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Autore: Sweet Marshmallow_    21/09/2012    5 recensioni
[Storia con OC]
Da quando era morto suo padre, non aveva mai pensato molto alla morte.
L’aveva sempre pensata come una cosa positiva, pensava che, se il destino avesse deciso che quella persona doveva morire, un motivo c’era.
Eppure, la morte della sua migliore amica non era stata determinata dal destino, o da Dio, come volete chiamarlo.
Lei si era suicidata.
Aveva lasciato soli suo marito e suo figlio, e aveva privato lei, Junko, Darcy, Akane e Hana di un’amica speciale.
Lei aveva messo fine alla sua vita da sola, e questo non glielo avrebbe mai perdonato.
Non poteva, era una cosa inguista, era stata una codarda, che al posto di combattere per la sua vita, per riportarla al suo splendore, aveva preferito finirla, senza neanche lottare.
Fuyuka Kudou era debole, e lei non sopportava le persone deboli.
[Personaggi OriginalixOC]
[L’età e il carattere dei personaggi sono stati stravolti all’interno della storia] 
Genere: Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Two. Funerale.

 
Da quando era morto suo padre, non aveva mai pensato molto alla morte.
L’aveva sempre pensata come una cosa positiva, pensava che, se il destino avesse deciso che quella persona doveva morire, un motivo c’era.
Eppure, la morte della sua migliore amica non era stata determinata dal destino, o da Dio, come volete chiamarlo.
Lei si era suicidata.
Aveva lasciato soli suo marito e suo figlio, e aveva privato lei, Junko, Darcy, Akane e Hana di un’amica speciale.
Lei aveva messo fine alla sua vita da sola, e questo non glielo avrebbe mai perdonato.
Non poteva, era una cosa inguista, era stata una codarda, che al posto di combattere per la sua vita, per riportarla al suo splendore, aveva preferito finirla, senza neanche lottare.
Fuyuka Kudou era debole, e lei non sopportava le persone deboli.
 
Bussò alla porta della villetta Fudou, la mano stretta a quella del fidanzato Hiroto, mentre i suoi occhi non abbandonavano la sfumatura triste del grigio da due giorni ormai, da quando aveva avuto la notizia della morte della sua migliore amica.
Dopo pochi secondi la porta venne aperta cigolando, e davanti a lei comparve l’immagine di un uomo di neanche trent’anni, con gli occhi verde scuro stanchi e distrutti, completamente rossi, probabilmente per la stanchezza o per il pianto.
Dietro di lui, con espressione stranamente timida, c’era la figura di un bambino che avrà avuto undici anni, ma ne dimostrava qualcuno di più, aveva i capelli che gli arrivavano alle spalle turchesi e un paio di occhi gialli, leggermente a mandorla.
“Ciao Akio” sussurrò Seline, prima di varcare la porta d’ingresso seguita dal fidanzato, abbracciando l’uomo castano con calore e scompigliando affettuosamente i capelli al bamino, che non distolse il suo sguardo vuoto dal padre.
Avanzò con il permesso dell’uomo verso la stanza successiva, e quando notò le sue quattro amiche sedute ad un tavolo circolare perse in una conversazione meno animata del solito, senza aspettare un invito si sedette di fianco a loro, con lo sguardo basso.
“Ciao, Seline” la salutò appena si sedette con un sorriso forzato Darcy.
“Ciao, ragazze” salutò lei di rimando, alzando appena la mano in segno di saluto.
“State bene? Siamo appena arrivate” chiese Akane, guardandola con i suoi splendidi occhi azzurri.
“Beh, per quanto si possa stare bene in un momento come questo” sussurrò fredda Hana, ma non riusciva a comportarsi ugualmente con la sua solita freddezza quel giorno, si sentiva anche lei svuotata dentro, probabilmente come tutte le altre.
“Perché pensate che si sia uccisa?” arrivò subito al dunque Junko, e dai suoi occhi verdi si poteva notare benissimo quanto fossero lucidi e quanto sulle ciglia ci fossero i residui di grosse lacrime.
“Non lo sappiamo, in fondo non aveva niente” disse Akane, attorcigliandosi attorno all’indice una ciocca fucsia tra i capelli neri.
“Infatti, aveva una bella famiglia, delle amiche su cui potersi fidare, stava bene!” la appoggiò Darcy, passandosi innocentemente una mano tra i capelli ricci e castani.
Hana dal suo canto annuì soltanto, mentre i suoi occhi rosa si spostavano dall’una all’altra.
“Ragazze, non poteva stare bene, se si è uccisa” sussurrò in modo quasi duro Seline, esaminandosi una ciocca di capelli neri, disseminati da qualche extension rossa.
“E poi se stava bene, per quale motivo avrebbe dovuto uccidersi? Mi sembra una logica un po’ a corte vedute la vostra” continuò Junko, mentre i capelli blu legati in una coda alta ondeggiavano lentamente al vento scaturito ogni volta dalla porta d’ingresso che si apriva.
“Certo che è a corte vedute, noi non ne sapevamo niente” ribattè Hana seccata.
“Ragazze, io vado a fare un giro, non ce la faccio più” disse sul punto di scoppiare Akane, alzandosi di fretta, prendendo al volo la sua borsa che aveva appoggiato sullo schienale della sedia, avviandosi a testa bassa verso il bagno.
“Sta male” sussurrò Seline, più che altro a se stessa, mentre i suoi occhi non erano intenzionati a cambiare colore da quel cupo grigio.
“Perché, tu stai bene? La tua migliore amica è morta, Santo Cielo” continuò fredda Hana, squadrandola con sguardo critico.
“Basta, non reggo più neanche io” si congedò anche Darcy, lasciando la mora, la blu e la lilla-grigia da sole.
 


 

 

   Appena alzata, però, dal suo metro e cinquanta o poco più la riccia notò in lontananza un ragazzo dai capelli castani al tavolo del cibo, prendere con una nota di curiosità nello sguardo una fetta della torta che lei aveva cucinato quella mattina.
Non si spiegava ancora perché Akio, dopo il funerale della moglie, avesse anche voluto invitare tutti i vicini a casa propria, facendo portare a tutti cibo e bevande, come se fosse una festa per qualcosa, e secondo lei quella era l’ultima occasione che meritava di essere festeggiata. Ma in fondo sapeva quanto quell’uomo sotto quello che voleva far vedere fosse davvero strano.
   Si avvicinò quasi di fretta a quell’uomo, che doveva avere poco più della sua età, pregustando già di intavolare un bel discorso, e magari farsi anche un po’ di affari suoi.

“Io non la mangerei, se fossi in lei” disse la prima cosa che le passò per la mente, in fondo sapeva di saper cucinare meglio di tutti quelli del posto.

“Perché? Sembra buonissima dall’aspetto” rispose quello, mostrando i suoi occhi blu, e assaggiando un morso della torta.

“Sembra che tu l’abbia apprezzata” disse la castana dopo un po’, notando che il ragazzo aveva ormai finito la fetta di torta e ne stava prendendo un’altra.

“Ma scherzi? È buonissima! Comunque io sono Fidio Ardena” si presentò, allungando con fatica la mano destra verso l’altra.

“Io sono Darcy White, piacere” rispose sorridente quella con gli occhi verdi, stringendogli la mano con un grande sorriso in faccia.

“Il piacere è mio” boffonchiò il castano, già con un morso della torta alle mele in bocca.
La ragazza rise ancora, mostrando la bellezza del suo viso chiaro e del suo neo a forma di stella sotto il suo occhio destro.
“Sei nuovo qui a Wisteria Lane?” chiese veramente curiosa Darcy, dopo che Fidio l’ebbe invitata a sedersi di fianco a lui su delle sedie affianco al tavolo delle bibite.

“Sì, sono arrivato appena ieri, ma sono stato comunque invitato dal padrone di casa, è stato gentile da parte sua darmi il suo benvenuto” le spiegò Fidio, buttando nel cestino il fazzoletto pieno di briciole sul quale aveva mangiato.

“E perché hai scelto proprio questo posto per trasferirti?” domandò ancora la White, adorava farsi gli affari degli altri.
“Sembrava molto tranquillo e dalle foto mi ispirava, visto dal vivo però è ancora meglio. Tu da quanto abiti qui?” rispose all’ennesima domanda tranquillamente, ponendogliene un’altra, gli piaceva parlare con quella ragazza.

“Abito qui da precisamente tre anni, sappi che qui ti troverai benissimo, è il posto più tranquillo della regione ma non ci si annoia mai, siamo tutti uniti qui e ti ambienterai subito” lo tranquillizzò la venticinquenne, passandosi una mano tra i ricci.

“Spero vivamente. Mi potresti parlare un po’ di qualcuno?” chiese alla fine un po’ timidamente il castano, perdendosi a guardare gli occhi verdi di Darcy.

“Allora, quell’uomo alto dai capelli rossi e la pelle chiara è Hiroto Kiyama, è fidanzato da un paio d’anni con Seline Smith Anderson, quella con i capelli neri e le ciocche rosse, lei prima faceva la modella, mentre lui è il più ricco del quartiere, è anche fra i cinquanta uomini più ricchi del mondo” iniziò, indicando Seline e il suo fidanzato.
“Quella dai capelli blu invece è Junko Fujioka, insegna insieme a me all’università, ed è fidanzata con il biondo platinato, Afuro Terumi, ma la loro relazione non sembra andare molto bene.

“L’altra con i capelli neri ma le ciocche fucsia è Akane Murikawa, è fidanzata con Rococo Urupa, quello abbronzato con i capelli blu, fa la modella ma sembra essere incinta, per fortuna i soldi non le mancano, è la più giovane insieme a Seline.

Per ultima Hana Ikeda, è quella con i capelli mossi lilla-grigi, con la frangia liscia e il resto di capelli mossi, è molto amica di Kidou Yuuto, che sembra abbastanza cotto di lei, mentre anche Sakuma Jirou le sbava dietro da tipo quattro anni ma lei non lo caga di striscio” disse tutto di un fiato, finendo con un linguaggio davvero poco fine che fece ridere molto il castano.
“Grazie mille, però io intendevo… Parlami un po’ di te” e dopo queste parole, il volto chiaro di Darcy fu praticamente coperto da tutto il rossore che le iniziò a coprire il viso.

 

 

 

Akane si era appena rifugiata in bagno, dopo aver sentito uno strano dolore sotto l’ombelico, ed aver constatato che erano già tre mesi che le sue cose non avevano intenzione di arrivare e che il suo fisico sempre magro e perfetto si era gonfiato a partire da sotto il seno.
La settimana dopo avrebbe avuto un’importante sfilata, e se quello che temeva era vero, la sua carriera era pronta per andare in frantumi.
Non che non volesse avere figli, o che avesse problemi di soldi, anzi! I figli erano sempre stati il suo sogno e i soldi non le mancavano affatto.
Però in quel momento era impegnata anima e corpo nella relazione con Rococo e nel suo lavoro da modella, e intoppi come quello non se li poteva proprio permettere, anche perché la sfilata che sarebbe dovuta esserci qualche giorno dopo, le avrebbe potuto fruttare mezzo milione di dollari, e non erano una cifra a cui avrebbe rinunciato.
Si mise una mano all’altezza dell’ombelico, ma tutto sembrava essersi calmato.
Probabilmente era stata solo un’impressione e la mancanza delle mestruazioni era dovuta solamente alle pillole che aveva preso per il suo lavoro e alla pressione a cui era sottoposta spesso.
Si prese la testa tra le mani e “Non posso essere incinta” sussurrò.
Fu riscossa dai suoi pensieri da una porta che si apriva, e si ritrovò davanti il suo fidanzato, con gli occhi sgranati e le labbra schiuse, era appena uscito dal bagno.
“Come incinta?” le chiese, avvicinandosi a lei preoccupato e mettendole una mano sulla pancia.
“R-Rococo-Kun, non è niente!” disse leggermente spaventata la mora, spostando la mano del suo ragazzo dalla propria pancia.
“Non puoi essere incinta! Le tue cose ti vengono tutti i mesi, e il tuo fisico è snello come sempre!” cercò di rassicurare soprattutto se stesso Rococo “No?” aggiunse, cercando la converma della Murikawa.
“Non mi vengono da tre mesi e… la pancia inizia a crescere a partire dal terzo/quarto mese” disse preparata sull’argomento Akane, mordendosi il labbro inferiore.

 

“Ma insomma, è impossibile! Non ti viene da vomitare, non…” ma non fece neanche in tempo a finire la frase, che la ragazza dagli occhi azzurri aveva posato le sue labbra che sapevano quasi di caramella, a detta di Rococo, sulle sue, facendolo smettere di  parlare.
Il ragazzo dagli strani capelli blu all’inizio spalancò gli occhi, preso alla sprovvista, ma poi cinse con dolcezza i fianchi della fidanzata con le sue mani, avvicinandola di più al suo corpo, mentre la modella circondava il collo del suo fidanzato, accarezzandogli i capelli e premendo il suo fisico perfetto contro quello di Rococo, in modo lento e sensuale, facendolo eccitare.
Purtroppo, nell’istante in cui le labbra di entrambi si schiudevano, la porta del bagno fu aperta da un ragazzo dai capelli spettinati rossi e gli occhi color topazio.
“Ehi, porcellini, perché non andate a casa a fare queste cose?” li derise, in modo sfacciato.

 

“E tu perché non ti fai gli affari tuoi?” disse pungente Rococo, allontanandosi però appena dalla sua ragazza, imbarazzato.
“Mi fai parlare un attimo con Akane?” chiese senza raccogliere la sua provocazione il rosso, rivolgendo un sorriso malizioso alla mora.
“Ci devi solo parlare?” socchiuse gli occhi e incrociò le braccia al petto il blu.
“Certamente” ridacchiò il rosso, ritrovandosi da solo in bagno con la Murikawa.
“Senti, Akane, non è che sai come procedono le cose in questo periodo tra Kiyama e la Smith?” le chiese indifferente, spostando lo sguardo ovunque in giro tranne che verso la ragazza.
“Perché dovrei venire a dirlo a te?” chiese diffidente la modella, corrugando le sopracciglia e alzando le spalle, distaccata.
“Perché sennò tutto il vicinato saprà che sei incita, e anche la tua agenzia di moda, e tu non vuoi che tutti i soldi che potresti guadagnare vadano in fumo, vero? Soprattutto quando puoi resistere un’altra settimana” disse in modo falsamente gentile Nagumo.
Quello era proprio un ricatto, e quel ragazzo era proprio uno stronzo.

 

Dato che non accennava a voler rispondere, il rosso continuò: “Allora? Corri questo rischio? O preferisci darmi un’innocente informazione?”.
“E va bene, va bene: Seline in questo momento non sta molto bene, è fragile: la sua amica è morta e Hiroto si sta comportando come suo padre, cioè è pieno di soldi ed è come se cercasse di comprare il suo affetto, ok? Comunque Hiroto la ama” gli disse, precisando alla fine l’ultima frase, e non stupendosi quando sul volto del ragazzo comparve un enorme sorriso.

 
 

Rieccomi anche con questa!

So che sono decisamente in ritardo, mi dispiace.

Ho diviso questo capitolo e il prossimo in due, perché sennò sarebbe venuto troppo lungo.
In questo si sono introdotte per un po’ tutte, ma soprattutto quelle di Samina (Darcy) e di Rirì (Akane), spero di averle rese bene almeno un minimo.
Se vi è piaciuto lasciate una recensione! E anche se non vi è piaciuto

 

Meli C: 
 

  
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