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Autore: lafilledeEris    17/09/2012    7 recensioni
Gli altri lo chiamavano “Secchia”, lui preferiva definirsi un nerd.
Vita sociale ridotta al minimo, capacità innate verso i videogiochi e uno spiccato interesse verso ciò che poteva accrescere la sua conoscenza.
Mai si sarebbe lamentato di tutti quei luoghi comuni. Ma ora capiva che doveva deporre le armi e piegarsi a quello che gli veniva chiesto- ordinato.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                    Capitolo 5
Vestiti chic e maghi platinati – Ovvero la vita dei nostri eroi dopo il ballo

 
 
“Wow!”
“Sì, credo che renda l’idea”. Ryder ridacchiò tenendo il viso nascosto contro il collo di Mylo.  In quel momento erano un groviglio di lenzuola e gambe, ancora spossati da tutta quell’attività fisica che aveva occupato loro il pomeriggio. Pelle contro pelle, erano avvolti dal piumone nero di “Star Wars” che il ragazzo usava d’inverno.
“Devi farmi una promessa” sussurrò Ryder.
Aveva la testa poggiata sul petto di Mylo e il ragazzo dovette spostarsi leggermente per poterla vedere in viso. Aggrottò le sopracciglia aspettando che lei si spiegasse. Non sapeva se preoccuparsi o meno.
“Questo piumone deve sparire!”
A quelle parole tirò interiormente un sospiro di sollievo, ma decise comunque di fingersi indignato.
“Cosa? Non se ne parla proprio, è sempre stato qui e ci resterà!”
“Dai, ammettilo! È  inquietante! Facciamo l’amore mentre siamo tenuti d’occhio da Dart Fener, Anakin Skywalker e compagnia bella!”
Mylo quando sentì quelle parole diede un piccolo colpo di reni e sovrastò Ryder; senza darle nemmeno il tempo di reagire, la baciò con passione.
“E questo per che cos’era?” domandò lei.
“Per la citazione” spiegò Mylo, con un sorriso furbo stampato sulle labbra. La verità era che si era sentito al settimo cielo alle parole “fare l’amore”. Delle volte gli faceva ancora strano.
 Posò il mento sul petto della ragazza.
“Non puoi distrarmi così!” protestò Ryder. “Allora, leverai questo piumone?”
“No, sono irremovibile!”
Ryder gli fece la linguaccia.
“Allora anche io sarò irremovibile… su  altro”. Mylo spalancò la bocca, contrariato.
“Non oseresti” sussurrò.
“Oh, questo è da vedere Whellington”
“Ah, è così? Usi il tuo corpo per ricattarmi?”  Ryder ghignò e annuì.
Mylo si buttò di peso su Ryder e, dopo averla bloccata, iniziò a farle il solletico.
“Fermo, ti prego!” urlava lei, con le lacrime agli occhi.
“Giura che non tirerai più in ballo il mio piumone e che non mi ricatterai!”
Ryder cercò di prender fiato mentre si dimenava, tentando di bloccare le mani del ragazzo.
“Giuro!” tentò di dire con la voce spezzata. “Basta, ti prego!”
“Dillo” sussurrò Mylo a pochi centimetri dalle sue labbra.
“Giuro che non ti dirò più nulla per il piumone”.
“Bene”.
Presero a baciarsi e Ryder intrecciò le mani alla nuca di Mylo, andando a incastrare le dita fra i capelli.  Lui iniziò ad accarezzarle i fianchi, in maniera lenta.
Si completavano a vicenda, dove finiva lei  iniziava lui. C’era una perfetta combinazione di cervello ed estetica.
Ryder con lui si sentiva felice come mai in vita sua.
Erano trascorse due settimane dalla loro sconvolgente entrata a scuola, la mattina dopo il ballo. Nessuno li additava o li squadrava più; insomma, era il bello di essere in un liceo: il giorno dopo si ha sempre qualcosa di nuovo di cui parlare – e sparlare.
Agli occhi degli altri sarebbero rimasti sempre Secchia e il vice capitano dei Penguins, ma loro non davano peso a questo.
 Erano solo Mylo e Ryder, due ragazzi innamorati. Avevano  caratteri molto diversi, ma non per questo inconciliabili. Avevano imparato a scoprirsi pian piano. Ogni giorno uno insegnava qualcosa all’altra e viceversa.
In quel periodo passato insieme, Ryder aveva guardato tutti i film de “Il Signore degli Anelli”; inizialmente titubante, si era ritrovata affascinata dal genere fantasy e aveva cercato altre saghe da seguire, come ad esempio “Harry Potter”, dove aveva perso la testa per Draco Malfoy, forse perché un po’ la rispecchiava caratterialmente.
 Non avrebbe mai ammesso niente di tutto questo ad alta voce, nemmeno sotto tortura.
Soprattutto l’ultima parte: dubitava fortemente che a Mylo sarebbe piaciuto avere un rivale, seppure immaginario.
E poi c’era stato il grande passo in avanti del guardaroba di Mylo: la ragazza aveva fatto sparire tutti – ma proprio tutti -  i bermuda a righe. Mylo aveva difeso a spada tratta le sue magliette  di gruppi rock, punk e indie. Ma sui bermuda aveva dovuto deporre le armi.
“Sono imbarazzanti” aveva detto Ryder.
L’altro aveva cercato di ribattere, ma alla fine si era arreso. Erano  sopravvissuti solo un paio di bermuda: quelli che Mylo indossava la sera del ballo. La ragazza non era riuscita a opporsi, vista l’importanza affettiva che avevano per entrambi.
Morgan aveva incoraggiato questo cambiamento assecondando – obbligando - Mylo a fare shopping.
Oltre ad aver trovato egli stesso qualcuno con cui fare shopping, ma questa è un’altra storia…
Lui e Ryder si trovavano d’accordo su tanti aspetti, cosa che si rivoltò contro Mylo quando decise che voleva farsi crescere i capelli. Idea che dovette abbandonare il giorno successivo, quando Morgan gli tagliò parecchie ciocche di capelli mentre dormiva: fu costretto a tagliarli corti.
CasualmenteRyder aveva comprato una macchinetta da parrucchiere per il padre; l’oggetto, misteriosamente, non lasciò mai la casa del ragazzo.

I boxer di “The Nightmare Before Christmas” furono molto apprezzati da Ryder, che decise di usarli come pigiama quando si fermava a dormire da Mylo.
Il vestito che Ryder usò  al ballo finì nella spazzatura.
Mylo riuscì a venir fuori integro dall’incontro  col padre della ragazza: ha ancora tutte le ossa al loro posto, anche se per qualche giorno non riuscì a stringere bene il pugno.
Per quanto riguarda l’educazione fisica, Mylo riuscì a recuperare il votaccio. Cominciò ad andare a correre ogni giorno, insieme a Ryder. A quanto pare sapeva essere molto convincente.
“Mylo?”
“Mh?” mugugnò il ragazzo, con la guancia poggiata contro il petto di Ryder.
“Perché sembra che il modellino di IronMan ci fissi?”
“Ryder!”
 
 
 
 
Il mio angolino
Ed eccoci giunti alla fine di questa breve ma intensa avventura. Ormai mi ero affezionata a questi personaggi, ma per esigenze di tempo ho dovuto pensare in piccolo.
Sono davvero felice e orgogliosa del successo riscosso dalla storia.
Voglio ringraziare chi ha recensito sino ad ora ad anche a chi ha seguito in silenzio questa mia piccola pazzia.
Un ringraziamento tutto particolare a va a chi in questo percorso mi è stato accanto, supportandomi e sopportandomi.
A tuti coloro che hanno letto, leggono, leggeranno questa storia.
Tirerei fuori i fazzoletti e ve li passerei se potessi.
Mi sento così fiera di me stessa e devo ringraziarvi per questo.
E ora gli ultimi abbracci e i saluti finali.
Vi mando tanto bacini rock’n roll.
E come direbbe uno dei scrittori preferiti…
 
Fatto il misfatto.

   
 
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