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Autore: QuinnRose    20/09/2012    1 recensioni
Scambio di lettere piene di dolore, lacrime, gioia, ma soprattutto di amore tra un Axl e un Izzy perdutamente innamorati, in un momento buio della loro storia e della carriera dei Guns N' Roses: Izzy ha appena abbandonato la band e Axl si sente solo e perso. Tornerà il suo amato Jeff a stringerli le mani e a fare l'amore con lui?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don’t you
cry tonight.


Lei è una grandissima testa di cazzo, Mr. William Axl Rose, spero ne sia consapevole.
Ti odio. In questo momento di sto odiando profondamente, mio caro Will. Mi hai strappato delle lacrime traditrici, una cascate di lacrime calde e salate che nel momento in cui ho varcato la porta di casa con la valigia in mano mi ero promesso di non versare, e ci ero riuscito fino al momento in cui ho trovato quel pezzo di carta riempito dalla tua inconfondibile calligrafia. Però si sa, non sono bravo a mantenere le promesse, non sei l’unico ad avere dei difetti, Mr. Perfettino. L’unica promessa che sono riuscito a mantenere fino ad ora e che, lo giuro con tutta l’anima, manterrò fino alla fine, anche dopo la morte, è di amarti. Lei è una grandissima testa di cazzo, Mr. Axl Rose, te lo ripeto. Non devi nemmeno domandarmi se mi rammento quella promessa. Come potrei minimamente dimenticare quella notte? E’ stata semplicemente la più bella della mia vita. C’erano le stelle, le abbiamo contante; abbiamo fatto l’amore, ci siamo amati e da quella sera non abbiamo più smesso. Sì, ti amo Will, e te lo ripeterò fino a che, nauseato, non mi supplicherai di tacere, ma io non lo farò comunque, non cesserò mai di dichiararti il mio amore.
Però no, non posso tornare indietro, non ora. Non immagini nemmeno quanto mi manchi e quanto, in questo momento, vorrei stringerti forte tra le mie braccia e asciugare le tue lacrime, ma devo rimanere solo con me stesso per un po’. Sono successe troppe cose in questi ultimi mesi, troppi fatti che ancora mi perseguitano nei sogni, svegliandomi di soprassalto facendomi urlare, e non voglio svegliare anche te che dormi placido, accoccolato accanto a me con i tuoi bellissimi capelli sparsi sul cuscino, per colpa dei miei incubi. Mi ribolle dentro ancora troppa rabbia: rabbia, prima di tutto, verso di te, e non riesco a guardarti negli occhi se sono arrabbiato con te. Rabbia verso di te perché, te l’ho già detto, sei una grandissima, abnorme, gigantesca testa di cazzo: per colpa del tuo ego bastardo e presuntuoso e del tuo orgoglio che ti acceca hai mandato tutto in frantumi, hai ucciso i Guns N’ Roses, quel sogno per cui abbiamo lottato per anni insieme. E questo ancora devo perdonartelo. Sono sicuro che prima o poi riuscirò ad accettare le tue scuse perché non sono capace a tenerti il broncio, però adesso devo ancora digerirle. Ovviamente non è unicamente colpa tua, ci sono innumerevoli altri fattori che mi hanno indotto ad abbandonare la band, fattori che non sto a spiegarti in questa misera lettera, forse te li racconterò con calma quanto tornerò da te, accarezzando i tuoi capelli e le tue dolci guance, quando avremo fatto di nuovo l’amore e saremo di nuovo sdraiati uno accanto all’altro.
Mi manchi anche tu William. Nonostante per un istante i ruoli si siano invertiti e per una volta sia io il duro –o almeno sto cercando di esserlo- e tu a piangere, devo ammetterlo: mi manchi. Mi manchi fottutamente tanto, amore mio. Ho scalato montagne, ho camminato per ore, ho corso fino a farmi esplodere la milza, eppure uscire da quel portone lasciandomi alle spalle i tuoi occhi imploranti e le tue suppliche è stata un’impresa ardua e quasi impossibile. Lasciare casa, la nostra casa, è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto.
Non so come la tua lettera sia arrivata fino a me, forse nemmeno tu speravi che io riuscissi a leggerla. Dici che è stato il destino a portarla fino alla mia finestra, accompagnandola con un soffio di vento? No, io dico che è stato il tuo amore: senza che tu te ne sia reso conto il tuo cuore l’ha spinta fino al mio. Quando l’ho letta il mio cuore non ha retto e la maschera di finta indifferenza che ho indossato mentre litigavamo e iniziavo a gettare le mie cose nella valigia è caduta, e il vecchio Jeff a te tanto caro è tornato e si è sciolto in lacrime. Ho pianto, ho pianto per ore, ho pianto tutta la notte pensandoti, immaginandoti rannicchiato nell’ angolo più buio della stanza come facevi da piccino dopo che eri stato massacrato dalle botte di tuo padre. Non voglio che tu pianga per me, non posso tollerare l’idea che quei tuoi bellissimi occhi smeraldo in cui annego ogni volta che li guardo siano tristi a causa mia. Don’t you cry tonight, there’s an heaven above you baby. Mi pare le abbia scritte tu queste parole, perciò mettile in atto. Non piangere, asciuga quelle fottute lacrime; alzati, sorridi, va’ alla finestra e tieni gli occhi puntanti all’orizzonte*, presto o tardi tornerò ad abbracciarti. Non preoccuparti amore mio, mio piccolo Will, medicherò la ferita che ho causato a quel tuo cuoricino pulsante d’amore, dammi solo il tempo di riaggiustare il mio e di riordinare le idee. Ti amo.
Con immenso, sconfinato ed eterno amore,
il tuo
Jeff.



*tieni gli occhi puntati all'orizzonte: frase rubata a Pirati dei Caraibi ^-^
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Come dicevo, sono riuscita a continuare a scriverla :D ho mantenuto lo stesso tono depresso/malinconico/tragico/romantico/diabetico/e chi più ne ha più ne metta. Secondo voi quei due sono davvero così incredibilmente dolci?
Vi avverto che non sarà un ff lunga, proprio per niente: dopo questo capitolo ce ne saranno solamente altri quattro. Breve ma intenso? Beh, si spera ^-^
Confido in qualche recensione e critica, anche negativa, no problem, accetto il parere di tutti!
Un bacio,
Quinn.
  
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