dà spesso una mano per organizzare matrimoni. Durante il loro lavoro si imbattono in una coppia diciannovenne: Perrie Edwards e Zayn Malik. Quest’ultimo e Sonny stringono un forte legame a cui dovranno prestare molta attenzione affinché non diventi qualcosa di più.
*Gli One Direction NON sono famosi*
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“Sì, certo. Ho visto come ti guardava, Sonny. È cotto, di più! È innamorato pazzo … rischi di rovinare un matrimonio, ti avverto”
“Io non voglio rovinare un bel niente” sbottai irritata “Io non sono una rovina-matrimoni! Non credo lui provi le stesse cose che io provo per lui”
“Ma ti senti quando parli o hai dei tappi alle orecchie?” mi canzonò “Mi hai spiegato cosa ti ha detto. È stato romantico, dolce, sensibile … accidenti. Siete perfetti” sospirò ancora più divertito.
#Tratto dal 10° capitolo
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono una brava osservatrice.

 
 
 

 

Aprii gli occhi e mi guardai attorno spaesata per fare un po’ mente locale, come ogni mattina.
Per fortuna era domenica, la scuola avrebbe dovuto attendere ancora un giorno. Nonostante fossi solo a settembre mi annoiava già.
Osservai per un po’, con gli occhi socchiusi e stanchi, il soffitto immacolato e perfetto. Al centro regnava da sola una semplice lampada giallastra, non troppo grande ma con una luce potente.
Rimasi a bearmi della presa di Harry intorno alla mia vita per una manciata di minuti ancora, poi decisi di svegliarlo, dopo un rapido sguardo all’orologio da muro della sua camera.
Le undici, era maledettamente tardi, ma non era così importante.
 “Harry… svegliati” sussurrai nel modo più dolce che mi uscii.
Gli diedi un bacio a stampo, sperando di non dover usare le maniere forti, e lui sapeva quali erano le maniere forti.
A volte era quasi impossibile svegliarlo, ma un sistema c’era sempre. Feci altri tentativi, poi scossi la testa affranta e mi alzai, coprendomi con la coperta che Harry aveva tolto dal materasso, sembrava ci fosse stata una battaglia su quel letto, cavolo!
Recuperai i miei slip e il mio reggiseno e li misi cercando di non fare troppo rumore quando mi alzai per pescare da terra, nel cumulo dei nostri vestiti, la sua maglietta.
Ero abituata ad indossare la sua maglia del giorno prima quando mi svegliavo dopo aver passato la notte con lui, era un modo per sentire ancora sul mio corpo il suo profumo, il suo calore.
A passo felpato, per quanto mi riuscii, mi recai in cucina, presi un bicchiere e lo riempii d’acqua, poi ritornai nella stanza di Harry.
 “Ho l’arma, non costringermi ad usarla Harold….” Cominciai a ‘minacciarlo’.
Lo vidi chiaramente sogghignare, mentre si girava dal lato opposto. Presi il bicchiere e lasciai bagnare leggermente i suoi capelli.
Harry saltò di scatto. “Posa quel bicchiere” borbottò.
Poggiai il bicchiere sul suo comodino in legno marrone scuro, come lo schienale del letto e la scrivania.
 “Che pensi di farmi ora? Non ho paura, vuoi…” non riuscii a finire la frase perché il mio ragazzo mi scaraventò sul letto.
Cominciò a farmi il solletico, cosa che odiavo categoricamente. Non riuscivo a sostenerlo, anche solo immaginare le mani di qualcuno che mi solleticavano i fianchi mi faceva ridere! E non era divertente.

 
 
Entrai in casa con la grazia di un elefante ballerino, almeno tentai di non fare chiasso, mentre sentivo di sottofondo le voci di Megan e di qualcuno irriconoscibile.
Avevo passato una bela giornata. Ero stata con Harry fino a pranzo. Poi erano tornati sua madre ed il compagno ed io, dopo un saluto amichevole, ero smammata.
L’idea di passare anche solo un minuto con la madre di Harry mi terrorizzava e mi sentivo a disagio, fin troppo.
Poi mi ero recata da Niall,  avevamo visto uno squallido film, uno di quelli senza fantasia, con la solita trama: ti odio, ti amo, ti lascio, ti sposo.
Mentre mi sfilavo la borsa mi ricordai che quel giorno sarebbe dovuta venire una coppia per organizzare un matrimonio e io avrei dovuto aiutare mia sorella! Oh no, era tardi!
Scossi la testa dandomi una pacca sulla fronte e corsi nel suo ‘ufficio’, dove la trovai, come sempre, dietro la scrivania con avanti due persone che si tenevano la mano. Che dolcezza!
Sorrisi a Megan. “Buonasera” salutai cordialmente. “Scusa il ritardo, avevo dimenticato che sarei dovuta essere qui” mi riferì a mia sorella che sussurrò un “non preoccuparti”.
Poggiai la mia borsa su una panchina in legno, con un cuscino morbidissimo sopra, e presi posto accanto alla mia wedding planner preferita, posizionando una sedia alla sua sinistra.
Solo in quel momento diedi un’occhiata veloce ai due futuri sposi. Sembravano eccessivamente giovani per un matrimonio, ma felici loro…
 “Sonny, loro sono Perald Edwards e Zayn Malik” Megan mi presentò la ragazza bionda e l’esatto opposto. Trattenni una risata, Che nome buffo!
Strinsi la mano alla ragazza. “Chiamami Perrie” rispose.
Sarebbe stato meglio. Diciamo…
Passai al ragazzo. Aveva la pelle ambrata, come il cappuccino che ero abituata prendere ogni mattina, e i suoi occhi color cioccolato sembravano più limpidi dell’oceano, caratterizzati da pagliuzze dorate.
 “Piacere” dissi, con il solito sorriso amichevole che mostravo ad ogni cliente.
Il più delle volte era un sorriso falso, certe coppie avevano l’ansia di inciampare nei loro piani per il matrimonio perfetto, volevano tuttoperfetto, e accontentarli risultava un’impresa ardua.
Il moro era davvero… carino, sì. Affascinante?
Più grande di me, riuscivo a capirlo dai lineamenti, dalla barba accentuata sulle gote e quando scoprì i denti per ricambiare il mio sorriso trovai una distesa bianca, perfetta.
Mi grattai la nuca e mi morsi il labbro. “Siete molto giovani” affermai visibilmente imbarazzata.
Mia sorella mi lanciò un’occhiata di rimprovero. Ma ero abituata a dire le cose in faccia, al contrario, la maggior parte delle volte, la gente mi parlava alle spalle, non in faccia, come facevo io.
Qualsiasi cosa, qualsiasi, io la dicevo di fronte al diretto interessato. Per essere cortese usavo modi educati, a meno che quella persona non mi stesse sulle palle. Allora, in quel caso doveva saperlo!
Perrie, o Perald, annuì. Sembrava anche soddisfatta.
“Sì” affermò “Ma ci amiamo tanto, giusto Zayn?” disse. Voleva una conferma? Wow.
Lui sembrò un po’ imbarazzato, quasi quanto me quando avevo fatto quell’affermazione, che la bionda aveva tramutato in una specie di domanda/complimento. “Certo” ridacchiò.
Che domande, dovresti essere certa dell’amore che il tuo futuro marito prova per te, no?
No.
 “Bene. I due… signori, mi stavano dicendo che il matrimonio è fra tre mesi” spiegò Megan.
Tre mesi?
Tre fottuti mesi e già venivano per…?
La ragazza annuì ancora una volta, scuotendo la sua testa biondo-platino. Era davvero entusiasta, cavolo.
Per tutta la sera, per una buona mezz’ora e spara, parlammo dei preparativi, di tutto quello che volevano per il loro matrimonio.
Una festa perfetta, mille invitati mi sembra, se non anche di più.
Nei prossimi giorni mia sorella -ed io- si sarebbe occupata di tutti i preparativi, le prenotazioni ed il resto.
Nel frattempo ci eravamo scambiati tutti i rispettivi numeri di telefoni, così, per eventuali emergenze, potevano chiamare anche me.
Ovviamente Megan, Perrie e Zayn avrebbero mantenuto i contatti per fare in modo che il matrimonio fosse perfetto, proprio come lo volevano.
Ma a me non sembrava proprio un volevano. Il ragazzo sembrava strano, o affranto. Insomma, sembrava deciso a sposare colei che le era affianco con… il nome di un ornitorinco, ma non ne parlava con la stessa gioia. Bastava guardarlo negli occhi.
Devo ammetterlo però, io sono una brava osservatrice.
 
 
La lezione ormai era diventata troppo noiosa, soprattutto per me che la sera prima mi ero addormentata all’una con il libro di storia fra le mani e la testa nascosta tra le pagine.
E come se non bastasse la mia interrogazione, che doveva essere perfetta, era invece andata a rotoli. Sì, perché quella zitella della professoressa si era preso un giorno di malattia, perché aveva la febbre.
La febbre? La febbre era più importante della mia interrogazione?
Certo che no! Sarebbe anche potuta venire con una broncopolmonite a scuola per me, magari le sarebbe venuta più forte e sarebbe finita dell’oltretomba, meglio così!
L’insegnante di biologia continuava a parlare e parlare e parlare... ma io non lo stavo minimamente ascoltando, presa com’ero dal mio cellulare.
Tastavo i tasti con una velocità invidiabile, mentre rispondevo ai messaggi di Harry e di Dafne, detta Duffy, ma solo da me perché odiava quel soprannome.
Duffy, o Dafne, era la mia migliore amica. Forse perché era la mia unica amica. Le altre erano conoscenti che, come il resto della scuola, non perdevano l’occasione di smerdarti. Duffy sembrava sincera con me. Ma non mi sarei mai fidata al cento per cento.
Io non mi fidavo di nessuno al cento per cento.
E mentre continuavo a parlare a distanza ed il prof parlava ancora, mi venne un’idea per premiarmi di quella giornata faticosa… una bella cioccolata calda!
Sì, amavo le cioccolate calde, anche se odiavo il caldo.
Pochi minuti dopo questa riflessione la campanella fece irruzione nei miei timpani, in modo abbastanza fastidioso in effetti.
Infilai tutti i miei libri nello zaino ed uscii velocemente da quell’edificio comunemente chiamato ‘scuola’ ma che io chiamavo ‘inferno’.
Una parola, mille significati…
A piedi, come sempre, mi recai da Sturbucks, una sottospecie di bar nelle vicinanze. Beh, non una sottospecie.
Le mie gambe erano il mio mezzo di trasporto. Non mi piaceva farmi dare passaggi, non solo perché non volevo disturbare le persone, ma anche perché non si sa mai cosa può farti uno sconosciuto!
A volte però c’era Harry, o Dafne. Entrambi patentati e felici. Felici loro!
Ero quasi arrivata, quando il mio cellulare prese a vibrare nella tasca anteriore dei miei jeans, avevo la vibrazione.
Lessi il nome sullo schermo e rimasi al quanto sorpresa.
Zayn?

                                      
                                                       


Spazio Autrice:
Ehilà! Popolo di Efp come ve la passate? Io sono tornata con il secondo capitolo! Non è molto lungo ma è carino ...? Ditemelo voi, in una recensione! Perché a me questa storiella piacerella (??) ma se a voi non piace, non la trovate interessante ecc... posso pur sempre eliminarla dalla storia di EFP e delle sue ff e la scrivo per me!
Lo so che non si capisce molto, ma le cose base ci sono.
Ora vado via, ma non temete, Tornerò! 
Ma prima vorrei ringraziare chi ha recensito il prologo e chi ha aggiunto la storia fra le preferite, seguite o ricordate, grazie mille davvero. E ringrazio anche chi legge senza lasciare un commetto -che mi renderebbe altrettanto felice-, spero che la storia piaccia anche a voi! 
Bene, a presto <3 vi voglio bene!



Miley.

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