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Autore: everybodyschanging    20/09/2012    0 recensioni
(Dal prologo)
«A volte però mi chiedo come sarebbe stata la mia vita senza di lei.
Vuota probabilmente, ma dopo sorrido al mio stesso pensiero, così assurdo.
Perchè? E' stato destino gente e si sa quello che si dice di lui: è sempre inevitabile.»

Nella notte del suo decimo anniversario di matrimonio, un uomo misterioso si prende un po' di tempo per pensare e ripercorrere la propria storia con colei che definisce "l'amore della sua vita".
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - Missing words





«
La ringraziamo per avere scelto la nostra compagnia ferroviaria. Le auguro buon viaggio e una buona giornata.» mi dice la bigliettaia con un dolce sorriso che ricambio immediatamente.
«Finalmente si ritorna a casa ragazzi!» esclama Niall, fingendo di stirarsi i muscoli per la grande impresa titanica compiuta.
«Se chiami casa quella sottospecie di porcile in cui presto i vestiti di Harry prenderanno vita, allora non sono molto contento di tornarci.» replica Louis, alzando gli occhi al cielo. Harry alza finalmente il viso dal suo cellulare e lancia un'occhiata assassina all'amico. «Voi che farete?» infine chiede, sistemandosi ancora una volta quegli strani capelli dalla forma indefinita.
«Penso di tornare a casa dai miei, è da un po' che non li vedo.» ci informa Zayn, seguito poi da Niall che, una volta arrivato a Londra, non avrà neanche il tempo di fermarsi con noi per qualche secondo. Il suo volo è praticamente quasi coincidente con il nostro arrivo alla stazione, perciò dovrà fare davvero in fretta.
«In giro con Eleanor probabilmente. E tu Liam? Che cosa farai?» mi chiede Louis, sorridendomi dolcemente.
«Beh...»
«Ah che scemo, ce l'avevi già detto! Florida con Danielle no?»
Faccio segno di no con la testa e sospiro. «Siamo sempre tutti e due così occupati che a momenti non riusciamo neanche a guardarci negli occhi.»
Lou mi rifila una sonora pacca sulla spalla, in un atteggiamento molto comprensivo.
«Ti capisco ma vedrai che troverete un punto d'incontro, ne sono sicuro.»
Annuisco, fingendo di essere veramente confortato dalle sue parole, ma dentro di me so che non è così. Un vero punto d'incontro non esiste, così come una via d'uscita. Sono bloccato, aspettando un cambiamento che non arriva.

«Il treno ****** con destinazione Londra, è in arrivo al binario 17. Si prega i gentili passeggeri di affrettarsi...» avverte in lontananza la voce di una donna, proveniente dagli altoparlanti disposti per tutta la stazione.
«E' il nostro, sbrighiamoci.» e con un movimento della mano, Harry ci spinge a muoverci in direzione del binario prestabilito.
Arriviamo in tempo fortunatamente e, mentre aspettiamo di salire sul treno, mi accorgo di quanto tempo non provavo una sensazione simile. L'essere invisibile, perdersi nella folla senza che nessuno faccia più caso a te. Una sensazione così normale che adesso è diventata così strana.

Liam Payne, non sarà mica che ti senti fuori posto?

Affatto.
Eppure sento che ancora manca qualcosa, qualcosa per essere davvero felice, ma che ancora non riesco a trovare. Un po' come i famosi mostri sotto al letto, sai che sono lì ma non li riesci mai a vedere.
Consegno il biglietto ad uno degli addetti e aspetto che mi indichi dove si trova la prima classe. Eppure, tutto d'un tratto e giuro che non so come sia potuto accadere, mi ritrovo per terra e con la faccia praticamente appiccicata al pavimento. Una volta resomi conto di questo, mi rialzo per il disgusto e noto che, esattamente dietro di me, una ragazza è nella mia stessa situazione.
La gente mormora preoccupata, non si è ancora rialzata.
Visto che nessuno decide di fare qualcosa, la scuoto leggermente con la punta delle dita ma senza alcuna reazione.
«Credo che sia svenuta, aiutatemi!» esclamo, mentre le sposto i lunghi capelli castani dal viso.
Emana una stranissima aura di pace attorno a sé e so che sembrerà strano, ma dopo averla guardata non ho sentito più quella strana angoscia nel cuore. Forse inquietante più che strano. Sembra un angelo.
«Alzale le gambe ragazzo!» mi suggerisce un signore in fondo alla fila. Lo osservo abbastanza confuso. «Fidati per carità, sono un dottore!»
Mi fido e non ho intenzione di disobbedire all'ordine. Le alzo le gambe, come mi è stato suggerito, mentre una signora le schiaffeggia il viso di un bianco delicato. Dopo neanche qualche secondo, la ragazza misteriosa apre lentamente gli occhi, rivelando un bellissimo colore verde.
«C-Che cosa succede qui?» chiede, con una tono dolce ma allo stesso tempo preoccupato.
Per la prima volta in vita mia, mi mancano le parole.

 

Jamie

 

«C-Che cosa succede qui?»
Avete presente il black-out? Quello più totale? Un po' come quella volta in cui io e mio fratello Rich ci ritrovammo a mangiare al buio perchè mia madre si era dimenticata di pagare le bollette della luce, come sempre.
Non mi era mai successo prima, giuro. Un attimo prima stavo cercando di parlare con Rich al telefono mentre facevo la fila per il treno e il secondo dopo mi ritrovo distesa per terra, con un mal di testa terrificante e uno strano ragazzo (che sembra il sosia più assurdo di Joe Jonas che abbia mai visto, aggiungo) che mi tiene le gambe. Mi fissa come se fossi un alieno proveniente da un altro pianeta e lui la preda a cui devo mangiare il cervello.
Ugh.
La cosa più assurda è che sembra muto. Scommetto che neanche respira.
Resta lì, fermo immobile e mi fissa. Brrr... Inquietante.
«Lei è svenuta signorina, non ricorda? Prenda questa caramella, deve assumere zuccheri adesso. Almeno è quello che il signore in fondo ci ha detto di dirle.» mi informa il controllore e indica un signore sulla quarantina e dall'aspetto molto distinto.
«Grazie» dico, prendendo in mano la caramella all'arancia offertami gentilmente dal signore. «Adesso vorrei soltanto andarmene al mio scompartimento... Se questo gentile ragazzo lasciasse gentilmente andare i miei piedi, sono solo svenuta, non diventata paralitica.»
Il ragazzo, arrossendo improvvisamente, lascia andare i miei piedi, che provocano un bel tonfo una volta arrivati a terra.
Gli sorrido, mentre mi rialzo con molta fatica. Una volta in piedi, sento la mia testa girare ancora e il mio corpo quasi non riesce a mantenere più il suo solido equilibrio, ma un paio di braccia, senza alcun preavviso, mi mantengono saldamente in piedi.
«Grazie.» dico in un sussurro, mentre sento le mie guance esplodere per l'imbarazzo della situazione.
«P-Prego.» mi risponde lui, per poi prendere il suo borsone e fuggire. Si sente il capostazione urlare fuori qualcosa come “avete finito?” e “possiamo partire ora?”. Prendo anch'io il mio borsone e mi dirigo verso la seconda classe, dove mi aspetta una ragazza, probabilmente della mia età, con lunghi capelli biondo paglia e occhi chiari. Non so che cosa mi colpisce prima di lei, se la sua maglietta larga che non fa altro che nascondere il suo corpo così magro o le sue enormi sopracciglia, che la fanno assomigliare ad una sorta di Frida Kahlo del futuro.
«Ciao! Puoi sederti, tranquilla, non mordo mica. Forse un pochino.» ride, mentre il suo sorriso semplice si allarga sempre di più. Quando ride sembra un'altra. Rido anche io e prendo posto, proprio di fronte a lei.
«Io sono Jamie, piacere.»
«Victoria, ma tutti mi chiamano Vic.» risponde lei, prontamente.
«Allora? Che cosa vai a fare a Londra?»
«Vado a trovare mio fratello, è da molto che non lo vedo e non vedo l'ora di arrivare. Tu?»
«Cerco lavoro, nel paesino dove sono nata mi pagavano una miseria.» sbuffa, portando le braccia al petto. «Spero di essere fortunata, non vorrei tornare indietro e sentirmi dire da mia madre: “Visto? Te l'avevo detto! Londra è solo un covo per malviventi e stupratori e bla bla bla!”»
Scoppio a ridere e mi sento ritornare indietro di anni e anni, sono una bambina adesso, pronta a conoscere il mondo...

«Un giorno noi due andremo qui...» Rich mi indicò ad un tratto, con il suo ditone da fratello maggiore, un puntino minuscolo sulla cartina.
Sbattei gli occhi confusamente, stringendo a me la bambola che papà mi aveva spedito pochi mesi prima da un altro di quei mille posti sconosciuti che si ritrovava a visitare.
«In questo puntino minuscolo? E sei sicuro che ci entriamo tutti e due?»
Ricordo ancora la risata di mio fratello, forte e chiara, al solo sentire quelle sciocche parole di una bambina di cinque anni. Dall'alto dei suoi dodici anni allora mi rispose: «Certo che sì Jamie e se vuoi puoi anche portare con te la tua bambola!»
Urlai così tanto per la gioia che Rich mi mise una mano davanti la bocca per evitare di svegliare mia madre, immersa in uno dei suoi mille “attimi di riposo”.
«Ma che cosa c'è di così bello a Londra?»
«Cosa c'è di bello? Tutto. E' il luogo in cui tutte le tue fantasie diventano realtà.» so benissimo che sarebbe stato stupido credere a questo genere di cretinate, ma ero ancora una bambina piccola e ingenua... Presi alla lettera praticamente tutto quello che mi disse Rich.
«Un po' come Narnia?»
«Diciamo di sì.»


«Dovresti dire a tua madre che si sbaglia, Londra invece è il luogo in tutte le tue fantasie diventano realtà.»
Vic scoppia a ridere, portandosi un ciuffo ribelle dietro l'orecchio.
«Un po' come Narnia?»
Rimango stupita dalla sua risposta, ma sorrido, sapendo benissimo che cosa rispondere.
«Diciamo di sì.»








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Speravo che la storia potesse coinvolgere un po' dal prologo, ma a quanto pare mi sbagliavo ç.ç
Questo è il primo capitolo, è un po' una presentazione di quelli che saranno, più o meno, i principali protagonisti di questa storia. Per Jamie, Rich e Victoria ho sempre avuto ben in mente dei personaggi ben precisi, quindi è tempo che ve li presenti :)

Melissa Benoist (per chi guarda Glee è facile da riconoscere, essendo una dei personaggi dell'ultima stagione) è Jamie Evans: http://i2.listal.com/image/4176647/600full-melissa-benoist.jpg


Paolo Nutini è Rich Evans: http://www.oltremusica.it/joomla/images/stories/paolo2_324390t.jpg

Cara Delevingne  è Victoria "Vic" Wright: http://2.bp.blogspot.com/-fq_kaO8ypFc/UA0eccu7ERI/AAAAAAAABxU/6FfqPWn48Lo/s1600/Cara+Delevigne+coda+lunga+e+laterale.jpg


Detto questo ritorno a ripetere il contest legato a questa storia: bisogna indovinare l'uomo misterioso del prologo, so che può sembrare banale ma presto vi darò molto filo da torcere ;) 
alla più fervente sostenitrice del personaggio vincente, regalerò una bella one-shot con lei come protagonista! 
Da questo capitolo in poi inizia il contest e, come si dice, may the odds be ever in your favour.

;)

P.S. le parti in corsivo di Liam sono pensieri, quelli di Jamie sono piccoli flashback che si presenteranno ogni tanto.

  
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